Il video di “Io sono fatto di cera”, brano tratto dall’album “Spirale” di Antonio Preziosi, giornalista di Avellino. Il rapper, in arte “Il Cervello”, tramite un sottogenere del metal, tocca tematiche attuali come la solitudine e la paura dell’avvenire tra le nuove generazioni.
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Il MEC-Mercatino Enogastronomico a Certosa sulla Strada delle Abbazie
Pasqua golosa, sapori genuini in scena: il MEC- Mercatino Enogastronomico della Certosa on the road per questa Pasqua 2022, in casa e in trasferta.
Nei giorni di Pasqua e Pasquetta, 17 e 18 Aprile, decine di produttori ed espositori animeranno l’area verde su cui si affaccia la Certosa (via del Monumento, Certosa di Pavia) offrendo a golosi e turisti una carrellata di prodotti – tutti a filiera corta – come riso del Pavese, salame di Varzi, formaggi e salumi dell’Oltrepò e dolci come le offelle di Parona, praline e pasticceria secca, grappe e birra artigianale. Ed ancora miele, vini, salumi di suino e d’oca, pasta fresca, confetture, distillati, olio. Gli organizzatori hanno previsto una ulteriore data domenica 25 Aprile: stesso format ed eccellenze a prova di goloso per foodies ed enoturisti.
Il MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa, non tutti lo sanno ma in certe occasioni si trasforma e si caratterizza per la sua ubiquità: infatti, il lunedì di Pasquetta le sue eccellenze wine & food saranno presenti anche a Morimondo, alle porte di Milano, destinazione Corte dei Cistercensi.
A chi fosse alla ricerca di un’idea su come trascorrere Pasqua e Lunedì dell’Angelo, il MEC dà quindi la possibilità di una gita golosa a Certosa di Pavia ed in quel di Morimondo. Due località che si caratterizzano per bellezza e storia: il MEC offre, infatti, l’occasione per coniugare gusto e cultura con una gita fuori porta: enogastronauti e turisti a breve raggio potranno scoprire realtà dove arte e cultura si fondono e dove lasciarsi andare alla meraviglia di trovarsi in luoghi bellissimi, carichi di storia e spiritualità.
L’Abbazia di Morimondo è visitabile dalle 15 alle 18. Per la Certosa di Pavia gli orari di visita sono dalle 9.00 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 17.30 (ingresso gratuito, info allo 0382 925613). Meteo permettendo, entrambe le location sono facilmente raggiungibili anche in bicicletta, oltre che in auto e con il treno.
Morimondo: la storia
La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell’ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297.
La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio.
L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.
Certosa di Pavia: la storia
La Certosa di Pavia è stata dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d’Italia. Eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia, il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore).
La facciata, marmorea, è stata disegnata tassello dopo tassello da scultori e architetti, con angeli, monarchi e statue di santi. Un autentico tripudio di affreschi, ori, lapislazzuli e lacche e un’arte unica: bassorilievi e dipinti famosi come il “Padre eterno benedicente” del Perugino si vanno a sommare alle figure dipinte dagli antichi Certosini, che si affacciano dall’alto da finestre trompe l’oeil.
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Lupus in fabula: a Solofra lezione di latino con Totò
Al telefono la voce di Enzo Marangelo, regista, attore, direttore artistico e anima della rassegna Lustri Cultura in dies, ha un suono morbido e pacato, eppure non si accusa alcuna reticenza: il suo modo pressoché ammaliante di esporre frasi convenevoli o concetti che siano possono rapirti e tenerti ancora per molto incollato all’apparecchio…ma è tempo di capire cosa andrà in scena stasera alle 21 al Palazzo Ducale Orsini in Solofra.
Tutti conoscono Totò come comico, ma quasi nessuno ha capito che, innanzitutto, era un uomo di grande cultura. Stasera terremo una vera e propria lezione, e nonostante faccia parte della sezione Teatro di Lustri, rispetteremo tali canoni, ma sarà qualcosa di davvero originale.
Lo spettacolo Lupus in fabula di oggi, facente parte del ricchissimo programma del regista solofrano che ha in serbo occasioni culturali imperdibili per qualsiasi appassionato che possa avvicinarvisi, fa portare in scena una caratteristica davvero notevole del Principe della risata: l’uso smisurato delle citazioni in latino di Totò.
La più naturale performance che il suo autore Gigi Spina, insieme allo stesso Enzo Marangelo, possa attuare in tale occasione: una proposta che conterrà documenti, scene proiettate, e molto probabilmente anche un grosso vocabolario Latino-Italiano alla mano, per condurre un pubblico, che possa fungere sia come tale che da veri e propri studenti diligenti, a tuffarsi nell’avventura inusuale di risentirsi pronti come per la preparazione a un esame.
Le nostre radici e la nostra cultura sono alla base di questa inusuale lezione, dove Gigi Spina condurrà i suoi discepoli nella lusinghiera comprensione di ciò che ci circonda oggi, interpretando meglio ciò che ci hanno insegnato ieri, nella nobile interpretazione del portavoce delle citazioni in latino a cui ricorreva Totò in molti film, sotterrando per un attimo il lato comico e cogliendone le sfumature classicheggianti, da cui prendere esempio.
Tastare meglio il terreno su cui poggiamo attraverso la comprensione e la diffusione di frasi di un mondo che forse non ci appartiene più, in cui la seriosità si fa bella dietro la maschera della comicità ora palese, ora sottile di Totò, personaggio emblematico della cultura partenopea, sarà un sotterfugio che di furbesco ha davvero poco: sarà la riuscita di un’esperienza che coglierà forse lati nascosti della nostra caustica personalità, soffocandone lati negativi, elargendone la qualità.
Gli scambi di battute di Gigi Spina e Enzo Marangelo saranno intervallati da piacevoli sketch presi dai film di Totò, in cui ci si sofferma sul significato della frase in latino che in essi sarà enunciata: l’occasione di amare ancor più un uomo dal fascino irresistibile e dal talento ineguali.
Il tutto sarà allietato da dolci intervalli musicali in cui si esibiranno Diana Erika Lettieri alla voce e Nunzio Vanni al pianoforte.
Lupus in fabula
Di e con: Gigi Spina
Regista/Attore: Enzo Marangelo
Voce: Diana Erika Lettieri
Pianoforte: Nunzio Vanni
Ore 21, Palazzo Ducale Orsini, Solofra (AV)
Lustri Cultura in dies: la rassegna
La rassegna culturale Lustri Cultura in dies è partita lo scorso gennaio e continuerà fino a maggio di quest’anno. Viene svolta tra il Complesso Monumentale di Santa Chiara e il Palazzo Ducale Orsini in Solofra (AV).
Il ricco programma è compreso di cinque sezioni: Teatro, Seminari, Filosofia, Intercultura e Territorio. Il tutto è curato dalla direzione artistica del regista e attore Enzo Marangelo, e l’organizzazione comprende, oltre l’organico della rassegna, la partecipazione del Comune di Solofra, dall’Accademia di teatro Città di Solofra e dall’associazione culturale Hypocritès Teatro. Il progetto si avvale del patrocinio morale dell’ Università di Napoli Federico II e del Dipartimento di Studi Umanistici, Società Filosofica Italiana sezione napoletana G. Vico.
L’obiettivo principale è la sensibilizzazione delle masse inerenti al territorio di appartenenza, quale quello della rassegna stessa, in cui attraverso le sue cinque sezioni, che nel corso di un programma che oggi ha ormai raggiunto una partecipazione di artisti internazionali, tocca altisonanti momenti di aggregazione che valutano la crescita morale degli individui che vi ci partecipano, attuando una sorta di resistenza culturale, dove la rivalutazione, la conoscenza e l’amore per le terre di appartenenza, insieme alle performance creative sia di seminari che di filosofia, unisce la passione per il teatro come mezzo fecondo di comprensione della volubilità umana, cogliendone dottrine.
Carmine Maffei
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Al Museo CAM una mostra di artisti ucraini
L’11 marzo 2022 – a partire dalle ore 20.00 (ingresso 5 euro con consumazione) – il Museo CAM di Casoria (Na) lancia l’iniziativa per la pace in Ucraina “Make Art Not War” con il sostegno di Enti, artisti e musicisti uniti nel chiedere la fine dei bombardamenti.
Sono previste performance musicali e visive a sostegno di una mostra con circa 70 artisti che in queste ore stanno inviando, proveniente da ogni zona dell’Ucraina, le immagini delle loro opere.
Il ricavato della vendita delle opere in mostra sarà donato alla Comunità Ucraina di Napoli per l’acquisto di beni di prima necessità.
L’intento dell’evento è esprimere la netta posizione del CAM, degli artisti visivi, dei musicisti ed in generale di tutti gli operatori delle arti e della cultura, di vicinanza a tutti coloro che soffrono a causa della guerra.
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