Gennaro Vallifuoco è un pittore, scenografo e illustratore irpino. È autore di numerosi allestimenti scenici tra cui quella de Il Re Bello di Roberto De Simone, in scena al teatro La Pergola di Firenze nel 2004.
L’artista ha realizzato diverse pubblicazioni editoriali come Fiabe Campane e Lo Cunto de li cunti, in cui si trovano le sue opere pittoriche grafiche.
Gennaro Vallifuoco attualmente lavora come scenografo all’Auditorium Parco della Musica di Roma per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e insegna Scenografia all’Accademia di Belle Arti a Napoli.
Gennaro Vallifuoco e la sua espressione visiva
L’espressione pittorica e artistica di Gennaro Vallifuoco si caratterizza per un forte legame con la simbologia dei tarocchi, con l’esoterismo e con i miti antichi che si fondono con elementi popolari derivanti dal patrimonio culturale della tradizione mediterranea.
Gerardo Picardo ha definito così la sua arte:
Il segreto di questo pittore dell’anima è conciliare mente e mano, perché la mano è organo secondo la lezione di Giordano Bruno. Un alchimista, Vallifuoco: lavora a specchio con la verità che gli danza nel cuore, mettendo al centro volti, figure e segni… che danzano su spazi smarriti o inquieti, graffiano verità o le hanno perse ai crocicchi delle scelte.
Negli ultimi anni il suo studio si è orientato sulla dea Mefite, divinità legata alle acque ed invocata per la fertilità dei campi e per la fecondità femminile. Il culto di Mefite si sviluppò maggiormente nella valle d’Ansanto in Irpinia.
Le aree sacre dedicate a questa divintà si trovavano, infatti, vicino ad acque fluviali o lacustri ma anche vicino a percorsi praticati per la transumanza del bestiame.
Gennaro Vallifuoco è affascinato dallo studio delle divinità pagane e della relativa simbologia che scaturisce dai miti. La dea Mefite non è l’unica divinità su cui si è soffermato l’artista.
La dea Mater Matuta, divinità del Mattino e dell’Aurora nonché protettrice degli uomini e delle cose, rappresenta un altro ambito tematico artistico su cui Gennaro Vallifuoco si sta soffermando da tempo.
Da ciò nasce l’appuntamento che si terrà il prossimo 30 novembre a Castel dell’Ovo di Napoli dove l’artista esporrà dei dipinti dedicati alla dea Mater Matuta, insieme ad altre opere di Mario Schifano, che rappresentano l’indagine artistica e i misteri di questa potente figura che rappresenta la forza femminile generante e matrilineare.
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