Giovedì 13 gennaio, alle 20, si terrà il primo dei sette appuntamenti tematici de “Le mille e una Napoli”, il ciclo di “conferenze cantate” presentato dalla cantante Francesca Colapietro e il pianista Mariano Bellopede, su testi di Carmine Borrino.
Tra canzoni, aneddoti e poesie, che intendono narrare la città partenopea, tra musica e parole, questo primo incontro illustrerà musicalmente il rapporto tra Napoli e le sue donne.
Interverranno Luigi Fiscale, basso e contrabbasso, e Marco Fazzari, batteria, con la partecipazione straordinaria delle EbbaneSis-(Viviana Cangiano e Serena Pisa) e della “voce” di Gino Curcione.
Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono curati dallo stesso Bellopede.
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Lalla Esposito debutta con gli Ondanueve string quartet
Lalla Esposito in “La canzone teatrale”, concerto per voce e quartetto d’archi con Ondanueve string quartet, scritto e diretto da Paolo Coletta – venerdì 5 maggio, ore 21:00 al Trianon Viviani.
Debutta al Trianon Viviani, in prima assoluta, il nuovo incontro tra Lalla Esposito e Paolo Coletta.
La cantante-attrice, una delle più autorevoli interpreti di Teatro musicale del nostro Paese, che ha accolto la lezione di alcune iconiche attrici-cantanti del Novecento (Milly, Marina e Angela Pagano, Milva, Gabriella Ferri), ritrova l’autore, regista e musicista nello spettacolo “La canzone teatrale”, dopo aver collaborato per anni in numerose produzioni di teatro musicale italiano e internazionale.
Con la partecipazione dell’Ondanueve string quartet, offrono un piccolo catalogo di ciò che rende una canzone “teatrale” e di quel che può far sì che una canzone qualsiasi lo diventi.
Spiega Coletta:
Un’aria d’opera, un recitativo, una romanza, un song brechtiano, un canto di Viviani o una canzone di Broadway sono accomunati dal fatto di essere scritti per essere eseguiti all’interno di una determinata azione drammaturgica, che sia un melodramma, un musical, un’operetta, una commedia musicale. Ma “teatrale” può diventare anche una composizione fatta di parole e musica nient’affatto pensata per la scena: succede quando chi la interpreta decide di trasformare l’emozione di quel pezzo in azione. Azione scenica, appunto.
Viceversa, può verificarsi il percorso inverso e cioè che una canzone scritta originariamente per uno spettacolo teatrale diventi uno standard jazz o semplicemente migri verso l’infinito repertorio della musica popolare.
Per Coletta, dunque, la canzone teatrale non è una forma, né tanto meno un genere. La teatralità probabilmente rappresenta una modalità, un’attitudine, uno sguardo. Innanzitutto dell’interprete, che, nel momento in cui decide di affrontarne l’esecuzione, si assume di fatto la responsabilità e la disponibilità a riscrivere quel pezzo.
Lo spettacolo è prodotto da Leocadia.
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Rosalia Porcaro e Gianni Conte in scena
L’attrice Rosalia Porcaro e il cantante Gianni Conte sono i protagonisti della programmazione del Trianon Viviani nella prossima settimana.
Rosalia Porcaro in “Core ‘ngrato”
La popolare artista sarà in scena venerdì 5 novembre, alle 21, con Core ’ngrato. Scritto dalla stessa Porcaro con Corrado Ardone, per la regia di Carlos Branca, questo spettacolo teatrale racconta, in modo comico e intimo, un amore grande ma complesso fra madre e figlia.
Alcune filosofie orientali sostengono che il cuore sia situato nella mente e che avere il cuore al posto della mente significa guardare con gli occhi del cuore. Quando una mente dimentica e non ha più ricordi, come la protagonista della pièce malata di Alzheimer, potrebbe anche dimenticare l’amore che ha ricevuto, diventando un “cuore ingrato”. Ma si può attribuire tale appellativo anche alla figlia, che, impreparata a vivere la drammatica e sconvolgente malattia della madre, cerca di distaccarsene per evitare la sofferenza.
Rosalia Porcaro interpreta tutti i personaggi femminili, mostrando una bravura che va al di là del registro comico per il quale è popolare. Con lei sono in scena Rosanna Pavarini e Rossella Amato.
Le musiche, scritte e dirette da Luca Urciuolo, impegnato anche alla fisarmonica, sono eseguite da Alfredo Pumilia al violino e Luigi Pelosi al contrabbasso. Costumi di Rosario Martone.
Core ‘ngrato è prodotto da Deger live di Fabiana de Geronimo, con la produzione esecutiva di Mimmo Pisano.
Lo spettacolo sarà registrato dalla Rai. Ingresso gratuito previa prenotazione confermata presso il botteghino del teatro,
Green pass e mascherina obbligatorî.
Gianni Conte in “Duje paravise” con Mariano Caiano
Sabato 6 e domenica 7 novembre, sempre alle 21, sarà la volta del concerto Duje paravise di Gianni Conte, con la partecipazione straordinaria di Mariano Caiano.
Il titolo rimanda alla canzone omonima del 1928, musicata da E.A. Mario, in cui «duje viecchie prufessure ‘e cuncertino» esaltano l’incanto e la bellezza della musica e della città partenopea, al cospetto di san Pietro e di tutti i santi, entusiasti e meravigliati ascoltatori.
In questo concerto, Conte, voce solista dell’Orchestra italiana di Renzo Arbore, e Caiano, altra voce e jolly dello stesso ensemble, provano a fondere le proprie anime di colleghi e amici – più classica quella di Gianni, più contemporanea quella di Mariano – in un amalgama perfetto, grazie alle medesime radici e al medesimo sguardo verso il futuro, all’insegna di un approccio giocoso.
Tra i tanti grandi classici, non mancano Marechiaro e Dicitencello vuje, capolavori come Mandulinata a Napule e Napule è di Pino Daniele, omaggi a Enzo Gragnaniello, Nino D’Angelo e Roberto De Simone, nonché composizioni originali dei due musicisti, con un “pensierino” all’amico Renzo Arbore.
Al concerto partecipano i musicisti della Bakanov band: Alfredo di Martino (piano e fisarmonica), Pasquale de Angelis (basso) e Antonio Mambelli (batteria).
I biglietti dello spettacolo sono acquistabili presso il botteghino del teatro, le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica dalle 10 alle 13:30.
Green pass e mascherina obbligatorî.
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Jauría di Jordi Casanovas
Utilizzando frammenti delle trascrizioni del processo a ‘La Manada’ – caso giudiziario che scosse l’opinione pubblica spagnola e internazionale riguardante una violenza sessuale di gruppo compiuta da cinque uomini nei confronti di una ragazza appena diciottenne a Pamplona nel 2016 – Jordi Casanovas costruisce una drammaturgia dal ritmo incalzante.
Tra dialoghi serrati e testimonianze dei protagonisti, realtà e finzione si mescolano in un quadro capace di «provocare nel lettore l’effetto asfissiante vissuto dalla vittima» e di farlo riflettere sull’amara deriva di uno scenario in cui è la «normalizzazione della violenza» il linguaggio che regola il rapporto tra uomo e donna.
Jauría ha vinto nel 2020 il Premio MAX come Miglior spettacolo.
Jordi Casanovas: biografia
Drammaturgo, produttore e regista teatrale, ha scritto oltre trenta testi che sono stati eseguiti in diversi paesi del mondo.
Artista profondamente legato alle proprie radici catalane (si ricorda la trilogia composta da Una história catalana, 2011, Pátria, 2012 e Vilafranca, un dinar de festa major, 2015, testi vincitori di numerosi premi), si avvicina alla forma del «teatro documentario», tecnica drammaturgica che utilizza materiale proveniente dal reale (trascrizioni processuali, verbali di intercettazione ecc.), per riempire una struttura narrativa di tipo finzionale.
Tra i suoi testi si ricordano: Ruz-Bárcenas (2014), Mala broma (2018), Jauría (2019), VALENCiANA (La realitat no és suficient) (2019) e Alguns dies d’ahir (2020).
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