libri da leggere 2020

10 libri da leggere durante il lockdown per viaggiare stando fermi

Con il nuovo lockdown il tempo libero è aumentato a dismisura per tutti e per poterlo trascorrere nel migliore dei modi vi proponiamo una lista di dieci libri da leggere per poter trascorrere il tempo in modo costruttivo.

La lettura è un’ottima alternativa per potersi tenere allenati con la mente oltre ad essere un modo efficace per poter viaggiare stando fermi, immergendosi in mondi e storie diverse.

I libri che abbiamo selezionato sono di generi diversi, argomentazioni e stili altrettanto differenti. Alcuni dei libri scelti possono essere letti tranquillamente in un fine settimana e tutti hanno come scopo quello di raccontarvi una storia, un viaggio interiore e scoprire un punto di vista diverso da proprio o conoscere uno scrittore di cui si ignorava l’esistenza.

Il mood di queste proposte è il viaggio che può essere interiore o di conoscenza culturale.

Buon viaggio!

10 libri da leggere durante il lockdown: la lista

1. Gli spaiati di Ester Viola

Gli spaiati: la recensione

il secondo romanzo della scrittrice napoletana

Gli spaiati ( 2018) è l’ultimo romanzo di Ester Viola che è il sequel de L’amore è eterno finché non risponde.

Il romanzo tratta in modo leggero e attuale la condizione delle nuove coppie composte appunto da spaiati: coppie tra persone separate con figli e da nuovi compagni single. Olivia Marni, avvocato divorzista innamorata del suo capo con cui ha iniziato ad avere una relazione, è la protagonista de Gli spaiati. Ester Viola ci conduce in questo mondo, descrivendocelo senza troppi fronzoli e con quella realtà disarmante che solo la sua penna riesce a dare.

Io l’ho capito perché mi salvo nella vita. Perché a un certo punto mi stanco. All’amore, così come all’amicizia, puoi chiedere tutto tranne ” Non finire”.

Quasi tutto nella vita – scoperte, felicità, catastrofi – comincia da un messaggio che non stavi aspettando. E che arriva mentre sei distratto a lavorare o divertirti. Tra l’altro, arriva nei rari quarti d’ora in cui il telefono è lontano, dimenticato, in fondo alla borsa, scarico. Quando hai sentito i bip ma eri convinta che fosse tua madre, considerato l’orario.

2. Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani

Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani

Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani

Viaggiare, per Tiziano Terzani, è sempre stato un modo di vivere soprattutto per la professione che svolgeva: era un corrispondente di guerra.

Un altro giro di giostra (2004) parla di un viaggio tra Oriente e Occidente in cui a fare da ponte ce n’è un terzo di pellegrinaggio: quello interiore in cui l’uomo venuto a conoscenza di avere un tumore, inizia a fare un bilancio della sua vita e a valutare se la sua esperienza e conoscenza sono in grado di offrirgli una soluzione utile  per il suo malessere fisico.

Ogni cultura ha il suo modo di affrontare i problemi umani, specie quelli della malattia e del dolore. Così, dopo essersi interessato all’omeopatia, Tiziano Terzani si rivolge alle culture d’Oriente sperimentando sulla propria pelle le loro soluzioni, siano esse strane diete, pozioni di erbe o canti sacri. Medicina tibetana, cinese, ayurveda, qi gong, reiki, yoga e pranoterapia sono fra le sue tappe. Alla fine il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, il viaggio di ritorno alle radici divine dell’uomo.

Io ero un corpo: un corpo ammalato da guarire. E avevo un bel dire: ma io sono anche una mente, forse sono anche uno spirito e certo sono un cumulo di storie, di esperienze, di sentimenti, di pensieri ed emozioni che con la mia malattia hanno probabilmente avuto un sacco a che fare!

3. Ritratti in jazz di Murakami Haruki

Ritratti in jazz di Murakami Haruki

Ritratti in jazz di Murakami Haruki

Ritratti in jazz (1997) racconta un periodo e una passione di Murakami Haruki, lo scrittore infatti prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura ha gestito un jazz club per molti anni.

Il libro regala al lettore una parte inedita dello scrittore e si compone di 55 schede  che commentano un disco storico, un frammento di memoria autobiografica.

Ritratti in jazz può essere visto anche come una guida all’ascolto dedicata al jazz e firmata Murakami.

Il fatto che il mio studio sia al tempo stesso anche una sala d’ascolto in questi casi si rivela estremamente utile. Nello studio uso soprattutto delle vecchie e grandi casse della Jbl di tipo Back Loaded Horn – sono piuttosto antiquate, lo ammetto – e a pensarci bene sono già venticique anni che la musica jazz per me ha il loro timbro. Di conseguenza , bene o male che sia, ormai non riesco a immaginarla con un suono diverso: il mio corpo si è completamente assuefatto alla loro vibrazione. Mi rendo conto che al mondo ci sono tanti modi migliori di ascoltare il jazz, ma io preferisco farlo così, rannicchiato come una talpa in questa confortevole tana.

La mia visione del jazz è molto simile, molto vicina a questo particolare suono, cioè è la mia visione individuale, personale.     Credo che non evolva quasi. E dato che la nostra memoria per lunghi periodi gira sempre intorno agli stessi punti focali, finiamo col perdere di vista il corso degli eventi.

4. Seni e uova di Mieko Kawakami

Seni e uova: recensione

Il romanzo della scrittrice giapponese è stato tradotto in italiano

Per restare in tema di letteratura giapponese contemporanea Seni e uova (2020) è un romanzo di Mieko Kawakami, che offre uno spaccato contemporaneo della nostra modernità, incentrato sulle esigenze che cambiano. Protagoniste del romanzo sono tre donne che appartengo a tre diverse fasi della vita e che aspirano ed hanno una visione del proprio benessere in modi altrettanto differenti.

Dopotutto nella ricerca della bellezza non c’è bisogno di una ragione. La bellezza è sinonimo di bontà. E la bontà è il tramite per la felicità. La felicità non è una sola, esistono varie definizioni di felicità, ma tutte le persone la inseguono, che ne siano consapevoli o meno. Persino coloro che vogliono morire cercano la felicità nella morte, attraverso l’annientamento del proprio sé terreno. La felicità non è qualcosa che si può scomporre e discernere con estrema razionalità. La felicità è la felicità e basta. Tutti desiderano essere felici, e non serve una ragione per farlo, perché la ricerca della felicità è al contempo la più piccola e la più grande aspirazione dell’essere umano.

La scrittrice offre al lettore tre spaccati di vita diversi ma che sono legati alla modernità, a desideri e libertà che oggi sono cambiati perché tutto è al nostro servizio o crediamo, spesso, che sia così.

5. Confidenza di Domenico Starnone

Confidenza di Domenico Starnone

Confidenza di Domenico Starnone

Confidenza (2019) è l’ultimo romanzo di Domenico Starnone che racconta del viaggio intimo, tra ricordi e pezzi di vita vissuta, di Teresa e Pietro che hanno vissuto una storia d’amore tempestosa, fatta prevalentemente di litigi.

Un giorno, dopo l’ennesima litigata, a Teresa viene in mente di raccontare a vicenda con Pietro un episodio di cui ciascuno dei due si vergogna e che non hanno mai avuto il coraggio di rivelare a nessuno.

L’uomo accetta e i due si confidano il loro segreto più profondo ma dopo un pò la storia finisce. La confidenza minaccerà Pietro durante il corso della sua intera vita.

L’amore che dire se ne parla tanto, ma non credo di aver usato spesso la parola, ho l’impressione, anzi, di non essermene servito mai, anche se ho amato, certo che ho amato, ho amato fino a perdere la testa e i sentimenti.

L’amore, come l’ho conosciuto io, infatti, è una lava di vita grezza che brucia vita fine, un’eruzione che cancella la comprensione e la pietà, la ragione e le ragioni, la geografia e la storia, la salute e la malattia, la ricchezza e la povertà, l’eccezione e la regola.

Confidenza è un romanzo che attraversa il mondo interiore di ciascuno e che porta a riflettere su quanto sia ingannevole la percezione che si ha dell’altro e quanto possano essere differenti le opinioni e il ricordo di una storia d’amore per ciascun amante.

6. Dieci donne di Marcela Serrano

Dieci donne di Marcela Serrano

Dieci donne di Marcela Serrano

Dieci donne (2010) è un romanzo di Marcela Serrano che racconta la vita di alcune donne (9) che vengono radunate nello studio della loro psicoterapeuta (la decima donna) per raccontare ciascuna la propria storia e le motivazioni che le hanno condotte ad intraprendere il viaggio della terapia.

L’unica condizione perché una vita come la mia possa funzionare è star bene con se stesse. Confidare in sé. Senza risorse interiori, non c’è niente da fare. Samuel Beckett ha scritto una frase che cito in silenzio quando mi vengono dei dubbi sulle mie scelte:” Non importa. Prova ancora. Sbaglia ancora. Sbaglia meglio”.

Come sappiamo i difetti  – perché non so se sia lo stesso dei pregi – peggiorano con gli anni, soprattutto quando non sono esposti al dovuto controllo sociale. Intendo dire che quando una donna vive assolutamente per conto suo, una vita che si è scelta quasi al cento per cento, l’ambiente circostante influisce  in minima parte. Perciò i miei lati oscuri si sono rafforzati. Devo conviverci. Per esempio, avendo scelto questa libertà nelle manifestazioni esterne, vorrei liberare anche la mente, essere capace di mettere tutto, proprio tutto in discussione. Lasciare che il pensiero, non solo il corpo, vada alla deriva.

7. Itaca deserta ruggine di Francesco Randazzo

Itaca deserta ruggine di Francesco Randazzo

Itaca deserta ruggine di Francesco Randazzo

Itaca deserta ruggine (2020) di Francesco Randazzo è un poemetto drammatico che riadatta il mito di Odisseo ai nostri giorni.

Come sarebbe oggi, per Ulisse, il suo viaggio? Che tipo di uomo potrebbe oggi incarnare? Che tipo di lavoro potrebbe svolgere? Quali sarebbero i suoi problemi esistenziali, forse gli stessi dello storico Odisseo?

All’interno del poemetto Itaca è una piattaforma petrolifera abbandonata, che prima era di proprietà di Odisseo e che l’uomo riabbraccia dopo lungo tempo per poter riflettere sulla sua esistenza, sui suoi sbagli e sulla propria esistenza.

8. Tettagna di Patrizia De Luca

Tettagna di Patrizia De Luca

Tettagna di Patrizia De Luca

Tettagna (2020) è il romanzo d’esordio di Patrizia De Luca che ci conduce in un mondo altro, un mondo fatto di leggende, riti e in cui ad avere la meglio sono le donne. Le abitanti di Tettiano nascondo un segreto: il loro seno ha il potere dio stregare e uccidere gli uomini.

Il romanzo conduce in un mondo immaginario in cui la realtà viene completamente ribaltata. L’ambientazione surreale rappresenta uno spunto per farci riflettere sul nostro mondo reale, su come è strutturato e quali possono essere le falle di un pensiero e di una società che punta tutto sulla forza e il gioco dei ruoli.

9. Contro Amazon. Diciasette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura di Jorge Carriòn

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura (2020) di Jorge Carriòn è un libro che dovrebbero leggere un pò tutti perché tutti siamo diventati degli acquirenti online, che prediligono i grandi e-commerce a dispetto e a scapito dei piccoli venditori.

In un periodo critico, come quello che stiamo vivendo oggi a causa del Covid-19, sarebbe auspicabile da parte di ognuno avere una maggiore sensibilità e predisposizione nello scegliere di comprare, se possibile, non online o preferire i venditori indipendenti.

È arrivato il nostro momento.

Amazon si è appropriata dei nostri libri. Noi dobbiamo appropriarci della logica di Amazon.

In primo luogo, convincendo il resto dei lettori della necessità del tempo dilatato. Il desiderio non può essere esaudito immediatamente, perché in tal caso cesserebbe di essere un desiderio, perderebbe senso. Il desiderio deve durare. Bisogna andare in libreria; cercare un libro; trovarlo; sfogliarlo; decidere se il desiderio aveva una ragion d’essere; forse lasciare quel libro e desiderare il desiderio di un altro; fino a trovarlo; oppure no; non c’era; lo ordino; arriverà in ventiquattrore; o in settantadue; potrò dargli un’occhiata; alla fine lo comprerò; forse lo leggerò; forse no; forse lascerò che il desiderio si congeli per qualche giorno, per settimane, mesi o anni; se ne starà lì, nel posto che gli spetta sullo scaffale giusto, e ricorderò sempre in quale libreria l’ho comprato e quando.

10. Io ero di Nick Fibonacci

Io ero: recensione

Io ero di Nick Fibonacci

Io ero (2020) di Nick Fibonacci è un romanzo autobiografico che ripercorre il vissuto del protagonista che, a metà degli anni ’80, incontra il mondo dell’estasi artificiale delle droghe e degli eccessi in ogni sua forma.

Il libro è una sorta di diario intimo che lo scrittore offre al lettore per raccontargli di una vita vissuta e col senno di poi calpestata e stropicciata che oggi lo ha condotto ad una nuova consapevolezza di ciò che ha perso e ciò che poteva perdere.

Questa lista vi offre diversi viaggi, diverse mete e modi da scoprire, spetta solo a voi scegliere in quale storia immergervi.

Buona lettura!

Contro Amazon: Jorge Carriòn scrive in difesa delle librerie e della lettura

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura (2020 edito da e/o edizioni) è l’ultimo libro di Jorge Carriòn, scrittore e critico letterario spagnolo. Il libro si compone di storie, come si evince anche dal titolo, che rendono omaggio ad alcune delle librerie e biblioteche più affascinanti del mondo.

Jorge Carriòn scrive un manifesto, composto da sette punti principali, in cui spiega alcune ragioni fondamentali per cui bisognerebbe opporsi ad Amazon. Il grande e-commerce, attraverso i suoi prezzi concorrenziali e attraverso la possibilità di acquistare direttamente da casa, sta mettendo a dura prova le librerie, soprattutto quelle piccole che non sono franchising.

Questi spazi commerciali fanno fatica a restare aperti per varie ragioni: le persone leggono poco quindi già il fruitore dei loro prodotti si riduce ad un target limitato e di nicchia, si cerca di risparmiare e quindi si acquista su grandi piattaforme virtuali, come Amazon, che a differenza delle librerie fisiche hanno spese e consumi differenti che devono affrontare cui si somma un minimo guadagno perché il lavoro del libraio è un mestiere come gli altri.

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura

Jorge Carriòn: i sette motivi per cui non bisogna acquistare libri su Amazon

Le motivazioni esposte da Jorge Carriòn nel libro Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura sono le seguenti:

  1. Perché non voglio essere complice di un’espropriazione simbolica
  2. Perché siamo tutti cyborg ma non robot
  3. Perché rifiuto l’ipocrisia
  4. Perché non voglio essere complice del neo-impero
  5. Perché non voglio che mi spiino mentre leggo
  6. Perché difendo la lentezza accelerata, la vicinanza relativa
  7. Perché non sono ingenuo

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura è diventato un libro culto nel mondo dei librai, degli appassionati di lettura e dei bibliotecari perché Jorge Carriòn , visitando le librerie e i luoghi in cui il libro è considerato un bene fondamentale per l’umanità ha parlato con le persone sparse per il mondo, per conoscere i diversi punti di vista e le diverse difficoltà delle librerie, in particolar modo delle librerie indipendenti.

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura di Jorge Carriòn

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura di Jorge Carriòn

Stiamo perdendo il rapporto umano con il libraio

Oltre al fatto economico c’è un elemento importante che il lettore che compra online sta perdendo: il rapporto umano con il libraio.

Molte volte, quando si ha il libraio di fiducia, si entra nella libreria con la voglia di acquistare un romanzo o un libro, pur non avendo un’idea precisa di ciò che si vuole. Il libraio che ci conosce, in base ai nostri acquisti e ai discorsi che si intavolano, ha degli elementi per conoscerci umanamente e consigliarci nel modo giusto perché un libro non è un semplice oggetto ma ciascun volume è un pezzo di carta che racconta di storie o di mondi specifici, che in qualche modo in base alle nostre scelte rivelano anche qualcosa di noi.

Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura è un modo diverso e più critico per confrontarci e per conoscere realtà interessanti come quella di Alba Donati che potrebbero scomparire se continuiamo ad acquistare esclusivamente su Amazon.

E finsero felici e contenti. Dizionario delle nostre ipocrisie: la recensione

E finsero felici e contenti. Dizionario delle nostre ipocrisie (2020) è un libro di Giuseppe Culicchia, edito da Feltrinelli Editore, che descrive la società di oggi, basata su fake news, storytelling, ovvietà di un pensiero semplicistico, che mette da parte la costruzione di un pensiero complesso.

Il libro, come si evince anche dal nome, è una sorta di dizionario che analizza alcune parole usate e abusate in tutti i contesti cui fa comodo.

Con ironia lo scrittore descrive il mondo attraverso definizioni che, oltre a dare un significato ad una parola, vengono inglobate automaticamente in un pensiero politico, solo per il semplice fatto di star utilizzando quella parola e non un’altra. In breve, oggi, utilizziamo e ci nascondiamo dietro termini politicamente corretti ma, in fondo, non siamo altro che finti integralisti e ipocriti decodificatori di una realtà, che ci viene comunicata attraverso una strumentalizzazione distorta del linguaggio.

Ad esempio, utilizziamo la parola riforma per definire le misure che, nel corso degli ultimi dieci anni, hanno limitato e abolito i diritti dei lavoratori. Come si può far passare con il termine riforma l’introduzione del precariato?

Per rendervi più il concetto riporto alcuni termini presenti all’interno di E finsero felici e contenti. Dizionario delle nostre ipocrisie.

E finsero tutti felici e contenti. Dizionario delle nostre ipocrisie: recensione

E finsero tutti felici e contenti: dizionario delle nostre ipocrisie di Giuseppe Culicchia

E finsero felici e contenti. Dizionario delle nostre ipocrisie: citazioni

CICCIA: Ironizzare per anni su quella di Giuliano Ferrara e di Mario Adinolfi, definendoli ciccioni. Stigmatizzare però gli odiatori del web che fanno lo stesso con Michela Murgia. I chili di troppo sono un altro degli spunti preferiti dagli odiatori dei social, che non perdono occasione per attaccare modelle e attrici e cantanti se per caso hanno messo su qualche etto dall’ultima sfilata o passerella o esibizione canora: sempre servendosi dei nick, ci mancherebbe.

Mina risolse la questione sparendo ben prima dell’avvento dei troll digitali.

Ma per tornare al principio dei due pesi e delle due misure, si staglia su tutti l’esempio impareggiabile del famoso tweet di Asia Argento, che incrociando Giorgia Meloni al ristorante la fotografò e scrisse:

“La schiena lardosa della ricca e svergognata -Make Italy great again – #fascista ritratta al pascolo.”

Vale forse la pena di ricordare che la Meloni era diventata madre da pochi mesi, ma al di là di questo sorprende che la futura (in quel momento storico) paladina del #metoo e del neofemminismo attaccasse una donna proprio a partire dal suo aspetto fisico.

Resta indimenticabile il Bianciardi che, ribellandosi al Miracolo italiano, scriveva ne La vita agra: “Scomparse le diete dimagranti e i pregiudizi estetici, le donne saranno finalmente grasse”.

Oltre a termini  e singole parole, nel libro, ci sono slang, slogan e nomi di aziende che rappresentano un determinato mondo ideologico e che, se pronunciate o scritte, rappresentano inevitabilmente ed erroneamente l’identificazione del nostro interlocutore.

AIUTIAMOLI A CASA LORO: Anni fa era uno slogan della destra. Chiunque lo pronunciasse veniva subito etichettato come fascista. Poi le cose sono cambiate: a un certo punto lo ha affermato anche Matteo Renzi. quindi forse per alcuni resta uno slogan della destra. Se lo fanno concretamente i volontari delle ONG recandosi in Africa, tutto bene. Se lo propongono da destra, si tratta invece di razzismo bello e buono. Anzi: brutto e cattivo.

E ancora:

AMAZON: Sfrutta i dipendenti che devono rispettare tempistiche e turni controllati da appositi braccialetti elettronici degni del Frande Fratello, per tacere delle tempistiche cui sono soggetti i correri, e con la sua politica dei prezzi e degli sconti danneggia editori e librai indipendenti.

In veste di scrittori, dire in pubblico che i libri si comprano nelle librerie indipendenti. In privato, ma solo se costretti, ammettere: “Beh, sì, sai, anch’io a volte…”. Della multinazionale e delle sue politiche inerenti al mondo del lavvoro e ai diritti (?) dei lavoratori si è occupata di recente la Cgil del nuovo segretario Landini, ma non il Pd, che in teoria sarebbe l’erede di un partito fondato da un certo Antonio Gramsci ma ha bel altro a cui pensare.

A Torino, significativamente, l’edificio dove viveva e lavorava Gramsci è stato riattato e trasformato in un hotel di superlusso.Il libro di Giuseppe Culicchia

Qualche buon motivo per leggere il libro di Giuseppe Culicchia

Se si volesse riassumerlo brevemente, definirei l’opera di Giuseppe Culicchia come un libro dissacrante sulla società contemporanea. Lo scrittore ha trovato il modo di rendere leggero, nella lettura, un libro pesante dal punto di vista contenutistico perché scrivendo e sviluppando l’opera letteraria come fosse un dizionario, riesce a parlare in modo breve, semplice e conciso di problematiche e argomenti non proprio di facile esplicazione e poco strutturati.

Il tono di Giuseppe Culicchia è ironico, dissacrante e così banalmente vero che, un pò, si resta mortificati nel leggere la nostra inconsistenza ideologica che si traspone nel liguaggio.

Ogni parola che utilizziamo trasuda ipocrisia e, a mio avviso, questa falsità nell’antica Grecia e in filosofia la si chiamava dialettica, grande capacità oratoria. Quest’arte, nel caso dovesse essere ancora presente ma dubito, oggi,  viene strumentalizzata non per ricercare la verità, come un tempo. Oggi la dialettica è uno strumento atto alla ricerca della ragione, sempre la propria e mai quella altrui.

Il punto dello scrittore non è soltanto quello di sottolineare che si può dire di tutto il suo contrario ma è la finalità e l’ipocrisia sociale e politica con cui si strumentalizza la parola. A prescindere dal fatto che la comunicazione, in fin dei conti, non è altro che uno strumento di cui ci avvaliamo per far comprendere un concetto, un intento, un desiderio o un’idea.

Le parole, come diceva Nanni Moretti in Palombella Rossa, sono importanti e possono essere pesanti come pietre.

La violenza delle parole risiede nell’ipocrisia come i termini politicamente corretti, che utilizziamo, rappresentano l’apologia della falsità dialettica. Ogni parola presente nel nostro vocabolario ha una propria etimologia che dovrebbe aiutarci a comprendere il vero significato, che ha dato origine a quel termine. Probabilmente questa materia che dovremmo approfondire o studiare nelle scuole, a prescindere, se si scelga di fare il Liceo Classico o quello Scientifico (perché ci si imbatte nello studio etimologico dei termini, studiando le lingue morte: il greco e il latino).

Conoscere il vero significato delle parole aiuta ad essere più consapevoli dell’uso dei termini che utilizziamo e ci aiuta a comprendere l’importanza del linguaggio e il rispetto che dobbiamo a questo strumento di comunicazione potente che abbiamo a nostra disposizione.

Senza è l’ultimo romanzo di Massimo Cracco

Senza (2020) è il titolo dell’ultimo romanzo di Massimo Cracco, pubblicato da Autori Riuniti.

Il protagonista del romanzo è Paolo, un ragazzino, che non comprende ancora pienamente tutte le dinamiche del mondo. Lui vuole carpire e conoscere solo quella parte positiva della vita e invece un giorno resta sconvolto da quanto possa essere violento quel mondo in cui vive.

Paolo resta colpito da una storia di cronaca: Chloe Jennings, una donna americana, è affetta da B.I.I.D. (Body Integrity Indentity Disorder) ed è sempre più insofferente di sentire le sue gambe tanto che ha deciso di farsi recidere il midollo spinale per non sentirle più.

Dopo questa drastica scelta la donna è felice di continuare a vivere la sua vita.

In breve se il raziocinio non trova logiche di adattamento allora è il corpo che trova una risposta autonoma.

Paolo inizia a pensare, dal caso Chloe Jennings che anche lui, rinunciando alle sue di gambe, eviterebbe il contagio con questo mondo così aberrante e di cui ha paura.

Negli anni cresce molesta in lui questo desiderio di farsi amputare le gambe. Per scoprire cosa farà Paolo non vi resta leggere il romanzo!

Senza Massimo Cracco

Senza Massimo Cracco

Senza: curiosità sul romanzo

Senza è diviso in quattro parti e ciascuna si apre con un aforisma di Emil Cioran, noto filosofo cinico che ha parlato e vissuto la vita con distacco e senza moti d’animo.

Senza spiegato con questa premessa sembra un horror o una storia fine a se stessa ma non è così.

Massimo Cracco attraverso questa trama parla di rifiuto rivendicato dal corpo.

Paolo è un perdente e sa di esserlo così rinuncia di competere, rigettando l’inferno della competizione, della sopravvivenza, dell’accettazione del pensiero collettivo e delle regole tramandate dalla società attraverso la mutilazione del suo corpo.

Senza è candidato al Premio Comisso, Premio città di Como, Premio Carver e Premio Cultura.

Massimo Cracco: biografia

Massimo Cracco è nato a Verona nel 1965. Dopo aver conseguito la maturità classica si laurea in matematica e in Ingegneria.

Nel 2015 pubblica Restare senza un lavoro non è per sempre, il suo primo romanzo breve per Scripta.

Nel 2017 pubblica Mimma, il suo secondo romanzo, edito da Perrone Editore.

Sound of salame: uno spaccato della società contemporanea

Sound of salame è il romanzo d’esordio di Mattia Bortesi pubblicato nel 2019 da Arkadia Editore.

Il protagonista del romanzo è un ragazzo che vive a Porotto, una frazione di Ferrara. Dalle pagine del libro non conosciamo il nome perché Sound of salame è scritto in prima persona, è una sorta di diario del ragazzo.

Dalle prime pagine del libro oltre a comprendere uno spaccato sociale tipico delle periferie, in cui ci viene descritta la posta di Porotto rimasta ferma agli ’80, capiamo subito cosa vuole fare il protagonista del romanzo.

La sua grande ambizione è quella di diventare una grande pop star. Oltre alla passione per la musica, al protagonista del romanzo, piace scommettere e giocare al bingo.

Mattia Bortesi riesce a descrivere con minuzia e garbo lo squallore e la tristezza che si respira in questi posti, facendo un ritratto minuzioso del ludopatico.

Un rumore di monetine inserite scandiva sia il trascorrere del tempo che passava, sia la pensione di queste persone che spariva. Puff! Puff! Puff! Ogni tanto qualcuno vinceva il superpremio e allora partivano lucine epilettiche, raggi laser e suoni acutissimi. Il rumore di una cascata di due euro monopolizzava lo stanzone, ma chi di solito vinceva aveva ormai perso tutti i soldi guadagnati in una vita, quindi c’era ben poco da sorridere.

Così il fortunato zombi non faceva altro che raccogliere le monete meccanicamente, con una spaventosa assenza di emozioni.

Difficilmente Dante, se fosse vissuto ai nostri tempi, avrebbe escluso questo ambiente dalla sua discesa. C’era tutto quel che bastava.

Il primo romanzo dello scrittore italiano

Il primo romanzo di Mattia Bortesi

Sound of salame: qualche accenno sulla trama

Quando il protagonista di Sound of salame è un pò giù e ha voglia di staccare la spina si reca nel suo bar di una vita, quello che si trova a 300 metri da casa sua. È un piccolo bar a gestione familiare, losco, umido e fatiscente che ci ricorda quelli delle nostre periferie.

I suoi amici e frequentatori assidui del bar hanno tutti almeno quindi anni più di lui e le uniche imprese di una vita che sono capaci di raccontare sono quelle legate ai numerosi incidenti o risse mai scaturite per una loro colèpa dirretta.

Io li ascoltavo, in silenzio. Li osservavo: c’era un piacevole rischio di contagio nel frequentare quelle auree da rockstar decadute. E anche se in cuor mio li amavo, sapevo benissimo che dovevo guardarmi bene dal diventare come loro.

La vita del protagonista procede ad un ritmo costante che oscilla tra il fastidio nell’osservare ciò che gli succede intorno e la comfort zone in cui si rifugia, per sentirsi una persona migliore di quello che probabilmente è.

Un giorno farà un incontro inaspettato, quello con la bibliotecaria Margherita che probabilmente riuscirà a cambiargli la vita o forse a dargli quella scossa di cui ha bisogno.

Per scoprirlo, non vi resta che leggere Sound of salame di Mattia Bortesi!

Mattia Bortesi: chi è?

Mattia Bortesi si è laureato in Lettere con una laurea in Italianistica, presso l’Università Alma Mater di Bologna. Ha curato per diversi anni, presso associazioni culturali, una sua personale Lectura Dantis, soffermandosi in modo particolare sull’Inferno dantesco.

Oggi insegna italiano alle scuole medie in provincia di Mantova e, come il protagonista del suo romanzo d’esordio, ama la musica. Infatti l’insegnante suona la chitarra ed ha iniziato un progetto cantautorale che si chiama Matija. Ama il cinema ed i suoi registi preferisti sono David Lynch e Nanni Moretti.

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