“Un laboratorio di teatro non dev’essere inteso solo ed esclusivamente come un’attività dopolavoristica: potrebbe costituire un’occasione anche per i professionisti che desiderano imparare ad avere a che fare con un gruppo o a porsi nel modo corretto in pubblico così come potrebbe essere inteso come luogo di ricerca di se stessi e di stimoli sempre nuovi, da poter poi applicare, perché no, nella vita di tutti i giorni, nel lavorìo frenetico della società”.
Con questa proposta Francesco Teselli, primo attore della Compagnia Teatrale “La Fermata” presentò lo scorso settembre, nella sala consiliare del Comune di Melito Irpino i laboratori teatrali che avrebbe tenuto nel centro irpino. Al suo progetto aderirono 11 ragazzi che non avevano alle spalle nessuna esperienza teatrale.
E dopo un anno di attività laboratoriale, esercizi e prove, Francesco Teselli e la sua compagnia di attori all’esordio hanno concluso il percorso portando in scena “Gli Imbianchini non hanno ricordi”.
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Anteprima VitignoItalia a Napoli per celebrare l’Italia del vino
Sta per terminare l’attesa per Anteprima VitignoItalia, ormai classica preview dell’appuntamento di maggio, considerato da tempo una delle più importanti iniziative del settore. E mai come quest’anno l’Anteprima, in programma a Napoli nelle bellissime sale dell’Hotel Excelsior di Napoli nella giornata di martedì 29 novembre, promette di essere un avvenimento in grado di soddisfare le aspettative del pubblico di appassionati e operatori del settore. Merito certamente dell’adesione all’evento da parte di oltre cento tra produttori vitivinicoli e consorzi provenienti da tutta la penisola per un totale di circa 500 etichette di assoluto valore.
“Una risposta davvero importante, al punto di averci costretto a dire molti no ad aziende che chiedevano di poter partecipare – commenta Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia – Così come le prenotazioni all’evento, sia da parte dei winelover che degli operatori di settore, stanno superando di gran lunga i numeri delle precedenti edizioni. Né va dimenticata la presenza di un nutrito gruppo di giornalisti e operatori stranieri che prenderanno parte alla giornata, a dimostrazione di come VitignoItalia sia sempre più percepito come un punto di riferimento e di incontro. E questo non solo per quello che concerne le degustazioni ma anche sul versante dei momenti di confronto che, da qualche anno, caratterizzano il nostro programma. Per noi è infatti fondamentale contribuire al continuo sviluppo del nostro comparto vitivinicolo proponendo dibattiti e conversazioni tra i diversi player del panorama enoico nazionale.”
Va visto in tal senso il convegno “In & Out – Enoturismo + Export = il successo del vino italiano” che aprirà la giornata (inizio ore 11.30) di martedì 29 novembre, presso la Sala Mascagni del Gran Hotel Vesuvio, in Via Partenope, 45.
L’incontro, moderato da Giorgio Dell’Orefice, giornalista de IlSole24Ore, vedrà la partecipazione di Nicola D’Auria, Presidente del Movimento Turismo del Vino, Gabriella Migliore, funzionaria ICE Londra, Ferdinando Natali, responsabile sud UniCredit, Luciano Pignataro, prestigiosa firma del giornalismo di settore, con le conclusioni affidate a Nicola Caputo, Assessore Agricoltura Regione Campania. Al centro del convegno l’importanza della valorizzazione dell’enoturismo italiano affiancata a una forte presenza sui mercati esteri, al fine di consolidare il comparto vitivinicolo come asset di prim’ordine per il nostro Paese.
Il pomeriggio e la serata, come già detto, vedranno invece protagonisti produttori ed etichette di diverse regioni italiane e prevede la partecipazione di importanti Consorzi come Roma DOC, Prosecco DOC e Friuli DOC. Due i momenti in programma nelle sale dell’Hotel Excelsior: dalle 15.30 alle 17.30 un “primo turno” esclusivamente dedicato a stampa e operatori di settore, immediatamente seguito dalla seconda mandata aperta al pubblico pagante, dalle 17.30 alle 21.30.
“Un’anteprima così partecipata – conclude Teti – è senz’altro un ulteriore stimolo per guardare avanti con fiducia e concentrarsi già da ora sulla prossima edizione di VitignoItalia. Napoli sta vivendo un momento di autentico fulgore e questo accresce l’importanza per la nostra città di ospitare una manifestazione come VitignoItalia, riconosciuta ormai da anni a livello nazionale e internazionale, punto di incontro e di scambio ideale per il mondo del vino, unanimemente considerato uno dei settori più importanti del Made in Italy.”
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La stagione fischiettante di Ivan Doig
È l’autunno del 1909 quando l’attenzione del vedovo Oliver Milliron cade su un annuncio di giornale: “Non sa cucinare ma non morde”.
La stagione fischiettante è un romanzo di formazione ambientato in una cittadina immaginaria del Montana. A narrare è Paul Milliron che, a distanza di anni, evoca i ricordi e i sogni vissuti da undicenne perspicace e sorprendentemente saggio. Il tutto ha inizio quando il padre Oliver, contadino, vedovo e padre di tre figli, decide di assumere una governante rispondendo a un quanto mai bizzarro annuncio.
Si presenta così alla porta Rose Llewellyn di Minneapolis insieme al singolare e colto fratello Morrie Morgan. Lei conquisterà la famiglia Milliron, pur non sapendo cucinare, lui si troverà inaspettatamente a ricoprire il ruolo di insegnante nella piccola scuola monoclasse di Great Falls e – sotto la sua tutela – Paul e gli altri bambini inizieranno a eccellere. I due forestieri, però, nascondono un segreto…
Un inno a uno stile di vita scomparso, agli individui eccentrici e alla poesia della diversità.
Il tempo del racconto è scandito dall’attesa e dal passaggio della cometa di Halley, dalla promessa di un grandioso progetto di irrigazione destinato a far fiorire la prateria del Montana e dalla crescita di una classe eterogenea di alunni, a cui un improvvisato insegnante offre la possibilità di costruirsi un futuro diverso.
Maestoso romanzo che, con precisa dovizia descrittiva, rende omaggio all’infanzia, all’educazione e all’amore per le parole, alla fantasia e ai maestri. La stagione fischiettante è l’ennesimo tassello con cui Doig racconta il mito della frontiera e la ricerca degli spazi aperti non solo fuori, ma anche dentro di sé.
La stagione fischiettante è l’undicesimo romanzo di Ivan Doig. Scritto negli anni della maturità e pubblicato negli USA nel 2006, è il primo della trilogia che ha fra i protagonisti lo stravagante e sapiente Morrie Morgan. Gli altri titoli della trilogia: Work Song, 2010 e Sweet Thunder, 2013.
Ivan Doig: biografia
Ivan Doig (1939-2015) ha ambientato gran parte dei suoi sedici libri in Montana, dove era nato e cresciuto, figlio di un cowboy e di una cuoca. È considerato una delle voci più originali della narrativa della frontiera e della working class delle fattorie e dei ranch, tanto che la New York Times Book Review lo ha definito “una figura centrale nella letteratura del West americano”. A sua volta, il Washington Post ha scritto che le storie di Doig ricordano i racconti di Stevenson, “per la capacità di mescolare la storia con la finzione, l’avventura con la vita di tutti i giorni, le tradizioni e la leggenda”. Più volte premiato per i suoi romanzi, Doig è stato anche finalista al National Book Award con il memoir This House of Sky.
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Lupus in fabula: a Solofra lezione di latino con Totò
Al telefono la voce di Enzo Marangelo, regista, attore, direttore artistico e anima della rassegna Lustri Cultura in dies, ha un suono morbido e pacato, eppure non si accusa alcuna reticenza: il suo modo pressoché ammaliante di esporre frasi convenevoli o concetti che siano possono rapirti e tenerti ancora per molto incollato all’apparecchio…ma è tempo di capire cosa andrà in scena stasera alle 21 al Palazzo Ducale Orsini in Solofra.
Tutti conoscono Totò come comico, ma quasi nessuno ha capito che, innanzitutto, era un uomo di grande cultura. Stasera terremo una vera e propria lezione, e nonostante faccia parte della sezione Teatro di Lustri, rispetteremo tali canoni, ma sarà qualcosa di davvero originale.
Lo spettacolo Lupus in fabula di oggi, facente parte del ricchissimo programma del regista solofrano che ha in serbo occasioni culturali imperdibili per qualsiasi appassionato che possa avvicinarvisi, fa portare in scena una caratteristica davvero notevole del Principe della risata: l’uso smisurato delle citazioni in latino di Totò.
La più naturale performance che il suo autore Gigi Spina, insieme allo stesso Enzo Marangelo, possa attuare in tale occasione: una proposta che conterrà documenti, scene proiettate, e molto probabilmente anche un grosso vocabolario Latino-Italiano alla mano, per condurre un pubblico, che possa fungere sia come tale che da veri e propri studenti diligenti, a tuffarsi nell’avventura inusuale di risentirsi pronti come per la preparazione a un esame.
Le nostre radici e la nostra cultura sono alla base di questa inusuale lezione, dove Gigi Spina condurrà i suoi discepoli nella lusinghiera comprensione di ciò che ci circonda oggi, interpretando meglio ciò che ci hanno insegnato ieri, nella nobile interpretazione del portavoce delle citazioni in latino a cui ricorreva Totò in molti film, sotterrando per un attimo il lato comico e cogliendone le sfumature classicheggianti, da cui prendere esempio.
Tastare meglio il terreno su cui poggiamo attraverso la comprensione e la diffusione di frasi di un mondo che forse non ci appartiene più, in cui la seriosità si fa bella dietro la maschera della comicità ora palese, ora sottile di Totò, personaggio emblematico della cultura partenopea, sarà un sotterfugio che di furbesco ha davvero poco: sarà la riuscita di un’esperienza che coglierà forse lati nascosti della nostra caustica personalità, soffocandone lati negativi, elargendone la qualità.
Gli scambi di battute di Gigi Spina e Enzo Marangelo saranno intervallati da piacevoli sketch presi dai film di Totò, in cui ci si sofferma sul significato della frase in latino che in essi sarà enunciata: l’occasione di amare ancor più un uomo dal fascino irresistibile e dal talento ineguali.
Il tutto sarà allietato da dolci intervalli musicali in cui si esibiranno Diana Erika Lettieri alla voce e Nunzio Vanni al pianoforte.
Lupus in fabula
Di e con: Gigi Spina
Regista/Attore: Enzo Marangelo
Voce: Diana Erika Lettieri
Pianoforte: Nunzio Vanni
Ore 21, Palazzo Ducale Orsini, Solofra (AV)
Lustri Cultura in dies: la rassegna
La rassegna culturale Lustri Cultura in dies è partita lo scorso gennaio e continuerà fino a maggio di quest’anno. Viene svolta tra il Complesso Monumentale di Santa Chiara e il Palazzo Ducale Orsini in Solofra (AV).
Il ricco programma è compreso di cinque sezioni: Teatro, Seminari, Filosofia, Intercultura e Territorio. Il tutto è curato dalla direzione artistica del regista e attore Enzo Marangelo, e l’organizzazione comprende, oltre l’organico della rassegna, la partecipazione del Comune di Solofra, dall’Accademia di teatro Città di Solofra e dall’associazione culturale Hypocritès Teatro. Il progetto si avvale del patrocinio morale dell’ Università di Napoli Federico II e del Dipartimento di Studi Umanistici, Società Filosofica Italiana sezione napoletana G. Vico.
L’obiettivo principale è la sensibilizzazione delle masse inerenti al territorio di appartenenza, quale quello della rassegna stessa, in cui attraverso le sue cinque sezioni, che nel corso di un programma che oggi ha ormai raggiunto una partecipazione di artisti internazionali, tocca altisonanti momenti di aggregazione che valutano la crescita morale degli individui che vi ci partecipano, attuando una sorta di resistenza culturale, dove la rivalutazione, la conoscenza e l’amore per le terre di appartenenza, insieme alle performance creative sia di seminari che di filosofia, unisce la passione per il teatro come mezzo fecondo di comprensione della volubilità umana, cogliendone dottrine.
Carmine Maffei
One comment on “Cala il sipario sul primo laboratorio della compagnia teatrale “La Fermata””
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