confcommercio avellino

Confcommercio Avellino ha previsto possibilità di ristoro per acquisto mascherine

Confcommercio Avellino ha previsto la possibilità di ristoro per l’acquisto e le giacenze di mascherina al prezzo bloccato di 0.50 centesesimi al netto dell’Iva.

Prezzo bloccato per mascherine

Confcommercio Avellino

Per poter usufruire di tale agevolazione è necessario che i rivenditori e i distributori siano soci di Confcommercio per l’Italia della Provincia di Avellino, inviando una mail con i propri dati al seguente indirizzo: segreteriaconfocommercioav@gmail.com

Per poter essere inserite nell’elenco previsto dall’accordo previsto bisognerà inviare tutti i dati entro le ore 09:00 del 7 maggio 2020.

Emergenza Covid-19: proposte per la fase 2 da Confcommercio Avellino

A breve, si spera, rientreremo nella fase 2 per quanto concerne l’emergenza Covid-19. La realtà in Irpinia ovviamente è molto diversa dalle aree metropolitane dunque bisogna valutare aspetti che non sono universalmente validi per tutte le zone.

Confcommercio Avellino presenta delle proposte specifiche per l’Irpinia per cercare di agire nel migliore dei modi, durante questa futura fase.

Confcommercio Avellino e fase 2: le proposte

Cosa bisognerebbe fare una volta iniziata la fase 2

Fase 2: le proposte di Confcommercio Avellino

Tra le proposte presentate da Confcommercio Avellino per la fase vi è anche l’invito nel limitare restrizioni esclusive alla Regione Campania, come sta accadendo dall’inizio di questa emergenza. Come sappiamo oltre alle ordinanze universalmente valide in Italia, a causa della pandemia, in Campania abbiamo delle restrizioni partite direttamente dalla Regione.

L’invito di Confcommercio Avellino e anche il nostro è quello di vagliare nelle sue particolarità l’intero territorio campano perché nelle scelte regionali fatte non si può pensare, soprattutto per la diversità demografica, di poter fare di tutta un erba un fascio non considerando il sostentamento economico di ciascuna zona territoriale.

Vanno bene le restrizioni particolari ma cerchiamo di focalizzarci e di adeguare i provvedimenti, tenendo presente tutti gli aspetti sociali ed economici che riguardano le micro e macro zone campane.

Confcommercio Avellino, dunque, per l’Irpinia propone:

  • Eliminazione di ogni trafila burocratica inutile perché creano ulteriori problemi alle aziende che già sono in difficoltà.
  • Screening sanitari per poter intervenire in tempo reale in qualsiasi ipotetica situazione di criticità.
  • Distribuzione continua di mascherine e immediata redazione del protocollo delle misure igienico sanitarie da rispettare.
  • Misure di sicurezza diversificate a seconda della superficie di vendita delle attività commerciali, tenendo conto che il rischio nei piccoli negozi è più basso rispetto al rischio molto più elevato dei centri commerciali.
  • Provvedimenti di carattere fiscale più onerosi nei riguardi dell’e-commerce gestito dalle multinazionali e incentivare l’e-commerce generato da aggregazioni virtuali di piccoli imprenditori.
  • Estendere gli aiuti per le microimprese anche alle start-up senza un bilancio. Pensare ad una provvista di 2mila euro a fondo perduto anche alle società neocostituite, per i pubblici esercizi innalzare da 100mila euro a 300mila euro il limite di fatturato per accedere al bonus regionale e portare da 100mila euro a 150mila euro il fatturato massimo per tutte le altre aziende.
  • Abbattimento almeno parziale delle utenze
  • Consentire, per i pubblici esercizi, un utilizzo più elastico del suolo pubblico per limitare i danni che il rispetto della distanza sociale comporterà.
  • Integrazione salariale costante nel tempo, in quanto non tutti i dipendenti potranno essere riassunti alla riapertura delle attività.
  • Riapertura dei cantieri pubblici e privati nel rispetto delle norme anticontagio.
  • Sospensione fino al 31 dicembre 2020 dell’aliquota regionale su bolli auto, carburanti, assicurazione dei mezzi aziendali.
  • Permettere da subito la consegna a domicilio a tutte le attività
  • Cumulabilità del Bonus fitti (C1, C2, D3, D8) con altri bonus.

Per quanto riguarda la zona rossa di Ariano Irpino, la Confcommercio Avellino propone delle misure esclusive:

  • Bonus per tutti i codici ateco (anche per chi è consentita l’apertura) poiché comunque bloccati nella zona rossa.
  • Sospensione o abolizione della tassa di Circolazione per il biennio 2020-2021.
  • Precedenza, subito dopo il personale sanitario e del volontariato, di screening per gli operatori commerciali impiegati in attività di prima necessità.
  • Apertura immediata di un’altra farmacia nel comune di Ariano Irpino vista l’esigenza, per la vastità del territorio comunale pari a circa 187 kmq, dando seguito al concorso regionale.

Confcommercio di Avellino offre consulenza legale per protesti e canoni di locazione insoluti

In base al decreto legge n.23, dello scorso 8 aprile 2020, è prevista la sospensione dei termini di scadenza dei titoli di credito (assegni, cambiali e simili), la Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Avellino offre consulenza legale per l’interpretazione e applicazione del decreto legge sopracitato.

Confcommercio Avellino offre assistenza legale

Confcommercio Avellino offre assistenza legale

I legali messi a disposizione dalla Confcommercio di Avellino hanno ipotizzato soluzioni in merito alla gestione dei canoni di locazione non versati e da versare.

Per info e prenotazioni è possibile contattare il seguente numero: 0825 781956 o inviare una mail al seguente indirizzo: avellino@confcommercio.it.

Emergenza Covid-19: Confcommercio consiglia di adottare alcune misure nei confronti di fornitori e proprietari immobiliari

A causa dell’emergenza Covid-19 molte attività commerciali sono state costrette a chiudere.

I giorni passano ma le incombenze economiche cui ottemperare nei confronti dei fornitori e dei proprietari immobiliari ci sono ugulamente.

La Confcommercio di Avellino consiglia di inviare una comunicazione ai propri fornitori e ai proprietari immobiliari per cercare, in modo bonario, di rivedere la disciplina contrattuale precedentemente concordata.

Concommercio consiglia delle misure da adottare per dilazionare i debiti

Come provvedere

Nello specifico si invita a concordare e rivedere:

  • Riduzione temporanea del canone
  • Dilazione dei pagamenti
  • Modifica degli ordini
  • Modifica delle consegne
  • Modifica delle quantità
  • Sconti sulla merce Primavera/Estate 2020
  • Possibilità di conto vendita
  • Dilazione dei pagamente dalla riapertura ufficiale dei negozi
  • Interventi di supporto per la prossima stagione

In breve la Confcommercio di Avellino suggerisce di adottare un approccio più morbido, attraverso comunicazioni individuali tarate sulle specificità di ogni singolo rapporto contrattuale, che potrebbero variare anche in modo decisivo.

Questi sono i consigli proposti da Confcommercio Avellino. Parlando in termini realistici quanti, facendo richiesta per rivisitare i suddetti adempimenti economici, riuscirebbero realmente ad avere una proroga o dilazione?

Una dilazione dei pagamenti, inoltre, può aiutare relativamente ma il debito resta comunque perché, non essendoci ricavati, si prolungano le tempistiche del debito e dei pagamenti da fare che, per ora, riguardano il mese di marzo ma, sicuramente, riguarderanno anche il mese di aprile.

Il problema economico causato dall’emergenza Covid-19, purtroppo, non può essere risolto dai singoli attraverso una comunicazione bonaria ma attraverso Ordinanze Ministeriali.

Solo in questo modo, forse, si potrebbe trovare una soluzione efficace.

Confcommercio di Avellino: il Decreto Cura Italia sulla Cassa Integrazione è un grande bluff

Prot. n° 30/2020

 

OGGETTO: Art. 22 decreto CURA ITALIA – misure CASSA INTEGRAZIONE

 

DECRETO CURA ITALIA: IL GRANDE BLUFF

 

Ieri è stato pubblicato finalmente il decreto “Cura Italia”. La Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Avellino ne sta attentamente studiando il contenuto. Il primo aspetto approfondito è l’art. 22 relativo alla Cassa Integrazione per i dipendenti delle aziende.

Si riportano i passaggi più significativi.

 

Art. 22

(Nuove disposizione per la Cassa integrazione in deroga)

Le Regioni e Province autonome, con riferimento ai datori di lavoro del settore privato, ivi inclusi quelli agricoli, della pesca e del terzo settore compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti, per i quali non trovino applicazione le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario, in costanza di rapporto di lavoro, possono riconoscere, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, previo accordo che può essere concluso anche in via telematica con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale per i datori di lavoro, trattamenti di cassa integrazione salariale in deroga, per la durata della sospensione del rapporto di lavoro e comunque per un periodo non superiore a nove settimane.

******OMISSIS*******

L’accordo di cui al presente comma non è richiesto per i datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti.

******OMISSIS*******

Le risorse di cui al primo periodo del presente comma sono ripartite tra le Regioni e Province autonome con uno o più decreti del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

******OMISSIS*******

I trattamenti di cui al presente articolo sono concessi con decreto delle Regioni e delle Province autonome interessate, da trasmettere all’INPS in modalità telematica entro quarantotto ore dall’adozione, la cui efficacia è in ogni caso subordinata alla verifica del rispetto dei limiti di spesa di cui al comma 3. Le Regioni e delle Province autonome, unitamente al decreto di concessione, inviano la lista dei beneficiari all’INPS, cheprovvede all’erogazione delle predette prestazioni, previa verifica del rispetto, anche in via prospettica, dei limiti di spesa di cui al comma 3. Le domande sono presentate alla Regione e alle Province autonome, che le istruiscono secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse.

******OMISSIS*******

Qualora dal predetto monitoraggio emerga che è stato raggiunto, anche in via prospettica il limite di spesa, le Regioni non potranno in ogni caso emettere altri

provvedimenti concessori.

******OMISSIS*******

Se ne deduce pertanto che, senza alcuna elucubrazione filosofica, già alla luce di questi pochi punti analizzati le aziende, che già versano in una condizione di tragica drammaticità, avendo necessità di liquidità immediata, rischiano realmente il tracollo.

Analizzando l’art. 22, si evince immediatamente che la misura di cui trattasi risulta inefficiente e monca in  più parti, nella fattispecie:

 

  1. Manca la ripartizione delle risorse per singole regioni;
  2. Sono incerti ed indefiniti i tempi di erogazione dei fondi ed altrettanto imprecisati gli organi competenti, regione, INPS …e altro;
  3. Il plafond previsto dal decreto risulta limitato ed esiguo rispetto alle effettive necessità ed è stata già immaginata l’impossibilità di raggiungere tutti gli aventi diritto, essendo un fondo ad esaurimento.

 

Alla luce dei tre punti sopra evidenziati, purtroppo ne scaturisce una incertezza assoluta relativamente all’utilizzo della Cassa Integrazione in deroga per tutte le piccole aziende. Per l’ennesima volta si è pubblicato un decreto ma senza tener conto della drammatica situazione che vivono le aziende, ormai sull’orlo del baratro. All’immediata necessità di liquidità, anche con piccoli importi, di tutte le aziende, si risponde con interventi le cui procedure sono o da integrare o da chiarire attraverso le tanto fantomatiche circolari ministeriali.

L’ufficio Legale della Confcommercio Nazionale si è già attivato presso la Presidenza del Consiglio ed i vari Ministeri interessati per chiarire tutti i dubbi sollevati.

 

 

Avellino, 18/03/2020

 

 

 

 

Il Presidente                                                           il Direttore

Rag. Luigi Salvante                                                   Ing. Oreste La Stella

 

Scroll to top