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Primo Maggio: Cgil, Cisl e Uil irpine tornano in piazza

Il Primo Maggio si ritorna in piazza ad Avellino per festeggiare il Lavoro, per riflettere su un rinnovato impegno per la Pace che attraversi il mondo lavoro ed ogni ambito del nostro vivere in una fase di surreale ritorno alla normalità: diseguaglianze, diritti negati, divari sociali e territoriali, sono esplosi e si sono aggravati dopo due anni di pandemia mentre una guerra esplode nel cuore dell’Europa.

La manifestazione organizzata da CGIL, CISL e UIL si svolgerà ad Avellino in Largo Biagio Agnes, già Piazza Verdi, nei pressi del cinema Partenio. L’appuntamento è alle ore 9:30.

Si ritorna in piazza unitariamente (l’ultima volta nel 2018 eravamo a Lioni) per gridare Stop alle armi. Perché sia dato spazio al dialogo, perché sia percorso ogni sforzo per restituire a cittadini, che ne sono ora privati, una vita libera e dignitosa.

Primo Maggio: Cgil, Cisl e Uil irpine tornano in piazza

Primo Maggio: Cgil, Cisl e Uil irpine tornano in piazza

Sarà il Primo Maggio di quanti un lavoro non ce l’hanno, di quanti l’hanno perso, di quelli che si sono spesi a rischio della loro vita durante la pandemia e che, precari, non sono stati assunti, di quelli che hanno continuato a lavorare nei servizi pubblici essenziali come nel privato per garantire la prosecuzione di una vita apparentemente normale, di chi si  ritrova a fare i conti con gli effetti della guerra e con uno stipendio o una pensione erose dai prezzi aumentati a dismisura senza che governo e partiti di maggioranza trovino soluzioni adeguate ai bisogni emergenti dalla realtà.

L’Irpinia si ritrova dopo tre anni più isolata, più debole, più lontana dal resto della Regione, più povera di diritti di quanto non fosse già. La desertificazione industriale prima, dei servizi ora, sono il terreno di coltura dello spopolamento: ogni anno perdiamo più di 3000 cittadini tra decremento delle nascite, emigrazione e morte. La politica non comprende che il tempo del potere e dei poteri è miseramente terminato e i corpi organizzati e la società civile devono trovare insieme la forza di reagire al nichilismo istituzionale che continua a negare un presente e un futuro alla nostra Terra.

Il Primo Maggio  CGIL CISL UIL, il sindacato confederale, darà voce in piazza agli immigrati, a coloro che sono fuggiti scappati dalla guerra, a chi un lavoro non ce l’ha più, a che lavora in nero, in grigio, a chi continua a garantire un servizio, tra mille difficoltà, ai nostri cittadini piccoli, giovani e anziani, a chi soffre per la qualità di servizi distrutti dalla cattiva amministrazione negli enti e nelle società’ di servizi, a chi paga le crisi aziendali , a chi non arriva alla seconda settimana,  in definitiva a tutti quelli che vogliono gridare ancora più forte ora basta!

Urgono ammortizzatori sociali: i sindacati chiedono incontro urgente con idirigenti dell’Inps

I segretari generali irpini di Cgil, Cisl e Uil: Franco Fiordellisi, Doriana Buonavita e Luigi Simeone, hanno chiesto, attraverso domanda scritta scritta, di poter avere un incontro urgente con i dirigenti dell’Inps. La motivazione di questo appello è a causa del ritardo dell’erogazione inerente gli ammortizzatori sociali Covid-19: CigO, Assegno ordinario e assegno di solidarietà del Fondo di Integrazione Salariale (Fis), Cig in deroga.

I sindacati sono consapevoli della mole di lavoro e delle difficoltà oggettive che ci sono nell’istruire tutte le pratiche ma il disagio cresce e sembra che Avellino sia l’ultima per erogazioni in Campania.

I sindacati chiedono incontro con i dirigenti dell'Inps

Avellino è l’ultima a beneficiare degli ammortizzatori sociali.

I ritardi cui si assiste incidono sul diritto di avere un sostegno al reddito minimo in tempi ragionevoli. Oltre al rischio di perdere il diritto per gli ammortizzazotori sociali si aggiunge il rischio di perdere il lavoro: ci sono lavoratori e lavoratrici che per accedere alla Naspi si stanno licenziando.

Questi ritardi potrebbero creare allarme sociale, come sta avvenendo, perché ciò attesterebbe un’ulteriore violazione dei diritti sanciti dalla legge.

Intanto nell’ultimo video di Vincenzo De Luca non si fa minimamente riferimento a questi ritardi, tutt’altro, e purtroppo non è tutto rose e fiori.  L’emergenza del contagio del virus si sta affievolendo ma dal punto di vista economico e sociale siamo ancora in piena emergenza.

Ormai siamo tutti stufi dei cantastorie, c’è bisogno di azioni tangibili e non di belle parole profuse simpaticamente ma evanescenti e inconsistenti.

CGIL, IrpiniaSannio e UIL firmano un patto provinciale

A causa della crisi sanitaria che ha coinvolto l’intero globo aumenta il rischio delle aree interne del Mezzogiorno.

Da sempre le nostre zone hanno problemi inerenti la composizione demografica, la difficoltà di trovare occupazioni lavorative, livello e qualità della spesa pubblica, redditi molto bassi, prestazioni basse e servizi di pubblica utilità insufficienti che, oggi, si sommano alle nuove emergenze causate dalla pandemia.

C’è dunque bisogno di riorganizzare gli spazi pubblici, urbani, i servizi, cercando di tamponare ricadute socio-economiche. È importante garantire a cittadini, lavoratori e imprenditori la salute su tutto il territorio.

L’impegno per un nuovo sviluppo deve essere corale, avviato in tempistiche veloci e realizzato attraverso la condivisione. C’è bisogno di un progetto che ridefinisca gli spazi urbani, rilanciando spazi pubblici con presenza di lavamani in bagni pubblici e riattivare questi servizi, presenti in molte zone rurali e tenuti chiusi da tempo immemore. C’è bisogno di rilanciare l’edilizia con prodotti nuovi ecosostenibili con azioni di tecnologia generalizzata.

C’è bisogno di investire nella formazione, negli orari flessibili e incentivare lo smart working in modo efficace e non come quello che abbiamo visto che si è dimostrato poco efficiente e con un personale che non era preparato a lavorare con questa modalità nuova e poco consueta.

Abbassare la pressione fiscale è una giusta azione ma deve essere un intervento strutturale e non transitorio con un assetto definitivo per evitare differenze territoriali.

Per creare prospettive di sviluppo che siano credibili nelle aree arretrate è necessario che il sistema economico crei in numero adeguato opportunità lavorative di qualità. Bisogna creare posti di lavoro che corrispondono alle ambizioni e qualifiche dei giovani e delle donne più competenti, motivati e intraprendenti.

La qualità del lavoro deve essere adeguata alla retribuzione dell’incarico, con prospettive e stabilità di carriera. Un contesto lavorativo adeguato deve essere composto da: trasparenza, dignità e legalità.

I sindacati scendono in campo a sostegno delle istituzioni

I sindacati scendono in campo a sostegno delle istituzioni

Franco Fiordellisi, Doriana Buonavita e Luigi Simeonespiegano la scelta del loro patto affermando:

Ci è stato chiesto più volte nei confronti con la Prefettura, in questi due mesi la nostra collaborazione, per la fase di riavvio e abbiamo inteso sintentizzare le nostre posizioni con un documento.

Come Organizzazioni Sindacali del Sud e delle Aree Interne, affrontiamo da sempre, vecchie e nuove emergenze imbrigliate da una indifferenza istituzionale cronica, per cui chiediamo sia garantita la continuità e il rilancio di azioni concrete per il Sud e per le Aree Interne, anche in relazione ad una richiesta fatta al Presidente del Consiglio Conte e di altri attori sociali.

Chiediamo in forza della incotrovertibile situazione sociale e di sviluppo già critica prima della crisi Covid-19 di avviare, a tutti i livelli, un’adeguata azione programmatoria e contrattata, per affermare la presenza fattiva dello Stato in ogni sua declinazione, per determinare condizioni operative utili a definire fattori di sviluppo Eco Sostenibile e potenzialmente garantire il rilancio anche della domanda interna proprio partendo dal Sud.

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