un caffè con l’avvocato

Atripalda, legalità a scuola: premio al liceo De Caprariis

Una giornata di grandi emozioni e che rappresenta il coronamento di un percorso avviato oltre un anno fa. Ecco la dimostrazione più efficace di come ci possa essere una filiera istituzionale virtuosa, che funziona, perché in grado di attivare rapporti di collaborazione. Tutto in nome della cultura della legalità che deve essere promossa sempre e comunque, a partire dal mondo della scuola, tra i più giovani.

È quanto dichiara Giuseppe Spagnuolo, sindaco di Atripalda, che ha partecipato ad  Avellino, insieme alla consigliera comunale Giuliana De Vinco, all’iniziativa voluta dalla Regione Campania dedicata al contrasto di fenomeni quali il racket e l’usura alla presenza del Prefetto di Avellino, Sua Eccellenza Paola Spena,  del Sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, e dell’assessore regionale alla Sicurezza e alla Legalità, Mario Morcone.

Nel corso della giornata sono stati i premiati gli alunni del Liceo Scientifico “Vittorio De Caprariis” di Atripalda che hanno partecipato al concorso.

Spiega il primo cittadino:

Noi contro usura e racket” promosso in collaborazione con l’associazione SOS Impresa: “Attraverso elaborati  realizzati con diverse tecniche e diversi strumenti di comunicazione gli studenti hanno mostrato una grande maturità nell’affrontare tematiche così complesse come quelle legate al racket o all’usura. Rappresentano davvero motivo di vanto e di orgoglio per la nostra comunità. Se è ai giovani che dobbiamo affidarci con l’obiettivo di costruire una società migliore, da questi ragazzi arriva un messaggio che è rassicurante. Il loro entusiasmo e la loro serietà sono il viatico migliore per gettare le basi per un mondo la cui stella polare sia davvero il bene comune.

Atripalda, legalità a scuola: premio al liceo De Caprariis.

Atripalda, legalità a scuola: premio al liceo De Caprariis.

Conclude il sindaco Giuseppe Spagnuolo:

Come Amministrazione Comunale abbiamo investito molto proprio con l’obiettivo di diffondere in maniera capillare la cultura della legalità. A questa esigenza rispondeva l’istituzione dello Sportello anti usura ed a anti racket che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi un presidio, un avamposto nel contrasto a fenomeni così gravi e rispetto ai quali è dovere delle istituzioni fare da argine, determinando le condizioni, sociali e culturali, perché non attecchiscano divenendo di fatto elementi distorsivi per una comunità ancora sana come è quella di Atripalda.

Catello Maresca: il solco della Legalità = Giustizia e Libertà

Una storia dello Stato che sconfigge la logica dei clan mafiosi, della Giustizia che vince sul malaffare”: Catello Maresca, il magistrato simbolo del contrasto alle mafie, porterà la sua esperienza tra i banchi di scuola, incontrando gli studenti dell’I.C.3 “De Curtis – Ungaretti” di Ercolano giovedì 21 aprile alle ore 9:30.

Una giornata-evento dal titolo emblematico “Il solco della Legalità = Giustizia e Libertà”, in programma nella sala del teatro, durante la quale gli alunni avranno l’opportunità di confrontarsi con Maresca attraverso un dialogo diretto, sul fil rouge del suo ultimo libro “NCO Le radici del male” (Rogiosi Editore, 20219).

Catello Maresca: il solco della Legalità = Giustizia e Libertà

Catello Maresca: il solco della Legalità = Giustizia e Libertà

Giudice della Corte d’Appello di Campobasso attualmente, dal 2007 al 2018 Catello Maresca è stato sostituto procuratore presso la Direzione distrettuale antimafia (DDA) della Procura Generale di Napoli, dirigendo le operazioni che hanno portato all’arresto del latitante Michele Zagaria e occupandosi delle principali inchieste contro la mafia casalese. Vive sotto scorta dal 2008 perché minacciato di morte per le sue indagini investigative da parte delle organizzazioni criminali di stampo mafioso.

Sottolinea il Dirigente Scolastico dell’I.C.3 “De Curtis Ungaretti”, Prof.ssa Laura Patrizia Cagnazzo:

Siamo molto orgogliosi di poter ospitare il Dottor Maresca. Per i nostri studenti sarà un’occasione preziosa per discutere di valori fondanti della società civile, quali l’onestà, la coerenza, la trasparenza, l’etica. La Scuola è un presidio essenziale nella costruzione dell’identità dei giovani. È fondamentale diffondere una cultura della legalità: un obiettivo ambizioso che coinvolge l’intera comunità educante, impegnati in progettualità che coinvolgono tutti i nostri giovani allievi già dalle prime classi dell’infanzia. La scuola forma i cittadini del futuro, per cui è determinante stimolare tra i giovani pratiche virtuose e creare occasioni di confronto che siano un arricchimento per acquisire nuove consapevolezze e sviluppare uno spirito critico.

Sottolinea la dirigente Laura Patrizia Cagnazzo:

L’incontro con il magistrato Maresca è inserito nel più ampio Progetto “A scuola di sicurezza, legalità, giustizia, ambiente”. Si tratta di un accordo di rete tra le Scuole del Distretto di Ercolano, le forze dell’ordine, la Finanza, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Capitaneria di Porto, la Croce Rossa, la Protezione Civile, il Comune e le associazioni del territorio per prevenire, contrastare e combattere ogni forma di illegalità, con il coordinamento di Eva Gable.

 Sono stati effettuati incontri durante tutto l’anno con personalità di grande spessore, tra cui Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino, Andrea Bonsignore e le forze dell’ordine per innestare una cultura nel rispetto della Giustizia. L’istituto I.C.3 “De Curtis Ungaretti” ha articolato, inoltre, un percorso ben strutturato di educazione ambientale, che parte dalle prime classi dell’infanzia, per educare i più piccoli al rispetto dell’habitat che ci circonda e contrastare qualsiasi forma di illegalità, cominciando dalla difesa dell’ecosistema che i bambini vivono in maniera diretta. Il prossimo 27 aprile, inoltre, i nostri studenti prenderanno parte alla Marcia per la Legalità.

 A fare da sottofondo al dialogo con i ragazzi, il libro di Maresca, “NCO le radici del male”. Il magistrato e il camorrista, Francesco e Antonio. Si sono dati la caccia per una vita: uno per arrestarlo, l’altro per ucciderlo. Si sono cercati, inseguiti. Trent’anni dopo, eccoli l’uno di fronte all’altro in un carcere di massima sicurezza. Il Pm cinquantenne, generazione post ideologica figlia del boom economico: ha studiato Legge, Francesco, quando ha capito che i suoi sogni erano condizionati dai colpi dei clan, che si abbattevano anche sulla vita di famiglie borghesi, estranee alla camorra; e Antonio, il capo dei casalesi, in grado di abbattere la NCO di Cutolo, ma anche di rinnovarsi dopo l’omicidio Bardellino.

Interrogatorio fiume, scorrono immagini feroci nella mente di Francesco: le lacrime di ragazzino, per il rogo della discoteca dei sogni, la mitica Seven up; il senso di impotenza dopo la morte di Giancarlo Siani; il grido di dolore di padre Rapullino, dopo l’omicidio del piccolo Nunzio Pandolfi; Disneyland che lascia Caserta per Parigi; e ancora morti misteriose di donne e uomini ingoiate dalla terra dei fuochi. Davanti a lui, uno dei responsabili di tutto ciò, che nel confessare si rivede, con nostalgia, da giovane nella pineta di Castel Volturno, assieme a una turista, prima di trasformare quel paradiso in una discarica europea. Storie vere, prospettive diverse, persone drammaticamente simili a quelle che hanno segnato la storia di bene e male dalle nostre parti. Storie che fanno di “NCO, le radici del male” una potente ricostruzione narrativa del fenomeno camorra dagli anni Settanta ai giorni nostri: dall’avvento di Cutolo (con il giuramento di Palillo) al sequestro Cirillo e all’omicidio del vicequestore Antonio Ammaturo, fino alla nascita della camorra casalese.

Quinto appuntamento con il libro di Matteo Claudio Zarrella

L’Associazione Equilibri aps, nata per promuovere il territorio, la cultura ed il patrimonio librario, comunica che lunedì 11 aprile 2022, alle ore 18.30, presso la sala consiliare del Comune di Cesinali (AV), si terrà il quinto appuntamento della rassegna Un libro al mesededicata alla presentazione di volumi redatti da autori locali.

In occasione dell’inizio della Settimana Santa, l’incontro sarà dedicato al volume “Quid est veritas? Il dramma della passione e morte di Cristo”, di Matteo Claudio Zarrella, magistrato, già presidente del Tribunale di Lagonegro, e grande appassionato di cultura locale.

L’opera, edita da D’Amato editore, riprende il dramma della passione e morte di Cristo che, utilizzando le parole dell’Autore, è «destinato a ripetersi e soffre a star chiuso in un libro», che pone al lettore molti interrogativi e fornisce molti spunti di riflessione.

Quid est veritas?

Il libro Matteo Claudio Zarrella

Ad accompagnare l’Autore nella narrazione delle ultime fasi della vita di Cristo e, in particolare, del suo processo, ci saranno Don Vittorio Ferrara, parroco di Cesinali, e Adriano Maffeo, avvocato e docente all’Università di Napoli “Federico II”.

Parteciperà al confronto anche il Gruppo d’arte drammatica e sperimentale Carmine Fernando Venezia di Cesinali che, con il coinvolgendo di un’intera comunità, tiene viva la messa in scena del rito degli ultimi istanti della vita di Nostro Signore.

A moderare l’incontro, sarà Leonardo Festa, docente di storia e filosofia.

Morta di epatite C dopo trasfusione: 450.000 € di risarcimento ai familiari

La Corte d’Appello di Salerno ha condannato l’ASL di Salerno a risarcire la somma di € 450.000,00 agli eredi di una donna, morta a seguito del contagio da epatite C conseguente alla somministrazione di una trasfusione infetta, avvenuta nel 1983 presso l’ospedale di Salerno San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona.

Si tratta di una vicenda risalente agli anni ’80 allorquando, in alcuni casi, vennero effettuate trasfusioni provenienti da sacche di sangue i cui donatori non erano stati testati in maniera approfondita.

Le conseguenze fisiche, tuttavia, sono emerse solo dopo svariati anni, essendo danni cosiddetti lungo-latenti, quando i pazienti, purtroppo, hanno scoperto di essere ammalati di HCV o HIV.

L’avv. Pasquale Berna, del foro di Nocera Inferiore ed esperto in colpa medica, che ha difeso la donna danneggiata e, dopo la sua morte, i suoi eredi, ci spiega la particolarità di tale pronuncia:

L’avv. Pasquale Berna, del foro di Nocera Inferiore ed esperto in colpa medica, che ha difeso la donna danneggiata e, dopo la sua morte, i suoi eredi, ci spiega la particolarità di tale pronuncia:

In questo tipo di cause, nella stragrande maggioranza dei casi, viene condannato il Ministero della Sanità per non avere adottato le misure idonee a prevenire ed impedire la trasmissione di malattie mediante il sangue infetto. In questo caso, invece, la Corte d’Appello di Salerno, nella persona del Presidente dr.ssa Crespi, accogliendo totalmente la tesi di parte attrice, ha riconosciuto un’ulteriore responsabilità nell’operato dell’Ospedale di Salerno, già all’epoca centro trasfusionale, per non aver effettuato i dovuti controlli sulle sacche di sangue e per aver somministrato una trasfusione non necessaria senza, peraltro, acquisire il consenso della paziente. È bene precisare che oggi, fortunatamente, ci sono severi protocolli da seguire nella raccolta di sangue e i controlli sui donatori danno massima sicurezza.

L’avvocato Berna conclude:

Sono molto soddisfatto per questo risultato ma anche amareggiato perché non l’ho potuto condividere con la diretta interessata che purtroppo non è sopravvissuta alle plurime patologie post contagio.

Dopo il lockdown a Tutto Sposi “ci si risposa”. Boom di divorziati riconciliati

Le giovani coppie vogliono il matrimonio, ma anche i divorziati. Non sono solo i numeri del bilancio del primo weekend di Tutto Sposi, il salone nazionale del wedding in corso alla Mostra d’Oltremare di Napoli, a dimostrarlo grazie ad un’affluenza di pubblico quasi da record, ma anche le analisi di alcuni avvocati matrimonialisti.

A spiegare il fenomeno è l’avvocato matrimonialista Rosa Frullone, che attribuisce il fattore a due elementi: quello del lockdown e quello economico, ma soprattutto differenzia i dati in Italia per aree geografiche: tra centro Sud e centro Nord.

Afferma la legale avellinese che esercita da oltre 30 anni:

Da Roma in giù nel periodo post Covid le separazioni sono diminuite rispetto a quanto invece è accaduto da Roma in su. Il motivo è da ricondurre al fattore economico, con famiglie monoreddito al centro Sud rispetto a quelle del Nord dove i coniugi hanno doppio stipendio, che ha limitato le scelte di rompere il matrimonio per non poter far fronte ai costi del doppio nucleo familiare che si sarebbe venuto a creare. Ma allo stesso tempo ha prevalso anche il fattore del periodo drammatico della pandemia, per le coppie di lungo corso, che hanno unito le forze per far fronte al difficile momento e rilanciando così la propria storia coniugale.

Tutto Sposi 2021

Tutto Sposi 2021

Eppure i dati Istat, riferiti al periodo pandemico 2020, pur dando parzialmente ragione a quanto esposto dall’avvocato Rosa Frullone, indicano che sono diminuiti i matrimoni e aumentate le convivenze. In particolare sarebbero diminuiti i matrimoni religiosi con incidenza maggiore rispetto ai civili.

Prosegue l’avvocatessa Rosa Frullone:

Come detto l’analisi va considerata per territorialità , nel centrosud il matrimonio religioso ha sempre avuto percentuali superiori, per cultura e tradizione, a quello civile che trova al nord maggior riscontro.  Mentre sempre a causa del lockdown e della incertezza vissuta, le giovani coppie cercano stabilità e rassicurazione dopo evento così drammatico. Per lo stesso motivo i divorziati si risposano.

Questi dati trovano riscontro anche tra gli espositori presenti a Tutto Sposi, secondo le prime analisi di vendita e di richiesta di pacchetti per il matrimonio. La compressione del divieto di celebrare le cerimonie religiose ha infatti quasi triplicato l’interesse al matrimonio da parte delle future coppie di sposi. Ma a destare stupore anche un altro dato sorprendente: a ritornare al matrimonio sono anche ex coppie di sposi, divorziati riconciliati, che puntano alle seconde nozze.

Intanto Tutto Sposi sino a venerdì 22 resterà aperto dalle 16.30 alle 21.30, mentre sabato 23 e domenica 24 si tornerà all’orario canonico dal mattino (10.30 – 22.30).

Grottaminarda: sanzioni amministrative per i proprietari degli spazi privati confinanti con le strade comunali

Il Comune di Grottaminarda attraverso un’ordinanza “invita” tutti i proprietari degli spazi confinanti con le strade comunali ad osservare la buona conservazione degli spazi pubblici e privati che costeggiano le strade comunali e i tratti del centro urbano e delle immediate periferie della città.

La mancata manutenzione da parte dei proprietari implicherà la sanzione amministrativa prevista per la violazione dei regolamenti comunali e ordinanze. La suddetta ha valore di adempienza entro 10 giorni.

Ordinanza: testo integrale

L’ordinanza ufficiale è la seguente:

Comune di Grottaminarda: Ordinanza n 15

Comune di Grottaminarda: Ordinanza n 15

Informazioni utili per i proprietari di aree confinanti con strade pubbliche

I cittadini proprietari di immobili o terreni che confinano con strade pubbliche (frontisti) devono, in determinate situazioni, provvedere alla potatura di siepi e alberature private e alla pulizia di strade, fossi e marciapiedi.

Le situazioni in cui i proprietari devono intervenire sono quelle in cui è necessario garantire la sicurezza e il mantenimento del territorio comunale.

È compito del proprietario di un area verde composta da siepi e alberature private confinanti con una strada pubblica provvedere ad un decoro ottimale degli spazi che costeggiano la strada pubblica. Il proprietario deve provvedere alla potatura di siepi e alberi presenti all’interno della sua proprietà se i rami esterni nascondono la segnaletica o compromettono la sicurezza della circolazione.

I proprietari sono tenuti a rimuovere con urgenza alberi o rami caduti sulla carreggiata stradale.

Se la potatura o l’abbattimento devono essere effettuati con urgenza per garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica non è necessario chiedere l’autorizzazione alla potatura. In questi casi le norme del Codice della Strada prevalgono sul Regolamento Comunale del Verde.

Nel caso in cui le acque piovane o di irrigazione provenienti da terreni privati convoglino in un fossato.

Classificazione strade

Classificazione strade

Classificazione legale delle strade

Esiste una che qualifica giuridicamente le strade vicinali.

L’art.2 del Codice stradale stabilisce:

1. Ai fini dell’applicazione delle norme del presente codice si definisce «strada» l’area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali.

2. Le strade sono classificate, riguardo alle loro caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi:

A – Autostrade;

B – Strade extraurbane principali;

C – Strade extraurbane secondarie;

D – Strade urbane di scorrimento;

E – Strade urbane di quartiere;

E-bis – Strade urbane ciclabili;

F – Strade locali;

F-bis – Itinerari ciclopedonali.

3. Le strade di cui al comma 2 devono avere le seguenti caratteristiche minime:

A – Autostrada: strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso e di accessi privati, dotata di recinzione e di sistemi di assistenza all’utente lungo l’intero tracciato, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e contraddistinta da appositi segnali di inizio e fine. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio ed aree di parcheggio, entrambe con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione.

B- Strada extraurbana principale: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso, con accessi alle proprietà laterali coordinati, contraddistinta dagli appositi segnali di inizio e fine, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore; per eventuali altre categorie di utenti devono essere previsti opportuni spazi. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio, che comprendano spazi per la sosta, con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione.

C – Strada extraurbana secondaria: strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine.

D – Strada urbana di scorrimento: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate.

E – Strada urbana di quartiere: strada ad unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra, esterna alla carreggiata.

E-bis – Strada urbana ciclabile: strada urbana ad unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, con limite di velocità non superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica verticale ed orizzontale, con priorità per i velocipedi.

F – Strada locale: strada urbana od extraurbana opportunamente sistemata ai fini di cui al comma 1 non facente parte degli altri tipi di strade.

F-bis – Itinerario ciclopedonale: strada locale, urbana, extraurbana o vicinale, destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell’utenza debole della strada.

4. È denominata «strada di servizio» la strada affiancata ad una strada principale (autostrada, strada extraurbana principale, strada urbana di scorrimento) avente la funzione di consentire la sosta ed il raggruppamento degli accessi dalle proprietà laterali alla strada principale e viceversa, nonché il movimento e le manovre dei veicoli non ammessi sulla strada principale stessa.

5. Per le esigenze di carattere amministrativo e con riferimento all’uso e alle tipologie dei collegamenti svolti, le strade, come classificate ai sensi del comma 2, si distinguono in strade «statali», «regionali», «provinciali», «comunali», secondo le indicazioni che seguono. Enti proprietari delle dette strade sono rispettivamente lo Stato, la regione, la provincia, il comune.

6. Le strade extraurbane di cui al comma 2, lettere B, C ed F si distinguono in:

A – Statali, quando:

a) costituiscono le grandi direttrici del traffico nazionale;

b) congiungono la rete viabile principale dello Stato con quelle degli Stati limitrofi;

c) congiungono tra loro i capoluoghi di regione ovvero i capoluoghi di provincia situati in regioni diverse, ovvero costituiscono diretti ed importanti collegamenti tra strade statali;

d) allacciano alla rete delle strade statali i porti marittimi, gli aeroporti, i centri di particolare importanza industriale, turistica e climatica;

e) servono traffici interregionali o presentano particolare interesse per l’economia di vaste zone del territorio nazionale.

B – Regionali, quando allacciano i capoluoghi di provincia della stessa regione tra loro o con il capoluogo di regione ovvero allacciano i capoluoghi di provincia o i comuni con la rete statale se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico.

C – Provinciali, quando allacciano al capoluogo di provincia capoluoghi dei singoli comuni della rispettiva provincia o più capoluoghi di comuni tra loro ovvero quando allacciano alla rete statale o regionale i capoluoghi di comune, se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico.

D – Comunali, quando congiungono il capoluogo del comune con le sue frazioni o le frazioni fra loro, ovvero congiungono il capoluogo con la stazione ferroviaria, tranviaria o automobilistica, con un aeroporto o porto marittimo, lacuale o fluviale, con interporti o nodi di scambio intermodale o con le località che sono sede di essenziali servizi interessanti la collettività comunale. Ai fini del presente codice, le strade «vicinali» sono assimilate alle strade comunali.

7. Le strade urbane di cui al comma 2, lettere D, E e F, sono sempre comunali quando siano situate nell’interno dei centri abitati, eccettuati i tratti interni di strade statali, regionali o provinciali che attraversano centri abitati con popolazione non superiore a diecimila abitanti.

8. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel termine indicato dall’art. 13, comma 5, procede alla classificazione delle strade statali ai sensi del comma 5, seguendo i criteri di cui ai commi 5, 6 e 7, sentiti il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, il consiglio di amministrazione dell’Azienda nazionale autonoma per le strade statali, le regioni interessate, nei casi e con le modalità indicate dal regolamento. Le regioni, nel termine e con gli stessi criteri indicati, procedono, sentiti gli enti locali, alle classificazioni delle strade ai sensi del comma 5. Le strade così classificate sono iscritte nell’archivio nazionale delle strade previsto dall’art. 226.

10. Le disposizioni di cui alla presente disciplina non modificano gli effetti del D.P.C.M. 10 agosto 1988, n. 377, emanato in attuazione della legge 8 luglio 1986, n. 349, in ordine all’individuazione delle opere sottoposte alla procedura di valutazione d’impatto ambientale.

La responsabilità medica spiegata da Paolino Salierno

Eccoci con una nuova puntata di un caffè con l’avvocato Paolino Salierno che oggi ci parla della responsabilità medica, offrendo qualche valido consiglio da tenere presente.

Iniziamo con il definire cosa si intende quando si parla di responsabilità medica.

Per responsabilità medica ci si riferisce alla responsabilità che scaturisce dai danni cagionati ai pazienti  provocata da errori o omissioni da parte dei sanitari.

Paolino Salierno avvocato

Paolino Salierno avvocato

Responsabilità medica: la riforma Gelli-Bianco

La riforma Gelli-Bianco ha introdotto significative modifiche all’interno della responsabilità medica perché ha escluso la responsabilità penale dei medici per imperizia laddove venga dimostrato di essersi attenuti  alle linee guida valide e pubblicate online dall’Istituto Superiore di Sanità. Altro cambiamento introdotto  è quella per cui in sede civile i medici che operano a qualsiasi titolo presso una struttura sanitaria sono responsabili per colpa ai sensi dell’art.2043 del codice civile mentre le strutture sanitarie risponderanno solo per responsabilità contrattuale.

La responsabilità medica prevede diversi tipi di danni risarcibili. Generalmente vengono connessi alla causazione di un danno iatrogeno (lesione alla salute psico-fisica) determinata dalla colpa del medico o dalla mancanza di un valido consenso informato.

Dunque i pazienti che sono rimasti vittime di errori da parte dei sanitari che li hanno avuti in cura possono rivolgersi al giudice, per poter ottenere un risarcimento del pregiudizio subìto. Ciò può avvenire dopo la valutazione fatta da professionisti che possano comprendere se c’è un effettivo rapporto di causalità tra il danno e un operato non corretto sanitario.

Con la riforma Gelli-Bianco si ha il superamento della distinzione tra i gradi di colpa. Ad esempio l’articolo 590 sexies del codice penale dispone la non punibilità dell’esercente la professione sanitaria alla luce di questi presupposti:

  • La verificazione dell’evento a causa dell’imperizia
  • Il rispetto delle linee guida e l’adeguatezza alle specificità del caso concreto delle linee guida.

Quando è colpa del medico?

L’esercente della professione sanitaria risponde a titolo di colpa per morte o lesioni personali derivanti dall’esercizio di attività medico-chirurgica nei seguenti casi:

  • Se l’evento si è verificato per colpa anche lieve causata da negligenza o imprudenza.
  • Se l’evento si è verificato per colpa grave da imperizia nell’ipotesi di errore rimproverabile nell’esecuzione. Quando ad esempio il medico ha comunque scelto e rispettato le linee guida o, in mancanza, delle buone pratiche che non risultano però adeguate alla specificità del caso concreto. Fermo restando che il medico ha l’obbligo di disapplicare quando la specificità del caso rende necessario lo scostamento da esse.
  • Se l’evento si è verificato per colpa grave quando il medico ha scelto e rispettato le linee-guida o, in mancanza, le buone pratiche risultano adeguate o adattate al caso concreto. Tenuto conto del grado di rischio da gestire e delle specifiche difficoltà tecniche dell’atto medico.

Questo è solo un sintetico accenno sulla responsabilità medica, per scoprire i consigli e come agire nel migliore dei modi qualora si sia subìto un danno da parte dei sanitari, non vi resta che guardare il video in home o contattare direttamente l’avvocato Paolino Salierno ai seguenti recapiti telefonici: 0825 16 42 890 oppure 340 5936088.

Si precisa che il video in questione è stato girato in tempi non attuali e in cui la normativa vigente del tempo non prevedeva l’obbligo di indossare il DPI (la mascherina) in luoghi chiusi.

Paolino Salierno ci spiega cosa fare in caso di sinistro stradale

Paolino Salierno in questa nuova puntata di Un caffè con l’avvocato ci parla di come comportarsi, cosa fare e quali sono le corrette procedura da svolgere in caso di sinistro stradale.

Le norme di comportamento in caso di incidente stradale sono spiegate e sancite nell’Art 189 del Codice della Strada. La procedura ordinaria di risarcimento prevede che l’assicurato danneggiato coinvolto in un incidente e che ritiene di avere ragione deve rivolgersi al danneggiante e di conseguenza alla sua compagnia assicurativa.

Paolino Salierno: video

L’avvocato ci spiega cosa fare in caso di sinistro stradale

Procedura ordinaria in caso di sinistro stradale: quando si applica

La procedura ordinaria viene applicata in tutti quei casi in cui non è applicabile un risarcimento diretto ovvero quando:

  • L’incidente non è avvenuto in Italia, nella Repubblica di San Marino o a Città del Vaticano.
  • Non c’è stata collisione tra i due veicoli coinvolti.
  • Sono stati coinvolti più di due veicoli che sono stati tutti identificati.
  • È avvenuta la collisione tra due veicoli ma ne sono stati coinvolti altri che sono responsabili dell’incidente.
  • L’incidente è avvenuto tra ciclomotori non muniti di targa o tra mezzi agricoli.
  • L’incidente è avvenuto tra veicoli immatricolati all’Estero e che hanno dunque una targa non italiana.
  • L’incidente ha provocato lesioni ad uno dei conducenti coinvolti ed ha provocato invalidità permanente superiore al 9%.
Studio Legale Salierno

L’avvocato Paolino Salierno

Sinistro Stradale: i consigli di Paolino Salierno

In caso di sinistro stradale, secondo Paolino Salierno, bisogna avere la lucidità di scendere dal veicolo, ovviamente dopo aver valutato l’entità del danno causato soprattutto in caso di feriti, osservando attentamente chi c’è all’interno del veicolo coinvolto, prendendo i nominativi delle persone presenti. Questo passaggio è fondamentale perché a volte può succedere che non venga incorporata la dichiarazione del testimone e l’identificazione del testimone e ciò può essere determinante nel caso in cui si abbia pienamente ragione.

È importante non spostare assolutamente i veicoli coinvolti in caso dell’intervento delle autorità preposte in modo tale da consentire i rilievi in maniera corretta.

Bisogna, entro tre giorni lavorativi dal momento in cui si è svolto l’incidente, comunicare all’assicurazione anche laddove non vi sia uno stato e una condizione di constatazione amichevole attraverso firma congiunta.

Questi elencati sono solo alcuni dei consigli e delle procedure da svolgere in caso di sinistro stradale. Il resto delle cose da sapere, secondo Paolino Salierno, sono contenute nel video in home.

Per rimanere in tema di inconvenienti su strada bisogna essere informati anche sulla guida in stato di ebbrezza.

Multe su strisce blu e autovelox: non è sempre necessario limitarsi a pagare

A quanti di voi sarà successo di parcheggiare sulle strisce blu, pagare il ticket e non riuscire a rispettare il tempo previsto indicato sul biglietto e ritrovare al ritorno un verbale?

L’avvocato Paolino Salierno ci spiega cosa si può fare in questi casi perché non è necessario pagare la multa ma è possibile contestare il verbale in alcune circostanze specifiche.

Una nota del Ministero dei Trasporti del 2015 aveva ribadito che chi lasciava scadere il ticket del parcheggio sulle strisce blu non poteva essere punito con una multa ma doveva integrare il pagamento in proporzione alla durata effettiva della sosta.

La Corte di Cassazione si è posta in contrasto con la stessa nota del Ministero, stabilendo che qualora si accerti che la sosta si è prolungata oltre il tempo consentit, oltre l’orario indicato dal ticket per cui è stata pagata la tariffa, è legittima l’applicazione di una sanzione.

Paolino Salierno ci spiega in che modo è possibile evitare di pagare il totale del verbale ma solo integrare il tempo in esubero per cui non è stato pagato il ticket.

Paolino Salierno: video

Multe su strisce blu e autovelox non bisogna solo pagare il verbale

Multe autovelox: i consigli di Paolino Salierno

Per quanto riguarda le multe autovelox anche in questo caso bisogna pagare il contributo unificato ma vanno valutati alcuni particolari per poter evitare di pagare l’importo complessivo scritto sul verbale.

Per quanto concerne le multe riguardanti autovelox vanno valutati i casi singoli in base al tipo di sanzione e al tipo di autovelox e ciò necessita di una visione accurata da parte del vostro legale di riferimento che può comprendere l’esistenza o meno di presupposti per agire o meno.

Un consiglio di Paolino Salierno riguardo questa tipologia di multa è quello di riferire chi era al volante, qualora si decidesse di pagare il verbale, all’organo di Polizia da cui è partita la sanzione.

Buoni fruttiferi postali: le controversie spiegate da Paolino Salierno

I buoni fruttiferi postali sono finiti all’interno di un vero e proprio polverone perché Poste Italiane ha agito modificando i tassi d’interesse in senso peggiorativo.

Riguardo a ciò c’è molta confusione ed è per questo motivo che l’avvocato Paolino Salierno ha deciso di parlarci di alcune controversie che riguardano i buoni fruttiferi postali che sono stati emessi dal 1989 al 1999.

Paolino Salierno: video buoni fruttiferi

L’avvocato ci spiega alcune cose che dobbiamo sapere

Buoni fruttiferi postali: cosa sta accadendo

I buoni fruttiferi emessi a decorrere da luglio 1986 e prima del 1999, nonostante sul retro riportino un prospetto degli interessi maturati dalla data di emissione, vengono rimborsati da Poste Italiane con una cifra inferiore rispetto a quella indicata.

Dopo l’entrata in vigore del decreto del 13 giugno 1986 le Poste Italiane avrebbero dovuto emettere buoni fruttiferi postali della serie Q invece, per un pò di tempo, hanno continuato ad utilizzarfe i moduli delle serie O e P che indicavano tassi superiori ma non applicabili.

La legge infatti consentiva alle Poste di utilizzare, fino a esaurimento, solo buoni della serie P e non quelli della serie O a patto che venissero apposti due timbri: uno sul fronte e uno sul retro.

Poste Italiane continua a rimborsare importi inferiori rispetto a quelli spettanti, nonostante l’intestatario del buono non abbia mai ricevuto alcuna comunicazione sul presunto e diverso rendimento degli interessi, originariamente sottoscritte e unilaterlamente modificate.

Paolino Salierno: video

L’avvocato di parla dei buoni fruttiferi postali emessi dal 1986 al 1999

Paolino Salierno ci spiega quali sono i margini per poter chiedere un eventuale rimborso

C’è un modo per poter recuperare gli interessi che non si sono avuti?

Paolino Salierno ci spiega che se si è acquistato un buono fruttifero postale tra il 1986 e il 1999 e gli interessi incassati sono stati inferiori rispetto ai tassi previsti è possibile avere diritto ad un rimborso, che riguarderebbe cifre abbastanza importanti.

Prima di iniziare qualsiasi strada bisogna controllare la data di emissione del buono fruttifero postale e la serie. Se la data di emissione è anteriore al 1986 le possibilità di ottenere un rimborso sono scarse se la data è invece posteriore bisogna verificare la serie.

Se risulta appartenere alla serie rarissima O è molto probabile che, in caso di contenzioso, si abbia ragione. Riguardo alle serie P bisogna verificare che siano stati apposti due timbri.

Lo studio legale Salierno sito ad Avellino Corso Vittorio Emanuele II n. 359 offre una prima consulenza gratuita sull’argomento. Per maggiori informazioni e per prenotare un appuntamento è possibile contattare i seguenti recapiti telefonici:

  • 0825 51 64 28 90
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