Ghibli è il nuovo singolo di Heterogene feat. Janez & Dayel, il nuovo singolo estratto dall’album Volume One.
Ghibli è il nuovo singolo di Heterogene feat. Janez & Dayel, brano estratto dall’album Volume one, già disponibile nei principali store digitali.
La canzone è composta e arrangiata dai due eccellenti musicisti:
Janez (Gianni Vancini): sassofonista da molti anni di Umberto Tozzi, musicista che vanta collaborazioni con Sarah Jane Morris, Greg Manning e Fabrizio Bosso;
Dayel (Daniele Leucci): percussionista attualmente in tour con Gianni Morandi, che oltre ad aver suonato nei Tour di Raf e Claudio Baglioni, ha avuto l’onore di suonare live con “Nile Rodgers & Chic” in Italia.
“Ghibli” è un’instrumental song dalle lounge/chillout, caratteristiche dell’intero progetto.
Il videoclip contiene delle immagini del Sahara ed altre nelle quali si vedono in studio i musicisti. Mix and mastering by Simone Papi “Volume one” è un album che rappresenta un vero e proprio prodotto sperimentale, 15 tracce con atmosfere di tipo ambient e chillout.
Heterogene è un gruppo di lavoro formato da bravissimi musicisti, con collaborazioni internazionali, un “laboratorio” andato avanti negli ultimi anni alla ricerca di nuove sonorità etniche e metropolitane.
È un progetto curato nei minimi dettagli e prodotto da Beppe Tinti e Gianluca Pecchini. Edizioni Tycaua. Grafica: (“Lau & Mau Design”).
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99 Posse, Caparezza, Motta e Vasco Brondi: 4 singoli che esplorano il passato
I 99 Posse, con il singolo “Comanda la Gang” portano tutti sull’Arca dell’Italia attuale, tra recovery, bonus e personaggi politici che si alternano senza offrire una reale prospettiva.
La canzone di protesta dei 99 Posse resta viva, e vegeta (le virgola non è casuale e il primo è un aggettivo, il secondo è un verbo). Viva perché la Posse resta l’unica in grado di dire qualcosa risultando credibile. Perché, a trent’anni esatti dalla fondazione della band, le lotte proletarie, le occupazioni, le diserzioni da palchi importanti quando su quegli stessi palchi c’erano gruppi o artisti lontani dal loro modo di intendere non solo la musica, ma i valori in generale, non sono fuffa, e per loro puntare l’indice non è un vezzo dettato dalla moda, ma una impellenza che non è sparita con il passare degli anni. Vegeta (la musica) perché purtroppo si porta addosso tutto il peso degli anni, e una certa mancanza di freschezza, che si era sentita, ad esempio, in occasione dell’uscita di “Tarantelle pe’ Campà”, esattamente dieci anni fa.
Un merito e non un difetto, perché la Posse non strizza l’occhio a nessuno e tira dritto per la sua strada. Il brano che preannuncia l’uscita del nuovo album dei 99 Posse sembra quindi orientato non a fare proselitismo, quanto piuttosto a gratificare i figli di quell’epoca in cui proliferavano le realtà dei centri sociali occupati ed autogestiti, e non ai figli dei figli, abituati agli ascolti suggeriti da Spotify e ad accodarsi al carrozzone delle radio (voto 7/10).
Caparezza: Exuvia
Queste ultime sembrano più propense a trasmettere il nuovo singolo di Caparezza, “Exuvia”, che ha il marchio di fabbrica del rapper pugliese, che ne ha ancora da dire ed insegnare. Un brano maturo, la ricerca del perdono e dell’assoluzione, della fuga adulta dalla realtà derivata da un passato che non si cambia ed un futuro incerto e a tratti inquietante, perché le radici non si dimenticano, ma spesso non servono a tenere ancorati alla realtà.
La nuova canzone di Caparezza funziona, ha un testo oscuro, come l’atmosfera generale, e che come al solito invita a nozze gli amanti dei giochi di parole e di chi con le parole ci sa giocare. A cominciare dalla scelta del titolo: l’exuvia è l’esoscheletro di alcuni insetti che abbandonano la corazza dopo la metamorfosi.
E Caparezza va fuori da sé, consapevole del suo cambiamento e deciso a portarlo a termine. In conclusione del brano un fruscio congeda dall’ascolto. Probabilmente una citazione autobiografica, all’acufene di cui Michele Salvemini soffre, un punto, una sottolineatura, uno status, una presa di coscienza.
Ma potrebbe anche non essere così (voto 7,5/10).
Motta: E poi finisco per amarti
Di fronte alla esplorazione del passato si pone anche Motta con “E poi finisco per amarti”, nella quale il passato è imprescindibile per tratteggiare un futuro nel quale il cantautore si vede in difficoltà per ridisegnare caratteri, modalità di amare e strategie esistenziali, che inevitabilmente portano al conflitto tra amore e odio, che equivalgono alla vittoria o alla sconfitta.
Dopo la fine dei vent’anni Motta è entrato ufficialmente nella fase della maturità, sottolineata anche da una modalità di cantare completamente differente rispetto al passato. Abbandonati i toni bassi e gravi, tutto il brano è interpretato su registri alti, che danno una sensazione di novità che lascia comunque inalterata la conoscibilità dello stile che lo ha portato meritatamente al successo.
Il testo è semplice e la storia raccontata ha il lieto fine che dà il titolo alla canzone, ma il percorso introspettivo che c’è dietro vale la pena di essere ascoltato e compreso (voto 8/10).
Vasco Brondi: Chitarra nera
E poi c’è Vasco Brondi, che lontano dalla centrale elettrica e dalle sue luci propone un singolo, “Chitarra nera”, quasi recitato, nel quale traspare la trasformazione: il barista che non serve più alcolici e non ne beve neanche più, ma che è l’unico rimasto a suonare, cinquantenni che hanno a che fare con ragazze che anelano la maternità (senza rendersi conto che hanno di fronte uomini inadeguati), la chitarra nera, simbolo, evidentemente, del tempo andato, venduta su ebay, uomini che scoprono passioni che non erano nelle loro corde, ma che si adeguano a ciò che è più opportuno e conforme alla loro età (dormire presto e presto svegliarsi), e che sono attratti dalle ventenni, anche questo un cliché nel quale non si sceglie di cadere, ma nel quale si resta intrappolati quasi inconsapevolmente.
La scelta tra lo stare in una casa circondariale o in una di reclusione, il che vuole dire cadere dalla padella alla brace.
L’interpretazione di Vasco Brondi è intensa, e chi ha voglia di dare ascolto alla sua presa di coscienza troverà anche le tracce di una metafora per rappresentare uno stato della musica e del mercato che la regola che chi ha più di quarant’anni fa fatica a comprendere a fondo (suoni e fai pubblicità, rimprovera).
Il presente è un posto apparentemente migliore, un paese che è diventato fascista, ma anche questa passerà, confida Brondi. Ma poi dà appuntamento ad una prossima vita, ricordando un amore trasbordante al punto da scoppiare. Ma poi c’è stato il botto. E Brondi ce lo fa sentire dritto nello stomaco (voto 9/10).
Enrico Riccio
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Taurasi Film Fest: aperte le iscrizioni per la sesta edizione
Taurasi Film Fest apre ufficialmente le iscrizioni per la sesta edizione della rassegna cinematografica di cortometraggi organizzato dall’Associazione culturale Taurasium con il patrocinio dell’Amministrazione comunale. L’evento si svolgerà il prossimo agosto.
La kermesse artistica e culturale che si tiene in Irpinia è entrata nel circuito nazionale del settore, dato confermato dal successo riscosso nelle ultime edizioni, in cui hanno partecipato registi e autori professionisti provenienti da tutta Italia, e dall’attenzione riservata all’evento dalla stampa specializzata.
Taurasi Film Fest
Alberico Cardia, presidente dell’associazione, afferma:
Taurasi Film Fest si prefigge di valorizzare Taurasi e l’Irpinia, di promuovere il rispetto, la conoscenza e l’amore attraverso lo strumento dell’immagine in movimento. Inoltre intende ricercare e stimolare la produzione di opere filmiche capaci di rappresentarne il luogo e interpretarne i molteplici aspetti: sociali, culturali, ecologici, naturalistici ed economici, ma anche storici, artistici ed estetici.
Cosa c’è da sapere
Il concorso è riservato ai cortometraggi della durata massima di 15 minuti, compresi titoli di coda.
La quota d’iscrizione di 5 euro è stata fissata simbolicamente. Il tema del cortometraggio è libero. Il vincitore verrà premiato con l’ambito Taurasino d’oro, sono previsti ulteriori riconoscimenti per le altre categorie artistiche: miglior regia, miglior colonna sonora e miglior attore.
Anche nell’edizione di quest’anno si svolgerà il concorso dedicato esclusivamente ai video musicali denominato “Videoclip Taurasi Contest 2021”.
Per partecipare al Taurasi Film Fest bisognerà iscriversi entro il 30 giugno 2021. Per informazioni relative al regolamento e possibile visitare il sito ufficiale o la pagina Facebook dell’associazione culturale Taurasium.
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Passione Live ritorna dal vivo il 2 luglio 2022
presso il Real Sito di Carditello, alle ore 21.00; di scena “Passione Live”, uno concerto al contempo moderno e tradizionale, capace di stupire ed emozionare. Lo spettacolo è un viaggio sensoriale capace di trasportare, metaforicamente, il pubblico nel cuore pulsante di una città senza tempo (Napoli); dove la musica è espressione e parte integrante di una cultura unica al mondo.
Protagonisti della serata, che inaugurerà la stagione degli eventi del prestigioso Carditello Festival 2022, sono i più interessati cantanti e musicisti della scena musicale napoletana.Passione Live, con la direzione artistica di Federico Vacalebre, ha come finalità naturale quella di far rivivere la musica napoletana calandola in un contesto contemporaneo e facendone riscoprire i classici, ma non solo, alle vecchie e nuove generazioni, e creare un forte legame con il territorio, promuovere e consolidare al di fuori dei confini campani e nazionali la conoscenza delle “risorse buone” della città di Partenope, veicolando l’immagine di Napoli a livello internazionale attraverso il linguaggio universale della musica.
Passione Live
Queste le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti:“Dopo l’ultimo concerto dell’anno 2021 al Maschio Angioino, a porte chiuse, sono troppo felice di tornare a cantare nello spettacolo Passione davanti a un pubblico vero! Un progetto che mi riempie di soddisfazione sia per l’alta missione che si prefigge di tenere viva la tradizione della musica napoletana, sia per l’elevato livello artistico col quale mi confronto ogni volta.Con la nuova generazione di Passione ho avuto modo di collaborare con le voci più belle del nostro territorio e al tempo stesso con dei grandi musicisti. Mi auguro che arrivino altri concerti e di viverli con sempre più passione.” [Simona Boo]“Prendere parte a “Passione” è stato come tornare al liceo. L’atmosfera è giocosa e spensierata, nonostante la responsabilità professionale che ognuno di noi deve avere. Tante personalità e nessun egocentrismo. Davvero una bella esperienza. Questa volta ci esibiremo in una location incantevole che aumenta di fascino, anche per noi musicisti, se si pensa che fino a qualche anno fa ero un luogo abbandonata mentre ora è rifiorito.” [FLO]“Quando si dice Passione la prima cosa che mi viene in mente è la canzone napoletana e partecipare a questo evento significa proprio ripercorrere la canzone napoletana nei vari aspetti rappresentati dai vari artisti …non perdendo mai di vista la vera essenza della musica:la poesia. Mi fa piacere essere ospite a questo evento, tra le altre cose in un luogo bellissimo sottratto alla camorra, e incontrare anche le nuove generazioni e poter cantare in un luogo bellissimo sottratto al malaffare.” [Enzo Gragnaniello]“Passione è uno spettacolo a cui tengo tantissimo, perché fatto genuinamente tra musicisti che conoscono e amano profondamente le radici della musica napoletana. Alcuni di questi, per me, sono stati modelli da seguire ad altri ho cercato io di dare qualcosa, altri ancora hanno percorso sentieri paralleli che sarebbe stato naturale incrociare prima o poi. Questo ”poi” è arrivato adesso, ed è un bel momento per coglierlo ed avere una visione di insieme su quello che succede a Napoli da tanto tempo a questa parte. La sensazione è che la musica – sta semp’ lla’ – e c’è sempre qualcuno che l’afferra. A volte solo per disegnare mappe e per lasciarle appese al muro di una trattoria, o di una chiesa, o di un vecchio bar del centro storico o della periferia. Voglio bene ad ogni singola nota di questo spettacolo. Veniteci a trovare, vi gioverà.” [Francesco Di Bella]
“Sono molto contento di partecipare allo spettacolo PASSIONE Live a Carditello, luogo ritrovato e riportato alla bellezza e cultura. Il concerto è un viaggio favoloso che questa volta potrà mostrarsi ad un pubblico dal vivo, occasione che manca da un anno. Sarà emozionante vivere questa esperienza che per noi musicisti è la più adrenalinica e soddisfacente.” [Luca “Zulù Persico]La canzone classica napoletana rappresenta uno dei punti d’eccellenza della canzone italiana, divenuta nel corso degli anni simbolo dell’intera Italia musicale nel mondo. Numerosi sono i brani, interpretati nel corso del tempo da diversi artisti di fama mondiale, che hanno contribuito alla diffusione della musica napoletana nel mondo e che sono annoverati e riconosciuti tra i più classici simboli italiani nell’immaginario collettivo internazionale.La canzone napoletana o semplicemente “canzone”, come viene chiamata in Giappone (a Tokyo esiste un museo a essa dedicato), ha dunque, da sempre, svolto un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura e dell’immagine della città di Napoli, con la capacità continua di sapersi rinnovare seppur rimanendo legata alle proprie origini e tradizioni, riuscendo a interpretare e dare voce negli anni ai mille volti della città. In questo scenario si colloca l’intenso e singolare docu-film realizzato e girato per le strade di Napoli dal regista italo-americano John Turturro che ha voluto “raccontare” la canzone napoletana ripercorrendone la storia, non con toni nostalgici, bensì sottolineando la sua vivacità e modernità. Ma proprio per questa intensità e questo forte legame con la realtà di Napoli, il film non poteva restare “relegato” al chiuso delle sale cinematografiche e la forza e la vitalità dei suoi protagonisti non potevano non far scaturire la necessità di farne uno spettacolo live. Nacque cosi, sempre da un’idea dello stesso John Turturro, lo spettacolo Passione Live, prodotto e realizzato da Arealive, realtà partenopea impegnata nella promozione a livello nazionale e internazionale di artisti napoletani.Il regista americano e Arealive hanno unito sinergicamente le forze spinti da una nuova consapevolezza sulla carica trascinante ed emotiva di canzoni che hanno raccontato la storia e l’evoluzione dell’Italia e che ancora oggi rappresentano l’identità nazionale all’estero.Passione Live è stata una “colorata carovana” di musicisti e interpreti di altissimo livello che si è proposta di diffondere e far rivivere la “canzone napoletana” classica e contemporanea attraverso un entusiasmante tour durato dal 2011 al 2017 e concretizzatosi in una serie di sold-out in location e festival prestigiosi.Passione Live è riuscita a offrire allo spettatore la possibilità di un incontro diretto con Napoli mediata dalla sensibilità di tutti gli artisti coinvolti capaci di proporre con energia un’immagine della città e della sua storia, raccontata attraverso le loro emozioni e doti interpretative.A distanza di quattro anni dalla conclusione di quella fantastica avventura che ha visto alternarsi e collaborare sul palco nomi del calibro di James Senese Napoli Centrale, Pietra Montecorvino, Almamegretta & Raiz, Enzo Gragnaniello, Eugenio Bennato, Peppe Barra, Teresa De Sio, Misia e molti altri interpreti e musicisti, a gennaio 2021 Arealive ha realizzato un secondo capitolo del progetto Passione Live, che offre sul palco il passaggio di testimone dalle vecchie alle nuove generazioni di artisti partenopei che negli ultimi anni hanno saputo portare avanti la musica napoletana e in molti casi regalarci nuove canzoni entrate di diritto tra le più importanti del panorama musicale italiano e internazionale.Uno spettacolo attuale ed unico, capace di stupire, emozionare e far divertire il pubblico ma soprattutto di fargli scoprire il desiderio di perdersi nel cuore pulsante di una città senza tempo, Napoli, dove la musica è espressione e parte integrante di una cultura unica al mondo.Passione Live, come il film e diversamente dal film, descriverà il ricchissimo patrimonio melodico partenopeo in un incontro seducente tra il passato illustre della canzone tradizionale e l’anima creativa della Napoli contemporanea, attraverso le intense interpretazioni dei numerosi artisti coinvolti: Francesco Di Bella (24Grana), Maldestro, Gnut, Flo, Irene Scarpato (Suonne d’Ajere), Simona Boo che saranno accompagnati sul palco da musicisti d’eccellenza. . Gli artisti per la serata del 2 luglio a Carditello Festival condivideranno il palco con degli ospiti speciali quali Enzo Gragnaniello, Raiz (Almamegretta) e Zulù (99Posse). Una scaletta ricca di sorprese, duetti e riproposizione di classici, già presenti nella versione precedente dello spettacolo, quali Carmela, Vesuvio, Scetate, Maruzzella, Tu si ’na cosa grande, Era de maggio, Indifferentemente, Passione, Cu’mme e Napul’è alternati alle nuove hit di oggi tra le quali Nove Maggio (Liberato), ’O sciore e ’o viento (Foja), Lu cardillo (24Grana), Nun te scurdà (Almamegretta), L’ammore o’ vero (Gnut) e tante altre canzoni, classiche e moderne.