slow food avellino

Slow Food Avellino: laboratorio del gusto “Diamoci un taglio”

Slow Food Avellino APS, in collaborazione con l’Azienda Agricola Masserie Piano, organizza per martedì 11 ottobre, presso le Masserie Piano, a Cesinali, in Località Villa San Nicola, alle 19.30, “Diamoci un taglio”: Laboratorio sensoriale guidato sul consumo consapevole della carne.
Slow Food Avellino
Dalla seconda metà del novecento ad oggi, il consumo di carne è aumentato di sei volte, contribuendo a peggiorare le condizioni di vita degli animali e rendendo, di fatto, gli allevamenti intensivi una delle principali cause di inquinamento. Slow Food, anche attraverso la campagna #SlowMeat, lavora con gli allevatori locali di piccola scala e li sostiene.

Diamoci un taglio”: Laboratorio sensoriale guidato sul consumo consapevole della carne

Per una maggiore consapevolezza sul consumo di carne, impareremo di più sulla frollatura, sulla macellazione e sui tagli utilizzati per ciascun piatto del laboratorio:

_ Il Miniburger «di recupero»

_ Il Crudo

_ Il Marinato a secco

_ Lo Stracotto

In abbinamento: un calice di vino

Prezzo riservato ai Soci Slow Food: Euro 25

Prezzo non soci: Euro 30

Prenotazione obbligatoria al 334 146 6965 oppure al 339.2501105

Numero massimo partecipanti: 30

La Compagnia dei Mercanti di Sapori un’iniziativa Slow Food

La Condotta Slow Food Avellino APS ed il Touring Club Italiano – Club di territorio Paesi d’Irpinia – sono lieti di annunciare la prossima iniziativa in comune prevista per domenica 27 marzo 2022 a Sorbo Serpico: “La Compagnia dei Mercanti di Sapori, Viaggio nel luogo di stesura del primo Trattato Della mercatura e del mercante perfetto”: visita al Borgo, spostamento a Candida per il pranzo alla Corte dei Filangieri ad un prezzo specialissimo e gran finale alle Tenute Casoli con degustazione dei vini della Cantina.

Ore 9.30 Ritrovo a Sorbo Serpico

L’antico abitato di Serpico era ubicato sulla cima del Monte Serpico a guardia della strada che nell’alto Medioevo da Avellino portava a Montella e di là a Conza e a Melfi. Il primo signore documentato è Torgisius de Castro Serpico, presente quale sottoscrittore ad uno Scriptum concessionis del dicembre 1146 rogato a Serra. Alla fine del XIV secolo, col superamento della concezione medioevale della difesa naturale in cima al monte, gli abitanti di Serpico cominciarono a scendere a valle, dando origine all’attuale centro abitato di Sorbo che per un collegamento con il castello porta l’appellativo di Serpico.

I SS. Sacramenti della chiesa di S.Pietro di Serpico furono discesi in quella di S. Martino di Sorbo e poi nel 1626 nella Chiesa dei SS. Nomi di Gesù e Maria; la presenza di famiglie notabili ha fatto sì che la chiesa nei secoli si arricchisse di notevoli opere d’arte, un Cristo morto in legno proveniente dalla distrutta chiesa di San Rocco, scultura pregevole in legno attribuita al Venuti.

Nel centro urbano emergono diverse testimonianze storico artistiche architettoniche del passato del piccolo paese, quali il palazzo feudale appartenuto a Don Nicola Maria Brancaccio, Principe di Ruffano, con l’annessa chiesa della SS.Annunziata e palazzo Titomanlio del XVI sec., famiglia illustre divenuta nota nel Principato Ultra per avere i suoi membri ricoperto la carica di governatore in varie terre, nonché con patente del 26/02/1784 della terra di Sorbo.

La Compagnia dei Mercanti di Sapori

La Compagnia dei Mercanti di Sapori

Il Comune di Sorbo Serpico ricade nella perimetrazione del Parco Regionale Monti Picentini; nella Carta dei Sentieri del Parco rientra il sentiero escursionistico n° 140 che va da Sorbo Serpico a Volturara Irpina; inoltre, la sommità del Monte Serpico (800 m slm) è Area Archeologico Monumentale soggetta a misure di tutela e valorizzazione.

Una vera e propria peculiarità afferente al territorio sono le Sorgenti di Saliceto, alimentate dalla diffusa circolazione idrica dei rilievi calcarei dei Monti di Serpico, propaggini nord-occidentali del Massiccio del Terminio, che in passato alimentavano tre mulini e una cartiera.

Ore 13.00

Spostamento verso Candida, luogo che prende il nome dal colore del materiale roccioso caratteristico della morfologia locale.Candida è un antico e piccolo paese dalla storia affascinante. Fu a lungo feudo dei Filangieri e conserva ampie tracce del suo glorioso passato: chiese, conventi e palazzi storici sono immersi nel verde dei boschi e dei coltivati posti in splendida vista panoramica sui monti irpini. Era il paese dei chiodaroli per eccellenza.

Ore 13.15

Pranzo presso La Corte dei Filangieri (Guida Osterie d’Italia Ed. Slow Food 2021).

Menù: Minestra e Fagioli Quarantini di Volturara Presidio Slow Food – Baccalà all’insalata con il suo rinforzo – Matassa di Caposele con ceci e peperoni cruschi – Carne di maiale e peperoni – Zuppetta di galletta – In abbinamento un calice di vino a scelta. Prezzo soci Slow Food e Touring Club: 25 Euro – Accompagnatori non soci: 30 Euro.

Il menù è curato da Antonio Petrillo, oste Irpino, sommelier, giovane talento della cucina locale, fondatore della Corte dei Filangieri, recentemente inserita nella Guida Osterie d’Italia edita da Slow Food Editore.

Ore 16.00

Passeggiata libera per il Borgo e successiva degustazione dei vini della Cantina Tenute Casoli, nell’elegante palazzo settecentesco nel centro storico, sapientemente ristrutturato dall’Ing. Luigi, Gigi per gli amici, intento a preservarne quanto più possibile la struttura ed i preziosi particolari originali, tra i quali il portone in legno ed il vecchio abbeveratoio, dove sono attualmente in esposizione antichi attrezzi contadini.

L’azienda gestisce e vinifica, con l’aiuto immancabile di Archimede, le uve provenienti da circa 13 ettari di vigneti, tutti siti in provincia di Avellino, per la produzione di Greco di Tufo DOCG e altri vini a denominazione.

In virtù della totale liberalità del lavoro offerto e dei principi ispiratori delle rispettive mission, le Associazioni organizzatrici propongono questo programma con orari e soste coordinati in modo da garantire l’ordine e la sicurezza dei partecipanti, riservandosi la possibilità di prolungarne o abbreviarne ciascuna durata secondo le esigenze esperienziali del momento.

Slow Food Avellino e Touring Club guidano un tour nel Rione Terra

Domenica 27 giugno 2021, Slow Food Avellino APS e Touring Club “Paesi d’Irpinia” guideranno un Tour nel Rione Terra, il centro storico di Avellino.

Il programma per la giornata è così suddiviso:

  • Incontro alle 10.30 al Campetto Santa Rita dove è consigliabile parcheggiare.
  • Si prosegue a piedi verso Piazza Castello, risalendo poi per la Fontana dei 3 Cannoli, con una breve sosta davanti la Chiesa della Madonna di Costantinopoli. Seguiranno la Torre dell’Orologio e piazza Amendola (Dogana).
  • Per il pranzo  i partecipanti saranno divisi in gruppi, affidati ciascuno ad un responsabile. I tre menù sono stati concordati al prezzo veramente vantaggioso di 25 Euro riservato ai partecipanti alla giornata, composto dalle tre proposte di Martella, Il Barone (Lucia Taccone), Giù da Thomas (Thomas Taccone). Ogni ristoratore ha previsto il menù bimbo.
  • Alle 15.30 ci ritrovo in Piazza Duomo per visitare l’atelier dell’artista Giovanni Spiniello ed ammirare alcune delle sue opere in sua presenza.
  • Alle 16.30 visita al Duomo e alla Cripta in un tour gestito dalla guida ufficiale.
  • Al termine della giornata, intorno alle 18.30, sarà distribuita ad ogni gruppo familiare (anche unifamiliare) una copia facsimile di “Le Cento Città d’Italia”, supplemento del “Secolo” edito il 25 agosto 1893, con la storia di Avellino e la descrizione dei principali monumenti, tra cui quelli che visitati con stampe d’epoca ora introvabili.
Rione Terra chiama Terra

Rione Terra chiama Terra

La storia sembra essere passata di soppiatto dalle parti di Avellino.

Eppure, dall’alto, il Santuario di Montevergine è già dal XII secolo testimone della lunga storia di questa città, così come dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale e degli implacabili terremoti che hanno lasciato scarse vestigia dei tempi più antichi.

Oggi Avellino, capoluogo di provincia, ha un aspetto per lo più moderno e a parlare dei suoi duemila anni di storia rimangono pochissimi frammenti di edifici e i reperti archeologici in mostra al Museo provinciale irpino.

Piazza Amendola, come pure lungo corso Umberto I, sono presenti le testimonianze rimaste della città medievale e barocca. Tra queste, il palazzo della Dogana, l’obelisco seicentesco e le contemporanee torre dell’Orologio e fontana di Bellerofonte.

La natura e la storia saranno state poco clementi, ma Avellino rimane una città affascinante, grazie alle sue atmosfere, ai paradossi architettonici, alle tradizioni care ai suoi abitanti e alla loro spiccata religiosità che si manifesta in celebrazioni partecipatissime.

Slow Food e Touring Club danno appuntamento agli appassionati di storia (anche quella del cuore) e vi invitano a prenotare entro il 24 giugno.

Paesi d’Irpinia riparte con un incontro a San Potito Ultra

Paesi d’Irpinia, un progetto Slow Food Avellino APS e Touring Club, riparte con un incontro a San Potito Ultra per riscoprire le Officine lente, due gioellini che appartengono al patrimonio storico e culturale dell’Irpinia.

I tempi erano maturi? Il punto interrogativo è d’obbligo, soprattutto ora che, al di là del disastroso tornado pandemico che ci ha travolti, essi sono commentabili piuttosto da locuzioni quali: il tempo stringe, il tempo è denaro, bisogna recuperare il tempo perduto, chi ha tempo non aspetti tempo.

Ma il tempo, insieme al lavoro, è tutto ciò che serve affinché un prodotto agricolo o un manufatto acquisiscano quella compiutezza nutrizionale e strumentale necessaria a svolgere la loro funzione. Tempo e fatica da ripagare col giusto compenso e rifocillare con il dovuto ristoro.

La giornata coincide volutamente con la Festa della nostra Repubblica, la cui costituzione, all’articolo 1, recitando che essa è fondata sul lavoro, in quest’ultimo vuole radicarne con forza assertiva l’identità.

È da qui che si riparte, quindi, grazie all’accoglienza di una terza associazione, quella degli Amici del museo del Lavoro, con la partecipazione dei quali la celebrazione sarà ancora più completa.

Storia e natura si intrecciano per dar vita a paesaggi unici come quello lungo il Salzola: il segreto di San Potito è in parte qui, nella forza di questo corso d’acqua che alimentava gli insediamenti protoindustriali e il vecchio stabilimento per la lavorazione del rame. Acqua che ha modellato il paesaggio, alimentando una rigogliosa vegetazione spontanea e le aree boschive circostanti, base per il sostentamento e lo sviluppo dell’insediamento umano.

Il borgo di San Potito regala quindi scenari suggestivi, raccontando  storie importanti con la rinascita, dopo un accurato restauro, di quell’affascinante esempio di archeologia industriale. Non solo perché la passione per il mondo artigianale del passato e per il territorio ha portato poi alla nascita del Museo, un unicum per le raccolte conservate all’interno del più antico Palazzo dei baroni Amatucci. Non mancano altre suggestioni nelle corti dei palazzi storici e così negli edifici religiosi.

San Potito è una pagina insolita, da conservare e tutelare per raccontare un’altra Irpinia. Quella operosa e ubertosa delle valli fluviali, dei boschi pedemontani, della piccola proprietà storica e di una lunga tradizione agricola di sussistenza più rispettosa dei tempi e della natura. Balze boscose, vigneti e noccioleti che si alternano caratterizzando il territorio di questa parte d’Irpinia, meno statica e primordiale ma fervida di piccoli imprenditori e di innovazione sin dai primordi dell’età moderna.

Paesi d'Irpinia

Paesi d’Irpinia

Paesi d’Irpinia: programma

Mentre si sta per congedarsi momentaneamente dal pubblico, per importanti lavori nel Museo e nell’ala del palazzo comunale su cui insistono i locali museali, si rinnovano affinità elettive tra enti interessati alle stesse finalità.

Quale migliore congiunzione tra una associazione come Slow Food e il Museo, che sul tempo “meditato” del lavoro e dei suoi protagonisti ha puntato per ricostruire una memoria storica non travolta dalla dittatura di un dissennato presente. Con l’etica della lentezza “pensierosa”, allo stesso modo il Museo accoglie gli amici del Touring Club, condividendo con essi il valore del nostro territorio. Insieme, muovendoci nella silenziosa maestosità dell’ottocentesco opificio della Vecchia Ramiera e tra le antiche cantine di un pretenzioso palazzo Baronale che raccoglie la eclettica volontà di quanti si sono consegnati alla religione laica del lavoro come strumento di progresso civile e materiale, ci convinceremo ancora di più di quanto anche l’Irpinia ha da offrire agli occhi attenti e curiosi di meridionali che non si rassegnano alla imposta marginalità.

La giornata comincia alle 10:00 presso L’Antica Ramiera con un aperitivo di benvenuto e la visita guidata. Ci si sposterà autonomamente al Museo dove, nel rispetto delle norme in materia di sicurezza per l’emergenza Covid, seguirà un tour guidato e animato da piccole meteore recitate a cura del Piano Terra Duo.

Per terminare in bellezza, si partirà, dopo il pranzo a cura del Ristorante Dai gemelli all’interno del giardino del palazzo comunale, verso la Cantina Tenute Casoli di Candida, dove si potrà percorrere un altro esempio di dedizione prolifica ad una delle più caratteristiche colture irpine.

Slow Food Avellino: lettera aperta agli operatori Ho.re.ca

Slow Food Avellino scrive una lettera aperta indirizzata a tutti gli operatori Ho.re.ca per manifestare loro solidarietà per la riduzione dell’operatività nel lavoro.

Nel labirinto di Altacauda: tra sacro e profano è un'iniziativa slow food

Nel labirinto di Altacauda: tra sacro e profano

La lettera aperta:

Da appassionati della ristorazione e della gastronomia di qualità, ci sentiamo altrettanto frustrati dagli impedimenti che non ci consentono di frequentarli come vorremmo.

Siamo nati più di trent’anni fa, proprio per affermare la convinzione che riunirsi intorno intorno alla tavola e accompagnare il pasto con i vini e le birre del nostro territorio, o al bancone, sorseggiando una bibita artigianale e un buon caffè, sia un aspetto fondamentale delle relazioni umane e dell’attivismo civico nelle scelte di consumo consapevole.

L’associazione internazionale Slow Food è artefice, peraltro, del progetto dell’Alleanza dei Cuochi, che lavora per mettere in rete i locali che prediligono il cibo sano, buono, pulito e giusto, prodotto nella filiera corta agricola e agroalimentare.

Il canale Ho.re.ca rappresenta, in tal senso, uno dei principali sbocchi per raggiungere i cittadini più sensibili alla genuinità a al piacere del cibo e per condividerne il gusto con amici e parenti, cosa alla quale in questo brutto periodo bisogna rinunciare.

Desideriamo invitare, con la cautela dovuta alla necessità di tutelare la nostra incolumità, i soci e in generale tutta la cittadinanza, ad usufruire, anche nelle forme dell’asporto e della consegna a domicilio, dei beni e servizi offerti da piccoli bistrot, gastronomie, ristoranti, forni e panifici, pasticcerie, pastifici, bar, enoteche, continuando a sostenere coloro che abbiamo sempre conosciuto e stimato come professionisti, nonché tutto il comparto annesso.

A nome dei Soci della Condotta, ci stringiamo idealmente intorno a costoro, auspicando che si possa presto tornare alle abitudini tanto care a ognuno di noi.

E un pensiero ancora più accorato lo rivolgiamo a coloro che, purtroppo, hanno dovuto fermarsi del tutto per l’impossibilità di proseguire in modo dignitoso.

Che la vostra resilienza sia di esempio a tutti, che la vostra rinomata creatività possa uscire rafforzata dalle vicende attuali, che le istituzioni possano e sappiano sempre tutelarvi come meritate, e che ognuno di noi riscopra comportamenti sociali più civili e rispettosi della salute pubblica e dell’ambiente, per ritrovarci un giorno in una rinnovata atmosfera di convivialità.

Auguri sinceri a tutti.

Slow Food Avellino APS

Fiduciaria Maria Elena Napodano

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