Le Associazioni di volontariato, come la Comunità di Sant’Egidio, sono risorse preziose per il sostegno agli ultimi, ai senza fissa dimora, a tutti coloro che non hanno voce. Ritengo indispensabile che tra queste realtà e l’Amministrazione comunale di Napoli venga siglato un vero e proprio Patto, che coinvolga anche le Asl, per conoscere al meglio tutti i problemi dei singoli territori, così da coordinare gli interventi e individuando ogni possibile soluzione ai fenomeni derivanti da una povertà in continua e inesorabile crescita. Quella dei senza fissa dimora è una realtà che non deve essere taciuta o, peggio, nascosta, ma va affrontata concretamente con il contributo di tutti coloro che quotidianamente si fanno carico dei bisogni dei più fragili.” Lo ha dichiarato Roberta Gaeta, consigliera regionale di Demos.
“Povertà non può essere sinonimo di degrado – ha aggiunto la consigliera Gaeta –. Quest’ultimo è una inevitabile conseguenza di quando società e istituzioni non prendono atto delle condizioni di estremo bisogno in cui oggi versano tante persone rimaste ai margini di tutto, vittime incolpevoli di una società che li respinge, che li vorrebbe quasi invisibili, nascondendoli e negando la loro esistenza. Ai volontari che offrono un sostegno indispensabile ogni giorno, dalla distribuzione dei pasti, a un posto sicuro dove trascorrere la notte, fino all’ascolto dei problemi di chi non ha né famiglia né casa, va il mio sentito ringraziamento per l’instancabile attività che rende la nostra Città un posto migliore.
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Aggiornamento sui guariti e sui Comuni diventati Covid free in provincia di Avellino
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Aggiornamenti sui guariti dal Covid-19 in Irpinia e sui Comuni diventati Covid free
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria 548 persone sono risultate positive al Covid-19 dall’inizio della pandemia ad oggi questi sono gli esiti:
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Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali di Salvatore Pignataro
Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali (2020) è l’ultimo libro di Salvatore Pignataro. Il tema del libro è incentrato sulle diverse modalità di approccio relative alle attività investigative, pratica esistente tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 che si è evoluta e modificata fino ai giorni nostri.
Investigare, infatti, significa seguire una strada che porta alla verità. Per poter seguire una determinata strada c’è una ricerca certosina per giungere al percorso più idoneo e rilevatore. Investigare richiede non solo conoscenza giuridica ma una predisposizione intuitiva personale che sia idonea a tracciare un quadro di una qualsiasi situazione in cui sembra difficile trovare una quadra.
Nel libro, oltre ad essere spiegati in modo minuzioso e dettagliato tutte le parti di cui si compone la materia inerente all’investigazione, viene analizzato tutto ciò che corolla il lavoro in questione e come si compone, ad esempio, la nuova struttura dei servizi, per accedere a documentazioni inerenti la sicurezza interna ed esterna.
Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali
Gli strumenti dell’investigazione
Per poter predisporre un’indagine nel modo più idoneo ci sono strumenti investigativi, previsti dall’ordinamento giuridico e si dividono in tipici e atipici.
I tipici osservano le normative mentre gli atipici sono frutto dell’esperienza e della creatività dell’investigatore quindi non seguono uno schema definito.
Il sopralluogo è un altro elemento importante: l’esame della scena del delitto è fondamentale perché è proprio in questo luogo che si possono cogliere le sfumature più nascoste.
I rilievi tecnici, sono affidati alla polizia scientifica che dovrebbe instaurare un rapporto di collaborazione con gli investigatori, e si basano sull’osservazione, descrizione e acquisizione di dati ed elementi privi di elaborazione o valutazione tecnica uniti ad un accertamento tecnico relativo alle attività di approfondimento e di giudizio tecnico scientifico.
La Teoria dell’interscambio è l’interconnessione tra: reo, vittima e ambiente/scenario.
Le azioni investigative cercano di far emergere chi è una persona: la professione che svolge, la sua fedina penale e poi le sue qualità.
Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali analizza nello specifico i vari settori in cui agisce, tenendo per ciascun campo la normativa vigente perché in base alle disposizioni può variare il metodo di approccio.
Un argomento che ci ha molto colpito è quello relativo ai crimini informatici.
Salvatore Pignataro
Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali: i crimini informatici
I crimini informatici sono reati che vedono nella rete telematica il mezzo per poter commettere attività illecite come truffe, cyberbullismo, stalking attraverso i social o accessi abusivi a sistemi informatici.
Il virus, ad esempio, è un programma che in maniera indesiderata si inserisce all’interno del pc dell’utente, nella maggior parte dei casi sono innocui e non danneggiano il sistema altre volte vole invece no.
Questo è un campo nuovo che si barcamena su normative e modi di agire meno consolidati, vista la giovane età del diritto informatico.
Come scrive Salvatore Pignataro:
Agli inizi degli anni ’90 si manifestò l’esigenza di disciplinare la materia, successivamente all’espandersi di crimini commessi attraverso l’uso della tecnologia. La rete internet però mal si presta a rigide regolamentazioni a causa della sua particolare struttura sempre in continua evoluzione. Inoltre gli autori tendono ad avvalersi delle asimmetrie tra i diversi sistemi nazionali non ancora adeguatamente coordinati.
Ad esempio, il reato di illecita intrusione in un sistema informatico o telematico si contraddistingue per l’elevata potenzialità offensiva che potrebbe arrecare danni patrimoniali alla parte offesa.
Generalmente la parte lesa si affida alla Polizia Giudiziaria che può concludere le indagini in modo soddisfacente.
Negli ultimi tempi è cambiata anche la finalità dell’hacking perché, inizialmente, l’approccio non si manifestava con azioni dannose ma le finalità erano artistiche e politiche. Alla fine degli anni ’80 i crimini informatici sono stati divisi in due tipi: lista minima e lista facoltativa.
Nella lista minima i reati sono relativi a:
- Frode informatica
- Falso in documenti
- Danneggiamento di dati e programmi
- Sabotaggio informatico
- Accesso abusivo e la violazione delle misure di sicurezza del sistema
- Intercettazione non autorizzata
Nella lista facoltativa invece sono inclusi:
- Alterazione di dati
- Spionaggio informatico
- Utilizzo di un programma informatico protetto
Tecniche di indagine e analisi dei principali fenomeni criminali di Salvatore Pignataro non è solo un saggio per gli addetti al settore ma può essere illuminante anche per gli amanti di questo complesso settore.
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Marilisa Grillo: delegata regionale del Forum dei Giovani
Continua un percorso politico ricco e prestigioso per Marilisa Grillo, ex assessore all’Istruzione, patrimonio artistico e culturale e alle politiche giovanili di Grottaminarda, che diventa delegata regionale del Forum dei Giovani, membro portante per le politiche attive, soprattutto in questo momento storico in cui si punta sui giovani e sulla cultura a 360 gradi.
Marilisa Grillo afferma nella nuova veste di delegata regionale:
Gli scorsi anni hanno segnato una tappa fondamentale per tutti, ci hanno fatto pensare all’importanza del tempo e della condivisione collettiva, aspetto che ci è stato sottratto a causa della pandemia e di tutte le difficoltà ad esse correlate. Ora c’è bisogno di guardare avanti e rimboccarsi le maniche, per poter creare rete attraverso lo scambio culturale e la collettività. Ringrazio il Partito democratico per la stima e la fiducia riposta nei miei confronti.
Ringrazio in modo particolare l’Onorevole Petracca per avermi affidato questo compito, offrendomi la delega nel Forum regionale. Sono molto entusiasta di questa nuova sfida ma, soprattutto, di poter far parte di questo membro che racchiude tutte le politiche attive ad esso correlate.
Sono onorata di poter essere il riferimento per tutti i Forum della Regione Campania e quindi di quelli irpini.
I giovani ricoprono un ruolo importante e indispensabile per il nostro territorio perché saranno la generazione del futuro ed è importante stargli accanto e aiutarli in modo formativo, per una crescita politica e sociale consapevole. Mi ritengo fortunata nel poter rivestire tale ruolo. Sono sempre stata accanto ai giovani e alle loro esigenze e poter essere il collante dei vari Forum rappresenta una fonte di ricchezza che intendo coltivare, per poter creare una forza fatta di giovani che hanno proposte e voglia di fare.
Memore degli anni trascorsi e memore delle conseguenze della pandemia che hanno colpito in modo rilevante soprattutto loro, limitandoli nelle attività, mi impegnerò nel coinvolgerli nei diversi progetti, per poter ridare la fiducia e la speranza nel futuro da una prospettiva diversa e propositiva. Mi impegnerò nell’essere propositiva e costante per aiutarli e guidarli in un percorso da fare insieme perché è dall’unione e dalla collaborazione che nascono bei progetti.
Sarò attenta alle necessità dei ragazzi del Forum dei Giovani di Grottaminarda, come ho fatto negli anni passati, ma con la voglia di poterlo far diventare un polo importante per le politiche giovanili dell’Irpinia. Mi piacerebbe che diventasse una scuola politica di formazione per i giovani come quelle in cui si sono formati i politici e gli intellettuali di una volta e che ora, purtroppo, scarseggiano. C’è bisogno di persone che sappiano progettare, creare, pianificare e cooperare insieme.
C’è bisogno di persone preparate culturalmente perché la cultura è la base portante che crea le fondamenta dell’esperienza sul campo. Bisogna guardare alla politica da un’altra prospettiva per poter cambiare ed effettuare un sano rinnovamento. Bisogna investire sui giovani e sulla loro formazione politica, professionale e culturale.
Durante il mio assessorato ho dimostrato con i fatti quanto tengo alla nuova generazione, riassestando un Forum dei Giovani che era inattivo da anni e siamo riusciti a renderlo nuovamente operativo. Abbiamo creato una squadra di giovani motivati di cui siamo stati e siamo tutt’ora fieri. Se mi sono prodigata è perché credo nei giovani e credo nella loro formazione e sono ben consapevole che chi ha gli strumenti debba metterli a disposizione del prossimo, per tramandare esperienza e passione perché l’individualismo è solo una mera contemplazione del proprio ego che con la comunità non ha nulla a che fare.
Ho intenzione di iniziare questo nuovo percorso all’insegna della cooperazione, di una luce nuova e diversa che possa essere in grado di costruire creando forza e unione.
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