USB Avellino

Si attende la scadenza della gestione Morgante

Dopo circa sei anni, molti dipendenti ed il Sindacato attivo attendono, con una calma residua, la scadenza della gestione Morgante.

Probabilmente, la Direzione Generale con la quale si è raggiunto un limite di sofferenza ineguagliabile. E le sorprese non finiscono; violando diritti fondamentali di dipendenti e sindacato. Tenendo presente che i rinnovi contrattuali ritardano anni rispetto alla scadenza, e che poco o nulla portano nelle tasche dei dipendenti, vogliamo rendere pubbliche alcune delle inosservanze da parte del manager della ASL Avellino rispetto ad accordi legittimi e previsti dal CCNL. Dopo 14 mesi trascorsi dalla fine del 2020, il personale attende ancora l’intera somma relativa al premio di produttività, per il quale il fondo è definito e certificato. Per tale istituto contrattuale, si è provveduto, come da norme ed accordi, a redigere le schede di valutazione, che prevedono i vari criteri utilizzati al fine di determinare le quote spettanti. Perché questa perdita di tempo? È mai sostenibile che l’unica Azienda in Italia sia quella di Avellino a non aver provveduto? Sul fondo di produttività, grazie ad una votazione sostenuta per ben due volte (22 settembre e 21 dicembre u.s.) USB, FSI, CGIL e UIL hanno sostenuto e fatto confluire una somma cospicua sul fondo incentivante, per l’anno 2022, una cospicua somma (circa 650.000,00 euro) che l’Azienda voleva utilizzare per gli incarichi di funzione, da attribuire a quest’ultimo istituto menzionato per “sanare” non si sa bene cosa e con quali modalità.

Siamo invece consapevoli, che alcuni colleghi sono impegnati in attività di responsabilità e che giustamente attendono una meritata riconoscenza attraverso procedure concorsuali; e non attraverso “sanatorie”. E poi sanare cosa? Alcuni delegati sindacali che senza esitazione hanno rappresentato il loro ruolo di “f.f.” da riconoscere? E con quali modalità sono stati nominati “f.f.”? Perché loro e non altri? Non vogliamo minimamente pensare ad altro. Ebbene, nonostante due votazioni democratiche nelle due sedute citate, la ASL Avellino, in data 10 Febbraio 2022 con nota prot. 0005682 ha informato le OO.SS ed i delegati della RSU, di voler procedere con atto unilaterale e non condiviso dalla maggioranza in merito agli incarichi di funzione. In queste ore stiamo trasmettendo tutto, dettagliatamente, al Ministero della Funzione Pubblica ed organizzando, contestualmente, un sit-in di protesta, per porre fine alla “querelle”. Altro strano ritardo riguarda l’attribuzione della progressione economica orizzontale; con decorrenza 1° Gennaio 2021.

Il bando previsto dalla Legge Brunetta, è stato pubblicato a pochi giorni dalla fine dello scorso anno e le relative domande prodotte dai colleghi più giovani sia sotto l’aspetto anagrafico che di carriera sono stati sanciti con graduatoria in data 23 Dicembre 2021. Sono stati consentiti 15gg di tempo per la produzione di ricorsi. Bene, e dal 7 gennaio 2022 ad oggi come mai non viene pubblicata la graduatoria che ne scaturisce? Dall’inizio del nuovo anno, non mancano comportamenti che violano il diritto sindacale. In un’era telematica, sul famoso “portale del dipendente” per ben 45 gg sono scomparsi diversi giustificativi, tra cui quello dei permessi RSU; reintrodotti solo da poche ore, grazie alle rivendicazioni della nostra Organizzazione sindacale. E chi più ne ha più ne metta. Aspettando, con ansia, la fine del countdown.

ASL di Avellino assume un comportamento antisindacale

Sergio Di Lauro, rappresentante legale provinciale dell’USB Pubblico Impiego, scrive una lettera aperta per comunicare situazioni poco chiare che stanno accadendo all’interno dell’ASL di Avellino.

Il testo integrale è il seguente:

Ancora una volta la Direzione della ASL Avellino assume un comportamento che sembrerebbe rasentare, fortemente, l’aspetto di “comportamento antisindacale”. E su questo ricorreremo alle valutazioni legali. Ormai, succede di tutto.

Dopo la famosa seduta di contrattazione decentrata del 22 settembre u.s., era stato deciso che la RSU si sarebbe riunita per decidere la priorità degli argomenti da trattare e la relativa calendarizzazione; aspetto che sarebbe stato espressione di democrazia poiché tale volontà rappresenta espressione manifesta emersa attraverso contatti e sondaggi effettuati con il personale, nonché volontà della maggioranza schiacciante tra i componenti della stessa RSU.

Il coordinatore dell’Organismo sindacale, aveva provveduto, celermente, già dal 23 settembre, a richiedere la disponibilità di un’aula consona per poter svolgere l’incontro. Ma la tanta fretta della Direzione Generale della ASL Avellino per “sanare” chissà che cosa (a tal riguardo sono altre le cose che si sanano), si è trasformata in un processo burocratico assurdo, al punto che la risposta a riguardo della disponibilità è arrivata dopo “soli 15 gg”. Alla faccia della fretta e delle richieste del personale. E pensare che prima le prenotazioni delle aule erano gestite da un coadiutore amministrativo e tutto funzionava alla perfezione, in tempo reale. Ma la ASL Avellino conosce diritti e doveri, così come li conoscono i dipendenti?

Vogliamo solo ricordare che è leggermente in ritardo (10 mesi) la corresponsione economica del premio incentivante, che altre aziende hanno corrisposto nei tempi dovuti. Siamo pronti per un decreto ingiuntivo, con addebito delle spese legali. Volendo ritornare ai diritti sindacali, abbiamo notato e ricevuto chiarimenti per le vie brevi che, in conseguenza ad una direttiva della ASL Avellino, sono letteralmente scomparsi dal “perfetto” sistema di rilevazione presenze i giustificativi per la partecipazione alle sedute di contrattazione decentrata e i componenti della RSU dovrebbero presenziare utilizzando i permessi previsti dal mandato. E no! Le ore RSU non servono per partecipare alle sedute di contrattazione decentrata e direttive in tal senso violano l’accordo quadro del 7 agosto 1998.

Per un ravvedimento di quanto espresso, poniamo una sola domanda: se le convocazioni per le sedute fossero, numericamente parlando, più numerose cosa accadrebbe? Che il delegato non avrebbe più ore per presenziare e quindi gli verrebbe di fatto negato il diritto a partecipare? Non è possibile ciò. La soluzione è che le convocazioni avvengano al di fuori dell’orario di servizio. Tenerle durante l’arco lavorativo di una giornata è “una comodità” che non ci appartiene. Così come pretendiamo che, entro il giorno dopo una seduta, ci sia notificato il verbale, che viene preparato e firmato all’istante. A tutt’oggi, il verbale del 22 settembre risulta non pervenuto. E nulla chiediamo. E come se ciò non bastasse, sono scomparsi, dallo stesso sistema, i giustificativi per tutte le altre tipologie di permessi sindacali, perché andrebbero in conflitto con il sistema. Noi vogliamo stare in regola e non fare il cartaceo. Perché il ricorso alla forma cartacea (non prevista)? È stato modificato il programma di rilevazione presenze e di giustificativi, ed immaginiamo che ciò non sia avvenuto a titolo gratuito. Una modifica avviene per migliorare e sinceramente non ci siamo accorti di un miglioramento. Anzi.

Non siamo qui a fare polemiche, ma nella Direzione della ASL circola, con insistenza, una voce strana a riguardo di una presunta “parentopoli” relativa a due concorsi espletati (9 posti di assistente amministrativo e 54 posti di infermiere), che vede, da illazioni, in ogni caso ed ingiustamente, coinvolto il mondo sindacale. Ma possiamo mai subire che candidati o parenti ci accusino di aver fatto valutare una laurea 0,50 punti per un concorso esterno, quando per un avviso interno un titolo del genere vale molto di più? Per cui, meglio non badare a quelle che ci vengono descritte come “strane situazioni”. Tra l’altro, non sono di nostra competenza. Un bando è un atto unilaterale. Non c’è tempo per le polemiche. E sinceramente, per il restante, non siamo investigatori.

ASL Avellino: toccato il fondo!

L’USB comunica quanto segue.

Nella seduta di contrattazione decentrata, tenutasi lo scorso 22 settembre presso la ASL Avellino, abbiamo assistito a scene che hanno dell’incredibile e che ci fanno riflettere; nonostante la nostra esperienza in materia sindacale sia ultra decennale.

Il risultato finale è sostanzialmente positivo, perché USB, FP CGIL, UIL FPL ed FSI – USAE hanno dimostrato, costituendo una larga maggioranza, di espletare un’attività sindacale impeccabile, a tutela dell’interezza dei dipendenti del Comparto e non di certo hanno rappresentato se stessi. Crediamo che la linea sostenuta, non possa essere, in alcun modo, criticata; perché chi, tra il personale, potrebbe non essere d’accordo con la stessa linea, ha sicuramente, solo ed esclusivamente, interessi di tipo personale.

Da molto tempo, in questa Azienda, si tengono sedute di contrattazione molto diradate in termini di margine temporale, con ordini del giorno unilaterali, senza condivisione democratica; senza dar seguito a decine di richieste delle quattro sigle menzionate. Invece, nel passato, le varie Direzioni Strategiche che si sono succedute hanno avuto il merito di mantenere, molto alto e costruttivo, il livello del confronto con la parte sindacale. Ciò ha permesso, negli anni, di poter applicare il CCNL in ogni suo dettaglio; costruendo, tra le tante cose, percorsi di progressioni economiche orizzontali e verticali che hanno sempre riguardato tutto il personale.

Ma oggi non è così! E le spiegazioni della Direzione Strategica non ci convincono da 5 anni. Così come non ci convincono spiegazioni del Direttore Amministrativo a riguardo di notevoli ritardi per alcune corresponsioni economiche. Ma è mai possibile che la Funzione Pubblica possa notificare note solo a questa Azienda? Giusto per fare un esempio, la maggioranza delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie hanno corrisposto le quote incentivanti 2020 a decorrere da gennaio 2021 e il Direttore Amministrativo ha tentato, senza riuscire nell’intento, di giustificare un ritardo di 9 mesi dovuto ad una nota della stessa Funzione Pubblica, con una data di notifica risalente a pochi giorni prima dell’incontro tra parte pubblica e parte sindacale.

A proposito di parte sindacale, durante la seduta in questione, abbiamo avuto l’impressione che una piccola “fazione” della parte sindacale fosse parte pubblica! Al punto che il Direttore Generale ha invitato gli stessi componenti dell’esiguo gruppo, con grande ed incisiva arringa, ad esprimersi, a scendere in campo; a difesa di una linea che poco o nulla ha di democratico.

Non vogliamo nemmeno lontanamente pensare, che tale linea fosse pre-concordata. Anzi, a maggior ragione, se ciò fosse vero, sarebbe una linea che nonostante un concordato ha deluso; perché non ha raggiunto l’obiettivo sperato, con grande soddisfazione di chi ha dimostrato, con i fatti, di svolgere attività sindacale.

Però alcuni comportamenti osservati ci conducono, fisiologicamente, a riflessioni. Nel corso di questi ultimi anni abbiamo avuto modo di ascoltare, infinite volte, un Direttore editoriale televisivo, a riguardo di sospetti e presunti illeciti riferiti ad incarichi e assunzioni. E tutto debitamente documentato. Indubbiamente, come dipendenti, ciò ci ha lasciato con l’amaro in bocca; ma non possiamo smentire lo stesso Direttore editoriale. E ciò, non fa altro che far nascere delle brutte sensazioni in un momento concorsuale a largo spettro.

Impegnandoci a “collaborare”, con la nostra esperienza, la invitiamo ad ascoltarci, per un percorso su tematiche condivise, dando priorità a quelle che, per l’appunto, riguardano la massa e non il singolo; magari anche delegato sindacale. E non possiamo tollerare che qualcuno vada divulgando notizie tendenziose, dicendo che le trattative si sono bloccate. Notizie che macchiano, ingiustificatamente, coloro che svolgono l’ingrato compito di rappresentanza.

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