Lidia Yuknavitch

Torna in libreria Lidia Yuknavitch con Lasciarsi cadere

Torna in libreria Lidia Yuknavitch, autrice di La cronologia dell’acquacon un nuovo romanzo, per la prima volta tradotto in Italia: Lasciarsi cadere.

Dentro a tutto ciò che scrivo c’è una bambina. A volte è morta e infesta la storia come un fantasma. A volte è un’orfana di guerra. A volte semplicemente gironzola. Forse la bambina è una metafora, o forse sono io, o forse è un personaggio che non la smette di tornare.

Lasciarsi cadere: trama

Lidia Yuknavitch con il suo lucido coraggio ci conduce fino al punto in cui è “impossibile distinguere le macerie dalla realtà”. Lasciarsi cadere è un romanzo struggente sulla ferocia della Storia, della vita, e sulla tenacia di chi resiste.

In un villaggio dilaniato dell’Europa Orientale, una fotografa americana cattura un’immagine che mostra con forza terribile la follia della guerra: una bambina fugge dall’esplosione che ha appena inghiottito la sua casa e la sua famiglia e vola verso l’obiettivo – verso chi guarda, al riparo dal pericolo.

Quel giorno nei paraggi c’erano delle persone da cui sarebbe potuta correre. C’erano, ovviamente, i soldati; persino nella brutalità, doveva essercene qualcuno di buon cuore, un uomo che ricordasse la propria famiglia e spedisse la bambina almeno in orfanotrofio. C’erano altre persone lì attorno, gli abitanti del villaggio, nascosti o che guardavano. E, senza che lei li vedesse, gli stranieri: fotoreporter clandestini a caccia dello scatto perfetto, giornalisti disposti a morire per accaparrarsi uno scoop, operatori dei “diritti umani” che gironzolavano nelle “case sicure”.

La foto vince premi e diventa un’icona in tutto il mondo. Ma soprattutto diventa l’ossessione della prima donna a cui la fotografa spedisce lo scatto, una scrittrice già tormentata da una devastante tragedia personale che, di fronte a quell’immagine, precipita in una depressione profonda. Il marito e alcuni amici tentano di rintracciare la ragazzina sconosciuta e portarla negli Stati Uniti, salvandola così da salvare anche la donna e ricondurla alla vita. Ma cosa accadrà quando questi mondi lontani – Est e Ovest, reale e virtuale, poesia dell’attimo e spietatezza del quotidiano – si incontreranno e scontreranno?

Lidia Yuknavitch 

Lidia Yuknavitch: chi è?

Ha insegnato Scrittura creativa, Letteratura e Studi femminili alla Eastern Oregon University. Il libro di Joan (Einaudi, 2019) è stato inserito dal New York Times nella lista dei “100 migliori libri” del 2017. La cronologia dell’acqua (nottetempo, 2022) è diventato un libro di culto anche in Italia, dopo aver conquistato lettori e lettrici in tutto il mondo.

Lidia Yuknavitch sarà in Italia

Lidia Yuknavitch sarà in Italia a ottobre per presentare La cronologia dell’acqua e incontrare i suoi lettori.

Lidia Yuknavitch 

Lidia Yuknavitch ha insegnato Scrittura creativa, Letteratura e Studi femminili alla Eastern Oregon University. In italiano sono stati pubblicati i suoi due romanzi Dora (Indiana, 2011) e Il libro di Joan (Einaudi, 2019).
Con La cronologia dell’acqua ha raccolto negli anni un successo di culto, conquistando sempre più lettori e lettrici in molti paesi.

L’autrice ci parla così del suo libro:

Voglio raccontare una storia a parte. La verità è che la storia di una donna che fa un figlio è una narrazione inventata da noi. Più precisamente, una donna con la vita che sboccia in grembo rappresenta – anzi, è – la metafora della creazione di una storia.

Una storia con cui tutti possono convivere. La fecondazione, la gestazione, il contenimento, la produzione di un racconto.
Allora lasciatemi dare un consiglio. Qualcosa da usare in rapporto a questa narrazione grandiosa, a questa condizione epica, qualcosa con cui convivere quando sarà il momento.
Raccogliete pietre.
Tutto qui. Ma non pietre qualsiasi. Sei una donna intelligente e quindi cerchi l’inimmaginabile nell’ordinario in posti dove normalmente non andresti da sola – gli argini dei fiumi. Il fitto del bosco. La parte di costa oceanica dove gli sguardi delle persone svaniscono.

Guada tutte le acque. Quando trovi un mucchio di pietre, osserva a lungo prima di scegliere, lascia che gli occhi si abituino, usa quello che hai imparato nella lunga attesa per attendere.
Lascia che l’immaginazione trasformi ciò che sai.

Lidia Yuknavitch sarà in Italia: le date

7 ottobre ore 19 – MILANO: presso verso libri con Laura Pezzino e Jonathan Bazzi

9 ottobre ore 15.45 – TORINO: Portici Di Carta con Nadeesha Uyangoda presso la Sala Turinetti delle Gallerie d’Italia Intesa Sanpaolo, piazza San Carlo 156

11 ottobre ore 19 – BOLOGNA: Libreria Confraternita dell’Uva, con Alessandra Sarchi

12 ottobre ore 18.30 – FIRENZE: in collaborazione con Todo Modo, presso 25Hours Hotel (sala cinema Paradiso), con Carlotta Vagnoli

14 ottobre ore 19.30 – ROMA: in collaborazione con Libreria Trastevere presso EXP Palazzo Esposizioni, con Nadia Terranova

18 ottobre ore 19 – CAGLIARI: presso Libreria Ubik Cagliari con Francesca Madrigali

Pubblicato il 22-09-2022

La cronologia dell’acqua di Lidia Yuknavitch

Il nuoto, il corpo che si perde e si ritrova nell’acqua, e la letteratura, il desiderio di scrivere senza compromessi, sono le uniche due certezze di Lidia.

La cronologia dell’acqua è così la storia di una vita che “non segue alcun ordine.

La cronologia dell'acqua di Lidia Yuknavitch

La cronologia dell’acqua di Lidia Yuknavitch

Gli avvenimenti non rispondono al rapporto di causa ed effetto come vorremmo. È tutta una serie di frammenti e ripetizioni e trame, perché “questo condividono il linguaggio e l’acqua”.

Tutto scorre, nelle parole come nelle corsie di una piscina, in questo romanzo che rinnova radicalmente la tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la sessualità, l’abuso, l’elaborazione del lutto, il superamento della sofferenza.

Il giorno in cui mia figlia nacque morta, dopo aver stretto il futuro rosa dalle labbra di bocciolo tra le mie braccia tremanti, tenera inanimata, e aver ricoperto di baci e lacrime il suo volto, dopo che ebbero passato la mia defunta bambina a mia sorella che la baciò, poi al mio primo marito che la baciò, poi a mia madre che non sopportò di tenerla, dopo che l’ebbero portata fuori dalla mia stanza d’ospedale, minuscola cosetta inanimata in fasce, l’infermiera mi diede dei tranquillanti e una saponetta e una spugna. Mi accompagnò in una doccia speciale.

Lidia cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla, in una famiglia che la condizionerà anche quando, proprio grazie a una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Colpita da una perdita straziante, si trova a fare i conti con un dolore estremo: Lidia reagisce, sbaglia, cerca nell’alcol e nel sesso una via di fuga, tocca il fondo, reagisce ancora, riprende a nuotare. Dentro la muove un desiderio di vita e di creazione – e attraverso incontri decisivi con autori come Ken Kesey e Kathy Acker prende forma il suo cammino di scrittrice.

Il viaggio che Lidia affronta, e nel quale trascina con passione e levità struggente il lettore, è un viaggio di dipendenza e autodistruzione, e poi di sopravvivenza. Un viaggio che trova una conciliazione finale in un amore sincero, in un figlio che nuota felice anche se malissimo, e in un libro, questo, che testimonia una nuova profonda consapevolezza di sé nel proprio mondo.

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