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L’America e il cinema di Michael Wood

L’America e il cinema di Michael Wood è un libro su Hollywood.

Hollywood creatrice di miti, fabbrica di parole rassicuranti e sogni consolatori: favole, figure e vicende offerte all’identificazione di pubblici sterminati.

Hollywood come specchio riluttante della mutevole realtà americana, come recalcitrante eco di problemi e interrogativi posti a un’intera nazione, formidabile strumento che esorcizza i temi del dibattito nazionale e li riduce a storielle innocue.

Un cinema, fatto con intenti squisitamente commerciali, prodotto da strutture industriali rigorose, realizzato con straordinaria perizia artigianale.

Wood analizza i luoghi comuni, il sistema di riferimenti culturali di tutta una nazione, che, in quel cinema, trovano un’espressione tanto più significativa, quanto meno consapevole.

In equilibrio tra la nostalgia per le favole che ci hanno incantati, e l’analisi curiosa di ciò che queste favole nascondevano.

Prefazione di Giulia Carluccio e Mariapaola Pierini.

L’America e il cinema di Michael Wood

Michael Wood: biografia

(1936) È professore di Letteratura Inglese presso Princeton e la Columbia University.

Ha mostrato un interesse eclettico per la finzione e il racconto di storie, in tutte le sue forme.

Si è occupato di letteratura europea e di autori come García Márquez, Vladimir Nabokov e Franz Kafka.

Si è occupato inoltre di cinema pubblicando America in the movies (1989), in cui si analizza il rapporto tra la mitologia di Hollywood e la società di massa, e Belle de Jour (2000), sul cinema di Luis Buñuel.

Memorie del sottoscala di Vittorio Gassman

Sospeso tra realtà autobiografica e finzione letteraria, Memorie del sottoscala costituisce un mirabile pastiche narrativo, dove si alternano attraverso le gesta del protagonista Vincenzo – vero e proprio alter ego di Vittorio Gassman – romanzo, memoir, monologo, piccole scene drammaturgiche, dando vita a un testo grondante di umori e passioni.

Come sottolineato dalle preziose pagine introduttive di Vittorino Andreoli, emerge, tra brani di cupa riflessione ma anche di irresistibile ironia, «l’inconscio teatrale» di Vittorio Gassman in una rappresentazione dell’«avventura umana, raccontata in teatro da un grande attore, da un uomo che crea e distrugge, che soffre e cerca il piacere».

Vittorio Gassman

Vittorio Gassman: biografia

Nato nel 1922, dopo aver frequentato per un biennio l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma, esordisce nel 1943 sulle scene a fianco di Alda Borelli.

Divenuto ben presto uno dei massimi attori teatrali (si ricordano le sue interpretazioni in Amleto e Otello di Shakespeare, nell’Adelchi di Manzoni e nell’Oreste di Alfieri diretto da Visconti), sbarca a Hollywood negli anni Cinquanta, ma è in Italia dove trova il grande successo al cinema, rivelandosi uno degli esponenti principali della commedia all’italiana (tra gli altri si ricorda, sotto la regia di Dino Risi, Il sorpasso e Profumo di donna; con Mario Monicelli, I soliti ignotiLa grande guerra e L’armata Brancaleone).

Acclamato interprete per la tv sia dell’arte recitativa colta che dell’intrattenimento di massa, nel 1996 riceve a Venezia il Leone d’oro alla carriera.

Si spegne a Roma nel 2000.

Le Ultime Ore di Vanessa Marini

La narrazione de Le ultime ore di Vanessa Marini inizia da un evento drammatico e violento. Si tratta dello stupro di gruppo di Anita dopo il quale si apre l’indagine del Commissario Carta per scovare il colpevole. Durante l’indagine facciamo la conoscenza dei vari protagonisti della storia, che si raccontano attraverso dei flashback. Veniamo così catapultati nel passato dove tutto è iniziato. Siamo nell’aprile del 1986 a Pripyat, in Ucraina. Anita ha 4 anni e abita, con la sorella gemella e i genitori, a due km dalla Centrale nucleare di Chernobyl. È la sera dell’incidente nucleare più grave della storia.

A proposito del libro l’autrice commenta:

Le ultime ore” è un romanzo che intreccia la storia personale della protagonista, una bambina russa adottata da una famiglia romana, con la Storia quella con la S maiuscola, dal disastro nucleare di Chernobyl alla recente Pandemia. È una storia a tratti lieve e romantica e in altri passaggi drammatica e violenta. Penso però che non ci siano passaggi a vuoto, ogni parola ha un senso, uno scopo nella riflessione e un ruolo nella storia. In realtà io scrivo storie di donne con la speranza che a leggerle non siano solo le donne perché il mio scopo, oltre che ludico, è divulgativo quindi di sensibilizzare tutti ai vari aspetti della violenza di genere per contribuire a riconoscerla, combatterla e debellarla.  Il mio interesse quasi maniacale per la cronaca consente ai miei romanzi di raccontare storie di fantasia che abbiano una forte caratteristica di attualità e verosimiglianza tanto da favorire l’immedesimazione del lettore. Ed è infatti proprio questo il riscontro più comune che ho da parte dei miei lettori, soprattutto donne in verità, il ritrovarsi in parti della trama, delle emozioni, dei pensieri raccontati nel libro. Penso che il romanzo piuttosto che il saggio, sia una chiave fantastica per giungere ad un pubblico più ampio e meno qualificato, trattando argomenti complessi come la violenza contro le donne che hanno risvolti legali, pedagogici e sociologici che vanno oltre l’ambito delle più intime emozioni personali.

Le Ultime Ore di Vanessa Marini

Le Ultime Ore di Vanessa Marini

 Vanessa Marini: biografia

Vanessa Marini nasce a Livorno il 18 agosto 1969. Ha frequentato l’I.T.C. Calamandrei di Livorno.

Lavora in Banca Monte dei Paschi di Siena dal 1992 e attualmente vive a Rosignano Solvay con la sua famiglia. L’autrice esordisce nel 2016 con il primo dei libri che compongono la sua collana intitolata “Le donne sono farfalle, non formiche, dedicata al mondo delle donne e alla violenza di genere. La collana ha ricevuto il “Premio per la legalità”, a Giuliano Edizione 2017.

Sono stati pubblicati La lama invisibile, La ragazza che dipingeva sui muri, Io mi salvo da sola, Muri di cristallo, Swich-off, Vittima collaterale, Spiagge bianche.

I, Shakespeare di Tim Crouch

Fra il 2003 e il 2005, il Brighton Festival ha invitato Tim Crouch a riscrivere alcuni capolavori shakespeariani per un pubblico giovane.

Nascono così I, CalibanI, Peaseblossom e I, Banquo, monologhi scritti, diretti e interpretati da Crouch rispettivamente dedicati alla Tempesta, al Sogno di una notte di mezza estate, a Macbeth e in seguito riuniti con il titolo FairyMonsterGhost.

I testi sono pubblicati da Oberon Books come I, Shakespeare, insieme al successivo I, Malvolio (da La dodicesima notte), che ha debuttato al Brighton Festival nel 2010.

La presente pubblicazione riprende quella edizione, riportando anche l’introduzione a firma di John Retallack, prima autore e regista della Company of Angels, gruppo sperimentale dedicato al teatro ragazzi, e poi direttore associato all’Old Vic Theatre di Bristol, dove ha portato in scena nel 2011 i primi tre testi.

Al ciclo I, Shakespeare si aggiunge in seguito I, Cinna (the Poet), incluso nella presente edizione, che è una riscrittura del Giulio Cesare commissionata a Crouch nel 2012 dalla Royal Shakespeare Company per il World Shakespeare Festival e poi pubblicata sempre da Oberon Books.

I testi compresi in questo volume sono stati raccolti e proposti in lingua italiana su impulso di Fabrizio Arcuri e di Accademia degli Artefatti, che da anni si impegnano nell’introduzione in Italia della drammaturgia contemporanea britannica e in particolare della scrittura di Tim Crouch.

La compagnia ha portato in scena – nell’ordine – Io, BanquoIo, FiordipiselloIo, Cinna (il Poeta)Io, Calibano fra il 2013 e il 2014, con la traduzione di Pieraldo Girotto.

Introduzione di John Retallack.

Traduzione Pieraldo Girotto.

Contributi di Fabrizio Arcuri e Roberta Ferraresi.

I, Shakespeare di Tim Crouch

I, Shakespeare di Tim Crouch

Tim Crouch: biografia

Nato nel 1964, vive a Brighton, Inghilterra.

Dal 2003 scrive testi, li dirige e li interpreta.

Le sue opere sono rappresentate in Gran Bretagna e all’estero.

Sono opere piuttosto differenti fra loro, che si possono riunire intorno all’idea di un’ instancabile sperimentazione di forme teatrali anti- o almeno post-rappresentative fondate sulla messa in discussione – o meglio «de-materializzazione», come la definisce citando una formula coniata da Lucy Lippard per le arti visive – dei canoni scenici tradizionali: la presenza dell’attore, lo spazio, naturalmente la drammaturgia, e non da ultimo il rapporto con lo spettatore.

Non a caso per l’autore il teatro è una forma d’arte concettuale, «qualcosa che esiste soltanto nella testa del pubblico».

Dal linguaggio evocativo ma essenziale, incastonate in ambienti minimali, le sue pièces prevedono poche immagini ma lasciano molto spazio all’immaginazione, creando una drammaturgia che è ad oggi considerata una delle punte della ricerca teatrale britannica contemporanea e di cui i monologhi shakespeariani presentati in questo volume, scritti fra il 2003 e il 2010, forniscono un esempio rappresentativo da molti punti di vista.

Codice a sbarre di Giulia Tubili

In uscita il 24 giugno 2022, si tratta di una raccolta di racconti dal titolo Codice a sbarre, sottotitolo: “Storie di assenti e di simbionti in cattività”, è l’esordio letterario della romana Giulia Tubili (1993) pubblicato da Il ramo e la foglia edizioni.

Magari non è così, forse fanno bene loro. Chi sono io per giudicare i dolori atroci che nascondono in casa?
Però, al contrario loro, io non so fingere il distacco. Non sono in armonia con me stessa, né con gli eventi in corso. Eppure, da bambina, mi dicevano che ero una brava attrice.

Questa raccolta di racconti non appartiene totalmente al giallo benché esprima forti suggestioni noir,
pulp e thriller.

Possiamo paragonarla a un “lettore di codice a (s)barre” che cerca di decifrare, racconto per racconto, le storie incredibilmente diverse della prigionia, della cattività in cui, in un modo o nell’altro, ogni essere umano finisce col cadere, per un periodo o per sempre.
Non si vuole condurre il lettore in un girone infernale né portarlo a ragionare Dei delitti e delle pene.

Il carcere è un non luogo: cella, corpo o mente, che la catena sia corta o lunga come nel testo poetico della Szymborska, è un essere o non essere.
Tante sono le sbarre uno è il senso di solitudine: ferro o ossa, ferro e ossa.
Codice a sbarre è l’esordio letterario di Giulia Tubili.

Le sbarre del titolo sono quelle dietro le quali le menti dei protagonisti dei racconti si aggirano tra ricordi e slanci, ma in realtà sono imprigionate da loro stesse.
La scrittura è dinamica e impressionista, affine a una certa cinematografia americana che si muove tra il pulp ed evoca lo splatter attraverso certe ambientazioni apparentemente idilliache ma che non riescono a mascherare un’inarrestabile decadenza.
Codice a sbarre di Giulia Tubili

Codice a sbarre di Giulia Tubili

La scrittrice descrive così il suo romanzo:

Mai che si dia il giusto peso a tutte le forme d’arte presenti nell’Universo. Però, alla fine, se ti impegni qualcosa la rimedi di sicuro e, siccome ci ho girato intorno abbastanza, mi sembra l’ora di concedervi una rivelazione. (…) Non avrei mai pensato di finire con il far parte di qualcosa. Qualcosa che, almeno a mio avviso, rimarrà nella storia.
Sono nata a Roma nel 1993 mentre tentavo di morire, uccidendo mia madre. Non ci sono riuscita e, da quel momento, ho dovuto fare i conti con un increscioso futuro che prevedeva lo scrivere biografie.

Interessa al lettore o allo spettatore sapere che mi fu raccontato che a nove mesi già giocavo a ripetere parole astruse (un fenomeno da baraccone)? No, non credo. Al pubblico, interessano particolari più corposi o gossip. Però, a pensarci, il fatto che gongolassi nel ripetere “garrula!” dall’alto del mio seggiolone avrebbe dovuto mettere in guardia i miei familiari su quello che li aspettava.
Sono cresciuta ribadendo che avrei fatto l’attrice e, nel frattempo, oltre che improvvisare siparietti domestici, leggevo e scrivevo, scrivevo e leggevo. Superata l’età ingrata che per me si è rivelata più esecrabile dell’usuale, è venuto il tempo dell’Actor Studio, tre anni di Accademia cinematografica e, a seguire, stage di perfezionamento e una gavetta a tempo indeterminato.
Oggi, ho al mio attivo un buon numero di cortometraggi, alcuni spettacoli teatrali, set fotografici, almeno sette o otto portatili bruciati per usura. Fare l’attrice è estenuante perché è più il tempo speso a cercare un ingaggio, fosse pure pro bono, che quello dedicato a lavorare.

Scrivere? Mi fa volare. Scrivere riempie le notti, i vuoti incolmabili, le cicatrici di un’adolescenza negata. Scrivere è come cavalcare a briglie sciolte e, poi, tornare a compiere lo stesso percorso cercando il giusto passo.

Per chi fosse interessato a narrazioni diverse e fuori dal coro consigliamo Mia Diletta di Marieke Lucas Rijneveld.

Vittorio Gassman attore multimediale di Arianna Frattali

Icona dell’artista quale mattatore del palcoscenico, Vittorio Gassman, come molti suoi colleghi coetanei che in età giovanile hanno esordito e si sono costruiti una solida carriera nel mondo del teatro, vive in un periodo di transizione, dove nuovi media di massa come il cinema e, soprattutto, la televisione, si affacciano prepotentemente sulla scena, stravolgendo i modelli dell’arte e i canoni dell’intrattenimento.

Come dimostra la fortuna artistica dello stesso Gassman, l’adattamento a questi mezzi risulta cruciale per imporre la propria personalità, in cui l’eclettismo e la capacità di mescolare la cultura alta a quella popolare traccia la sorte dei «nuovi attori».

Questo studio delinea un profilo artistico di Vittorio Gassman secondo un’inedita prospettiva tesa a conciliare le varie sfaccettature della sua attività, in una visione appunto «multimediale» della sua arte attoriale.

Vittorio Gassman attore multimediale di Arianna Frattali

Vittorio Gassman attore multimediale di Arianna Frattali

Arianna Frattali: biografia

È ricercatrice presso l’Università del Salento e ha svolto attività di ricerca e insegnamento relative alle discipline dello spettacolo presso vari Atenei italiani.

È autrice di monografie – Presenze femminili fra teatro e salotto. Drammi e melodrammi nel Settecento lombardo-veneto (2010), Testo e performance dal Settecento al Duemila (2012), Didone abbandonata di Pietro Metastasio (2014), Santo Genet da Genet per la Compagnia della Fortezza (2019) – e numerosi saggi legati al teatro del Settecento, del secondo Novecento e del ventunesimo secolo.

Romanzo teatrale di Michail Bulgakov

Perfida parodia del mondo teatrale russo, in particolare del Teatro d’Arte di Mosca, il romanzo, rimasto di fatto incompiuto per volere dello stesso autore, ha tra i protagonisti il grande regista e teorico di teatro Konstantin Stanislavskij – di cui lo stesso Bulgakov fu collaboratore – nelle inediti vesti di eroe comico.

Tuttavia, Romanzo teatrale non va inteso come mera e scherzosa vendetta letteraria verso il vecchio maestro: al centro della narrazione vi è infatti il mondo teatrale, rappresentato, dal punto di vista del protagonista Maksudov alter ego dell’autore, non solo quale luogo fisico e creativo e galassia di eccentriche personalità, ma anche secondo una prospettiva più generale di satira sociale.

Ne esce un esilarante ritratto della «teatralizzazione della vita moscovita» durante lo spietato regime staliniano.

Romanzo teatrale di Michail Bulgakov

Michail Bulgakov: biografia

Scrittore e drammaturgo, è universalmente conosciuto per il romanzo Il maestro e Margherita, capolavoro della letteratura del Novecento. Nato a Kiev nel 1891, giunge a Mosca nel 1921, dove inizia a frequentare i circoli letterari della città e a scrivere il romanzo La guardia bianca, di cui, nel 1925, ne adatterà una fortunata versione teatrale.

Interessato al mondo del teatro, inizia un faticoso rapporto di collaborazione con il Teatro d’Arte.

Tuttavia, è con la censura sovietica che i rapporti si riveleranno davvero conflittuali: la pubblicazione di capolavori quali Il maestro e Margherita, Cuore di cane e La corsa, spesso autentiche satire del regime, venne sempre respinta e soltanto nel 1961, oltre vent’anni dalla morte avvenuta nel 1940, le opere di Bulgakov iniziarono a circolare, incoronandolo come uno dei più importanti scrittori del secolo.

Ad alta voce per piacere! Il nuovo progetto culturale di Realtà Debora Mancini

Amplificare la dimensione della lettura ad alta voce attraverso un ricco ventaglio di eventi di carattere formativo, educativo, spettacolare e artistico: questo è la mission di “Ad alta voce…per piacere!”, il nuovo progetto culturale di Realtà Debora Mancini, vincitore del Bando Ad Alta Voce (per i progetti a carattere regionale) finanziato dal Centro per il Libro e la Lettura.

Un progetto Tran’s-n’art, di arte tra le arti, oltre le arti, al di là delle arti, che segue la linea e la poetica portata avanti dall’associazione fin dalla sua nascita.

Le discipline artistiche, scientifiche e didattiche si sostengono a vicenda: la parola viene messa al centro, sviluppata, presentata, raccontata da diversi punti di vista: dell’attore, del musicista, dell’illustratore, dello scienziato, del formatore e del pubblico, che viene il più delle volte coinvolto attivamente in un continuo dialogo.

La parola si fa così strumento di unione e condivisione, elementi che ci sono così tanto mancati negli ultimi due anni fatti di distanziamento sociale.

La lettura è un’esperienza ricca, piena, sociale, socializzante, vicina alle dimensioni pratiche e condivise della festa, del teatro, del laboratorio, del gruppo di discussione.

Il libro torna ad essere l’ideale focolare intorno a cui sedere e creare.

La parola letta ad alta voce diventa materia, immagine, suono, corpo e si rende fruibile con tutti i sensi, compresi l’olfatto e il gusto nel caso delle degustazioni a tema che seguiranno alcuni reading. La pratica della lettura andrà infatti a braccetto con il divertimento e la gioia di stare insieme.

Questa visione sinestesica vuole essere veicolata grazie anche alle nuove tecnologie: così il libro da leggere e ascoltare come la parola da re-inventare vengono diffusi dal vivo, on-line e su supporti concepiti a questo scopo come libri illustrati, letti e musicati che si renderanno disponibili grazie al progetto, podcast, video booktrailer.

“Ad alta voce…per piacere!” è un progetto legato profondamente al territorio lombardo, che va a interpellare e coinvolgere i nuclei di socialità importanti e basilari: dalla famiglia alla scuola, ai circoli alle biblioteche ai teatri.

I cittadini saranno coinvolti in eventi comunitari e collettivi dedicati alla lettura nei luoghi deputati alla trasmissione culturale. Tutti sono invitati a partecipare con atti creativi.

Ad alta voce per piacere

Ad alta voce per piacere

Da segnalare è infatti il coinvolgimento attivo del Patto locale per la lettura comunale.

Il Sistema Bibliotecario di Milano sostiene il progetto, in piena consonanza con principi e obiettivi del Patto di Milano per la Lettura (istituito con deliberazione di Giunta Comunale n. 1598 del 18/09/2015 con finalità di diffusione e promozione della lettura, inclusione sociale e coinvolgimento del territorio indicate nelle linee di indirizzo per la promozione del libro e della lettura approvate con deliberazione di Giunta Comunale n.1294 del 26/07/2018).

Il progetto si avvale della collaborazione di INAF Istituto Nazionale di Astrofisica, INAF OA Brera, Re.Gi.S. Rete dei Giardini Storici, Teatro Menotti di Milano, e dei Comuni e Biblioteche di Arese (MI), Cerro al Lambro (LO), Cesate (MI), Cinisello Balsamo (MI). Cuggiono (MI),Cornaredo (MI), Opera (MI), Senago (MI), Vimercate (MB).
Al progetto partecipano, oltre all’attrice Debora Mancini e al musicista Daniele Longo (che hanno curato il progetto artistico): Alessia Bedini (attrice), Reno Brandoni (musicista, scrittore, editore Fingerpicking.net/Curci), Emanuele Cedrone (percussionista), Enrico Ernst (scrittore, drammaturgo), Massimo Giuntoli (compositore, performer, creativo urbano, artista multimediale), Marco Gobetti (attore, drammaturgo, regista, inventore del Teatro Stabile di Strada®), Francesco Mancini (maestro fiorista), Nadio Marenco (fisarmonicista, compositore), Roberto Piumini (poeta, scrittore, attore), Stefano Sandrelli (astrofisico INAF OA Brera, scrittore, divulgatore scientifico), Daniela Tediosi (illustratrice, performer), Nicoletta Tiberini (cantante, compositrice).

Il libro torna ad essere l'ideale focolare intorno a cui sedere e creare

Ad alta voce per piacere: programma di giugno

LUNEDI’ 6 GIUGNO, ORE 9.30
Scuola primaria Parco dei Fiori – Cinisello Balsamo (Mi)
FORME E COLORI IN MUSICA
per le classi I, II e III

Un incontro per scoprire le forme e i colori dei libri e degli strumenti, e che ci circondano, ci
appartengono, ci piacciono. E per cantare insieme la canzone segreto per crescere bene: “Gioca
coi libri, canta la musica, danza le forme, ammira i colori”.
con Debora Mancini, attrice, musicista
Daniele Longo, tastiere, voce, cajon, tank drum, ukulele, campanelle, piccole percussioni
e con i bambini, le maestre e i maestri coinvolti a cantare, sonorizzare, inventare.
Evento in collaborazione con ISC “Zandonai” di Cinisello Balsamo (MI)

LUNEDI’ 6 GIUGNO, ORE 11.00
Scuola primaria Parco dei Fiori – Cinisello Balsamo (Mi)
TUTTI A TAVOLA! SI LEGGE DI GUSTO
per le classi IV e V

È ora! Tutto è pronto, la tavola apparecchiata. Il menù prevede parole gustose e prelibate,
stuzzicanti e nutrienti. Morbide e croccanti da gustare sono condite dal vivo, con suoni e canzoni
originali. Il tutto viene servito su un letto di sogni con una spolverata di fantasia e un pizzico di
buonumore.
con Debora Mancini, attrice, musicista
Daniele Longo, tastiere, voce, fisarmonica, cajon, piccole percussioni
e con i bambini e le maestre e i maestri che saranno tutti coinvolti per cantare, sonorizzare,
inventare.
Evento in collaborazione con ISC “Zandonai” di Cinisello Balsamo (MI)

MERCOLEDI’ 8, 15, 22 GIUGNO dalle 18.00 alle 20.00
DAL CORPO LA VOCE – LABORATORIO
Biblioteca Frà Cristoforo (Via Frà Cristoforo, 6) Milano
Laboratorio di lettura ad alta voce
per mamme e papà di bambini di 3-6 anni
con Debora Mancini, attrice e musicista

Leggere ad alta voce a bambini da 3 a 6 anni è un bel modo di divertirsi e crescere insieme. Ma
non dimentichiamolo: la voce e le parole vanno accudite, seguite e curate, così come i nostri
bambini. Le mamme e ai papà che vorranno esplorare la lettura ad alta voce verranno coinvolti con
giochi ed esercizi col corpo e con la voce. Oltre a verificare i possibili benefici – personali, fisici e
mentali – che si possono ottenere da una corretta respirazione ed emissione, si offriranno spunti
per porre attenzione e rafforzare la musicalità, il ritmo e le variazioni, e destare curiosità ed
interesse nei piccoli ascoltatori. Si leggeranno libri dedicati alla fascia d’età 3-6 anni, ma non solo.
Ingresso libero con prenotazione: 02 8846 5806 c.bibliofracristoforo@comune.milano.it
Evento in collaborazione con Biblioteca Frà Cristoforo | Sistema Bibliotecario di Milano

DOMENICA 19 GIUGNO dalle 17.00 alle 19.30
Villa Annoni (Piazza XXV Aprile, 4) Cuggiono (MI)
IL BARONE RAMPANTE
Una maratona letteraria in concerto dedicata a Il Barone Rampante di Italo Calvino. Ad alta voce
verranno letti alcuni passi da uno dei capolavori della trilogia degli antenati, in dialogo con la
musica. A poche ore dal 15 di giugno, giorno in cui, nel 1767, Cosimo Piovasco di Rondò salì su
un albero, per poi non discendere mai più.
con Marco Gobetti, attore, drammaturgo, regista
Debora Mancini, attrice, musicista
Daniele Longo, musicista, poli-strumentista
E con il pubblico presente che potrà leggere a piacere estratti dall’opera
Evento in collaborazione con Comune di Cuggiono (MI) | Re.Gi.S. Rete Giardini Storici
MERCOLEDI’ 29 GIUGNO dalle 18.00 alle 20.00

DAL CORPO LA VOCE – LETTURA PUBBLICA DEI PARTECIPANTI
Biblioteca Frà Cristoforo (Via Frà Cristoforo, 6) Milano
Lettura pubblica ad alta voce con i genitori partecipanti
per bambini 3 – 6 anni
con Debora Mancini, attrice e musicista
Ingresso libero con prenotazione: 02 8846 5806 c.bibliofracristoforo@comune.milano.it
Evento in collaborazione con Biblioteca Frà Cristoforo | Sistema Bibliotecario di Milano

GIOVEDI’ 23 GIUGNO, ore 21.00
COSMICOMIC JAZZ
Piazza C. A. Dalla Chiesa, Arese (MI)
Dialoghi di scienza, musica, segni e parole dedicati a Le Cosmicomiche di Italo Calvino
con Debora Mancini, attrice
Stefano Sandrelli, astrofisico INAF – Osservatorio Astronomico di Brera
Musica dal vivo con Daniele Longo, compositore polistrumentista
Live Painting di Daniela Tediosi
Invito per il pubblico dress code: accessori cosmico-spaziali
Info: Comune Arese 02 93527383

Lilith & Abrham è il romanzo d’esordio di Drusilla Gucci

Lilith & Abrham, romanzo d’esordio della modella e influencer Drusilla Gucci, con prefazione del giornalista Alessandro Cecchi Paone, apre a un genere inedito che mischia gli elementi del fantasy, del thriller e della psicoanalisi in una trama sviluppata a più voci e su più generazioni.

Lilith & Abraham di Drusilla Gucci

Lilith & Abraham di Drusilla Gucci

Lilith & Abrham: trama

In una Romania di fine Ottocento si intrecciano i destini di due giovani: Niloufar, bellissima donna per
metà turca e additata dal villaggio come una strega, e Mihai, giovane e ingenuo rampollo, scappato dalla
noia protettiva del suo castello per diventare uomo a Bucaresti.

Il viaggio di Mihai si interrompe non appena posa gli occhi su Niloufar, che lo incanta e lo conduce nella sua capanna dove vive assieme a Venera, un’anziana sapiente che l’ha accolta quand’era ancora in fasce e con la quale condivide un legame speciale, tanto che la chiama bunica, nonna. Mihai, rapito dalla bellezza seducente di Niloufar, deciderà di rimanere con le due donne, finendo per innamorarsi completamente della giovane.

Ma Niloufar non è una donna qualsiasi: è una strega, o forse questo è ciò che a lei piace pensare. La sua mente, infatti, si lascia trascinare negli oscuri racconti folkloristici della tradizione romena, credendo totalmente a tutto ciò che li riguarda. Ed ecco che alla sua finestra arrivano caprimulgi a portare aria di sventura, intente a compiere qualche rito pagano e demoni dalle più svariate fattezze che la seducono e la terrorizzano al tempo stesso.
Tra questi, impera la misteriosa foresta di Hoia Baciu, un mondo oscuro dove si dice trovino casa le
creature del Piccolo Popolo e gli spietati Verdi, mostri implacabili assetati di sangue. Così Mihai,
preoccupato per la salute mentale di Niloufar e spinto dal senso di responsabilità in seguito alla scoperta
della sua gravidanza, decide di riportarla al suo maniero, dove li aspettano la madre e Vasilica, la vecchia governante che l’ha cresciuto.

Darvulia, vedova dal cuore arido, non vede di buon occhio la relazione del figlio, anzi: detesta la povera donna e farà di tutto per renderle la vita un inferno. Inevitabilmente, la salute di Niloufar si incrinerà ancora di più, finendo per trascinare nella sua paranoia anche il marito, condannando i figli, Lilith & Abrham, al suo stesso, folle, destino.

Il romanzo analizza nel profondo, con una spietata veridicità, tutti gli aspetti più angoscianti che ruotano
attorno al concetto del “doppio”: due sono i gemelli, due i genitori, due le madri, due le possibilità
d’interpretazione e due i destini che, sebbene si incrocino più volte, sembrano portare sempre alla stessa
voragine. Eppure, se da una parte il lettore si ritrova a dover fare i conti con la possibile fondatezza delle
parole di Niloufar, dall’altra è trascinato in un mondo fantastico di tutto punto, dove la meraviglia degli
esseri che lo popolano arricchisce la narrazione con dettagli curati.

A ogni angosciante rivelazione della donna, Drusilla Gucci antepone una profonda descrizione della tradizione romena, dei suoi miti e delle sue creature, riportando gli elementi del fantasy nella realtà, nuda e cruda, nella quale i personaggi si ritrovano a dover combattere contro tensioni e traumi, desideri mai realizzati e amori disturbati da un destino che sembra non fare sconti a nessuno. In un parallelismo generazionale sorprendentemente reale, compaiono elementi della simbologia cristiana e di quella pagana, legati da un filo rosso psicologico che scava nelle profondità dell’animo umano.

Lilith e Abrham diventano così il risultato di una serie di scelte compiute dai propri genitori in nome della salvezza ma, esattamente come nella vita vera, non è dato sapere se esse porteranno realmente alla
redenzione auspicata o se saranno invece l’origine di una serie di conseguenze da cui nessuno riuscirà a
scappare.
In questo senso, il castello labirintico di Mihai diventa cuore metaforico del dispiegarsi di incubi e passioni umane, dove ogni singolo personaggio dovrà fare i conti con la propria psiche, ora buona, ora vile, ora tormentata dal desiderio di conoscenza.

Un vero e proprio ibrido non solo per la sua genesi, ma anche nell’essenza: raccogliendo i generi più sorprendenti e sconvolgenti della narrazione dark, tra le sue righe, Lilith & Abrham nasconde degli interrogativi morali: esiste la giustizia? Come si può riconoscere la verità dalla finzione? Su quali presupposti è possibile giudicare moralmente corretta oppure, al contrario, totalmente immorale un’azione?
Tutto questo, il lettore, dovrà scoprirlo leggendo accuratamente le menti di Lilith, Abrham, Mihai,
Niloufar e perfino di Vasilica. Ma non è detto che, una volta finito, ci sia ad aspettarlo la risposta che
si immaginava di trovare…

Lilith & Abrham di Drusilla Gucci

Drusilla Gucci: biografia

Nasce a Firenze nel 1994. Laureata in lingue e letterature a Firenze, consegue poi un diploma in Garden design alla National Design Academy con sede a Nottingham. Appassionata della natura e della cultura umanistica in generale, fin da bambina viaggia in molti continenti, fra cui Thailandia, Sri Lanka e Africa del Nord. Vive dal 2016 al 2017 a Los Angeles.

Per venti anni pratica equitazione a livello agonistico. La sua più grande passione è scrivere: inizia letteralmente appena impara a farlo, riempiendo quaderni di storie. A seguito della partecipazione all’Isola dei Famosi nel 2021, diventa influencer, nonostante sia una persona introversa e rifugga i riflettori. Fra le altre passioni che la animano, compare quella per l’arte macabra: è affascinata dalla vulture culture e possiede una piccola collezione di teschi in via di ampliamento.
Il marchio Risfoglia nasce dalla volontà dell’Armando Curcio Editore di dare ampio spazio al catalogo
per bambini e ragazzi. I primi titoli vedono la luce nel gennaio 2019 e da subito intercettano l’interesse dei lettori.

Il catalogo – dove già compaiono firme di spessore qualitativo, nomi noti dell’editoria o del
giornalismo – è animato da titoli legati ai grandi classici della letteratura per ragazzi, rivisti con una veste grafica moderna, e da libri originali e inediti dove grande attenzione viene posta, oltre che nello stile illustrativo e grafico, soprattutto nella scelta delle tematiche, sempre legate a spunti di riflessione che riconducono ad ambiti culturali, sociali, morali, educativi e didattici. Non letture “usa e getta”, dunque, bensì storie da leggere e da “risfogliare”.

20 lezioni su Giorgio Strehler di Alberto Bentoglio

Venti lezioni per conoscere Giorgio Strehler (1921-97), attraverso un percorso cronologico che prenda in considerazione tutti gli spettacoli (teatrali e musicali) che il regista ha allestito nel corso della sua carriera.

Padre fondatore del teatro di regia in Italia, Strehler dal 1947, con la nascita del Piccolo Teatro di Milano, ha saputo tracciare nuove strade, all’insegna dell’attualità culturale, dell’apertura nei confronti delle drammaturgie straniere, ma, soprattutto, della costante evoluzione di una personale poetica.

Ha dedicato la sua esistenza alla creazione e diffusione globale del ‘teatro d’arte’, quale espressione di un impegno artistico di alto profilo morale e civile, un teatro ‘necessario’ destinato a svolgere un’importante funzione di coscienza politica, sociale e culturale.

A chi gli chiedeva le ragioni del suo fare teatro, Strehler amava rispondere:

Il teatro per me è questo: uomini che si mettono insieme per salvarsi l’uno con l’altro.

20 lezioni su Giorgio Strehler di Alberto Bentoglio

20 lezioni su Giorgio Strehler di Alberto Bentoglio

Alberto Bentoglio: biografia

Insegna Storia del Teatro all’Università Statale di Milano dove, dal 2017, dirige il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali.

Prendendo le mosse dagli ultimi decenni del Settecento, Bentoglio ha approfondito la ricerca sul panorama teatrale italiano fino all’Unità d’Italia.

Ha inoltre studiato l’organizzazione dello spettacolo dal vivo, in particolare della realtà milanese, con riferimento al magistero di Grassi e Strehler.

Fra le sue pubblicazioni, ricordiamo: L’arte del capocomico: biografia critica di Salvatore Fabbrichesi (Roma, Bulzoni, 1994); Antonio Colomberti, Memorie di un artista drammatico (Roma, Bulzoni, 2004); Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello per Giorgio De Lullo (Pisa, ETS, 2007); L’attività teatrale e musicale in Italia (Roma, Carocci, 2007); Antonio Colomberti, Dizionario biografico degli attori italiani (Roma, Bulzoni, 2009); Il Teatro dell’Elfo (1973-2013) (Milano, Mimesis, 2013); Milano, città dello spettacolo (Milano, Unicopli, 2014).

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