Roberto Gaita

“Tutta bianca”:
il video del singolo di Zerella

Il videoclip di “Tutta Bianca“, il nuovo singolo del cantautore irpino Ciro Zerella, è un video basico, concettuale: vuole comunicare che da un circolo di azioni che sembra inarrestabile può fiorire una diversa direzione. A girarlo, il regista avellinese Roberto Gaita, laureato in filosofia, già noto per il suo impegno all’interno dell’associazione cinefila Zia LidiaSocial Club.

Lo stesso regista spiega l’intento della sua opera che ruota attorno ad una massima di Sigmund Freud: “Una coazione a ripetere pare più originaria, più elementare, più pulsionale di quel principio di piacere di cui non tiene alcun conto”.

La ripetitività inquadrata di sghimbescio e la compulsione maniacale che ne deriva  divengono anonime azioni appartenenti, quindi, a chiunque. Lo stretto contatto con svariati elettrodomestici e oggetti di vario tipo aderiscono perfettamente ad un modello di coazione a ripetere sfociato poi nell’utilizzo della lavatrice nuova, elemento cardine del testo e quindi anche nel video. La lavatrice si fa metafora di quell’istinto di iterazione che sul lungo periodo collettivo non ha voluto farsi da parte per lasciare il tempo a elementi esterni alla propria serialità. La protagonista del video diviene legata indissolubilmente alla propria quotidianità e reiterazione di gesti tecnici da non avere più il tempo per sciupare la propria lavatrice nuova nella propria casa nuova. Ancora, la lavatrice è, per il suo movimento, la sintesi stessa della circolarità. La lavatrice si fa metafora di un eterno ritorno che non consente altri vettori. Eppure un’altra pulsione può essere re-introdotta nel corso storico e nel quotidiano della protagonista e contrastare la lavatrice come triplice metafora: si tratta del principio di piacere.

Nel video qualcuno, chissà dove, si sta adoperando per la re-immissione di tale principio. Mentre questo qualcuno innaffia e prima che i fiori si materializzino in modo surreale nel terzo dei tre lotti di azioni illustrati, vengono disseminati due loro indizi: il primo viene nascosto nel primo lotto di azioni (una borsa a fiori) e il secondo nel secondo lotto (una casacca a fiori). Data l’ambientazione domestica del video, si è scelto di utilizzare come strumento di ripresa un attrezzo casalingo: un cellulare, sempre tenuto a mano senza eseguire interventi sulla fotografia in post-produzione.

 

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