Il borgo di Torrioni si trasforma in “villaggio del vino” in occasione dell’evento “Torrioni Wine House”. Sabato 1 e domenica 2 ottobre musica, arte popolare, teatro e stand enogastronomici all’insegna della qualità e dell’accoglienza.
Sabato 1 ottobre si comincia alle ore 18 con lo spettacolo teatrale “Il Racconto Di…Vino” a cura di Nicola Le Donne, a seguire A Paranza r’o Lione in concerto seguiti da Mimmo Miglionico & PietrArsa. Domenica 2 ottobre dalle ore 12 baccanale in piazza e pigiatura a tempo di musica popolare con il gruppo itinerante Folk Band. Alle ore 16 musica popolare con I Figli di Cibele.
Torrioni Wine House è promosso dal Comune di Torrioni nell’ambito del POC Campania 2014-2020 Azione 4 “Giugno 2019 – giugno 2020”, in partneriato con i Comuni di Chianche, Castelvetere sul Calore, Montemarano, Paternopoli e Taurano, con la direzione artistica di Roberto D’Agnese per Omast Eventi.
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Milano, Abbracciami di Esteban celebra un’amicizia
In uscita il 17 febbraio per Visory Indie/Believe Digital Milano, Abbracciami, nuovo singolo di Esteban, ragazzo classe 2000 dalle molteplici influenze: origini cilene, cultura indiana ereditata dalla mamma, nato a Palermo e trasferitosi a Milano dove attualmente trascorre la sue giornate tra l’Accademia delle Belle Arti di Brera e l’insegnamento dello yoga e del calcio ai giovanissimi. Un brano malinconico e scanzonato nello stile riconoscibile di Esteban il cui testo scritto insieme all’amico Dodicianni ne celebra l’amicizia nata proprio nel capoluogo lombardo.
Esteban descrive così il suo brano:
È la prima volta che scrivo con un altro artista una canzone. Mi sono fatto guidare dalla sua penna e dalle sue parole. Andrea Dodicianni non è stato solo un autore per me ma anche un fratello con cui scrivere della mia vita dal suo punto di vista. Abbiamo raccontato della città dove vivo e dove ci siamo conosciuti, dell’abbraccio caldo che il nostro incontro ci ha regalato. Di viaggi e vespe, di amori dolorosi e belli. Di quello che ci lega insomma perché anche se veniamo da ondi diversi abbiamo in comune una grande sensibilità. Pitturata e grigia allo stesso tempo, Milano, Abbracciami è una malinconica via di fuga dalla monotonia cittadina riversata nella nebbia dei ricordi.
Esteban: chi è?
Esteban Ganesh Dell’Orto, in arte Esteban, è nato a Palermo nel 2000.
Di origine cilena, vive a Milano sin dall’infanzia. frequenta l’accademia e studia comunicazione e didattica dell’arte a Milano, dopo essersi diplomato al Liceo Artistico di Brera. Scrive musica dal 2017, dopo un primo progetto musicale chiamato con il suo nome d’arte originale “NeshOffical”, ha abbandonato la musica rap per concentrarsi su un nuovo progetto, più incline alla sua personalità estroversa e solare. Scrive e canta musica Pop Indie, legato al cantautorato italiano.
Il progetto viene seguito dall’etichetta discografica Visory Indie e distribuito da Believe Music Italia. L’11 febbraio 2022 esce con il suo primo EP “Nuvola” che cattura la curiosità e raccoglie apprezzamenti di pubblico e addetti ai lavori. Nel luglio dello stesso anno esce “CBD”, nuovo singolo inedito interpretato insieme alla giovane cantautrice romana Matilde e a novembre con “Meda”, sempre con Visory Indie.
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I vincitori della quinta edizione del concorso 1801 Passaggi
Tre premi della giuria e il Premio speciale “Frank Cancian” assegnati al termine della V edizione del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi” ispirato agli scatti realizzati nel 1957 dal fotografo e antropologo statunitense Frank Cancian a Lacedonia (Av). Da un vero e proprio “studio di comunità” con le fotografie, realizzato nel Sud rurale dei tardi anni 50, parte ogni anno un viaggio fotografico e documentaristico in tutta Italia.
Ha vinto il primo premio del concorso annuale di fotografia documentaria “1801 passaggi” il trentenne fotoreporter di Cava de’ Tirreni Gabriele Durante, con una foto scattata nella festa della Madonna delle Grazie di Raito a Vietri du Mare (Sa).
Secondo premio al fotografo jesino Pietro Picchietti, con un’immagine di festa realizzata a Cupramontana (An), seguito al terzo posto dalla giovane artista parmense Alma Beccarelli, che ha scattato sulla spiaggia del faro di Bibione (Ve).
Ad aggiudicarsi il Premio speciale “Frank Cancian” il riccionese Andrea Pecci, con una foto scattata in Sicilia.
Tutte le fotografie selezionate e le motivazioni dei premi assegnati sono visibili permanentemente sul sito web del MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino.
20, come ogni anno, sono le foto selezionate come finaliste dalla giuria, che in questa tornata era
composta dalla coordinatrice Simona Guerra (esperta in ordinamento di archivi fotografici e saggista),
da Massimo Cutrupi (fotografo dell’ICPI-Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero
della Cultura e docente) e da Francesco Marano (antropologo e artista, professore associato
dell’Università della Basilicata, direttore della rivista peer reviewed “Visual Ethnography”).Il figlio di Frank Cancian, Steve Cancian (californiano, architetto paesaggista e fotografo) ha rappresentato la famiglia dell’autore statunitense – scomparso nel novembre 2020 – per l’assegnazione del premio a lui intitolato.
I premi sono stati proclamati e “consegnati” in una cerimonia tenuta in videoconferenza, la cui
registrazione resta visibile sulla pagina Facebook del MAVI e di LaPilart.
Il concorso è ispirato agli scatti realizzati nel 1957 a Lacedonia dallo statunitense Frank Cancian, allora
fotografo e futuro antropologo, che realizzò un vero e proprio “studio di comunità” con le fotografie: un
patrimonio custodito ed esposto nel MAVI-Museo Antropologico Visivo Irpino dal 2017, dopo la
donazione da parte di Cancian alla Pro Loco “Gino Chicone” dei 1801 negativi, dei relativi provini a
contatto, delle note di campo redatte da Cancian nel sei mesi di permanenza in Italia e di altri materiali
dell’epoca.
Il concorso “1801 Passaggi”, dedicato in questa quinta edizione al tema “Un paese italiano, 2021”, è
organizzato dalla Pro Loco “Gino Chicone” di Lacedonia e dall’associazione LaPilart nell’ambito delle
attività del MAVI, con il sostegno del Comune di Lacedonia e in partnership con il Museo delle Civiltà
(Roma, Ministero della Cultura) e la Fondazione Un Paese (Luzzara).Il progetto produce ogni anno un viaggio fotografico e documentaristico in tutta Italia. Esso consiste nella selezione, mediante le scelte operate da una giuria di alto livello culturale e tecnico, di un gruppo di 20 opere fotografiche realizzate oggi nel territorio italiano sulla base degli spunti di ispirazione forniti da un gruppo di 20 foto tra quelle scattate da Cancian a Lacedonia nel 1957. Le 20 nuove opere selezionate entrano ogni anno nell’archivio MAVI e saranno anche stampate ed esposte nel museo lacedoniese, la cui riapertura è imminente dopo importanti lavori di ristrutturazione.
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Galleria ArTeatro Alfonso Grassi: il teatro espresso tra le opere d’arte
Sembra che si sia svolto quasi tutto in barba allo “struscio” serale del paese, sulla strada principale dello shopping e delle parate festive e domenicali, nelle loro ricorrenti fiere delle vanità.
In via Felice De Stefano a Solofra, sabato 28 settembre, ha (ri)aperto i battenti la Galleria “Alfonso Grassi”, la quale, oltre a cambiar sede – prima della scorsa estate e per venticinque anni in P.zza S. Michele, nel centro storico- , cambia per l’occasione anche intenti e nome.
L’ideatore e curatore Alfonso Grassi, nipote del celebre e omonimo pittore solofrano scomparso nel 2002, sdoppia la sua già fiorente attività in fazioni che abbracciano e coltivano un intento culturale che è sempre stato alla base del suo pensiero, solo che adesso si intersecano in un contesto unico e caratteristico. Insieme alle opere dei pittori (tra questi molti napoletani) dell’Ottocento e del Novecento, e alle tele dello stesso nonno Alfonso Grassi, la Galleria, denominata adesso “ArTeatro Alfonso Grassi” ospiterà nei prossimi mesi la realizzazione di un programma di serate dedicate a progetti teatrali – ma anche artistici, in generale-. Un progetto che avrà l’intenzione di portare a Solofra una nuova tipologia d’informazione culturale attraverso l’arte del teatro in molteplici forme (partendo dalla scuola napoletana e oltre), maturato dalla passione che l’ideatore e gallerista Alfonso Grassi ha per questa disciplina, essendo egli anche attore e avendo raccolto in tanti anni l’esperienza necessaria per cominciare a sviluppare una propria ragione per la crescita culturale del paese che diede i natali al celebre nonno, e che ha ospitato l’omonima Galleria d’arte fin dalla prima metà degli anni Novanta.
La serata di sabato 28 settembre, già dopo le 19 e 30 si è colorata della novità che questa volta via Felice De Stefano ha voluto offrire: un’imperdibile occasione per abbandonare futili progetti intrisi di noia abitudinale e tuffarsi in un ambiente ricco di persone entusiaste e interessate, attente al prestigioso intervento del critico e storico dell’arte Vincenzo De Luca, che ha tessuto le lodi e ha descritto in maniera nobile il profondissimo e particolare progetto di arte e teatro messi insieme.
Il pubblico ha potuto, inoltre, assistere all’intervento dell’attore napoletano Francesco Paolantoni, che per l’occasione ha presentato sé stesso nelle vesti di artista e ha esposto alcune sue opere, del catalogo Il Cubettismo. Risate a crepapelle e altri mosaici.
Il gallerista e attore Alfonso Grassi, oltre ad un simpatico scambio di battute improvvisate con Francesco Paolantoni, ha sottolineato innanzitutto che l’arte pittorica ed il teatro, non solo nel suo personale progetto ma anche nei molteplici contesti che ne derivano, si fondono in un tutt’uno, dando vita ad una nuova forma di comunicazione tra le relazioni interpersonali. Fanno in modo che la cultura possa aiutare a crescere la speranza e l’idea di poter migliorare la società, attraverso coesioni e rapporti che vanno a ottimizzare la crescita di un apparato sociale che tende a farsi riconoscere molto più per le sue lacune che per i suoi pregi.
E a proposito di pregi: Solofra, che ha l’onore di essere uno dei tre principali poli conciari d’Italia – gli altri due sono a Santa Croce sull’Arno in Toscana e ad Arzignano in Veneto -, ha già un passato prestigioso nel campo dell’arte pittorica. Vi nacque, infatti, nel 1611, l’artista Francesco Guarini, discepolo di Massimo Stanzione, che fu seguace del Caravaggio durante il soggiorno napoletano.
Francesco Guarini – le cui opere si possono ammirare nella Collegiata di S. Michele Arcangelo a Solofra-, a sua volta, fu il maestro di Angelo Solimena, il padre di Francesco Solimena.
Alfonso Grassi: biografia
Nato a Solofra nel 1918, ha avuto il vantaggio di veder esposte la sue opere al Museo Vaticano e agli Uffizi; ha realizzato ritratti per personaggi importanti come Giovanni Paolo I, Sandro Pertini e Giorgio De Chirico, con cui coltivava un’amicizia intesa anche come stima reciproca.
E a proposito di Giorgio De Chirico, sapete cosa ha disse di lui il celebre pittore metafisico?
Alfonso Grassi è un pittore serio, che lavora con coscienza ed impegno, che affronta di petto le difficoltà. Studia attentamente la forma ed il chiaroscuro; studia il disegno, lo spazio tra una figura e l’altra, fra un oggetto e l’altro, tra una forma e l’altra.
L’augurio che va al nipote Alfonso Grassi è che la sua Galleria ArTeatro possa affrontare le difficoltà nel poter migliorare i contatti sociali con lo stesso entusiasmo con cui si accolgono i momenti felici, perché è anche grazie alle difficoltà se le felicità verranno chiamate come tali e si riconoscono all’istante, e che ogni spazio tra una figura e l’altra, un oggetto e l’altro, sia realizzato nella capacità di poterlo colmare con un autentico capolavoro di aggregazione.
Carmine Maffei
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