Il Festival di Cannes previsto dal 12 al 23 maggio è stato rinviato a data da destinarsi a causa dell’emergenza Covid-19.
Le ipotesi darebbero come probabili i mesi tra fine giugno e inizio luglio 2020.
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La mafia nello zaino di Alessandro Cortese a breve nelle librerie
La mafia nello zaino di Alessandro Cortese, edito da Il ramo e la foglia, è il quinto dell’autore. Il libro è ambientato in Sicilia, in un piccolo paese volutamente non identificato perché potrebbe rappresentare qualsiasi paese.
Protagonista è un bambino che nella sua semplicità e innocenza rilegge fatti cruenti. Soltanto con la fantasia una città controllata dalla mafia può diventare scenario di avventure come in un telefilm. Purtroppo l’amara realtà tracima, rivelando a poco a poco il dramma della vita a scapito della dolcezza dei sogni e delle illusioni.
Legando fatti di cronaca a invenzioni romanzesche, con suoni, colori e sapori tipicamente siciliani, l’autore costruisce un ritratto palpitante della sua terra e getta un ponte tra storia, tradizioni e un futuro in cui l’amore è speranza e forza per il cambiamento.
Un romanzo teatrale, dove le maschere indossate dai personaggi sono necessarie per condurre una vita normale solo in apparenza, ma le stesse maschere non possono essere mantenute di fronte allo sguardo ingenuo, sincero e disinteressato di un picciriddu siciliano che diventa grande interrogandosi sulla mafia.… fui come trascinato verso il fondo, lontano lontano, in un posto che era quello in cui avevo
sempre vissuto ma anche un altro, da cui non si poteva uscire perché nessuno avrebbe saputo
farlo. Eravamo tutti chiusi nello stesso luogo: se avessimo provato a fuggire, la Sicilia stessa ci
sarebbe rimasta dentro e non ci avrebbe mai permesso di farlo veramente.Lo scrittore spiega così il suo libro in un’intervista:
Io ho smesso di essere un bambino il pomeriggio che hanno fatto esplodere Paolo Borsellino. Non dimenticherò mai quel giorno di luglio… le edizioni straordinarie dei telegiornali su tutti i canali.Ho scritto questo romanzo perché volevo, tra le altre cose, dire grazie a un uomo che mi ha insegnato che nella vita puoi sì morire… ma nonostante la morte si può parlare alla gente e ispirarla a fare di meglio.Ho voluto raccontare anche di padre Pino Puglisi… che nel mio libro è padre Pippo, un altro morto di mafia che tanto ha dato alla Sicilia per averne indietro una pallottola.Decisamente, questo romanzo è fatto di persone vere a cui ho voluto mettere una maschera addosso, con nomi diversi in posti diversi, trasfigurandoli come abbiamo l’abitudine di fare noi siciliani. Ma chiunque li riconoscerà.Alessandro Cortese: biografia
Alessandro Cortese è nato a Messina nel 1980 e vive a Montesilvano. Lavora a Pescara come insegnante di Matematica e Scienze per scuole medie e superiori. Nel dicembre del 2007 ha pubblicato il racconto storico: “Vita e ricordo di Mary Ann Nichols.
Prostituta”, sull’antologico “Concept – Storia” di Arpanet. Col medesimo editore ha pubblicato, nel luglio del 2010, il suo primo romanzo fantasy: “Eden”, e nel febbraio 2011 il racconto: “A Mani Strette”, sull’antologico “Fedeltà&Tradimento”. Ancora con Arpanet ha pubblicato, nel dicembre 2012: “Ad Lucem”, seguito del fortunato romanzo d’esordio.
Nel dicembre 2013 pubblica la storia di vita: “Ore 1: Barcellona P.G.”, sull’antologico “E tutti lavorammo a stento” di Arpanet. Nel marzo 2014, con Edizioni Saecula, ha pubblicato: “Polimnia. Di 300 Spartani, una Grecia e dei Persiani di Serse”, il suo primo romanzo storico.
La mafia nello zaino sarà disponibile nelle librerie il prossimo 27 gennaio. Per gli appassionati di questo genere, consigliamo anche la lettura de La città insensibile di Carmine Zamprotta.
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Ho piantato un Albero è il nuovo inedito del compositore napoletano Marco Gesualdi
Ritorno discografico in grande stile per l’ex 666 Marco Gesualdi. Dopo quattro anni dall’album “NOW Naples Open Words” il chitarrista e compositore strumentale partenopeo torna con un lavoro che si preannuncia ricco di collaborazioni.
L’album “Ho piantato un Albero” verrà pubblicato a maggio dalla Clapo Music/Marechiaro Edizioni Musicali del produttore Claudio Poggi, in collaborazione con la Yellow Submarine, ed è anticipato dall’omonimo brano che vede la partecipazione di Simona Boo (voce dei 99 Posse, Comoverao e Passione tour) e Maurizio Capone (leader dei BungtBangt ed eco-pioneer).
Il testo di questo primo singolo è una dichiarazione d’intenti che riporta Gesualdi a trattare argomenti ricchi di sensibilità con messaggi ambientali e pieni di speranza per un futuro migliore.
Il brano “Ho piantato un Albero” è supportato dal lyric video realizzato dalla società di produzione di media digitali Chromatron.
Marco Gesualdi: chi è?
Marco Gesualdi è Diplomato in Composizione Multimediale presso il Conservatorio di Napoli. Ha cominciato professionalmente negli anni 80 con la band 666, partecipando alla stagione della “ Vesuwave” con un discreto successo, incidendo dischi e partecipando a festival, programmi televisivi, e addirittura un film.. (Blues Metropolitano).
Ha conosciuto e collaborato con diversi artisti del Neapolitan Power (movimento musicale degli anni 70/80), e lavorato nell’ambito teatrale come musicista e arrangiatore.
Ho piantato un Albero è il terzo disco che pubblico da solista e nasce con la collaborazione e coproduzione artistica di Claudio Poggi.
Precedentemente ha pubblicato l’Ep “Lottatore” pubblicato nel 2001 dalla polosud records successivamente gli album “Open Heart” pubblicato nel 2015, e “NOW Naples Open Words” del 2019 entrambi per la Clapo Music/Marechiaro Edizioni Musicali.
Marco Gesualdi è un cantautore strumentale e dichiara:
A volte sento che la musica da sola già basta ma poi arrivano le parole e nascono le canzoni…
Il nuovo inedito del compositore napoletano Marco Gesualdi feat. Simona Boo e Maurizio Capone anticipa l’imminente album.
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EXPAND: il nuovo EP di Reborn
Animo rock’n’roll, penna camaleontica e vocalità intrisa di energia e carattere sono i tratti distintivi di Reborn, giovanissimo cantautore campano con l’attitude d’Oltreoceano, che dopo un concept in free download e tre singoli rilasciati sui principali digital store, torna a scuotere menti e coscienze con “EXPAND”, il suo nuovo EP.
Un travolgente up to date di stile e concetti, da cui si evince l’urgenza comunicativa di un artista che, attraverso una scrittura fortemente intima e personale, ma al contempo capace di cogliere, interiorizzare e conseguentemente riflettere e raccontare il mondo al di fuori da sé, narra, con l’ardente vigore del rock, accarezzato dalla carica dell’elettronica e dallo stupore della sperimentazione, due anni di pandemia immortalati dallo sguardo di un ventenne.
Uno sguardo provato e privato del luccichio della speranza e dell’entusiasmo tipico della giovinezza da un periodo che ha messo in ginocchio il mondo intero; uno sguardo per troppo tempo costretto a catturare sconforto, desolazione e frustrazione, osservandole in una sequenza di scatti, nitidamente vitrei, che fotografano una condizione di incredulità e sbigottimento che ha portato ad una sempre più crescente incidenza di disturbi psichici, psicologici e psicofisici.
Cinque tracce per descrivere in cinque differenti mood le sfumature dell’animo, supportate da potentissime sonorità elettro-rock miscelate ad atmosfere psichedeliche che ben rappresentano la rivolta interiore di una generazione costretta a fare i conti non soltanto con le problematiche connaturate nel processo di crescita, ma anche con quesiti a cui nessuno può e sa rispondere; domande e dubbi che gravano ulteriormente su una condizione di imprevedibilità e incertezza, compromettendo una stabilità già di per sé fragile e vacillante.
L’esigenza e il desiderio di far sentire la propria opinione e di trasmettere, ad un pubblico sempre più vasto e variegato, il chiaro e fondamentale messaggio che nessuno è mai realmente solo. Un intreccio di pensieri, sensazioni e paure, un connubio di emozioni che si scindono per poi tornare a fondersi, evidenziando l’essenzialità della collisione con se stessi per il raggiungimento di un benessere solido e autentico.
Ed è nel sussulto provocato da scosse sonore impetuose e travolgenti che Reborn indirizza il flusso della sua coscienza, con l’intento di scuotere e svegliare quelle dei suoi ascoltatori, in una dimensione transitoria volta a confortare, per attivare lo switch necessario atto a riprendere in mano la propria vita, passando da inermi spettatori a protagonisti attivi e consapevoli.
Un incalzante susseguirsi di riflessioni, incoraggiamenti e contestazioni sociali, come ben si evince in “Session N 1”, traccia conclusiva dell’EP, che, attraverso un bass pattern statico e una cassa acustica dritta a far da sfondo alla voce di Reborn volutamente distorta, “fuzzata”, sottolinea l’incremento delle vendite di farmaci antidepressivi e antipsicotici durante gli ultimi 24 mesi, puntualizzando sulla mancanza di tutela, soprattutto nei confronti dei giovani, da parte dello Stato e della collettività – «My life has been so boring since. I listen to your lecture on my flaws with your pesky voice tone» («La mia vita è stata così noiosa da allora. Ascolto la tua lezione sui miei difetti con il tuo tono di voce fastidioso») -.
“Intro”, “Junk”, “Head” e “Spun”, gli altri 4 atti dell’opera, ruotano tutti intorno a “Session N 1”, avvalorando lo spessore artistico di un progetto nato per rasserenare, risollevando la mente dai nidi intricati della malinconia, della collera e dell’isolamento e l’anima dalle catene dell’afflizione e della solitudine.
EXPAND: Il disco raccontato dall’artista
“Intro”, pur essendo la traccia iniziale, è stata scritta per ultima ed indica proprio il periodo di ripresa e ricostruzione mentale del protagonista, che consiglia, ai suoi cari e non, di salvaguardare lo stato psicologico e rafforzare la propria autostima. In poche parole: se non sei il primo a credere in quello che fai, ti costruisci la fossa da solo.
“Junk” ed “Head” parlano di aspetti più amorosi e polemici, i quali, sovrastandosi tra loro, creano automaticamente una compilation di ricordi positivi e negativi delle relazioni che il protagonista ha vissuto, regalando così un mix di emozioni.
“Spun” è forse la seconda canzone più importante dell’EP, dopo “Session N 1”. Il testo è breve e il pezzo si posa su sonorità sperimentali, richiamando alcuni periodi complessi trascorsi del protagonista. In questo caso, vuole fare affidamento alla sua “wheel of fortune” (ruota della fortuna), per rimettersi in carreggiata e affrontare nuovi ostacoli, come ha sempre fatto in passato.
“Session N 1” è la traccia più “punk”, più sfrontata del disco e al contempo quella più importante. È su di lei che è concentrato il valore concettuale dell’intero progetto, con la speranza che possa giungere al pubblico come un ritratto sincero del periodo attuale, specialmente dal punto di vista di noi ragazzi.
Reborn: biografia
Reborn, pseudonimo di Renato Valentino, è un cantautore e musicista italiano nato ad Avellino nel 1999. A soli 11 anni, getta le basi del suo percorso artistico intraprendendo lo studio della chitarra e, poco dopo, formandosi in canto, basso e batteria. Nel 2016 dà il via all’esperienza live con la cover band Nucio’s, collettivo che fonde grunge, hard rock e rap Old School. L’anno successivo, pubblica “Murder in Town”, il suo primo singolo, apripista dell’EP “Drawing the Starry Sky”, rilasciato in free download pochi mesi più in là.
Nel 2018 è il turno di “Don’t Know if This Is the Right Title” e “Fine tonight”, due release che gli consentono di raggiungere un pubblico sempre più vasto e variegato e di arrivare, nel 2021, alla pubblicazione di “EXPAND”, il suo secondo EP, composto da cinque tracce che narrano in cinque diversi mood le sue esperienze di vita, i suoi pensieri e le difficoltà riscontrate, soprattutto dai giovani, durante il periodo di pandemia che ha messo in ginocchio il mondo.
Il progetto, nato per rasserenare, risollevando la mente dai nidi intricati della frustrazione, della collera e dell’isolamento e l’anima dalle catene dell’afflizione e della solitudine, evidenzia la poliedricità autorale e stilistica di Reborn, consacrandolo ufficialmente alla scena italiana come uno dei migliori esponenti del nuovo firmamento elettro-rock nazionale.