Antonella Stefanucci

Antonella Stefanucci nello spettacolo di teatro civile Pregiudizi convergenti

Giovedì 30 e venerdì 31 marzo, alle 21:00 al Trianon Viviani, Antonella Stefanucci sarà in scena con “Pregiudizi convergenti”, scritto e diretto da Domenico Ciruzzi.

L’attrice interpreta il doppio ruolo di Angelina, donna povera e dolente, che si divide tra i colloqui con il marito in carcere e gli interrogatori giudiziari, e quello del pubblico ministero, che non si fa scrupolo di usare il suo “potere” per trarne piccoli benefici personali.

Antonella Stefanucci nello spettacolo di teatro civile Pregiudizi convergenti

Con Pregiudizi convergenti il drammaturgo e regista Domenico Ciruzzi e l’attrice Antonella Stefanucci proseguono il progetto di analisi della realtà del “sottosuolo” napoletano, iniziato con il precedente spettacolo Colloqui, in cui vengono affrontati, con amara ironia e dolente umanità un mondo di degrado e ignoranza, ma al contempo vivo e tenero e le ambiguità e i pregiudizi che ruotano attorno al mondo giudiziario.

Spiega Ciruzzi:

Il testo è un racconto che esplora realtà marginali della contemporaneità, gli stereotipi del bene e del male, della giustizia “giusta” e dell’illegalità vengono continuamente rovesciati e si intersecano in un gioco paradossale e grottesco, dove non mancano momenti di pura ilarità, in una Napoli lontana dalla descrizione totalizzante e omologata dei media, che sovente rappresentano la città soltanto attraverso la prospettiva distorta della cronaca giudiziaria.

Antonella Stefanucci, attrice di teatro e cinema, è nota al grande pubblico soprattutto per i suoi ruoli nelle fiction televisive “Capri” e quella dedicata alla vita di Giuseppe Moscati nel ruolo della sorella Nina.

Antonella Stefanucci

In questo spettacolo l’attrice interpreta il doppio ruolo di Angelina, donna povera e dolente, che si divide tra i colloqui con il marito in carcere e gli interrogatori giudiziari, e il ruolo del pubblico ministero, figura rigida e integerrima, che però non si fa scrupolo di usare il suo “potere” per trarne piccoli benefici personali. Due ruoli come due sono le facce della città: quella di “sotto”, che non è solo barbara criminalità, ma anche buffa e ingenua ignoranza, e quella della Napoli “bene”, chiusa nei suoi privilegi inviolabili.

Angelina entra in contatto con le prassi e gli eventi dell’investigazione giudiziaria. Le interpretazioni fuorvianti di intercettazioni telefoniche e interrogatorî, inquinati da domande suggestive, daranno luogo a tragicomiche conclusioni.

Non resta altro da fare che godervi lo spettacolo in programmazione al Trianon Viviani!

Titina la magnifica di Domenico Ingenito e Francesco Saponaro: la recensione

Titina la magnifica è una rappresentazione teatrale di Domenico Ingenito e Francesco Saponaro che è stata portata in scena al Trianon Viviani di Napoli, per approfondire umanamente e artisticamente il personaggio e l’anima di una donna controversa e di una grande artista.

Dietro questa rappresentazione teatrale c’è una ricerca approfondita, in cui sono stati studiati frammenti, poesie, documenti autobiografici e sketch, che offrono allo spettatore un quadro completo e soddisfacente di Titina De Filippo, interpretata dalla poliedrica Antonella Stefanucci, che ha contribuito a rendere ancora più evidenti le caratteristiche psicologiche e umane che hanno contraddistinto il personaggio e la donna.

L’attrice partenopea offre al pubblico una Titina con tutti i suoi pregi, i suoi difetti e i suoi dissidi interiori professionali e privati con una professionalità e bravura eccellenti.

Antonella Stefanucci interpreta Titina De Filippo

Antonella Stefanucci riesce a portare sul palco una donna che mentre combatte per riscattare l’attrice e la donna combatte anche come sorella, come moglie e come madre per dare dignità non solo a se stessa ma alla donna in generale.

Nella rappresentazione teatrale di Domenico Ingenito e Francesco Saponaro lo spettatore ha la possibilità di conoscere una Titina che ricopre diversi ruoli nella società come sul palco e che, puntualmente, si ritrova sempre a dover combattere per far valere i suoi diritti personali e professionali.

In Titina la magnifica ritroviamo la stessa sensibilità e umanità presenti nella pellicola Qui rido io di Mario Martone. La descrizione di Titina, infatti, sembra un approfondimento ulteriore su questa donna di cui ancora oggi sembra che ancora non si conosca abbastanza.

Titina la magnifica

Titina la magnifica ci mostra una donna determinata dal punto di vista professionale, una donna che cerca di scardinare gli stereotipi femminili del tempo con forza e professionalità perché ciò che intende portare sul palco, che lei ama con ardore, è un concetto di donna realistico perché una donna non è soltanto un oggetto da mostrare a livello estetico.

Titina De Filippo non era bella ma era talentuosa, simpatica, arguta e intelligente, queste sue qualità l’hanno condotta al successo, diventando una delle attrici napoletane più importanti del ‘900.

Una personalità curiosa della vita e una donna molto consapevole del tempo in cui viveva, della sua storia, della sua famiglia e di se stessa. Una donna che è riuscita a trovare la forza di imporre la sua presenza attraverso le sue doti artistiche ma anche una donna che si è messa in discussione con se stessa e che ha avuto momenti di cedimento, che è riuscita a superare grazie alla perseveranza e alla forza interiore che l’hanno condotta al successo.

Per una donna dell’epoca la strada verso il successo, soprattutto se non si possedevano qualità estetiche, era molto difficile e se a questo si aggiunge la presenza di due fratelli ingombranti come Eduardo e Peppino l’affermazione professionale diventava ancora più tortuosa.

Antonella Stefanucci interpreta Titina De Filippo

La determinazione di Titina unita alla sua intelligenza e alle sue capacità hanno però dimostrato il contrario. Lei infatti è riuscita ad affermare la propria indipendenza professionale, andando oltre l’appellativo di sorella d’arte e affermando un’idea di donna contemporanea libera e capace.

In Titina la magnifica vediamo una professionista che cerca di comprendere ed entrare completamente nei personaggi teatrali che deve interpretare, facendoli suoi e sradicandoli dall’ideale del tempo rendendoli reali e moderni.

Tra i suoi personaggi ricordiamo quello di Filomena Marturano, descritto con queste parole da lei stessa in un’intervista:

Eccolo il mio personaggio. Ecco, così ti volevo: violenta, fredda, calma, tragica, comica. Ah! Filumena, ti tengo, ti tengo. Non mi scappi più! Ti porterò con me tutta la vita.

Un personaggio controverso che Titina è riuscita a mettere in scena trasferendole quelle qualità e caratteristiche umane che non solo appartenevano a lei ma che appartengono a tutte le donne di tutti i tempi.

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