Libertà di voto per gli elettori della Lega, sia ad Ariano che ad Avellino.
Così Sabino Morano in conferenza stampa chiarisce la posizione del suo partito in vista dei ballottaggi del prossimo 9 giugno.
L’obiettivo della Lega era e resta quello di costruire il partito in una dimensione politica certa e nel rispetto delle indicazioni della segreteria nazionale.
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Il Comitato civico Palazzine Bene Comune chiede al Sindaco di rispettare gli accordi
Riportiamo integralmente le parole di sconforto da parte del Comitato civico Palazzine Bene Comune, per rendere più chiara la situazione che si sta verificando ad Aquilonia.
Sono passati ormai oltre 100 giorni dalla seduta straordinaria dell’assemblea comunale di Aquilonia (Av) in cui il Sindaco Giancarlo De Vito annunciò ufficialmente una via d’uscita dal conflitto attorno alla sorte delle “casette asismiche” del 1930 che, dalla fine del 2017, ha occupato l’Amministrazione comunale (che aveva deciso di abbatterle), il Comitato civico Palazzine Bene Comune (che si era formato per scongiurare la demolizione e chiederne al contrario la rigenerazione), le forze politiche rappresentate in consiglio e molte cittadine e cittadini che hanno preso la parola.
Il Sindaco, il 1° aprile 2021, ha aperto la seduta annunciando la decisione di istituire una “commissione” che valutasse la questione e portasse all’Amministrazione gli elementi per decidere. Accogliemmo con soddisfazione l’intenzione dichiarata da Giancarlo De Vito di non procedere all’abbattimento per avviare un confronto su cosa fare di questo patrimonio.
Solo 20 giorni dopo il Sindaco annunciò l’intenzione di alienare gli edifici a privati, assicurando – malconsigliato sul piano tecnico – un ipotetico e del tutto aleatorio accesso a finanziamenti Superbonus che però non competono in alcun modo a un’amministrazione pubblica. Ribattemmo che ogni ipotesi di privatizzazione favorirebbe la manomissione delle strutture. Non il restauro: lo stravolgimento.Ribadimmo la necessità di un’operazione pubblica di rigenerazione urbana che destini il patrimonio edilizio a nuove funzioni utili per la collettività senza in alcun modo mutarne il carattere di testimonianza della storia urbanistica e sociale di Aquilonia. Ma, in poco tempo, anche quella uscita incauta sembrò essere accantonata.
Sono quindi passati 100 giorni da quel 1° aprile che aveva segnato la prima vera “apertura” dopo anni di sordità istituzionale e di totale delegittimazione delle nostre richieste, ma nulla più è accaduto. Allora era veramente un pesce d’aprile, come ci chiedevamo già 50 giorni dopo in un comunicato?
Sarebbe un vero peccato, anche perché nel frattempo questa vicenda ha suscitato l’interesse di tre importanti associazioni – Italia Nostra, Legambiente e Touring Club Italiano – i cui pronunciamenti in favore della nostra vertenza di tutela si aggiungono alle due petizioni del dicembre 2017 mediante le quali il comitato civico Palazzine Bene Comune aveva raccolto centinaia di firme della cittadinanza e il sostegno di decine di intellettuali, alcuni dei quali molto noti (Vinicio Capossela, Franco Arminio, Vito Teti…) ma tutti particolarmente autorevoli in merito ai problemi delle aree
interne.Il motivo è che questa vertenza – che, a torto, potrebbe sembrare unicamente locale – investe in realtà un tema di grande rilevanza per tutte le nostre aree interne: la cura del patrimonio identitario delle comunità più fragili. Veramente ci riesce difficile comprendere come un sindaco di un piccolissimo paese dell’entroterra possa coltivare indifferenza al patrimonio culturale della propria comunità senza sentire il peso dell’isolamento e per quale motivo non veda invece la grande occasione di fare leva sul sostegno di tante cittadine e cittadini, nonché autorevoli associazioni e intellettuali, a un’operazione pubblica di rigenerazione urbana che potrebbe porre questo piccolo centro in posizione di avanguardia nelle politiche territoriali delle aree interne.
Si formi dunque questa “commissione”, che per noi dovrebbe fare tre cose:
1) confrontarsi sulle ipotesi progettuali di restauro e rigenerazione delle “palazzine”;
2) ricercare le più appropriate modalità di attuazione;
3) essere non solo un consulente dell’Amministrazione ma anche un facilitatore della consultazione della cittadinanza, a cui va assegnato un ruolo attivo.
Il regolamento comunale che consenta la costituzione di una commissione di questo genere c’è. La disponibilità di diversi esperti e “stakeholder” a parteciparvi c’è. Restano alcune domande: che aspettiamo? È proprio necessario confermare – con implacabile fedeltà a una tradizione di immobilismo, diffidenza per il cambiamento, mancanza di immaginazione sociale e visione del futuro – che bisogna scappare da queste terre?
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Parco del Partenio: droni per difendere il territorio e forza lavoro a costo zero?
Difesa e valorizzazione del territorio sono le parole d’ordine del Parco del Partenio, presieduto da Franco Iovino, che punta sulle nuove tecnologie e sull’innovazione insieme all’aiuto di preziose collaborazioni esterne. Quest’ultimo un punto importante che andrebbe approfondito.
Le dichiarazioni fatte da Franco Iovino sono le seguenti:
Siamo aperti a chiunque voglia bene all’Irpinia e a questa fetta territorio. Va proprio in questa direzione la partnership intrapresa con Analist Group, software house irpina.
Si è chiuso con un successo di numeri e attenzione il corso formativo “Modalità d’uso di tecnologie innovative per l’acquisizione dei dati del territorio” nato proprio dalla collaborazione tra Parco del Partenio e Analist Group.
Venti partecipanti al corso, per una sala colma di professionisti, di rappresentanti delle istituzioni che si occupano del controllo del territorio e anche di semplici amanti delle nuove tecnologie.
Il corso, svoltosi a Summonte, presso la sede dell’Ente, è stato tenuto dall’ingegner Antonio Iannuzzi, Ceo di Analist Group, che ha illustrato le dinamiche di funzionamento del drone nella lezione teorica per poi tenere una sessione pratica di volo.
Prosegue il rappresentante dell’Ente Parco del Partenio, rivolgendosi ai corsisti:
La nostra non è solo l’istituzione che reprime e pone vincoli. Abbiamo sposato una nuova filosofia, vogliamo sorvegliare e proteggere il parco, ma anche creare nuove opportunità di crescita, di sviluppo e di lavoro.
L’ente Parco ha ancora pochi strumenti per fare quello che andrebbe fatto. Per questo motivo, c’è bisogno della collaborazione di tutti. Spero che possiate continuare, anche dopo il corso di formazione, a darci una mano. Dobbiamo fare di tutto per questo territorio che si trova proprio a ridosso del capoluogo.
Questa non è una cosa da poco. Perciò va difeso e protetto con ogni mezzo, per questo motivo c’è bisogno della collaborazione di tutti.
Le domande, il rammarico e la rabbia nascono spontanee, leggendo queste parole. Ora vi spieghiamo il perché.
Il Parco del Partenio appartiene agli enti strumentali controllati di diritto pubblico, che ricevono ed hanno ricevuto fondi dalla Regione Campania, per poter erogare corsi formazione, pagare personale, mantenersi durante il corso degli anni, per organizzare eventi e non continuiamo perché la lista è lunga e può diventare davvero imbarazzante.
Ciò che stiamo affermando è presente nella nota integrativa al disegno legge del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2019-2021, in cui viene chiaramente delucidato l’importo erogato dalla Regione Campania per i diversi comparti. Una lettura lunga ma sicuramente esaustiva.
In breve essendo stati stanziati fondi sia per la formazione che per creare lavoro, post formazione perché ci si deve appellare al prezioso aiuto di collaborazioni esterne per poter sorvegliare il territorio a costo zero? I corsi di formazione erogati dal Parco del Partenio sono stati erogati a terzi gratuitamente perché così andava fatto ma sicuramente coloro che hanno messo a disposizione le proprie conoscenze e il materiale sono stati retribuiti, com’è giusto che sia.
Perché, post corso di formazione, i partecipanti dovrebbero mettere a disposizione il loro tempo gratuitamente per fare qualcosa che all’interno del bilancio regionale dovrebbe essere retribuito?
Perché ci lamentiamo che il territorio non viene valorizzato nel modo giusto se non viene data dignità al tempo messo a disposizione, remunerandolo?
La forza lavoro e il tempo speso hanno un valore che si trasforma in retribuzione che equivale a gratificazione. Iniziando a pensare in questo modo, dando il giusto valore alle persone, qualcosa potrebbe iniziare a cambiare.
Il problema grave è che chi parla di riqualificazione del territorio, tutela e spopolamento non fa nulla per evitare queste piaghe sociali, su cui si sta giocando anche troppo, a nostro avviso. In questa situazione post pandemica in cui il divario sociale ed economico è palese ogni giorno sempre di più, sotto gli occhi di tutti, questa eterna circolarità sempre uguale a se stessa e poco inclusiva stanno realmente stancando.
Se le cose non cambiano è perché non si fa nulla per cambiarle perché non lo si vuole, per gli interessi più disparati.
Lo sdegno nasce dalla consapevolezza che ci sono i mezzi, i fondi e le risorse per poter cambiare le sorti mentre si dice tutt’altro, probabilmente, per una ripartizione errata delle risorse messe a disposizione. Il cane che si morde la coda perché è consapevole e gli fa comodo così.
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Massimiliano Alberico Grasso eletto nuovo Segretario cittadino del PSI
Sabato 6 novembre presso il palazzo degli Uffici di Ariano Irpino si è tenuto il congresso cittadino “LABORATORIO ARIANO” ” del Partito Socialista Italiano, che all’ unanimità ha eletto il suo nuovo segretario cittadino, Massimiliano Alberico Grasso.
Massimiliano Alberico Grasso, già dirigente di partito, è stato assessore nella prima amministrazione Franza, e coordinatore dall’ottobre 2020 della sezione Ireneo Vinciguerra.
Il congresso “Laboratorio Ariano”, momento solenne di partecipazione e democrazia, ha visto riuniti tutti i tesserati, che hanno avuto modo di confrontarsi su tematiche politiche ed amministrative che oggi interessano la città di Ariano Irpino.
All’evento sono state invitate tutte le forze di maggioranza ed opposizione, queste ultime quasi completamente assenti, per dare vita ad un dibattito politico, in grado di fornire gli elementi indispensabili per la costruzione di un processo avviato un anno fa, e che vede oggi la politica arianese impegnata su vari fronti.
Dall’innovazione sociale, al mondo del lavoro, dalla questione sanitaria, alle grandi opere, con l’attenzione rivolta al PNRR, senza tralasciare le sfide politiche in cui la città di Ariano sarà protagonista nel prossimo futuro.Dal palco del Congresso il segretario Nazionale del Psi On. Enzo Maraio, oltre a designare la compagna Maria Elena De Gruttola alla carica di Responsabile Nazionale del PSI per le Aree interne, ha aperto il dialogo ribadendo che il “ Modello Ariano è un modello “laboratoriale” esportabile in tutta Italia.
Mentre il sindaco Enrico Franza ha rimarcato il lavoro incessante di progettazione e attuazione dell’attività amministrativa, spesso sotto attacco di un’ opposizione debole e attenta solo a questione di scarso rilievo politico.
Il nuovo segretario cittadino ha dichiarato :Auguro a tutti un buon lavoro e sono fiducioso che da questo congresso si formerà una uova classe dirigente pronta, preparata, competente, in grado di portare avanti un lavoro che baserà il suo operato seguendo l’agenda politica del segretario nazionale e perseguendo gli obiettivi strategici delle linee programmatiche del sindaco Franza.
Il congresso si è concluso con la nomina di Guido Riccio a Presidente della sezione e di tutto l’organo Direttivo.
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Morano: «Libertà di voto ad Avellino ed Ariano»
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