A due anni dalla scomparsa del grande Maestro (avvenuta il 6 luglio 2020), due concerti spettacolo per celebrare il genio immortale e l’opera di chi ha scritto la colonna sonora della nostra vita.
Il primo appuntamento è a Zafferana Etnea (CT), il 18 luglio all’Anfiteatro Falcone e Borsellino, all’interno della rassegna ; il secondo a Enna, il 19 luglio al Castello di Lombardia, per la seconda edizione del Festival.
Il cinema di Ennio vuole essere un omaggio al grandissimo compositore romano, che vede esibirsi sul palco l’Orchestra giovanile e Coro dell’Istituto Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania con una importante presenza di centocinquanta elementi, suddivisi in ottanta orchestrali (tra archi, fiati, percussione, arpa, pianoforte, tastiera e strumenti etnici) e settanta cantanti del coro, diretti rispettivamente da Giuseppe Romeo e da Carmelo Crinò.
Un programma musicale con l’esecuzione di una suite, composta e arrangiata dal Maestro Giuseppe Romeo, delle opere più celebri di Morricone e una coda finale che riunisce e sovrappone alcuni temi come conclusione.
L’Orchestra giovanile e Coro dell’Istituto Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania ci condurrà in un viaggio incredibile tra le melodie che sono rimaste nella memoria collettiva di generazioni come la potenza evocativa di Mission; Giù la testa; La Piovra 5; Nuovo cinema Paradiso; Canone inverso; La leggenda del pianista sull’oceano; Sacco e Vanzetti; Il clan dei siciliani; Il buono, il brutto, il cattivo; C’era una volta il West; C’era una volta in America.
Cinquecento colonne sonore, settanta milioni di dischi venduti nel mondo, sei nominations e due Oscar vinti, tre Grammy, quattro Golden Globe e un Leone d’Oro fanno di Morricone un gigante della musica di tutti i tempi… e Il cinema di Ennio uno spettacolo che resterà indelebile negli occhi e nel cuore.
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10 libri da leggere durante il lockdown per viaggiare stando fermi
Con il nuovo lockdown il tempo libero è aumentato a dismisura per tutti e per poterlo trascorrere nel migliore dei modi vi proponiamo una lista di dieci libri da leggere per poter trascorrere il tempo in modo costruttivo.
La lettura è un’ottima alternativa per potersi tenere allenati con la mente oltre ad essere un modo efficace per poter viaggiare stando fermi, immergendosi in mondi e storie diverse.
I libri che abbiamo selezionato sono di generi diversi, argomentazioni e stili altrettanto differenti. Alcuni dei libri scelti possono essere letti tranquillamente in un fine settimana e tutti hanno come scopo quello di raccontarvi una storia, un viaggio interiore e scoprire un punto di vista diverso da proprio o conoscere uno scrittore di cui si ignorava l’esistenza.
Il mood di queste proposte è il viaggio che può essere interiore o di conoscenza culturale.
Buon viaggio!
10 libri da leggere durante il lockdown: la lista
1. Gli spaiati di Ester Viola
Gli spaiati ( 2018) è l’ultimo romanzo di Ester Viola che è il sequel de L’amore è eterno finché non risponde.
Il romanzo tratta in modo leggero e attuale la condizione delle nuove coppie composte appunto da spaiati: coppie tra persone separate con figli e da nuovi compagni single. Olivia Marni, avvocato divorzista innamorata del suo capo con cui ha iniziato ad avere una relazione, è la protagonista de Gli spaiati. Ester Viola ci conduce in questo mondo, descrivendocelo senza troppi fronzoli e con quella realtà disarmante che solo la sua penna riesce a dare.
Io l’ho capito perché mi salvo nella vita. Perché a un certo punto mi stanco. All’amore, così come all’amicizia, puoi chiedere tutto tranne ” Non finire”.
…
Quasi tutto nella vita – scoperte, felicità, catastrofi – comincia da un messaggio che non stavi aspettando. E che arriva mentre sei distratto a lavorare o divertirti. Tra l’altro, arriva nei rari quarti d’ora in cui il telefono è lontano, dimenticato, in fondo alla borsa, scarico. Quando hai sentito i bip ma eri convinta che fosse tua madre, considerato l’orario.
2. Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani
Viaggiare, per Tiziano Terzani, è sempre stato un modo di vivere soprattutto per la professione che svolgeva: era un corrispondente di guerra.
Un altro giro di giostra (2004) parla di un viaggio tra Oriente e Occidente in cui a fare da ponte ce n’è un terzo di pellegrinaggio: quello interiore in cui l’uomo venuto a conoscenza di avere un tumore, inizia a fare un bilancio della sua vita e a valutare se la sua esperienza e conoscenza sono in grado di offrirgli una soluzione utile per il suo malessere fisico.
Ogni cultura ha il suo modo di affrontare i problemi umani, specie quelli della malattia e del dolore. Così, dopo essersi interessato all’omeopatia, Tiziano Terzani si rivolge alle culture d’Oriente sperimentando sulla propria pelle le loro soluzioni, siano esse strane diete, pozioni di erbe o canti sacri. Medicina tibetana, cinese, ayurveda, qi gong, reiki, yoga e pranoterapia sono fra le sue tappe. Alla fine il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, il viaggio di ritorno alle radici divine dell’uomo.
Io ero un corpo: un corpo ammalato da guarire. E avevo un bel dire: ma io sono anche una mente, forse sono anche uno spirito e certo sono un cumulo di storie, di esperienze, di sentimenti, di pensieri ed emozioni che con la mia malattia hanno probabilmente avuto un sacco a che fare!
3. Ritratti in jazz di Murakami Haruki
Ritratti in jazz (1997) racconta un periodo e una passione di Murakami Haruki, lo scrittore infatti prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura ha gestito un jazz club per molti anni.
Il libro regala al lettore una parte inedita dello scrittore e si compone di 55 schede che commentano un disco storico, un frammento di memoria autobiografica.
Ritratti in jazz può essere visto anche come una guida all’ascolto dedicata al jazz e firmata Murakami.
Il fatto che il mio studio sia al tempo stesso anche una sala d’ascolto in questi casi si rivela estremamente utile. Nello studio uso soprattutto delle vecchie e grandi casse della Jbl di tipo Back Loaded Horn – sono piuttosto antiquate, lo ammetto – e a pensarci bene sono già venticique anni che la musica jazz per me ha il loro timbro. Di conseguenza , bene o male che sia, ormai non riesco a immaginarla con un suono diverso: il mio corpo si è completamente assuefatto alla loro vibrazione. Mi rendo conto che al mondo ci sono tanti modi migliori di ascoltare il jazz, ma io preferisco farlo così, rannicchiato come una talpa in questa confortevole tana.
La mia visione del jazz è molto simile, molto vicina a questo particolare suono, cioè è la mia visione individuale, personale. Credo che non evolva quasi. E dato che la nostra memoria per lunghi periodi gira sempre intorno agli stessi punti focali, finiamo col perdere di vista il corso degli eventi.
4. Seni e uova di Mieko Kawakami
Per restare in tema di letteratura giapponese contemporanea Seni e uova (2020) è un romanzo di Mieko Kawakami, che offre uno spaccato contemporaneo della nostra modernità, incentrato sulle esigenze che cambiano. Protagoniste del romanzo sono tre donne che appartengo a tre diverse fasi della vita e che aspirano ed hanno una visione del proprio benessere in modi altrettanto differenti.
Dopotutto nella ricerca della bellezza non c’è bisogno di una ragione. La bellezza è sinonimo di bontà. E la bontà è il tramite per la felicità. La felicità non è una sola, esistono varie definizioni di felicità, ma tutte le persone la inseguono, che ne siano consapevoli o meno. Persino coloro che vogliono morire cercano la felicità nella morte, attraverso l’annientamento del proprio sé terreno. La felicità non è qualcosa che si può scomporre e discernere con estrema razionalità. La felicità è la felicità e basta. Tutti desiderano essere felici, e non serve una ragione per farlo, perché la ricerca della felicità è al contempo la più piccola e la più grande aspirazione dell’essere umano.
La scrittrice offre al lettore tre spaccati di vita diversi ma che sono legati alla modernità, a desideri e libertà che oggi sono cambiati perché tutto è al nostro servizio o crediamo, spesso, che sia così.
5. Confidenza di Domenico Starnone
Confidenza (2019) è l’ultimo romanzo di Domenico Starnone che racconta del viaggio intimo, tra ricordi e pezzi di vita vissuta, di Teresa e Pietro che hanno vissuto una storia d’amore tempestosa, fatta prevalentemente di litigi.
Un giorno, dopo l’ennesima litigata, a Teresa viene in mente di raccontare a vicenda con Pietro un episodio di cui ciascuno dei due si vergogna e che non hanno mai avuto il coraggio di rivelare a nessuno.
L’uomo accetta e i due si confidano il loro segreto più profondo ma dopo un pò la storia finisce. La confidenza minaccerà Pietro durante il corso della sua intera vita.
L’amore che dire se ne parla tanto, ma non credo di aver usato spesso la parola, ho l’impressione, anzi, di non essermene servito mai, anche se ho amato, certo che ho amato, ho amato fino a perdere la testa e i sentimenti.
L’amore, come l’ho conosciuto io, infatti, è una lava di vita grezza che brucia vita fine, un’eruzione che cancella la comprensione e la pietà, la ragione e le ragioni, la geografia e la storia, la salute e la malattia, la ricchezza e la povertà, l’eccezione e la regola.
Confidenza è un romanzo che attraversa il mondo interiore di ciascuno e che porta a riflettere su quanto sia ingannevole la percezione che si ha dell’altro e quanto possano essere differenti le opinioni e il ricordo di una storia d’amore per ciascun amante.
6. Dieci donne di Marcela Serrano
Dieci donne (2010) è un romanzo di Marcela Serrano che racconta la vita di alcune donne (9) che vengono radunate nello studio della loro psicoterapeuta (la decima donna) per raccontare ciascuna la propria storia e le motivazioni che le hanno condotte ad intraprendere il viaggio della terapia.
L’unica condizione perché una vita come la mia possa funzionare è star bene con se stesse. Confidare in sé. Senza risorse interiori, non c’è niente da fare. Samuel Beckett ha scritto una frase che cito in silenzio quando mi vengono dei dubbi sulle mie scelte:” Non importa. Prova ancora. Sbaglia ancora. Sbaglia meglio”.
Come sappiamo i difetti – perché non so se sia lo stesso dei pregi – peggiorano con gli anni, soprattutto quando non sono esposti al dovuto controllo sociale. Intendo dire che quando una donna vive assolutamente per conto suo, una vita che si è scelta quasi al cento per cento, l’ambiente circostante influisce in minima parte. Perciò i miei lati oscuri si sono rafforzati. Devo conviverci. Per esempio, avendo scelto questa libertà nelle manifestazioni esterne, vorrei liberare anche la mente, essere capace di mettere tutto, proprio tutto in discussione. Lasciare che il pensiero, non solo il corpo, vada alla deriva.
7. Itaca deserta ruggine di Francesco Randazzo
Itaca deserta ruggine (2020) di Francesco Randazzo è un poemetto drammatico che riadatta il mito di Odisseo ai nostri giorni.
Come sarebbe oggi, per Ulisse, il suo viaggio? Che tipo di uomo potrebbe oggi incarnare? Che tipo di lavoro potrebbe svolgere? Quali sarebbero i suoi problemi esistenziali, forse gli stessi dello storico Odisseo?
All’interno del poemetto Itaca è una piattaforma petrolifera abbandonata, che prima era di proprietà di Odisseo e che l’uomo riabbraccia dopo lungo tempo per poter riflettere sulla sua esistenza, sui suoi sbagli e sulla propria esistenza.
8. Tettagna di Patrizia De Luca
Tettagna (2020) è il romanzo d’esordio di Patrizia De Luca che ci conduce in un mondo altro, un mondo fatto di leggende, riti e in cui ad avere la meglio sono le donne. Le abitanti di Tettiano nascondo un segreto: il loro seno ha il potere dio stregare e uccidere gli uomini.
Il romanzo conduce in un mondo immaginario in cui la realtà viene completamente ribaltata. L’ambientazione surreale rappresenta uno spunto per farci riflettere sul nostro mondo reale, su come è strutturato e quali possono essere le falle di un pensiero e di una società che punta tutto sulla forza e il gioco dei ruoli.
9. Contro Amazon. Diciasette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura di Jorge Carriòn
Contro Amazon. Diciassette storie in difesa delle librerie, delle biblioteche e della lettura (2020) di Jorge Carriòn è un libro che dovrebbero leggere un pò tutti perché tutti siamo diventati degli acquirenti online, che prediligono i grandi e-commerce a dispetto e a scapito dei piccoli venditori.
In un periodo critico, come quello che stiamo vivendo oggi a causa del Covid-19, sarebbe auspicabile da parte di ognuno avere una maggiore sensibilità e predisposizione nello scegliere di comprare, se possibile, non online o preferire i venditori indipendenti.
È arrivato il nostro momento.
Amazon si è appropriata dei nostri libri. Noi dobbiamo appropriarci della logica di Amazon.
In primo luogo, convincendo il resto dei lettori della necessità del tempo dilatato. Il desiderio non può essere esaudito immediatamente, perché in tal caso cesserebbe di essere un desiderio, perderebbe senso. Il desiderio deve durare. Bisogna andare in libreria; cercare un libro; trovarlo; sfogliarlo; decidere se il desiderio aveva una ragion d’essere; forse lasciare quel libro e desiderare il desiderio di un altro; fino a trovarlo; oppure no; non c’era; lo ordino; arriverà in ventiquattrore; o in settantadue; potrò dargli un’occhiata; alla fine lo comprerò; forse lo leggerò; forse no; forse lascerò che il desiderio si congeli per qualche giorno, per settimane, mesi o anni; se ne starà lì, nel posto che gli spetta sullo scaffale giusto, e ricorderò sempre in quale libreria l’ho comprato e quando.
10. Io ero di Nick Fibonacci
Io ero (2020) di Nick Fibonacci è un romanzo autobiografico che ripercorre il vissuto del protagonista che, a metà degli anni ’80, incontra il mondo dell’estasi artificiale delle droghe e degli eccessi in ogni sua forma.
Il libro è una sorta di diario intimo che lo scrittore offre al lettore per raccontargli di una vita vissuta e col senno di poi calpestata e stropicciata che oggi lo ha condotto ad una nuova consapevolezza di ciò che ha perso e ciò che poteva perdere.
Questa lista vi offre diversi viaggi, diverse mete e modi da scoprire, spetta solo a voi scegliere in quale storia immergervi.
Buona lettura!
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Nocera Superiore: un esempio concreto di come politica e cultura possono coesistere
Colapesce e Dimartino hanno inaugurato la prima edizione della rassegna Nuceria Music Fest, un festival promosso e finanziato dalla Regione Campania attraverso Scabec (Società impegnata nella promozione del patrimonio culturale campano) in collaborazione con il Comune di Nocera Superiore. Un’iniziativa culturale che ha avuto come scopo quello di dedicare un’intera giornata alla valorizzazione del territorio attraverso visite guidate, degustazioni e con il concerto dei due artisti che si sono esibiti in una location suggestiva e piena di storia.
Si sente parlare molto spesso di valorizzazione del territorio, soprattutto tra politici, politicanti o aspiranti tali, ma quando si devono mettere in pratica le parole, trasformandole in fatti ciò non accade. Le motivazioni che vengono date sono le più fantasiose: dalla mancanza di fondi alle restrizioni dovute alla pandemia.
Per quanto riguarda la mancanza di fondi messi a disposizione la scusa viene a cadere facilmente perché sono stati stanziati finanziamenti dedicati a proposte culturali proprio per poter incentivare il settore culturale, che è quello che ha vissuto maggiormente le limitazioni dovute alla pandemia con uno stop iniziato da marzo 2020. A questi fondi hanno potuto accedere sia i Comuni che associazioni o singole imprese e se non è stato fatto è perché non c’è stata la volontà. Sicuramente organizzare eventi in questo periodo non è semplice logisticamente ma non è impossibile da mettere in pratica. Lo hanno dimostrato diverse realtà campane che avevano realmente voglia di fare. Lo hanno dimostrato il Comune di Nocera Superiore, Ricreazione al Vigneto ad Avellino o Caserta con il live di Apparat, giusto per fare qualche esempio di enti, amministrazioni o privati che la cultura hanno voglia di diffonderla davvero ma la lista è davvero lunga.
Si parla spesso della valorizzazione dell’entroterra campano, sconosciuto a molti, attraverso la valorizzazione del territorio ma molte realtà che hanno potenziali nascosti continuano restare tali perché non c’è voglia di fare o perché è più facile lasciar agire le imprese del luogo, che sicuramente sono più motivate nel fare. Spesso infatti ci si affida a ciò che riescono a fare alcune attività commerciali legate al terzo settore che nel loro piccolo riescono a muovere le masse e creare dei punti d’incontro e del movimento.
Nonostante il movimento sociale, che di culturale ha ben poco se non l’amore per l’enogastronomia, si nota l’abbandono delle relative amministrazioni che non controllano o sorvegliano in modo adeguato le aree, lasciando avventori e cittadini nella completa anarchia e inciviltà.
Da questa incuria si evince l’amore per il proprio territorio e per la cittadinanza tutta che è meno di zero.
Il Comune di Nocera Superiore ha dimostrato sensibilità verso la valorizzazione territoriale e culturale del proprio patrimonio, organizzando in prima linea un evento che ha catalizzato l’attenzione di avventori provenienti da diverse parti della Campania, che hanno scoperto grazie alla popolarità di Colapesce e Dimartino un Parco Archeologico degno di nota.
Cosa manca agli altri Comuni che restano immobili e continuano a far pseudopolitica, sollevando polemiche sterili e problemi altrettanto inutili quando la comunità viene abbandonata a se stessa quotidianamente a Km0 e a 360°? Risulta, da sempre, più semplice creare problemi senza trovare soluzioni o sollevare polemiche sterili che devono risolvere terzi. Bisognerebbe iniziare dal proprio giardino incolto prima di osservare i giardini altrui e Nocera Superiore lo ha dimostrato ampiamente.
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Napoli with love, concerto speciale di Noa, con Gil Dor e il Solis string quartet
Achinoam Nini Barak, in arte Noa, cantante israeliana da tempo regina di una musica senza più confini, Gil Dor da sempre suo chitarrista e direttore musicale, il Solis string quartet, affermato ensemble di archi che con i due collabora attivamente da più di quindici anni, presentano questo concerto inedito, dalla scaletta creata ad hoc per l’occasione.
Una serata dove l’arte e lo spessore di Noa si fondono con la maestria e la visione degli archi del Solis string quartet, con arrangiamenti raffinati e originali, in cui il rispetto delle tradizioni si coniuga alla ricerca musicale.
Il concerto di Napoli sarà diverso rispetto alle altre tappe del tour, che andrà oltre i confini di genere musicale e della lingua, capace di parlare al cuore delle persone e di emozionarle, creando un punto di contatto tra di loro. Un omaggio alla Canzone partenopea unita alla capacità di sperimentare di un’artista che, in trenta anni di attività, ha saputo attraversare stili e argomenti, sempre in perfetta armonia tra di loro.
Un mare di musica e di sogni, un mare di speranze e suggestioni, un concerto di forti emozioni che lascia spazio a tutte le passioni.
Compongono il Solis string quartet i violinisti Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio, il violista Gerardo Morrone e il violoncellista Antonio DI Francia.
Sabato 2 aprile, alle 21, il Trianon Viviani – teatro della Canzone napoletana ospita una speciale serata di musica di Noa in To Napoli with love.