spettacoli teatrali

Al Trianon Viviani l’omaggio a Sergio Bruni con Rai 1

Un nuovo evento speciale con Rai 1, dedicato a Sergio Bruni, e l’antica favola partenopea di Colapesce, riproposta in commedia musicale, sono gli appuntamenti della prossima settimana di programmazione del Trianon Viviani.

Per accedere in teatro è obbligatorio il possesso del super green pass (detto anche “green pass rafforzato”) e l’uso della mascherina.

Serata d’Onore Sergio Bruni 

Serata d’Onore Sergio Bruni

Serata d’Onore Sergio Bruni – Giovedì 16 dicembre, alle 21, il teatro della Canzone napoletana e la rete ammiraglia della Rai celebrano il centenario della nascita del cantante, definito «‘a Voce ‘e Napule» da Eduardo De Filippo, con la Serata d’Onore Sergio Bruni. Rai 1 trasmetterà la registrazione il 1° gennaio prossimo.

Scritta da Marisa LauritoSalvatore Palomba e Giorgio Verdelli, la Serata ricorda e racconta l’Artista anche a un pubblico meno attento alla grande storia della canzone napoletana.

A introdurla l’orchestra diretta da Vince Tempera, con una fantasia di celebri canzoni di Bruni (da Vieneme ‘nzuonno a Il mare), mentre scorrono immagini pubbliche e private.

Marisa Laurito, che fu una sua allieva, conduce il racconto, tra documenti d’epoca, fotografie, filmati e una serie di esibizioni del repertorio più interessante di Bruni, tra cui Tosca (Graziella), Raiz (Palcoscenico), Andrea Sannino (Amaro è ‘o bene e Maruzzella), Enzo Gragnaniello (Indifferentemente), per terminare con Napule doceamara di Raiz e Fausta Vetere della Nccp. Tony Esposito interpreta, insieme con la compagnia Stabile della Canzone napoletana, una versione spettacolare della celebre Rumba d’ ‘e scugnizzi (“Rumba scugnizza”) di Raffaele Viviani, arrangiata da Pino Perris, che dirigerà anche Irene Scarpato in Scètate. Tra le testimonianze, Renzo ArboreEnzo Avitabile, che racconta l’incontro con Bruni ed esegue una versione esclusiva di CarmelaRoberto De Simone e Adriana, figlia del maestro.

Con la produzione delegata Rai di Eleonora Iannelli, la regia teatrale è di Bruno Garofalo, quella televisiva di Barbara Napolitano.

Colapesce, oltre la leggenda

Colapesce, oltre la leggenda

Colapesce, oltre la leggenda – Sabato 18 (alle 20:30 e alle 22) e domenica 19 dicembre (alle 18 e alle 19:30), la Bazzarra presenta questa commedia musicale di Angelo Ruta, con le musiche di Baraonna e la regia di Pietro Pignatelli.

È la storia antica di Nicola, o Cola, detto “Colapesce” per la sua grande abilità di muoversi nel mare. Una leggenda – di cui esistono varie versioni: la prima testimonianza risale al XII secolo – all’insegna dell’amore assoluto e sincero per il mare.

A latere della rappresentazione teatrale, la mostra dell’artista livornese Stefano Pilato, che realizzerà live in teatro un’opera, dedicata a Colapesce e al mare, utilizzando i rifiuti raccolti dall’associazione Plastic free sul litorale napoletano e puteolano alla vigilia delle rappresentazioni, preceduta dall’intervento introduttivo di Movimento Blu, che sensibilizzerà il pubblico sul diritto all’accesso all’acqua, all’ambiente come beni comuni e diritti universali e inderogabili.

In locandina, Alessandro D’Auria, nei panni di ColapescePietro Pignatelli è ‘o ReAngela De Matteo la Madre di ColaEnzo Attanasio il CantastorieFrancesca Colapietro Ricciola e Diletta Bone Acanfora Pezzogna.

Il misantropo di Molière con Giulio Scarpati
al Teatro Gesualdo di Avellino

Il misantropo di Molière in scena al Teatro Gesualdo di Avellino con Giulio Scarpati e Valeria Solarino. L’opera teatrale resta fedele al testo del romanzo ma cambia d’aspetto nei costumi e nelle musiche di scena, diventando un’istantanea moderna e innovativa.

Abbiamo intervistato Giulio Scarpati che ci ha spiegato come un romanzo del ‘600 possa essere ancora attuale in una società che si piega all’apparenza, all’adulazione e agli amori impossibili.

Alceste, personaggio interpretato da Giulio Scarpati, è un uomo che odia l’adulazione e tutti i comportamenti privi di valore che assume l’uomo all’interno della società, per poter essere accettato e vivere nella mondanità.

Prendendo in prestito le parole di Molière de Il misantropo:

Riscontro dovunque solo vili lusinghe, ingiustizia, interesse, scaltrezza, tradimento; non posso contenermi, mi adiro, e mi propongo di mandare all’inferno tutto il genere umano.

Alceste è un uomo che oscilla tra l’insofferenza e il cinismo nei confronti di ciò che vede, eppure a rapire il suo cuore è Celimene (Valeria Solarino), una donna affascinante, intelligente e amante delle lusinghe e di quel mondo tanto disprezzato dall’uomo.

Giulio Scarpati e Valeria Solarino

Giulio Scarpati e Valeria Solarino

Alceste e Celimene sono attratti ciascuno dalla diversità dell’altro ma la loro storia arriva ad un punto di rottura perché per continuare a stare insieme uno dei due dovrebbe privarsi della vita che ama.

Il misantropo è un quadro sociale e umano di oggi, di ieri e di domani e ci dimostra che il tempo trascorre, la società si evolve nell’aspetto, nei costumi ma l’essere umano si scontra inevitabilmente con gli stessi dilemmi di un tempo che, apparentemente, sembrano non esserci più.

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