L’Oasi della Caccia di Senerchia è una riserva protetta dal WWF. È un luogo che viene definito magico per il suo corso d’acqua e le cascate che, durante i giorni di pioggia e sole, regalano ai visitatori suggestivi arcobaleni. Il percorso naturalistico risale le rive del torrente Acquabianca, regalando uno scenario ricco di betulle, querce, faggi e altre piante rare.
![Riserva di Senerchia: cascata](https://www.ilplurale.it/wp-content/uploads/2019/06/64442279_324933611753988_6713124241169973248_n-768x1024.jpg)
Cascate di Senerchia
La natura calcarea della zona conferisce un colore bianco al torrente, esaltando il colore della vegetazione circostante. Per quanto riguarda la fauna, l’Oasi è ricca di uccelli come il picchio verde, il picchio nero, l’allocco, il barbagianni, la civetta e il gufo. Tra i mammiferi che vi abitano ci sono il lupo, il ghiro, il moscardino e il gatto selvatico.
L’Oasi della Caccia è un luogo incantato, perfetto per chi ama le passeggiate, la natura e le sue meraviglie. Il percorso è adatto a tutti perché ha poca pendenza ed è breve: la durata del percorso è di circa 45 minuti.
![Oasi della Caccia di Senercchia](https://www.ilplurale.it/wp-content/uploads/2019/06/65291629_483479145791316_6124260490899095552_n-Cropped.jpg)
Riserva naturale di Senerchia
La Riserva della Caccia è aperta il sabato, la domanica e durante i giorni festivi dalle ore 09:30 fino alle 18:30. Durante l’arco della settimana è richiesta la prenotazione sia da parte di privati che di scolaresche.
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Al Trianon Viviani, amore, passione e gelosia con Marco Morandi
Le mille e una Napoli: amore, passione e gelosia, conferenza cantata di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede, con Marco Morandi – giovedì 21 aprile, ore 20:00.
Giovedì 21 aprile, alle 20, l’amore, la passione e la gelosia sono al centro del quinto appuntamento de Le mille e una Napoli, il ciclo di “conferenze cantate” di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede.
Nate da un’idea del direttore artistico Marisa Laurito, queste conversazioni-concerto vogliono narrare il fascino del capoluogo partenopeo e della sua cultura, tra canzoni, aneddoti e poesie.
Ospite speciale della serata Marco Morandi, artista da sempre legato a Napoli, città dove i suoi genitori, Gianni Morandi e Laura Efrikian, si sono conosciuti e innamorati sul set del film In ginocchio da te. Per l’occasione il cantante duetterà con Francesca Colapietro nel brano Cu me! di Mia Martini e Roberto Murolo e porterà sul palco un’inedita Ninna nanna, tradotta per l’occasione in napoletano.
La serata racconterà l’amore, anche nelle sue declinazioni più estreme della passione e della gelosia. Si parlerà di amore platonico e di quello passionale, di amore frivolo, ma anche dell’amore che va via. Fil rouge del percorso sarà la canzone È frennesia, cantata al Festival di Napoli da Maria Paris, che racchiude nel suo testo i tre i temi della conferenza.
Non mancheranno brani come La nova gelosia, conosciuta anche come Fenesta co sta nova gelosia e Canzone di Afragola, di autore anonimo, riscoperta da Roberto Murolo, e ripresa in seguito da tanti altri grandi artisti; e ancora Freva ‘e gelusia, Passione, Indifferentemente e un omaggio a Pino Daniele e Massimo Troisi con ‘O saje comme fa ‘o core.
Con Francesca Colapietro (voce) e Mariano Bellopede (pianoforte e arrangiamenti musicali), sono in scena Luigi Fiscale (basso e contrabbasso), Marco Fazzari (batteria). I testi sono di Carmine Borrino; la voce fuori campo di Gino Curcione.
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Cairano le radici delle nuvole fest: in Irpinia si riparte dalla cultura
La cultura e lo spettacolo in Irpinia ripartono da Cairano.
Qui il Teatro Odeon intitolato a Franco Dragone ospiterà dal primo luglio all’otto agosto la prima edizione della rassegna di teatro, danza, musica e comicità che ha per titolo “Cairano. Le radici delle nuvole fest”. Protagonisti saranno artisti come Isa Danieli, Peppe Servillo, Javier Girotto, Luis Natalio Mangalavite, Federico Salvatore, Adriana Borriello, Ilenia Romano, Francesca Marini, Massimo Masiello e Roberta Sandias.
A loro il compito di animare le prime esibizioni in presenza dopo la lunga forzata pausa dovuta alla pandemia da Covid 19. Al progetto che nasce a Cairano – curato da Alfredo Balsamo, Franco Dragone e Dario Bavaro e organizzato dal Teatro Pubblico Campano, dal Comune di Cairano e dalla Regione Campania assieme all’associazione “Irpinia 7x” – toccherà quindi dare un segnale di rinascita e non soltanto simbolicamente dal più piccolo comune della provincia di Avellino, dove la struttura Teatrale inaugurata nel 2018 per la sua bellezza costituisce di per sé uno spettacolo permanente.
Cairano
Programma eventi
Cairano le radici delle nuvole fest ha in programma i seguenti eventi:
Eventi luglio Teatro Odeon Franco Dragone ore 20:45
- Il 1mo luglio con Peppe Servillo, Javier Girotto e Luis Natalio Mangalavite con L’anno che verrà (canzoni di Lucio Dalla).
- 10 luglio con Francesca Marini, Massimo Masiello con la rappresentazione teatrale Verso il mito: Edith Piaf.
- 24 luglio Federico Salvatore con Recital uno spettacolo scritto e diretto da lui.
- 30 luglio Isa Danieli con la rappresentazione teatrale Raccontami- Una passeggiata devota.
Eventi agosto Teatro Odeon Franco Dragone ore 20:45
- 6 agosto Adriana Borriello e Ilenia Romano con la rappresentazione La conoscenza della non conoscenza.04
- 8 agosto Oscae Personae di Roberta Sandias.
Cairano le radici delle nuvole fest: dichiarazioni e motivazioni
Luigi D’Angelis, sindaco di Cairano, dichiara sulla manifestazione culturale:
Ringrazio il Circuito Teatro Pubblico Campano il Direttore Alfredo Balsamo per aver accettato l’invito a venire a Cairano e progettare con Franco Dragone e Dario Bavaro l’interessante proposta culturale. Ringrazio Franco Dragone per il sostegno concreto e per la testimonianza d’amore per il suo paese e per l’Irpinia.
Grazie a Dario Bavaro per la perseveranza e la determinazione nel portare avanti il progetto Cairano, a tutti gli amici che ci hanno sostenuto e a Giovanni Russo. Tutto quello che stiamo facendo a Cairano è un’indicazione per tutto il territorio un modo creativo e propositivo per affermare che è possibile progettare un nuovo futuro per le aree interne.
Alfredo Balsamo, direttore del Circuito Teatro Pubblico Campano spiega:
Ho conosciuto Cairano perché invitato per due anni di seguito a partecipare alla Masterclass di alta formazione per i mestieri dello spettacolo diretta da Franco Dragone. Ho avuto la possibilità di conoscere un luogo affascinate con grandi potenzialità e di condividere con Dragone e Bavaro e il Sindaco D’Angelis una prospettiva di sviluppo, attraverso proposte artistiche, per dare un contributo concreto al territorio. Ho accettato con piacere e convinzione la proposta ed eccoci pronti ad inaugurare il primo “Cairano le radici delle nuvole fest”.
Franco Dragone afferma:
Da molti anni partecipo con interesse e passione alle attività che si organizzano a Cairano, il paese dove sono nato e dove profonde sono le mie radici. Cairano è il luogo dove mi riconcilio con una parte di me.
La mia attività ha le sue radici in questo luogo, ho sempre l’impressione di guardare il mondo dalla Rupe dove l’orizzonte è alto e ampio. Abbiamo iniziato a fare teatro a Cairano con il teatro azione diversi anni fa, coinvolgendo gli abitanti a vivere la totalità del teatro, dalla scrittura alla rappresentazione, diventandone protagonisti. Oggi ci prepariamo ad inaugurare il primo “Cairano le radici delle nuvole fest”, un progetto per continuare il cammino insieme.
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Avellino: mostra Caleidoscopio Friburgo
Inaugurata la mostra Caleidoscopio Friburgo, una collettiva di 22 artisti di diverse nazionalità uniti in un unico progetto espositivo: Susanne Allgaier, Petra Blocksdorf, Celia Brown, Alexandra Centmeier, Jan Douma, Carola Faller-Barris, David Gnandt, Anja Kniebühler, Angelina Kuzmanovic, Alfonso Lipardi, Irina Lozinskaja, Julius Martin-Humpert, Birgit Olzhausen, Jürgen Oschwald, Chris Popovic, Almut Quaas, Ludwig Quaas, Rebecca Speth, Gabriela Stellino, Konrad Wallmeier, Jennifer Weigt, Ulrike Weiss.
La mostra, a cura di Andrea B. Del Guercio, nasce dalla collaborazione del Museo Irpino e l’associazione Montorocontemporanea.
Scrive Andrea B. Del Guercio curatore della mostra:
Una successione di porte da cui si accede ad una serie di atelier di medie dimensioni, all’interno di un edificio che si sviluppa su due piani e che forse doveva ospitare uffici collegati alla stazione ferroviaria, rappresenta una delle tappe costanti delle mie residenze a Friburgo nell’arco ormai di cinque o sei anni. Trovo molto interessante che la città abbia mantenuto il sostegno agli artisti attraverso la tradizione degli Studi d’Artista, nata già nella fine dell’800 e distribuita in gran parte d’Europa; una realtà culturale che a Friburgo si articola attraverso un gran numero di siti andando a interagire con l’intero tessuto urbano; la presenza diffusa dell’arte, intesa nella dimensione operativa del ‘fare’ e non solo quella dell’esporre – dai Musei alle Gallerie – permette alla stessa popolazione di scoprire e di cogliere il valore di competenze culturali ed estetiche individuali; al valore di questa realtà si collega in maniera evidente e confermare la dimensione ‘caleidoscopica’ del nostro stesso progetto “Kaleidoskop Freiburg.
Mostra Caleidoscopio Friburgo: lo studio d’Artista e l’Opera
Ho avuto l’opportunità di visitare e di frequentare gli studi di un alto numero di artisti e di cogliere tutta l’importanza che questa esperienza fornisce così da porre al centro anche di questo secondo volume la ‘registrazione’ di ciò che ho visto e sentito, discusso e filtrato attraverso la mia cultura e la mia sensibilità, con l’obiettivo di far partecipare il lettore-visitatore, di permettergli di andare a ritroso verso i luoghi in cui le opere sono state concepite e realizzate.
Esattamente come è avvenuto per la precedente pubblicazione, si intende documentare il lavoro degli artisti invitati colto all’interno degli spazi operativi, frutto di un confronto critico intercorso in maniera diretta – quindi evitando la troppo diffusa mediazione della comunicazione e il web – con ogni singolo autore, condotto attraverso un dialogo che ha permesso una fase di approfondimento.
La documentazione fotografica delle opere negli studi diventa il dato significativo e caratterizzante di un progetto che intende suggerire nel ‘lettore’ una visita del luogo ed un incontro con l’opera. Ad ogni artista ho chiesto infatti di agire documentativamente su questa relazione, cioè sulla dimensione operativa del fare arte. Si potranno osservare le diverse soluzioni ambientali, gli strumenti e da questi ai processi che hanno condotto alla realizzazione prima di proporre le opere alla fruizione espositiva.
Il testo tenta quindi di ‘raccontare’ almeno una parte di un ampio sistema di residenze creative, sia pubbliche che ovviamente anche private, a cui si aggiungono diverse, per struttura e per concezione, casa/studio, ma anche gallerie che diventano luoghi temporanei di produzione dell’arte; significativo in quest’ottica è anche il processo di recupero e di impiego di edifici ex industriali, accanto alla frequentazione di quell’elegante residenza storica, immersa nel verde verso l’area della vecchia Stazione. Tutte realtà operative per l’arte che permettono un’aggregazione e una condivisione di interessi e di interscambi professionali; ambienti ora silenziosi e raccolti, ora spettacolari e avvolgenti.
Accanto a questi spazi privati un po’ nascosti, come lo studio di Alfonso Lipardi inserito in un contesto di attività diverse e di vita quotidiana, la casa-studio di Susanne Allgaier, perfettamente inserita nel bosco fino a farne parte, l’impeccabile ordine e la luminosità che si ‘ribalta’ nelle opere di Petra Blocksdorf, gli spazi recuperati e trasformati rispetto alle prime destinazioni ed oggi destinate alla cultura e all’arte in cui opera Carola Faller-Barris, grandi e antiche case e micro studi perfettamente rispondenti alle necessità espressive, ma anche quei luoghi privati in cui la dimensione familiare si coniuga perfettamente con quella artistica, in cui tutti i dati della quotidianità si intersecano e si sommano rispondendo alla dialettica arte-vita, offrono al lettore-visitatore un ideale ingresso nella distribuzione delle funzioni quotidiane della città di Friburgo.
Un processo che non può non ricordare le antiche botteghe e i laboratori dell’arte, ma anche case storiche di letterati e musicisti e studi di grandi Maestri, che oggi sono registrati e vanno a far parte della stessa storia dell’arte, qualificando la dimensione culturale stratificata di una città e di un territorio.
Sappiamo perfettamente che i luoghi stessi del fare dell’arte di oggi possono infatti essere del tutto simili, ora alla dimensione laboratoriale di un artigiano, ora al ‘pensatoio’ di un filosofo in cui tele e carte, ferri e gesso, sostituiscono ma si rapportano a libri e agli spartiti, per diventare biblioteche del linguaggio visivo: chi non può ‘vivere’ con la propria fantasia l’esperienza del ricordo sapendo che qui stava la casa del Tintoretto a Venezia appena di là dal ponte del ghetto ebraico, oppure là verso il Canale della Giudecca lo Studio di Emilio Vedova in quelli che erano i Magazzini del Sale, oppure nel Quartiere Latino di Parigi la semplice Casa-Studio di Eugène Delacroix (solo per fare qualche nome illustre, accanto ad un ricco esempio di realtà ‘minori’ ma fondamentali per raccontare una Storia Caleidoscopica dell’Arte).
Trovo molto interessante poter documentare tutto ciò, con rispetto della riservatezza personale, con la volontà di svelare al ‘lettore’ il ruolo fondamentale del ‘luogo’ in cui le opere nascono, frutto della stabile e operativa permanenza dell’artista.’
La Mostra promossa dalla Provincia di Avellino, è organizzata dal Museo Irpino in collaborazione con Montorocontemporanea, direzione organizzativa di Gerardo Fiore.
La Mostra sarà visitabile fino al 30 Novembre negli orari di apertura al pubblico del Museo (dal martedì al sabato, 9-13, 16-19).
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