Insolente Vini è un progetto familiare di Luca Elettri e dei suoi tre figli: Francesca, Andrea e Martina. La loro azienda nasce dalla passione per il mondo dei vini naturali e dalla voglia di ridare vita agli antichi vigneti familiari (parliamo di vigne di oltre 45 anni), situati sulle colline di Monteforte d’Alpone (VR) zona del Soave Classico.
La passione per i vini nasce dall’amore verso il territorio e la natura, da ciò ne consegue la scelta di praticare i principi della biodinamica in vigna, che rappresentano il modo più naturale per interpretare la loro filosofia di vita.
I vini Insolente sono semplici, diretti e di pronta beva, esulano dai classici vini che siamo abituati a bere e che non sono altro che il prodotto di un lavoro intensivo unito al ricorso della chimica, che offre come risultato bevande alcoliche uguali in ogni annata esprimendo una personalità artificiosa del terroir.
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La foresta vergine. Pensare Napoli
Nel solco del progetto dedicato a Raffaele La Capria, al cui centro è lo spettacolo Ferito a morte, adattato da Emanuele Trevi dal romanzo omonimo, per la regia di Roberto Andò, il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale promuove il ciclo di incontri denominato “La Foresta Vergine. Pensare Napoli”.
La metafora che attraversa il romanzo è lo spunto per riflettere sulle aspettative di Napoli e su cosa è cambiato da allora, una riflessione che investe le attese e l’immaginario della città. Sul palco del Teatro Mercadante, di volta in volta, si alterneranno Erri De Luca, Diego De Silva, Alessio Forgione, Goffredo Fofi, Valeria Parrella, Viola Ardone, Maurizio De Giovanni, Wanda Marasco, Ruggero Cappuccio, Silvio Perrella.
La Foresta Vergine è come la malafede. Immagina che Napoli sia la Foresta…
Che uno di noi, in questa Foresta, completamente solo, voglia conservare la sua indipendenza, il suo carattere e insomma il suo io autentico. Voglia conservarlo svilupparlo o modificarlo senza interferenze deformatrici immune dalla sopraffazione inevitabile e corruttrice dell’ambiente, che sta lì a bocca spalancata, pronto a ingoiarlo. […] Non si può resistere da soli a una Foresta […] Perdi tutto il tempo, tutte le energie a districartene, ti esaurisci così. Poi non hai la forza per fare nient’altro.
Raffaele La Capria, Ferito a morte
A completamento del progetto dedicato a Raffaele La Capria, al cui centro è lo spettacolo Ferito a morte, adattato da Emanuele Trevi dal romanzo omonimo, per la regia di Roberto Andò, il Teatro di Napoli, in collaborazione con la Fondazione Campania dei Festival, promuove un ciclo di incontri denominato La Foresta Vergine. Pensare Napoli. La metafora che attraversa il romanzo è lo spunto per riflettere sulle aspettative di Napoli e su cosa è cambiato da allora, una riflessione che investe le attese e
l’immaginario della città.La foresta vergine. Pensare Napoli: i prossimi incontri
Viola Ardone – Fabrizio Coscia | 21 novembre 2022 ore 18.00
Valeria Parrella – Simona Boo e Marco Messina 99 Posse | 12 dicembre ore 18.00
Maurizio De Giovanni – Enzo D’Errico | 23 gennaio 2023 ore 18.00
Alessio Forgione – Goffredo Fofi | 13 febbraio 2023 ore 18.00
Ruggero Cappuccio – Pierluigi Razzano | 27 febbraio 2023 ore 18.00
Silvio Perrella – Ottavio Ragone | 20 marzo 2023 ore 18.00
Diego De Silva – Massimiliano Virgilio | 3 aprile 2023 ore 18.00
Wanda Marasco – Francesco De Core | 8 maggio 2023 ore 18.00 -
La stagione delle meraviglie irpine: è tutto pronto per la prima edizione
Sabato 19 e domenica 20 ottobre parte la prima edizione de La stagione delle meraviglie irpine che si svolgerà al Passo di Mirabella Eclano.
La due giorni sarà ricca di eventi enogastronomici, musicali e di laboratori. Tema portante dell’evento sono le materie irpine del territorio, in particolar modo il tartufo e i funghi porcini.
La stagione delle meraviglie irpine offre agli avventori la possibilità di degustare piatti creati ad hoc per l’occasione e i più curiosi potranno partecipare a laboratori del gusto, prenotando visite in cantina e degustazioni di olio.
Domenica 20 in Via Grotte (adiacente a Piazza Angrisani) alle ore 10:30 si svolgerà una gara di bellezza dei cani da tartufo. Alle 11:30 presso Contrada Bosco inizierà una vera e propria caccia al tartufo.
Dalle 15:00 alle 18:00, previa prenotazione, sarà possibile effettuare visite guidate a frantoi e cantine della zona.
Per prenotare basterà telefonare al seguente numero: 0825 44 90 65
La stagione delle meraviglie irpine: menù
Presso i banchi di assaggio de La stagione delle meraviglie irpine sarà possibile degustare:
Primi piatti
Cavatelli all’Irpina, un primo piatto con salsiccia, funghi porcini e tartufo nero
Zuppa di castagne con fagioli, funghi porcini e tartufo bianco
Secondi
Stufato di cinghiale accompagnato da polenta ai funghi porcini e tartufo nero
Insalata di funghi porcini
Caciocavallo impiccato con scaglie di tartufo
Panini
Panino con salsiccia farcita con funghi porcini e provola con tartufo
Panino con mugliatiello irpino
Fritture
Porcini impanati
Mozzarelline al tartufo
Schiacciatina di patate
Dolci
Taralli con vino cotto
Castagnacci
Il tutto sarà accompagnato dalle birre artigianali di Serrocroce e dall’Aglianico locale.
La stagione delle meraviglie irpine: appuntamenti musicali
Sabato 19 ottobre
Alle ore 19:00 si apriranno le danze con Dj Davide Nappo.
Alle ore 21:00 si esibiranno Cyranò Vatel trio formati da: Cyranò Vatel, Francesco Caturano e Gabriele Pagliano.
Alle ore 23:30 inierà il dj set di Mr Maiorani e GDL.
Domenica 20 ottobre
L’appuntamento iniziale è previsto alle 18:30 con il live di Gabriele Scarpali.
Alle 21:00 suonerà il Modern jazz trio composto da: Enrico Erriquez, Cyrano Vatel e Rocco Zaccagnino.
Alle 23:30 dj set di Mr Maiorani e GDL.
La stagione delle meraviglie irpine è stata realizzata in collaborazione con Slow Food, Associazione Nazionale Tartufai Italiani Regione Campania, Comune di Mirabella Eclano, Associazione Onlus Rorik e Associazione Onlus Bulldog.
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“5×7 – Il paese in una scatola”,
il docufilm che racconta Lacedonia attraverso gli scatti di Frank CancianMi ricordo che arrivando dalla strada del mercato mi fermarono degli uomini e mi chiesero: “Che stai facendo qui?”
E ci parlai. Dissi che ero uno studente, volevo conoscere la cultura e fare fotografie.
E dissero: “Ah ok”.
Parte così “5×7 – Il paese in una scatola“, il documentario che il regista Michele Citoni dedica alla storia di Frank Cancian e alle sue 1801 foto di Lacedonia, di recente esposte al Museo delle Civiltà di Roma.
La storia del professore di antropologia ormai in pensione riprende lì dove si era interrotta sessant’anni prima e le sue foto, conservate al Museo Antropologico Visivo Irpino di Lacedonia, trovano nuova vita nella pellicola del regista romano in cui si raccontano episodi di ordinaria quotidianità e viene rappresentato un mondo, quello del dopoguerra, e una tradizione, quella contadina, che ancorchè superati resistono nell’immaginario comune.
Nel documentario si racconta la storia che lega l’americano Frank Cancian al borgo dell’Alta Irpinia. Una storia che parte da lontano.
Frank Cancian
Fotografo per passione, antropologo per professione, il giovane Frank Cancian arriva in Italia nel 1957 dopo aver vinto una borsa di studio all’università e quasi per caso scopre l’Irpinia e si ferma a Lacedonia. Cancian trova nel borgo rurale dell’Alta Irpinia il posto ideale per le sue ricerche e vi resta per sette mesi durante i quali immortala gli usi e i costumi della società contadina del tempo.
E il filo dei ricordi si riannoda alle persone e ai luoghi, trascinando con sé alcune riflessioni essenziali sul modo in cui la fotografia possa farsi sguardo etnografico sulle piccole comunità. I suoi scatti su Lacedonia, molti dei quali conservati nel Museo Antropologico Visivo Irpino, rappresentano un patrimonio etnografico inestimabile sulle comunità del Sud. E grazie al docufilm “5×7 – Il paese in una scatola” stanno pian piano uscendo dai confini locali per aprirsi a una più ampia diffusione negli ambienti del cinema italiano.
Festival e Premi
Il film, che si avvale del montaggio di Roberto Mencherini e delle musiche dell’irpino Pasquale Innarella e dei napoletani KuNa, è stato appena premiato alla 7a Edizone del Vittoria Peace Film Fest per aver «raccontato con stile sobrio un mondo che non esiste più, facendo ritrovare il senso dell’identità a una comunità attraverso gli straordinari scatti in bianco e nero di Frank Cancian».
Al premio ottenuto in questi giorni si aggiungono altri numerosi riconoscimenti e menzioni speciali:
– Laceno d’Oro / Festival internazionale del cinema (rassegna Spazio Campania), Avellino, 2018
– Rome Independent Film Awards (concorso Documentari), Roma, 2019
– Under the Stars International Film Festival (concorso Documentari), Bari, 2019
– EtnofilmFest (concorso), Monselice (Pd), 2019 – MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA
– MonFilmFest / Vetrina di un film di mezza estate (concorso), Casale Monferrato (Al), 2019 – PREMIO DELLA DIREZIONE DEL FESTIVAL
– Film Festival della Lessinia (rassegna Montagne Italiane), Bosco Chiesanuova (Vr), 2019
– Sguardi sui territori / Visual Anthropology and Ecomuseums (rassegna), Gemona del Friuli (Ud), 2019
– Napoli Film Festival (concorso SchemoNapoli Doc), Napoli, 2019
– Move Cine Arte Festival (concorso), San Paolo del Brasile-Venezia-Parigi, 2019
– Mònde / Festa del Cinema sui Cammini (concorso Lungometraggi di documentario), Monte Sant’Angelo (Fg), 2019
– Cortodino Film Festival Dino De Laurentiis (concorso), Torre Annunziata (Na), 2019
– Vittoria Peace Film Fest (concorso Documentari), Vittoria (Rg), 2019
– International Film Fest Roma Film Corto / Independent Cinema (rassegna Percorsi Visivi), Roma, 2019Il documentario, inoltre, è in concorso alla 9a Edizione Intima Lente/Intimate Lens Festival of Visual Ethnography, appuntamento cinematografico dedicato all’antropologia visuale, dove “5×7 – il paese in una scatola” è stato selezionato, tra più di 3.000 opere pervenute, per la finale che si terrà a Caserta nelle prossime settimane.
Buona visone del trailer!
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