Disponibile dal 25 gennaio nelle piattaforme digitali e in radio mille litigi, nuovo singolo del giovane artista campano Eliseo.
Su un arrangiamento lo-fi etereo, Eliseo porta in musica stralci di guerre casalinghe forti e reali. Il brano pur essendo caratterizzato da una ritmica hip-hop ha una vena cantautorale molto pronunciata.
Eliseo descrive così il suo nuovo singolo:
È uno sfogo che porta allo scioglimento di un nodo, è un messaggio risolutivo.
L’artista si descrive con queste parole:
Eliseo è il mio nome vero, giuro. Ringrazio il mio paesino di mille esseri umani per non avermi fatto distrarre troppo e per avermi dato la possibilità di scavare senza limiti dentro di me. Una parte delle cose che trovo la conservo nelle mie canzoni.
Eliseo: chi è?
Eliseo nasce nel 1995 in provincia di Caserta. Bambino esuberante cresce e nell’adolescenza inizia a suonare la chitarra sotto consiglio della madre (che forse si pentirà del consiglio). Fino ai 20 anni grida testi in inglese e ricerca un sound aggressivo per poi scoprire di comunicare meglio nella sua lingua nativa.
Dopo scorribande, studio e lavoro nel cinema su Roma decide di tornare giù, a casa, per dedicarsi alla musica. Nel 2018 esce su youtube “riavvolgi” con il nome “töst”. A febbraio 2022 esce “trovati/persi” su tutte le piattaforme. Oggi Eliseo suona e scrive i suoi pezzi in totale autonomia.
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AvelVino: cantine, denominazioni di qualità e territorio
I vigneti della Scuola Enologica ‘Francesco De Sanctis’ riaprono al weekend con i tasting di Avelvino. Sabato 1 e domenica 2 ottobre, dalle 18 alle 22, l’istituto agrario di Avellino sarà sede delle degustazioni dell’evento realizzato dal Comune di Avellino in partnership con Gambero Rosso. Cantine, denominazioni di qualità e territorio insieme coniugate nelle attività di promozione dell’amministrazione di Avellino e nel piano di comunicazione Gambero Rosso.
Esperti della redazione vino del gruppo editoriale specializzato, stampa nazionale, buyers, operatori e winelovers saranno presenti per la tre giorni di AvelVino.
Ancora una volta, i vigneti della Scuola Enologica saranno location preposta alle degustazioni delle denominazioni di qualità irpine, con il supporto dell’AIS Associazione Italiana Sommelier e da tutto staff organizzativo. Sui banchi, saranno presenti quaranta le cantine irpine già presenti nel circuito Gambero Rosso, e protagoniste sui banchi d’assaggio.
Dichiara il dirigente scolastico Pietro Caterini che da qualche anno, ha avviato e sostenuto insieme ad altri enti territoriali, una strategia di marketing e promozione a sostegno delle produzioni della Scuola Enologica, oggi presenti nell’enoteca di via Tuoro Cappuccini, e delle aziende agroalimentari territoriali:
La Scuola Enologica ‘F.De Sanctis’ di Avellino è un’antica istituzione regionale dove è nata l’enologia della Campania. Da sempre è impegnata in attività di studio, produzione e promozione vini di eccellenza irpini. L’anno di fondazione nel 1879, quasi contemporanea ad altre scuole d’Italia come in Piemonte ed in Veneto con le analoghe prestigiose scuole, è simbolo dell’antico prestigio che detiene. Negli ultimi 20 anni, sono nate tante derivazioni di tipo promozionale e divulgativo relative al mercato vitivinicolo ma è importante, non dimenticare mai la storia e chi ha fatto scuola a chi oggi opera nel settore e di chi continua a fare luce sul prestigioso retaggio dell’istituzione scolastico presente sul territorio irpino.
Per questo, continua:
Noi tutti, come scuola, riteniamo che sia importante dare il nostro più forte sostegno ad iniziative come queste, che ha rappresentato lo sviluppo qui in Irpinia ma è fondamentale, da parte di un’istituzione come questa, mantenere un ruolo di centralità tra iniziative curate da realtà ormai riconosciute, come quella del Gambero Rosso, e sostenere le attività di promozione delle cantine, di antica e nuova generazione, che saranno presenti qui. Anche per gli allievi sarà un momento di confronto e crescita formativa con altre cantine, guidati dai docenti del nostro istituto.
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Awake è il nuovo lavoro dei Down To Ground
Dopo aver lanciato il primo singolo Giving Up, ecco l’album Awake, il nuovo lavoro in studio dei Down To Ground.
Il filo conduttore dei dieci brani del progetto è la consapevolezza, la consapevolezza di vivere una situazione difficile aggrappandosi a quelli che sono i valori reali della vita: l’amore e l’empatia. Ogni brano è un viaggio attraverso queste emozioni, vissute nei momenti quotidiani di ognuno di noi. Nato dalla fusione eccezionale dei gusti musicali di ogni componente questo disco esprime ciò che realmente sono i Down To Ground.
Un album pop rock, distribuito da Universal Music Italia e già disponibile nei principali store. E’ un disco dalle sonorità moderne ed internazionali, condito da influenze hip-hop, rap e rock anni 60-70, impreziosito dalla collaborazione con il manager internazionale Andrea Dulio (manager prima degli Oasis e ora dei fratelli Liam e Noel Gallagher), con il produttore Pietro Foresti, con Burak Kahraman (importante compositore londinese, autore delle musiche per spot di Coca- Cola, Vodafone, Nescafè, Nokia) e coadiuvato da Andrea Ravasio alla parte tecnica.
Awake, la title track dell’album, è il brano con le sonorità più moderne del disco. Il testo parla del bisogno di urlare al mondo la propria vulnerabilità e, al tempo stesso, avere la sensazione che il mondo non ti stia ascoltando. Batterie elettroniche e chitarre distorte accompagnano l’ascoltatore in un viaggio musicale davvero suggestivo.
La band è composta da Michele Cesca (Voce), Paolo Narduzzo (Basso), Alessandro Morgan (Batteria), Charlie Narduzzo (Chitarra e Voce), Tobia Fardin (Chitarra e Tastiere).
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Dove bisogna stare è un docufilm sull’accoglienza firmato Gaglianone e Collizzolli: il trailer
Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli portano sul grande schermo Dove bisogna stare, un docufilm che ha come protagoniste quattro donne impegnate nell’accoglienza volontaria. Il lungometraggio mostra in modo molto diretto l’altra faccia della medaglia sul tema dell’immigrazione.
L’immigrazione e la consequenziale accoglienza sono argomenti che, spesso, vengono trattati in modo superficiale, senza approfondire realmente la questione umanitaria che spinge uomini, donne e bambini ad intraprendere viaggi, spesso fatali, per poter respirare la libertà o almeno per assaporarla. Che cos’è la libertà? Vi ponete mai questa domanda? La maggior parte di noi la dà per scontata ma, purtroppo, non è per tutti così.
Dove bisogna stare affronta il tema dell’immigrazione e dell’accoglienza, conducendo lo spettatore nei centri sociali e nei rifugi provvisori, per mostrare la realtà e sfatare alcuni miti sulla questione.
Quali sono le problematiche burocratiche a cui ogni giorno devono far fronte gli operatori e i mediatori culturali per poter garantire la minima accoglienza a persone che non hanno più nulla? Cosa spinge un essere umano a diventare profugo, avventurandosi oltre i propri confini, rischiando tutto? Sicuramente non è il “benessere economico” che i mass media cercano di far credere.
Sull’argomento immigrazione e accoglienza si sono costruiti stereotipi e generalizzazioni che hanno e stanno, tutt’ora, generando insofferenza verso l’argomento. All’interno di queste dinamiche o “emergenze” ci sono interessi politici ed economici che non hanno come beneficiari diretti gli immigrati.
Dove bisogna stare non cerca di muovere le corde della pietà e della compassione ma vuole mostrare come si svolge, davvero, la realtà all’interno di queste situazioni umanamente precarie. Nella maggior parte dei casi l’Italia funge da “terra di passaggio” per andare in altri luoghi.
Un’altra particolarità del docufilm è che i protagonisti sono due categorie che, per motivi diversi, hanno non poche discriminazioni sociali: gli immigrati e le donne.
Dove bisogna andare: protagonisti
Lorena, una pensionata di Pordenone, aiuta dei rifugiati pakistani e ci mostra come sia difficile vivere in condizioni così precarie, resistendo al freddo e non riuscendo ad avere assistenza medica.
Per lei:
Guardare un rifugiato negli occhi è un gesto politico, è un modo per ridargli il valore per metterlo al mondo
Elena, invece, vive in un piccolo paese vicino alla Val di Susa e ospita a casa sua un ragazzo che ha attraversato la frontiera, a piedi scalzi e con la neve, rischiando l’amputazione degli arti. Jessica è un’attivista ed è tra i responsabili del centro sociale Rialzo di Cosenza infine c’è Elena che vive a Como e cerca di dare informazioni pratiche ai profughi che ne hanno bisogno.
Tutte e quattro le protagoniste del documentario hanno in comune la forza e la determinazione che le spingono a combattere quotidianamente con situazioni complesse. Sono donne libere da preconcetti, motivate esclusivamente dalla voglia di aiutare chi cerca di riappropriarsi della propria vita. Il film porta a riflettere sul vero significato e valore che hanno le parole: accoglienza, solidarietà e pregiudizio razziale.
Dove bisogna stare verrà proiettato nelle sale il 17 gennaio.
Buona visione!