Pasquale Scialò nella conferenza cantata “Sanzioni, passioni e tammurriate in bianco e nero”, per il ciclo “Città cantante 2” – giovedì 13 aprile, ore 17:00 al Trianon Viviani.
La seconda conferenza cantata di Pasquale Scialò, intitolata “Sanzioni, passioni e tammurriate in bianco e nero”, racconterà la Canzone napoletana tra gli anni Venti del Novecento e la Seconda guerra mondiale.
In questo arco temporale ci si trova immersi in una scena musicale che registra la convivenza di più correnti: accanto a creazioni dal timbro classico – come Napule è na canzone, Silenzio cantatore, Canzone appassiunata, Chiove, Passione e L’addio – si trovano brani dai colori esotici, coloniali e di regime, come La danza Ma-ka-bù, Serenata a Hitler, ‘E ssanzione, ed Evviva ’a tessera, quest’ultima composta per promuovere l’istituzione della carta annonaria.
A fine guerra è ancora la canzone, più di ogni altro mezzo, a fissare il doloroso mutamento sociale e culturale con brani che alludono alla miscegenation, ossia ai rapporti sessuali tra giovani napoletane e soldati di colore presenti in città nel corso della cosiddetta liberazione, come in Tammurriata nera.
Ospite musicale della serata il trio Suonno d’ajere.
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Enrico Caruso vive nel racconto di Geppy Gleijeses al Trianon Viviani
“Caruso vive. Vita, morte e miracoli di Enrico Caruso nel centenario della scomparsa e la sua voce come non l’avete mai sentita”.
Questo il titolo della serata/evento che, lunedì 2 agosto, alle 21, si terrà al Trianon Viviani nell’àmbito delle celebrazioni promosse dalla Regione Campania per il centenario della scomparsa del grande
tenore partenopeo.Proprio cento anni fa, il 2 agosto 1921, in una suite del grand hotel Vesuvio, moriva Enrico Caruso,
registrato all’anagrafe come “Errico”.
Per ricordarlo, Geppy Gleijeses ha curato e diretto un articolato racconto teatrale, che proprio nel teatro di Forcella, diretto artisticamente da Marisa Laurito, assume un significato particolare, essendo il Trianon Viviani prossimo ai luoghi dell’adolescenza e della gioventù del tenore: come l’oratorio di padre Giuseppe Bronzetti, in via Postica Maddalena, e il caffè dei Mannesi, all’angolo di via Duomo, dove
si esibiva come posteggiatore.Spiega Gleijeses:
Per me che a 5 anni, nel 1960, ogni domenica dopo pranzo ero costretto a casa dei miei nonni paterni, nel “salottino d’ascolto”, insieme a genitori e parenti tutti, a sentire dal grammofono rigorosamente a tromba, su un gracchiante 78 giri, la voce del mito, è il coronamento del sogno di una vita.
Leggerò un testo del giornalista Luciano Giannini, “impressionista”, a pennellate, come ama definirlo, liberamente ispirato a due libri fondamentali su Caruso, Ridi Pagliaccio! di Francesco Canessa e Una vita una leggenda di Pietro Gargano e anche attraverso questa lettura sfateremo la leggenda dei fischi al San Carlo: egli bissò Una furtiva lagrima, altro che fischi! E narreremo le sue gesta, vita, morte e miracoli.Il testo rilegge la breve ma intensa parabola terrena di questo «archetipo del tenore pop», la voce più grande del secolo breve, la prima al mondo a superare, con un disco, un milione di copie vendute. Idolatrato dai contemporanei: Caruso fu tenore, ma anche musicista, disegnatore di deliziose caricature, pittore, scultore e poeta.
Precisa Giannini:
Non ho seguìto cadenzate sequenze di tempo e di luogo , ma ho assecondato suggestioni
personali, ispirandomi liberamente alle due migliori biografie in commercio, per ricostruire la figura di un artista e di un uomo che, dalle più umili origini, seppe elevarsi a un’arte eccelsa e, allo stesso tempo, popolare, dando lustro internazionale al melodramma italiano.La lettura sarà contrappuntata da proiezioni di fotografie del tenore e dall’ascolto della sua voce, grazie al lavoro dei laboratori Abbey Rocchi, che hanno rimasterizzato e restaurato le incisioni originali.
La serata si completerà con la conversazione informale di Gleijeses con Enrico Girardi, critico musicale del Corriere della Sera, e sarà aperta e chiusa dal tenore Gianluca Terranova, protagonista del fortunato biopic su Caruso di Raiuno, che, accompagnato al piano da Sergio La Stella, interpreterà alcuni cavalli di battaglia del repertorio del cantante partenopeo.
Con la produzione di Gitiesse – Artisti riuniti, Caruso vive vede in locandina la direzione tecnica di Franco Grieco, le luci dell’artigiano Luigi Ascione e le forniture acustiche e foniche di Gelato equipment.
Lo spettacolo si terrà nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza, con il contingentamento dei posti
disponibili.
L’ingresso è gratuito.Per partecipare (con un massimo di richiesta di due posti) occorre scrivere a: comunicazione@teatrotrianon.org. Seguirà un’email di conferma, fino a esaurimento dei posti disponibili.
Informazioni: tel. 081 2258285, sito istituzionale.
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Trianon Viviani, cartellone “à la carte” nella nuova campagna abbonamenti
Il Trianon Viviani lancia la campagna abbonamenti della stagione 2022/2023. Da lunedì 11 luglio, presso il botteghino del teatro, sarà possibile acquistare gli abbonamenti del nuovo cartellone e i biglietti dei singoli spettacoli.
Più di sessanta i titoli della programmazione predisposta dal direttore artistico Marisa Laurito, che si dipanerà dal prossimo mese di ottobre fino al maggio del 2023, tra teatro musicale, danza, concerti, sceneggiate, serate evento, favole e conferenze cantate.
In un’offerta così ricca e articolata, l’abbonato può definire il proprio cartellone con varie formule di abbonamento personalizzato: “à la carte”. In tal senso sono state predisposte cinque diverse card, a seconda del numero dei titoli scelti e delle tipologie di spettacolo.
Per l’abbonamento ai titoli di teatro musicale, concerti e conferenze cantate, sono disponibili due card: ‘a Regina e ‘a Principessa, rispettivamente per otto spettacoli a scelta al prezzo di 150 euro (ridotto a 100 euro per gli under 30), e di quattro spettacoli a 80 euro (50 euro per gli under 30).
La card ‘a Signora è dedicata alla programmazione di teatro musicale: consente la scelta di otto spettacoli a 160 euro (100 euro per gli under 30).
Due, infine, le card dedicate esclusivamente alle conferenze cantate: con ‘a Cantante è possibile assistere a dodici incontri al prezzo di 84 euro; mentre ‘a Soubrette ne prevede sei a 48 euro.
Agli abbonamenti sottoscritti entro il 31 luglio prossimo sarà riconosciuto uno sconto speciale del 10%.
Fino al 5 agosto prossimo, il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica, dalle 10 alle 13:30.
Sintetizzata dall’immagine di un giovane rocker scatenato, che calza una paglietta da chansonnier e imbraccia un mandolino, accompagnata dal “claim” «tradizione contemporanea», la nuova stagione conferma la linea della programmazione del teatro della Canzone napoletana, virtuosamente attenta alla tradizione quanto al presente, con la partecipazione di maestri e giovani artisti.
Il 13 ottobre l’inaugurazione con la ripresa de La donna è mobile, la commedia – parodia musicale di Vincenzo Scarpetta, messa in scena da Francesco Saponaro, con gli arrangiamenti e la direzione musicale di Mariano Bellopede, prodotta dallo stesso Trianon Viviani.
La stagione avrà un’anteprima il 23 settembre con le nuove produzioni fuori abbonamento di Viviani per strada nella singolare ambientazione della stazione Marittima di Napoli. Questa terza tappa del progetto, ideato e curato da Nello Mascia, vede la messa in scena di “Caffè di notte e giorno” e “Scalo marittimo”, due atti unici rispettivamente del 1919 e del 1918. Sempre in settembre e fuori abbonamento, un altro spettacolo dedicato al commediografo stabiese al quale è intitolato il teatro: Vivianesque di Gennaro Cimmino, serata di danza contemporanea e musica.
Stanza delle Meraviglie
Nel mese di luglio è possibile visitare la Stanza delle Meraviglie, lo speciale spazio immersivo dedicato alla canzone napoletana, con visite effettuabili nei giorni feriali per un massimo di quindici persone, con prenotazione obbligatoria: di mattina alle 10:30, 11:30 e 12:30; nel pomeriggio alle 16, 17 e 18.
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Premio Leo de Berardinis under 35: i vincitori
Si è svolta al Ridotto del Teatro Mercadante di Napoli la selezione finale del concorso Premio Leo de Berardinis under 35, istituito dal Teatro di Napoli–Teatro Nazionale diretto da Roberto Andò, a sostegno delle giovani compagnie e artisti campani, intitolato ad uno dei massimi interpreti e protagonisti della scena teatrale contemporanea, autorevole riferimento per molte generazioni di teatro. Il concorso è realizzato in collaborazione con Il Teatro Pubblico Campano.
La giuria di esperti e di addetti ai lavori – composta da Roberto Andò direttore del Teatro di Napoli, da Viola Ardone scrittrice, da Mimmo Basso direttore operativo del Teatro di Napoli, da Maurizio Braucci scrittore e sceneggiatore, da Ippolita di Majo sceneggiatrice e autrice, da Davide Iodice regista di teatro ha scelto e decretato vincitori della seconda edizione del Bando, i seguenti lavori:
Una morte dolcissima: drammaturgia e regia di Noemi Francesca con la seguente motivazione: “Perché in una società che non è più capace di metabolizzare il lutto, Noemi Francesca si confronta con il trauma della perdita dialogando in maniera personalissima e originale con il testo di Simone De Beauvoir ed esplorando il luogo del dolore alla ricerca dei riti ancora possibili per attraversare la paura della morte.
Una scrittura polifonica e polisemica fatta di voci, immagini, oggetti che concorrono armonicamente a suggerirci che forse, anche e soprattutto nel tempo che viviamo, quel rito ancora può essere il teatro.”
L’appartamento 2B, drammaturgia e regia di Andrea Cioffi con la seguente motivazione: “Per la capacità di raccontare in maniera diretta la propria generazione, quella dei nati negli anni ‘80 e ‘90, attraverso una scrittura scenica attenta al ritmo e all’ironia, ma anche capace di mettere a fuoco il disagio di uomini e donne, non più giovani, ma considerati tali, che non riescono a trovare spazio e ruolo sociale nella vita degli adulti”.
Menzione speciale della giuria al progetto Nuttata, drammaturgia e regia di Domenico Ingenito con la seguente motivazione: “Nuttata si propone come un adattamento di La Nuit juste avant les forêts di Bernard-Marie Koltès.
I temi della notte come labirinto in cui amore e violenza si sovrappongono emergono con forza dalla breve messa in scena a cui abbiamo assistito. Hanno molto colpito il lavoro sulla lingua e sulla corporeità che sembrano aderire pienamente tra loro, all’interno di un’ambientazione semplice ed energica.
La dimensione del soliloquio, del recit esistenziale è ancora da mettere a punto e tende a volte a confondersi con quella del monologo ben condotto che invece si sottrae ad una definitiva messa in gioco del personaggio, al “diario di morte e resurrezione” che è alla base del testo originario.”
Nell’ambito del protocollo d’intesa tra i Premi Leo de Berardinis 2022 istituito e promosso dal Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e Nuove sensibilità 2.0 2022 – Under 40 istituito e promosso dal Teatro Pubblico Campano, il Direttore Roberto Andò, tra i cinque testi premiati dalla giuria del Premio Nuove Sensibilità 2.0, ha scelto Omissis drammaturgia di Alessandro Paschitto.
I due progetti vincitori del Premio Leo de Berardinis e il testo scelto tra i cinque vincitori del Premio Nuove Sensibilità 2.0 verranno prodotti dal Teatro di Napoli e inseriti nella programmazione della prossima stagione del Ridotto del Mercadante.