A marzo 2022 uscirà la prima opera letteraria del musicista-polistrumentista, autore-compositore ed interprete, Brera’s Key: “Complesso Itinerario Artistico, ovvero il Percorso Filosofico dell’Artista”.
Brera’s Key (nome d’arte di Antonio Coccia) nel 2021 ha pubblicato ben due CD musicali, rispettivamente:
1) “Old & New Singles”;
2) “New and Old Singles 752”.
Entrambi con distribuzione internazionale in 15 nazioni, hanno raggiunto in pochi mesi le 100mila visualizzazioni. Il primo dei due album, “Old & New Singles”, è registrato magistralmente quasi per intero dallo stesso artista, il quale, oltre ad aver composti i brani e curato gli arrangiamenti, suona: chitarre elettriche ritmiche (rhythm guitar), chitarre elettriche soliste (lead guitar), chitarre acustiche (acustic guitar) basso elettrico (electric bass), batteria (drums), percussioni (snare and congas), armonica (harp), voce (lead vocals) & cori (background vocals).
Il secondo album, “New and Old Singles 752”, vede la presenza di ospiti internazionali quali:
Karl Potter, storico percussionista di Pino Daniele (scomparso pochi anni fa), Primiano Di Biase (pianista dei Dire Straits con Phil Palmer), Michael Brill (bassista & vocalist dei Mad Dogs, oltre che di alcuni Big della canzone italiana), e altri. La sua nuova opera letteraria, “Complesso Itinerario Artistico, ovvero il Percorso Filosofico dell’Artista” uscirà con un editore indipendente e sarà distribuito da Feltrinelli.
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In vacanza è tutto un altro film un grande evento en plein air
Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, il MUN – Museo dell’Uomo e della Natura di Tortorella (Salerno), ripropone l’arena estiva all’aperto, incastonata ad hoc nel cuore del Cilento.
È qui, che dall’1 al 31 agosto, prenderà forma “In vacanza è tutto un altro film!”, rassegna ricca di titoli interessanti, che porta la firma dal critico cinematografico, autore e scrittore, Enzo Lavagnini. Il quale afferma:
Occhio al calendario e ai ritmi della vita, perché il “bello” più “bello” del cinema arriva giusto-giusto in vacanza. Il periodo adatto per sognare ad occhi ben sgranati! Meglio, se insieme ad altri. Ci sono cose, infatti, che vanno vissute decisamente “assieme”: in famiglia, con gli amici, con chi si ama. Un buon film è una di queste. Dunque, ora, lo “spettacolo degli spettacoli” attende solo noi. È questa la notizia!
Sì, è questa la notizia: un grande evento en plein air, entusiasmante come la location, luogo ideale, dove godersi gratuitamente bei film sotto le stelle col fresco della sera, ma sempre in sicurezza e nel rispetto delle norme anti Covid.
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Le proiezioni in programma, con inizio all’imbrunire, a partire dalle 21, saranno tutte ad ingresso gratuito con obbligo di prenotazione.
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Andi Kacziba ha inaugurato a Milano “Prendi il mio cuore” curata da Raffaella De Chirico
L’artista Andi Kacziba in occasione della Giornata Internazionale della Donna ha inaugurato a Milano “Prendi il mio cuore” curata da Raffaella De Chirico.
La mostra rimarrà aperta alla Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea di Via Farini 2 a Milano fino al 25 marzo. È possibile fissare un appuntamento in galleria per incontrare l’Artista che, attraverso una serie di sculture e performance, vuole dare voce alle donne sulla violenza di genere e la gender gap.
Prendi il mio cuore. Ma anche il mio fegato, i miei reni; prendi i miei organi, a condizione che abbiano ancora un valore, beninteso.
Mutuato dalla celebre poesia di Saffo, Prendi il mio cuore e portalo lontano, l’artista ungherese Andi Kacziba (1974) invita provocatoriamente dall’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, al 25 alla Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea in via Farini, 2 di Milano ad appropriarsi dei suoi organi vitali. Cosa può offrire alla società una donna che alla soglia dei cinquant’anni ha compiuto delle scelte non convenzionali e non completamente accettate dalla società?
Superato parzialmente lo stigma della mancata maternità (si stima che il 22,5% delle donne italiane nate a fine anni Settanta concluderanno il ciclo riproduttivo senza figli), la richiesta è quella dell’affermazione personale attraverso la carriera ed il lavoro, ambito nel quale non è stata comunque raggiunta una parità di genere; le donne guadagnano meno dei loro colleghi maschi e la probabilità che (anche senza figli) ottengano incarichi meglio retribuiti, è comunque inferiore del 30% rispetto agli uomini. Cosa accade dunque se una donna non è riuscita o non desidera affermarsi almeno professionalmente? Andi Kacziba ha realizzato una serie di polaroid in cui l’artista offre se stessa e i propri organi al visitatore come azione/gesto sacrale.
Gli organi rappresentati sulle polaroid si concretizzano nel percorso della mostra, assumendo forme tridimensionali di seducenti sculture, realizzate con ceramiche e corde.
La mostra curata da Raffaella De Chirico si apre e si conclude con uno zerbino situato all’ingresso della galleria, sul quale Kacziba ha impresso la propria immagine supina: l’artista viene dunque calpestata dai visitatori, atto performativo e metafora di un’azione piuttosto comune. È una donna zerbino è la definizione con cui si indica una donna che permette al prossimo, spesso di sesso maschile, di farle del male, di schiacciarne la personalità e la sensibilità, di calpestarne appunto, la dignità.
Andi Kacziba: cenni biografici e ricerca artistica
Giunge in Italia nel 1997 come modella ed indossatrice, si dedica successivamente alla fotografia. I suoi primi cicli di lavori esprimono, attraverso la faticosa tessitura manuale della corda, la forza, la tenacia e la capacità di sopportazione della donna che, illusa dai movimenti femministi degli ‘60 e ‘70 di aver finalmente ottenuto quella parità di diritti e quella dignità che le spetta e per cui aveva ardentemente combattuto, si ritrova oggi, nella società contemporanea occidentale, trasformata in un semplice status symbol, accessorio ed attributo della vanità maschile. Il fare artistico diviene così metafora della lotta quotidiana che ogni donna deve ancora oggi, nel XXI secolo, affrontare.
2014: Vìola, Milano, Museo Francesco Messina. Nella sua prima personale, l’artista ha presentato, oltre alle sculture e bassorilievi in corda, il suo primo lavoro con l’utilizzo degli specchi, strumenti interattivi per portare il visitatore all’autoanalisi.
2015: Mater, Parma, Palazzo del Governatore. Indaga, anche attraverso la scultura Altare della sterilità, una riflessione personale e universale sulla maternità mancata.
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2019: La cicogna non passa di qui, una serie di polaroid nelle quali è il corpo stesso dell’Artista e il suo “degenerarsi” nel tempo a farsi denuncia della difficile posizione della donna contemporanea nella società. L’artista imita il suo grembo materno con un’anguria, e la svuota con un coltello da cucina. Ogni scatto realizzato da performance ha un titolo singolo, il quale narra una microstoria della maternità mancata.
La galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea
La prima sede della Raffaella De Chirico Arte Contemporanea è stata aperta a Torino nel 2011 e, dieci anni dopo, la galleria è approdata anche a Milano. Raffaella De Chirico ha da sempre ha focalizzato il suo programma espositivo sulla produzione e realizzazione di progetti per la quasi totalità inediti sul territorio nazionale, privilegiando artisti di età inferiore ai 40 anni che si fossero già distinti per la ricerca e la proposta artistica fuori dal territorio italiano. Lo stesso principio è applicato agli artisti storicizzati trattati dalla galleria, con particolare riguardo a coloro la cui ricerca si distinse negli Anni ’60, ‘70 e ‘80, sviluppando pertanto una parte del lavoro dedicato all’advisoring per investimento e alla costruzione di collezioni maggiormente focalizzate sull’arte moderna.
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Luigi Grossi e Mimma Sardella presentano il catalogo Davanti al colore
Il pittore Luigi Grossi insieme alla critica d’arte Mimma Sardella presentano Davanti al colore, un catologo contenente le opere dell’artista. La pittura di Luigi Grossi soffre le angosce del mondo che l’artista, attraverso le sue opere, cerca di superare e smascherare.
Davanti al colore è una raccolta che contiene tutte le opere di Luigi Grossi e citando le sue stesse parole:
Non c’è alcun intento celebrativo, sia chiaro. Voglio solo raccontare come un ragazzo vissuto in strada, con poca scuola, mille mestieri e infiniti rischi, abbia scoperto il mondo dell’arte. E qui, cominciando dalla confidenza con la scopa, la pulizia dei vetri, le piccole incombenze quotidiane, è rimasto via via attratto da una realtà agli antipodi di ogni precedente esperienza…
Il filosofo Aldo Masullo della sua pittura dice:
Luigi Grossi dipinge i colori del nulla. A prima vista, ciò sorprende, appare assurdo, come se qualcuno parlasse di un cerchio quadrato. Si possono mai dipingere i colori del nulla? A volte Grossi ti stupisce con virtuosismi eleganti: gli effetti, per esempio, di vertiginose verticalità ottenuti con orizzontali chiarori. La molteplicità dei colori è la luce, come la varietà delle note è la musica.
Luigi Grossi: biografia
Luigi Grossi nasce a Napoli nel 1949 e la sua propensione per la pittura nasce come un bisogno interiore che ha bisogno di concretizzarsi. La sua formazione è legata ad artisti noti del panorama napoletano come: Vincenzo Montefusco, Brancaccio e Raffaele Lippi.
Luigi Grossi è stato gallerista dal 1980 fino al 2000, oggi è direttore artistico della Galleria d’arte Studio49VideoArte dove ha un laboratorio di restauro e pittura.
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