Pinuccio Tatarella

Pinuccio Tatarella nei ricordi del nipote Fabrizio

Fabrizio Tatarella, in un’intervista esclusiva per “Il Plurale”, ricorda il padre nobile della Destra italiana, Pinuccio Tatarella, e sottolinea l’importante funzione educatrice della stampa e il ruolo politico e sociale dei giornalisti.

Tatarella, Caldoro e il centrodestra in Campania

Il centrodestra in Campania è alla ricerca di una guida che, in tempi non certo facili, dovrebbe provare a tenere unite le varie anime della coalizione per condurle fuori dalla minorità. Al centrodestra campano, insomma, serve un uomo, un politico, che si rifaccia all’insegnamento di Pinuccio Tatarella: il politico che negli anni ’90 riuscì a unire il 65% degli elettori italiani dichiaratamente non di sinistra, l’uomo che in Campania spianò la strada a Stefano Caldoro, cucendogli addosso la coalizione di centrodestra.

Molto presente a Napoli negli anni di “Mani pulite” e animatore instancabile del “Roma”, che rilevò da Achille Lauro per associarlo all’attività politica di Alleanza Nazionale, Tatarella pensava di andarsi a riprendere i voti in libera uscita del mondo socialista e per questo chiamò il giovane Stefano Caldoro.

Come ci riportano le cronache del Tempo, fu proprio nella sede napoletana del quotidiano, in via Chiatamone 7, che Tatarella e Caldoro si incontrarono per la prima volta:

Faceva già caldo quella mattina alle sette. Stefano Caldoro arrivò un po’ furtivamente in via Chiatamone 7, a Napoli e citofonò all’appartamento dove riservatamente si stava mettendo su, nell’agosto del 1996, la redazione del Roma.

«Chi è?», gli chiese una voce. «Sono Stefano Caldoro, ho un appuntamento con Italo Bocchino».

Il portone si aprì e arrivando all’ingresso di quella casa, l’ex deputato socialista non fece in tempo nemmeno a suonare al campanello che gli si spalancò la porta.

Gli apparve Pinuccio Tatarella che gli disse: «Prego, s’accomodi. L’onorevole Bocchino sta ancora dormendo. Io sono l’uomo delle pulizie».

Fu quello il primo passo. Il centrodestra era uscito sconfitto dalle urne e l’era dell’Ulivo e di Romano Prodi erano al massimo dello splendore. Tatarella si mise in testa di rifare la coalizione. Lanciò il partito unico e pensò di fare al contrario l’operazione che aveva provato Bettino Craxi: il primo sdoganamento della destra con il socialismo tricolore.

Partendo da un partito minoritario e anti-sistema come il Movimento Sociale Italiano (Msi), Tatarella inventò il Polo di Centrodestra e lo rese maggioritario in Italia. E poi, subito dopo, andando oltre il Polo, riuscì a recuperare tutti quei moderati che erano al confine tra centrodestra e centrosinistra per costruire la Casa degli Italiani, il Popolo delle Libertà.

Nel 1999, Pinuccio Tatarella lanciò la candidatura del giovane Stefano Caldoro alla presidenza della Provincia di Napoli ponendo le basi per la successiva e vittoriosa cavalcata del centrodestra in Campania alle Regionali del 2010. Il resto è storia contemporanea.

Sabino Morano e Fabrizio Tatarella ricordano “Il Ministro dell’Armonia”

In occasione del Ventennale della scomparsa di Pinuccio Tatarella, si è svolta presso la sala Grasso della Provincia di Avellino, la presentazione del libro “Pinuccio Tatarella: passione e intelligenza al servizio dell’Italia”.

Il nipote Fabrizio, autore del libro, ha raccolto i contributi e le testimoniante non solo di chi è stato protagonista della Seconda Repubblica, ma anche di alcuni protagonisti dell’attuale fase politica e tra Berlusconi e Salvini, vede nel secondo il più diretto erede della sua esperienza politica.

 

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