Tigle

Export agroalimentare. Il marketplace Tigle apre un varco in Ungheria

Lo scorso anno è stato registrato un +18,2% in tema di export nazionale. La Campania, nello specifico, marcia con un +12,8%.

Percentuali che raccontano di un segmento in buona salute, ma le aziende sono pronte ad affrontare i mercati esteri?

Mentre è in partenza l’ultimo trimestre 2022, i dati del 2021 tengono banco in termini di previsioni e di fiducia. L’export non ha risentito delle difficoltà storiche degli ultimi anni, l’Italia ha segnato un +18,2%, mentre la Campania porta a casa un +12,8%.

Il marketplace Tigle apre un varco in Ungheria

Spiega Sara Martucciello esperta di negoziazioni internazionali e fondatrice del marketplace tigle.it:

Ogni esperto che si rispetti deve partire dai numeri, sono alla base di ogni analisi. E i numeri delle esportazioni dell’anno scorso sottolineano che il trend è buono e che c’è sempre tanta voglia di Made in Italy. Peccato che, molto spesso, il problema non è la mancanza di domanda ma l’incapacità delle aziende di fare vero e proprio export.

Da imprenditrice campana e da addetta ai lavori sono sensibile all’argomento. È necessario stare al passo, comprendendo che grazie al web oggi è possibile fare cose inimmaginabili, anche se si tratta di un’azienda medio-piccola. Proprio di recente, infatti, nel lavoro di costruzione della rete che sostiene il marketplace Tigle.it, si è aperto un nuovo canale con un Paese fino ad ora non preso snobbato: l’Ungheria.

L’Ungheria ha una superficie agricola che supera il 50%, ma le mancate opere di bonifica ad Ovest e le aree secche ad Est portano l’agricoltura ad incidere sul PIL nazionale soltanto con un 3%.

Numeri che lasciano ben intuire quanto questo Paese necessiti di prodotti agroalimentari di qualità, bisogno che – unito al grande e storico appeal del Made in Italy – apre enormi possibilità all’agroalimentare italiano.

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