In occasione di BookCity Milano, venerdì 18 dalle ore 21 si svolgerà l’XI edizione del Contest di improvvisazione letteraria – eccezionalmente senza costi di partecipazione!
Come funziona?
1. PREPARATI…:
– se sei di Milano, raggiungi la sede di Labò in viale Zara 9: alle 20,30 presenteremo la raccolta dei premiati delle prime 10 edizioni Scritto in una notte e potrai approfittare di un piccolo aperitivo
– se vuoi partecipare a distanza, collegati con la pagina FB (magari già che ci sei inizia a seguirci…) o YouTube di Morellini Editore
2. …SI PARTE: alle 21 in punto verrà estratto, in diretta FB e YouTube e alla sede di Labò, il tema del racconto sul quale cimentarti
3. SCRIVI: componi il tuo racconto, , senza limitazioni di genere o battute, ma attento…deve essere inviato entro le 23!
4. INVIA: manda il tuo componimento a proposte@morellinieditore.it prima che scattino le 23 e…il gioco è fatto!
5. AND THE WINNER IS…: gli elaborati verranno valutati da una giuria selezionata che assegnerà al vincitore un buono acquisto di 50 euro sul sito. Il risultato verrà pubblicato entro il 30 novembre sulla pagina FB di Morellini Editore
Cosa aspettate a iscrivervi?
You Might also like
-
Flo in Brave ragazze al Trianon Viviani
Con Brave ragazze la cantautrice Flo racconta la musica e la vita di donne straordinarie, che, “armate” di canzoni, hanno lasciato un segno indelebile nella cultura latina: storie di coraggio e rivoluzione che ci
restituiscono una visione contemporanea e allargata della prospettiva femminile e del carattere latino.Le brave ragazze – autrici o ispiratrici di questo recital – sono donne divise tra grandi successi e grandi solitudini, pietre miliari della nostra musica e della nostra cultura. Come Gabriella Ferri e Violeta Parra, entrambe simboli di passione incontenibile e mal di vivere. Come la Lupe, l’artista cubana che incantò Hemingway, Tennessee Williams e Marlon Brando, che, dopo l’enorme successo in America, conobbe l’oblio in sedia a rotelle e la vita da senza tetto.
Come Leda Valladares, la cantante ricercatrice del Tucuman, che con il suo registratore raccoglieva sul campo canzoni antiche e urla solitarie, che andavano via via scomparendo: a lei che recuperava la
memoria, l’ironia macabra della sorte la condannò a finire i suoi giorni in una clinica per malati di Alzheimer.Come, infine, Gilda Mignonette, la più famosa cantante napoletana d’America, la Regina degli emigranti che morì in mare, durante la traversata da New York a Napoli, dopo aver espresso il desiderio di morire nella propria amata città natale: sul suo certificato di morte verranno riportate le coordinate del punto in cui si spense, da migrante per sempre.
La cantautrice (voce, ukulele, percussioni) sarà accompagnata da Michele Maione (percussioni) e Cristiano Califano (chitarra classica). La produzione è di Sound fly.
Flo in Brave ragazze vi aspetta venerdì 13 gennaio, ore 21 al Trianon Viviani!
-
Art Days – Napoli e Campania
Art Days – Napoli e Campania è la prima art week della regione, che si terrà dal 16 al 19 Dicembre 2021, riunendo spazi indipendenti e gallerie d’arte contemporanea del territorio da Napoli a Salerno passando per Benevento e Caserta.
Tutti gli enti aderenti all’iniziativa avranno aperture speciali dei loro spazi con nuove mostre e una programmazione di talks ed eventi.Museo Madre cortile monumentale
Art Days – Napoli e Campania è un’iniziativa a cura di Letizia Mari, Raffaella Ferraro e Martina Campese, organizzata dall’Associazione Attiva Cultural Projects. Nata dalle menti brillanti di tre giovani ragazze, che nel 2020 sono riuscite ad unire in un’unica iniziativa 46 enti di cui 35 a Napoli, tra gallerie del territorio come, ad esempio, Lia Rumma, Alfonso Artiaco e Umberto Di Marino e assicurandosi il supporto di istituzioni come il Museo Madre, Casa Morra, e molti altri. In particolare la manifestazione ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee; per l’occasione, nei giorni 17, 18 e 19 il Museo Madre offrirà al pubblico il biglietto ridotto.
L’obiettivo è creare dialogo tra gli attori partenopei del sistema dell’arte contemporanea, costituendo una nuova scenografia collettiva. Gallerie, spazi indipendenti, istituzioni culturali e museali si uniscono con l’in- tento di stabilire la creazione di un appuntamento che diventi un riferimento per le città coinvolte e un’iniziativa di piú ampio respiro nazionale e internazionale.
Il progetto è volto ad attivare collaborazioni con artisti, critici, curatori, collezionisti e giornalisti che possano sostenere il territorio rafforzando la rete di networking tra gallerie d’arte, istituzioni culturali, spazi extra cittadi– ni, artisti, collezionisti e operatori del settore.
Art Days – Napoli e Campania è promotore di uno spirito di complicità e collaborazione tra enti pubblici e privati, piccoli e grandi, città e provincia, in modo trasversale ed egualitario. Un’opportunità per scoprire un mediterraneo contemporaneo.
-
La donna è mobile di Vincenzo Scarpetta al Trianon
Portata in scena per la prima volta nel 1918, La donna è mobile è una commedia-parodia musicale in quattro atti.
L’azione è sorretta e arricchita da monologhi, duetti e terzetti musicati e cantati, presentati come parodie di famose arie di opera lirica.Il panorama musicale dell’Ottocento romantico viene ampiamente rivisitato grazie alla riscrittura comico-grottesca e alla rielaborazione dei testi. Si tratta di un’originale e particolare tessitura musical-drammaturgica che, pur partendo dai canoni del tradizionale stile scarpettiano, si distingue per l’impianto fortemente corale.
Qui la commedia dialettale incontra la parodia dell’opera lirica, grazie alla capacità dell’autore di attraversare diversi registri e canoni essenziali della tradizione teatrale napoletana del tempo.Si va da Rigoletto e La Traviata di Verdi a Cavalleria rusticana di Mascagni, da Guglielmo Tell di Rossini a La Bohème di Puccini. Non mancano deliziose citazioni dell’operetta e rielaborazioni parodiche di grandi successi di inizio Novecento per finire con marce e balletti composti dallo stesso Vincenzo Scarpetta.
La Donna immobile – ph©Pino Miraglia
La donna è mobile: la trama
Nella Napoli degli anni Venti la vecchia nobiltà vive il suo crepuscolo e l’alta borghesia è in piena crisi economica dopo l’euforia borsistica d’inizio Novecento. La nobile Giulietta, rampolla di casa Sazio, aspira a un matrimonio con un uomo ricco e d’alto lignaggio. Don Ignazio, suo padre, cerca di accontentarla nei suoi capricci e la lascia giocare con i sentimenti dello squattrinato Eugenio Fiorillo, un trovatello beneficato dal Barone Don Ambrogio, e del ricco ma per nulla avvenente Baroncino Turzi.
Giulietta, preda del suo arrivismo, cede alle lusinghe del Turzi e si prepara ad accasarsi come baronessa. Grazie ad alcune lettere ritrovate in una vecchia poltrona, Eugenio scopre di essere figlio legittimo ed erede universale di Don Ambrogio. Per vendicarsi si finge il ricchissimo principe indiano Kitikuti facendo intendere alla compiaciuta Giulietta che vuole sposarla.Con l’aiuto di Ferdinando il dottore, Luisella la fruttivendola, Pascale il pescivendolo e i tre servitori Felice, Vincenzo e Salvatore, organizza una festa-beffa ai danni di Giulietta e di tutti i suoi sodali.
V’ ‘a dongo comme sta ma vi dichiaro, per evitarvi grattacapi e impicci, dovrete secondare i suoi capricci, ne avit’ ‘a fa’ passa’! M’ha fatto tribula’ na vita intera, pe’ contentarla, pe’ nun ‘a senti’.Francesco Saponaro spiega così lo spettacolo:
La donna è mobile ci ha permesso di giocare con molti codici e stili grazie ad affioramenti espressivi che aprono a diversi generi oltre quello germinativo della commedia-parodia in musica da cui siamo partiti.
Destreggiandosi in un nugolo di personaggi che ricalcano gli echi della più nota drammaturgia scarpettiana, Vincenzo Scarpetta ci offre una raffinata e umoristica critica della società del suo tempo che in realtà non è affatto lontana dalla nostra. Giocando con equivoci e malintesi, travestimenti e lotte di classe, inseguendo l’amore e il danaro, è il riscatto sociale pacifico e scaltro – tutto arte della scena e teatro – ad avere la meglio. Gli ultimi gabbano i prepotenti che perdono le loro infauste e stolide imprese. Almeno a teatro è così.
Si intravedono ne La donna è mobile echi di Petito e Marulli, il lirismo vibrante di Viviani e qualche sfumata complessità dai risvolti pirandelliani. Più a fuoco, naturalmente, le linee moderne della comicità di Titina, Peppino ed Eduardo. In musica il gioco è pirotecnico.Grazie al sodalizio con gli artisti coinvolti e con il maestro Mariano Bellopede la musica guida il tessuto emotivo della messa in scena e libera suggestioni che viaggiano ben oltre il confine partenopeo.
La donna è mobile di Vincenzo Scarpetta
Vincenzo Scarpetta era un artista raffinato e, seguendolo, abbiamo scoperto che la partitura può essere contaminata dal guizzo nomade del napoletano curioso; dagli States al Sud America, dal Mediterraneo all’Estremo Oriente.
Il copione de La donna è mobile è una brillante promessa di teatro. Ce lo restituisce il lavoro fondamentale di Maria Beatrice Cozzi Scarpetta, custode del suo archivio e curatrice dei testi e dei materiali che oggi possiamo leggere ed apprezzare.
Abbiamo lavorato nel rispetto del testo senza dimenticare di interrogarci sul presente, su come alcune linee melodiche, sfumature linguistiche, azioni, segni distintivi o oggetti possano anche subire un cortocircuito con i modelli del teatro contemporaneo.
Questa interpunzione o contrappunto, di relazione fertile con la memoria, produce il seme di un nuovo inizio.