Al Trianon Viviani, sabato 19 marzo, alle 21, “4 sax in concerto per Napoli”, l’originale proposta musicale del quartetto di sassofoni Accademia con il pianista Giuliano Mazzoccante.
Il concerto propone le melodie intramontabili della tradizione napoletana.
L’adattamento per il quartetto di sassofoni con pianoforte sottolinea il carattere lirico di queste pagine e consente il dispiegamento di virtuosismi strumentali.
Gli arrangiamenti sono stati curati dagli stessi membri del quartetto e dalla musicista giapponese Ryota Ishikawa, che, con ironia e passione, ha realizzato un particolare medley, da Torna a Surriento a Funiculì funiculà e Santa Lucia.
Il quartetto di sassofoni è composto da Gaetano Di Bacco (soprano), Enzo Filippetti (contralto), Giuseppe Berardini (tenore) e Fabrizio Paoletti (baritono).
Costituito nel 1984, il quartetto Accademia è considerato a livello internazionale tra i gruppi italiani più attivi nel suo genere, mantenendo sempre la stessa formazione. Ha tenuto più di 1500 concerti in Italia e all’estero, con 80 tournées internazionali. Per la carriera artistica svolta, è stato insignito del premio Scanno.
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“5×7 – Il paese in una scatola”,
il docufilm che racconta Lacedonia attraverso gli scatti di Frank CancianMi ricordo che arrivando dalla strada del mercato mi fermarono degli uomini e mi chiesero: “Che stai facendo qui?”
E ci parlai. Dissi che ero uno studente, volevo conoscere la cultura e fare fotografie.
E dissero: “Ah ok”.
Parte così “5×7 – Il paese in una scatola“, il documentario che il regista Michele Citoni dedica alla storia di Frank Cancian e alle sue 1801 foto di Lacedonia, di recente esposte al Museo delle Civiltà di Roma.
La storia del professore di antropologia ormai in pensione riprende lì dove si era interrotta sessant’anni prima e le sue foto, conservate al Museo Antropologico Visivo Irpino di Lacedonia, trovano nuova vita nella pellicola del regista romano in cui si raccontano episodi di ordinaria quotidianità e viene rappresentato un mondo, quello del dopoguerra, e una tradizione, quella contadina, che ancorchè superati resistono nell’immaginario comune.
Nel documentario si racconta la storia che lega l’americano Frank Cancian al borgo dell’Alta Irpinia. Una storia che parte da lontano.
Frank Cancian
Fotografo per passione, antropologo per professione, il giovane Frank Cancian arriva in Italia nel 1957 dopo aver vinto una borsa di studio all’università e quasi per caso scopre l’Irpinia e si ferma a Lacedonia. Cancian trova nel borgo rurale dell’Alta Irpinia il posto ideale per le sue ricerche e vi resta per sette mesi durante i quali immortala gli usi e i costumi della società contadina del tempo.
E il filo dei ricordi si riannoda alle persone e ai luoghi, trascinando con sé alcune riflessioni essenziali sul modo in cui la fotografia possa farsi sguardo etnografico sulle piccole comunità. I suoi scatti su Lacedonia, molti dei quali conservati nel Museo Antropologico Visivo Irpino, rappresentano un patrimonio etnografico inestimabile sulle comunità del Sud. E grazie al docufilm “5×7 – Il paese in una scatola” stanno pian piano uscendo dai confini locali per aprirsi a una più ampia diffusione negli ambienti del cinema italiano.
Festival e Premi
Il film, che si avvale del montaggio di Roberto Mencherini e delle musiche dell’irpino Pasquale Innarella e dei napoletani KuNa, è stato appena premiato alla 7a Edizone del Vittoria Peace Film Fest per aver «raccontato con stile sobrio un mondo che non esiste più, facendo ritrovare il senso dell’identità a una comunità attraverso gli straordinari scatti in bianco e nero di Frank Cancian».
Al premio ottenuto in questi giorni si aggiungono altri numerosi riconoscimenti e menzioni speciali:
– Laceno d’Oro / Festival internazionale del cinema (rassegna Spazio Campania), Avellino, 2018
– Rome Independent Film Awards (concorso Documentari), Roma, 2019
– Under the Stars International Film Festival (concorso Documentari), Bari, 2019
– EtnofilmFest (concorso), Monselice (Pd), 2019 – MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA
– MonFilmFest / Vetrina di un film di mezza estate (concorso), Casale Monferrato (Al), 2019 – PREMIO DELLA DIREZIONE DEL FESTIVAL
– Film Festival della Lessinia (rassegna Montagne Italiane), Bosco Chiesanuova (Vr), 2019
– Sguardi sui territori / Visual Anthropology and Ecomuseums (rassegna), Gemona del Friuli (Ud), 2019
– Napoli Film Festival (concorso SchemoNapoli Doc), Napoli, 2019
– Move Cine Arte Festival (concorso), San Paolo del Brasile-Venezia-Parigi, 2019
– Mònde / Festa del Cinema sui Cammini (concorso Lungometraggi di documentario), Monte Sant’Angelo (Fg), 2019
– Cortodino Film Festival Dino De Laurentiis (concorso), Torre Annunziata (Na), 2019
– Vittoria Peace Film Fest (concorso Documentari), Vittoria (Rg), 2019
– International Film Fest Roma Film Corto / Independent Cinema (rassegna Percorsi Visivi), Roma, 2019Il documentario, inoltre, è in concorso alla 9a Edizione Intima Lente/Intimate Lens Festival of Visual Ethnography, appuntamento cinematografico dedicato all’antropologia visuale, dove “5×7 – il paese in una scatola” è stato selezionato, tra più di 3.000 opere pervenute, per la finale che si terrà a Caserta nelle prossime settimane.
Buona visone del trailer!
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Tappa finale delle celebrazioni del quarantennale del terremoto
La tappa finale delle celebrazioni per il quarantennale del terremoto si svolgerà presso il Carcere-Borbonico di Avellino l’11 febbraio alle ore 10:30 presso la sala blu.
Durante l’incontro e lo svolgimento dell’evento saranno consegnate le opere realizzate da 6 artisti locali ai diciotto sindaci dei Comuni del Cratere insieme ai riconoscimenti indirizzati agli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa.
All’evento parteciperà Domenico Biancardi, presidente della Provincia, i consiglieri provinciali: Rosanna Repole e Franco Di Cecilia, gli artisti che hanno aderito al progetto e Franco Arminio.
Durante l’evento verrà presentato il catalogo della Rassegna d’Arte dedicata all’iniziativa dal titolo Fuori celebrazione, dentro al cratere, curato dall’Amministrazione Provinciale.
Attraverso le immagini viene messa in luce una narrazione autentica. La celebrazione è un modo per ricordare il vissuto di uomini, donne e bambini che hanno subìto gli effetti di un cataclisma naturale che è stato devastante.
Il sisma infatti ha rimodellato le dinamiche sociali e relazionali degli abitanti, il loro rapporto con gli spazi urbani e con la loro quotidianità. Un modo questo per non dimenticare per chi lo ha vissuto e per trasmettere a chi non c’era un momento umano e sociale che ha lasciato segni ancora oggi.
Un messaggio che potrebbe essere un invito a non abbattersi anche in questo particolare momento che stiamo vivendo.
Ciò che stiamo affrontando, infatti, pur non essendo un cataclisma naturale è qualcosa, la pandemia, che ci è arrivata addosso senza preavviso, arrestando di colpo le nostre vite in un modo in cui non eravamo abituati al pari di un terremoto ma più silenzioso e devastante a lungo termine.
Come siamo riusciti a rialzarci dopo il terremoto possiamo farlo anche oggi e forse meglio di ieri se impariamo dagli sbagli fatti nel passato.
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Luca Trapanese presenta Le nostre imperfezioni all’Officina Culturale di Roccamonfina
Le nostre imperfezioni (2021) edito da Salani Edizioni è il romanzo d’esordio di Luca Trapanese, che con delicatezza e affrontando il tema del viaggio ci parla di sé e di un doppio viaggio: il cammino di Santiago e quello del cuore.
Oltre al viaggio altri temi affrontati dallo scrittore riguardano la disabilità, la fecondazione assistita e l’omosessualità perché il messaggio di fondo del libro è che sono le nostre imperfezioni ad essere un valore aggiunto rispetto a quello che siamo e che ci caratterizza.
Protagonista de Le nostre imperfezioni è Livio, in apparenza il classico figlio di papà cresciuto nel lusso, cresciuto in un quartiere elegante di Napoli, a Posillipo, in una famiglia unita ma dentro era un vulcano di iniziative imprevedibili, dovute alla curiosità che nutre verso il mondo e da quella voglia di scoprire tutto ciò che vorrebbe.
Livio era sempre stato energico, tutto carattere, volontà, idee. Non si era mai piegato ai desideri di nessuno, dando ascolto a ciò che riusciva a smuoverlo dentro. Alla fine anche i suoi genitori si erano dovuti arrendere, travolti dalla consapevolezza che il vento non si ferma davanti a un muro, troverà sempre il modo per aggirarlo.
Livio, durante il suo percorso e il suo cammino, incontrerà Pietro, un architetto, costretto a vivere su una sedia a rotelle a causa di una grave malattia. Questo incontro gli cambierà la vita, mostrandogli altro.
Luca Trapanese: biografia
Luca Trapanese nato a Napoli nel 1977 e attuale assessore al Welfare del Comune di Napoli, svolge da anni attività di volontariato in Italia e nel mondo. Nel 2017 fonda l’associazione A ruota Libera Onlus, realizzando numerosi progetti legati alla disabilità, tra cui la casa famiglia per bambini: La Casa di Matteo. Da sempre single e omosessuale nel 2018 adotta Alba, una bambina con la sindrome di Down, diventando in Italia il primo caso di genitore omosessuale e single che decide di adottare una bambina.
Una storia delicata e ricca di umanità è quella di Luca Trapanese, che presenterà il suo libro e se stesso all’Officina Culturale di Roccamonfina il 26 maggio alle ore 18:00.
Un evento che rappresenta un punto di incontro e di dialogo, per poter parlare di diversità e di coraggio da un punto di vista diverso, forse più umano. Un momento di aggregazione che esula dai classici spunti intellettuali ma ci porta di fronte ad una storia vera e verso una conoscenza e consapevolezza altra di ciò che ci sta intorno e che, molto spesso, facciamo finta di non vedere.
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