Cultura

Lalla Esposito debutta con gli Ondanueve string quartet

Lalla Esposito in “La canzone teatrale”, concerto per voce e quartetto d’archi con Ondanueve string quartet, scritto e diretto da Paolo Coletta – venerdì 5 maggio, ore 21:00 al Trianon Viviani.

locandina dell'evento

Debutta al Trianon Viviani, in prima assoluta, il nuovo incontro tra Lalla Esposito e Paolo Coletta.

La cantante-attrice, una delle più autorevoli interpreti di Teatro musicale del nostro Paese, che ha accolto la lezione di alcune iconiche attrici-cantanti del Novecento (Milly, Marina e Angela Pagano, Milva, Gabriella Ferri), ritrova l’autore, regista e musicista nello spettacolo “La canzone teatrale”, dopo aver collaborato per anni in numerose produzioni di teatro musicale italiano e internazionale.

Con la partecipazione dell’Ondanueve string quartet, offrono un piccolo catalogo di ciò che rende una canzone “teatrale” e di quel che può far sì che una canzone qualsiasi lo diventi.

Spiega Coletta:

Un’aria d’opera, un recitativo, una romanza, un song brechtiano, un canto di Viviani o una canzone di Broadway sono accomunati dal fatto di essere scritti per essere eseguiti all’interno di una determinata azione drammaturgica, che sia un melodramma, un musical, un’operetta, una commedia musicale. Ma “teatrale” può diventare anche una composizione fatta di parole e musica nient’affatto pensata per la scena: succede quando chi la interpreta decide di trasformare l’emozione di quel pezzo in azione. Azione scenica, appunto.

Viceversa, può verificarsi il percorso inverso e cioè che una canzone scritta originariamente per uno spettacolo teatrale diventi uno standard jazz o semplicemente migri verso l’infinito repertorio della musica popolare.

Per Coletta, dunque, la canzone teatrale non è una forma, né tanto meno un genere. La teatralità probabilmente rappresenta una modalità, un’attitudine, uno sguardo. Innanzitutto dell’interprete, che, nel momento in cui decide di affrontarne l’esecuzione, si assume di fatto la responsabilità e la disponibilità a riscrivere quel pezzo.

Lo spettacolo è prodotto da Leocadia.

Le preziose creazioni di Ivan Barbato: ogni gioiello è unico e racconta una storia diversa

Le preziose creazioni Ivan Barbato dedicate al Mediterraneo trasmettono la solarità e la fantasia di antiche civiltà madri della nostra cultura, ricercando costantemente l’equilibrio tra natura e materia.

Pezzi d’autore di alta gioielleria che evocano storie millenarie, un viaggio nel tempo tra mitologia e leggenda, tra mare e terra nei quali conchiglie, perle e animali marini e miti sono sapientemente uniti in un connubio inedito dall’artista.

Come se il mare aprisse il suo enorme scrigno facendone fuoriuscire tesori sconosciuti che, grazie alla maestria di Ivan Barbato, artigiano orafo lombardo tra i più apprezzati nello scenario del gioiello contemporaneo, diventano piccole opere d’arte da indossare. Il suo è un estro innato nel saper modellare metalli e incastonare pietre nel segno della creatività e della sperimentazione.

Ogni singolo gioiello è un pezzo unico che racconta una storia diversa, un dialogo continuo tra l’artista e la materia, una scultura in miniatura.

Ivan Barbato ama misurarsi con forme della natura, non pure, non lineari, trasformandole in gioielli inimitabili, non replicabili perché in natura non c’è niente di identico all’altro.

In perfetta armonia di colori e forme, il gioiello contemporaneo di Ivan Barbato regala emozioni infinite. Possederne uno e indossarlo è fascino indelebile ed eleganza senza tempo.

Lo scrigno dei tesori di Ivan Barbato è il suo a Atelier di Cardano al Campo, poco distante dall’Aeroporto di Malpensa, luogo magico dove si possono vedere da vicino le sue creazioni. Spesso Ivan Barbato partecipa a mostre e contest. A tal proposito c’è grande attesa per il prossimo evento: la personale “Sulle orme della materia” che si terrà a Roma tra il 5 e il 7 maggio.

Il prezioso risultato del lavoro di Ivan Barbato è un dialogo costante con la materia che gli è valso nell’ottobre 2022 il primo premio del contest “Incinque Jewels” sul tema del Grand Tour alla Roma Jewelry Week con il gioiello “Sulle orme del tempo”, unione inedita di materiali e tecniche che hanno origine in diversi luoghi ed epoche storiche.   Ivan Barbato taglierà il nastro della sua personale “Sulle orme della Materia” alla Galleria Incinque Open Art Monti con la curatrice Monica Cecchini in occasione del vernissage del 5 maggio alle ore 18:00 intrattenendosi con i visitatori presenti.

La mostra organizzata dall’Associazione Culturale Incinque Open Art Monti come premio per la vittoria alla RJW 2022, proseguirà fino a domenica 7 maggio. Pezzi unici di alta gioielleria ispirati al mare, alle civiltà e ai miti del bacino del Mediterraneo saranno accanto anche alla sua nuova serie di gioielli dedicata al tema della Vita.

Lo scrigno dei tesori di Ivan Barbato

Ivan Barbato: La Venere in conchiglia

Un dolce viso di donna a immagine e somiglianza di Venere affianca una conchiglia madreperlacea dalle tonalità oscure. Un sottile bordino in oro giallo, ornato da piccoli diamanti, segue un tratto della preziosa spilla dell’artigiano orafo Ivan Barbato, per poi proseguire sul retro del gioiello a creare un guscio di particolare pregio e raffinatezza.

La minuziosa lavorazione artigianale è soprattutto rivolta in questa parte del gioiello: la lastra in oro è rifinita con una paziente incisione a bulino, ricreando uno stile che ricorda i tessuti damascati.

Si tratta di un pezzo unico che, grazie alla sua insolita silhouette, esalta la bellezza della dama in turchese, lasciata libera da visibili incastonature e ancorata alla struttura tramite un meticoloso meccanismo di tenuta, quasi fosse sospesa nel vuoto. Come se nascesse dal mare.  Descrizione tecnica: spilla in oro giallo 750/1000 con volto di dama in turchese inciso a mano, conchiglia e diamanti brown. Oro g. 48. Pezzo unico e prezzo su richiesta.

Ivan Barbato: Nel cuore del mare

Questo gioiello in oro bianco dell’artigiano orafo Ivan Barbato unisce materiali di origine diversa, altro esempio di fusione tra mare e terra.  Una conchiglia rosa e una perla nera di Tahiti sono incastonati in una raffinata montatura del nobile metallo, impreziosita da piccoli diamanti blu. Nasce dall’idea di una perla unica che viene abbracciata dalla conchiglia, il quale la omaggia, esaltandone la sua preziosità e naturale bellezza.

Il rosa della conchiglia caraibica, la perla nera della Polinesia: espressioni naturali di un gioiello che nasce dal mare.  La montatura in oro segue una linea sinuosa come un’onda armonica che avvolge la conchiglia, i diamanti blu creano dei punti luce di quel colore intenso che evoca anch’esso l’ambiente talassico.

Un pezzo unico strettamente legato a quel mare che il tempo non potrà mai scalfire. Descrizione tecnica: ciondolo in oro bianco 750/1000 con conchiglia, perla Tahiti e brillanti blu. Oro g. 17. Diamanti ct. 0,32. Pezzo unico e prezzo su richiesta.

Ivan Barbato: Il cuore della natura

Il gioiello è un omaggio alla natura, nelle sue forme, tra i suoi elementi… Un giovane folletto in oro giallo suona un’antica tuba, immerso in un cuore di turchese azzurro che crea il ponte tra l’elemento acqua e l’elemento terra. Egli stesso ha sembianze ibride che nella parte inferiore ricordano una creatura marina per poi culminare con un suo grazioso copricapo che collega a una parte una terrena.

L’ azzurro intenso del minerale evoca il mare ma è poi ben marcato il riferimento ai fiori sul retro. Il pendente ha infatti un duplice aspetto che ne permette di essere indossato su entrambi i lati, come a voler deliziare chi lo possiede di poter avere due gioielli in uno. Mentre da una parte è visibile il folletto in oro giallo che suona, quasi cullato da un’onda marina, dall’altra vi è un insieme di fiori delicatamente incisi in bassorilievo sul minerale stesso.

Alternati a questi spiccano delle foglioline in oro che derivano da un piccolo ramo che si trasforma via via nel copricapo del folletto sull’altro lato del gioiello. Il piccolo corpo ibrido unisce simbolicamente due elementi dominanti della natura, il tutto racchiuso nella forma di un cuore, così come il cuore simboleggia l’unione e l’amore tra due persone…  Ciondolo double face in oro giallo 750/1000 con cuore in turchese. Oro grammi 10. Pezzo unico. Prezzo su richiesta.

Si apre la fase finale del progetto Genius Loci Festival

Con l’avvio dei “laboratori di giuria” nelle scuole di quattro regioni italiane – Campania, Lombardia, Puglia e Sicilia – si apre la fase finale del progetto Genius Loci Festival. Il cinema racconta il Territorio”, finanziato in base al bando “Progetti di rilevanza territoriale” 2022 del piano “Cinema e Immagini per la Scuola” promosso dal MiC-Ministero della Cultura e dal MIM-Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Il progetto “Genius Loci” è un’approfondita esperienza laboratoriale nelle scuole che culminerà a maggio in un vero e proprio festival cinematografico interamente organizzato grazie all’impegno dei ragazzi. Un bando di concorso cinematografico, alla fine dello scorso anno, ha invitato le 
scuole secondarie di I e II grado di tutta Italia a presentare cortometraggi che fossero realizzati nell’ambito di progetti didattici nonché centrati sul racconto delle aree interne, delle aree fragili, dei territori e luoghi marginali e di piccole comunità. Le opere pervenute, sia di genere documentario che di finzione, sono il materiale su cui gli studenti dell’Istituto Omnicomprensivo Statale Francesco De Sanctis di Lacedonia e dell’Istituto d’Istruzione Superiore Enrico Fermi di Vallata, in provincia di Avellino, hanno lavorato in classe nelle scorse settimane per analizzare i film, selezionare quelli in competizione e definire la programmazione delle due giornate finali del concorso nazionale. Il festival, con proiezioni in concorso, rassegna a tema e incontri con gli autori, si terrà dal 18 al 21 maggio al multisala Cinema Nuovo di Lioni (Av) e in altri paesi dell’“Irpinia d’Oriente”.

Dopo lo svolgimento dei laboratori di selezione e programmazione, inizia proprio in queste ore il lavoro delle giurie: in particolare le giurie “tecniche”, 
curate dagli studenti delle scuole irpine già coinvolte, assegneranno un premio al “Miglior film” e uno al “Migliore racconto di un territorio”, mentre quelle “popolari”, curate da studenti di istituti lombardi, pugliesi e siciliani, assegneranno a distanza il Premio del pubblico.


A questi gruppi si aggiunge inoltre il lavoro delle classi di studenti irpini che cureranno la conduzione del festival, le interviste agli ospiti, i video di backstage (già in produzione), nonché alcuni laboratori collaterali di cui uno dedicato alle 
scuole primarie di Aquilonia, Lacedonia e Monteverde.

Il progetto
Genius Loci Festival. Il cinema racconta il Territorio nasce dall’alleanza tra keaton.euportale dedicato al cinema per la scuola, e il CSC-Centro Studi Cinematograficiassociazione nazionale di cultura cinematografica. Scopo dell’iniziativa, da una parte, è valorizzare le produzioni didattiche audiovisive delle scuole italiane e, dall’altra, avvicinare gli studenti, mediante seminari didattici e laboratori pratici condotti da formatori e professionisti, a una parte significativa della filiera del cinema e dell’audiovisivo rendendoli concretamente protagonisti di un evento culturale unico nel suo genere. Il progetto è dunque un’occasione di dialogo, confronto e riflessione sui linguaggi, le forme, le tecniche scelte dai giovani per la creazione delle loro opere. I

l tema messo al centro è il territorio, sia in quanto valorizzato dalla scommessa di un evento culturale orizzontale e decentrato – il festival – sia in quanto l’identità e la rappresentazione simbolica dei territori e luoghi marginali del nostro paese divengono oggetto privilegiato di indagine attraverso il linguaggio cinematografico.

Con i suoi laboratori in presenza negli istituti irpini e l’evento finale a Lioni e in altri paesi il progetto interviene in 
un’area lontana dalle grandi infrastrutture culturali, sulla base di una rete di accordi e collaborazioni che raggruppa le scuole e alcune delle principali istituzioni culturali territoriali. La zona in cui si svolgono le attività in presenza previste dal progetto si trova infatti nella parte più orientale della Provincia di Avellino, un’area periferica di alta collina con insediamenti urbani dispersi. I piccoli comuni in cui si trovano le sedi scolastiche coinvolte Aquilonia, Lacedonia, Monteverde, Vallata – sono soggetti a un lento e costante spopolamento; la lontananza dai grandi hub culturali aggrava la circostanza di perifericità e isolamento che spinge spesso i giovani a un’emigrazione senza ritorno. 

Le scuole restano tuttavia una fondamentale infrastruttura culturale del territorio, vero e proprio presidio in costante confronto con il processo di erosione del capitale culturale e dell’identità territoriale che si accompagna allo spopolamento. Qui il progetto “Genius Loci” coinvolge istituti comprendenti scuola primaria, secondaria di I grado e numerosi indirizzi della scuola secondaria di II grado nonché, a vario titolo, diverse centinaia di studenti.

Tempi Moderni presenta la grande mostra fotografica Sguardi. Lelli e Masotti

Continua, fino al 4 giugno prossimo, la grande mostra fotografica Sguardi. Lelli e Masotti che abiterà le stanze e i saloni di Palazzo Fruscione (Salerno). Organizzata dall’associazione Tempi Moderni e curata da Silvia Lelli con Tempi Moderni, Sguardi racchiude le opere frutto di oltre 40 anni di carriera di Silvia Lelli Roberto Masotti la coppia – nella vita e nel lavoro – di fotografi ravennati di nascita e milanesi d’adozione, che ha saputo raccontare il mondo delle performing arts e della musica attraverso la sensibilità del loro sguardo.

Come scrive il direttore scientifico Alfonso Amendola:

Lavori fotografici che nascono per specifiche occasioni o eventi o accadimenti ma che nel tempo si condensano dentro uno spazio di visione che davvero ha capacità di sfidare gli orizzonti del tempo. Un lavoro poderoso e infaticabile, quello di Lelli e Masotti, che ha dato origine a un archivio di immagini talmente esteso, ricco e importante da avere indotto il Ministero dei Beni Culturali a dichiararlo, nel 2018, “bene di interesse storico”.

empi Moderni presenta la grande mostra fotografica Sguardi. Lelli e Masotti

La mostra Sguardi si suddivide in tre sezioni: Musiche/Kontakthof-Kontrapunkt/Nucleus che a Palazzo Fruscione saranno declinate nei tre piani:

Musiche (fotografie di Lelli e Masotti). In questa sezione si scava nell’archivio di Lelli e Masotti che, come scriveva Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale di Milano che nel 2019 ospitò la grande mostra:

È una miniera inesauribile di conoscenza e di memoria che consente di ricostruire e rivivere quasi mezzo secolo di storia del teatro, della musica, della danza, di performing arts, di vedere “all’opera” migliaia di personalità, di avere una visione puntuale anche dei cambiamenti sociali e culturali che si sono verificati. Una sezione composta da 109 fotografie e un’installazione video dal titolo Musiche Revisited.

Kontakthof – Kontrapunkt (fotografie di Silvia Lelli). La sezione è composta da 20 opere fotografiche e ripercorre la storia di 3 rappresentazioni in 30 anni, del celebre lavoro dedicato alla complessità dei rapporti uomo-donna della coreografa e regista tedesca Pina Bausch.

Leonetta Bentivoglio, così descrive il lavoro della Lelli:

Le foto che rappresentano il frutto del viaggio di Silvia attraverso i tre “Kontakthof”, definite da una beltà essenziale e vigorosa, mai affettata o patinata, ci danno un’ottica in più sulla sostanza di quella specie di monumento al teatrodanza che è lo spettacolo di Pina nato nel ‘78. Lo sguardo della fotografa non si limita a registrare l’attimo, ma ce lo fa vedere tramite il filtro di una sensibilità per così dire “aggiuntiva”.

Nucleus (fotografie di Roberto Masotti). La sezione è un omaggio al lavoro di Roberto Masotti e al suo rapporto di lungo corso, professionale e umano, con il cantautore catanese Franco Battiato, scomparso nel maggio 2021.

L’esposizione è una anteprima internazionale e si compone di 16 scatti, che, come scrive Carlo Maria Cella, sono un viaggio nel tempo, dai primi anni 70, in cui Battiato si forma e si afferma nel mondo della musica, fino al 1997 dei grandi concerti, in cui i fan di quasi tre generazioni, comprese alcune nemmeno nate quando certe canzoni erano state scritte, lo innalzano nel cielo delle stelle fisse.

mostra fotografica Sguardi

Sguardi – Musiche / Kontakthof-Kontrapunkt / Nucleus e Racconti del Contemporaneo VII Edizione, sono ideati, curati e organizzati dall’Associazione Tempi Moderni e promossi e finanziati da Regione Campania, Comune di Salerno, Camera di Commercio di Salerno e sponsor privati, con il patrocinio di Regione Campania, Comune di Salerno, Università degli Studi di Salerno, Università Alma Mater Studiorum- DAMS- di Bologna, Fondazione Ebris e in collaborazione con il Teatro Verdi.

La Mostra fotografica Sguardi è in collaborazione con Marta Cannoni e Livia Corbò – Photo Op, Milano.

Si ringrazia il Ravenna Festival.

Avella: aperture dei siti archeologici e maggio già ricco di eventi

Il Comune di Avella con l’ufficio turistico offre la possibilità di scoprire domenica 30 aprile il Castello ubicato su una collina da cui si può ammirare il Vesuvio.

Il tour su prenotazione prevede una tappa al Museo Archeologico che conserva reperti risalenti al paleolitico superiore fino all’epoca medievale poi l’escursione al Castello Longobardo e infine l’immersione nell’epoca romana nel meraviglioso Anfiteatro Romano. La seguente esperienza può essere abbinata ad un pranzo presso i ristoranti aperti in zona.

Avella Città d’Arte – Irpinia

·        Inizio Tour (durata 2 ore e mezza circa)

·        10.30

* possibilità di turni in altri orari e di pomeriggio/sera o di prenotazione da lunedì al venerdì

 Prenotazione obbligatoria

È possibile tutte le info su aperture ed eventi tramite WhatsApp al numero 333 884 7353 oppure è possibile telefonare al 0818259320.

Intanto si sta lavorando per il cartellone di eventi di maggio con nuove aperture, il prossimo fine settimana 7 maggio ritorna Nodus che contente di partecipare a tour e di degustare prodotti tipici locali in presenza di musica e animazione. Il 14 maggio, invece, a cura di Bambini curiosi: Una speciale esperienza immersiva per tutta la famiglia per scoprire uno dei tesori della nostra Regione: l’Anfiteatro Romano di Avella!

Storia e Danza non sono mai state tanto vicine … mentre un narratore ci racconterà il glorioso passato del luogo, dei danzatori ci coinvolgeranno con danze evocative. L’evento straordinario è organizzato in collaborazione con la Compagnia di danza contemporanea Borderline Danza, Organismo di Produzione della Danza fondato e diretto dal 1998 dal danzatore e coreografo Claudio Malangone, riconosciuto e sostenuto dalla Regione Campania e dal MIBACT/Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo dal 2000.

Poi il prossimo 21 maggio la “Giornata Modiale delle Api” con degustazioni in presenza dell’azienda Montuori e un laboratorio per i bambini, il 28 maggio all’interno del parco archeologico dell’Anfiteatro ci saranno rievocazioni e “Volo sull’Arte”, ovvero un’esperienza unica ed irripetibile su una mongolfiera con volo ancorato. La rievocazione storica è a cura della “Mansarda Teatro dell’ Orco”, mentre “Volo sull‘Arte” a cura di “Volare sull’arte”. Eventi targati “In giro per la Campania con i bambini”.

Queste le prime iniziative programmate che fanno parte del “Calendario Unico degli Eventi 2023” che propone nei mesi successivi altre straordinarie esperienza, tra cui “I Racconti di Dioniso”, “Teatro Sotto le Stelle” , “Pomigliano Jazz Festival” , “La sagra della Castagna e della Nocciola” , “Notte al Museo” , tornei sportivi tra cui “La Gabbia” e il calcetto , in attesa del cartellone di “Avella Art Festival” che prevede altre iniziative.

Notte Piovane è il primo singolo di UnleashAnemaHit

A distanza di un anno dal debutto discografico con l’Ep “Uah You” torna il cantautore “sommerso” UAH, acronimo di UnleashAnemaHit. Da oggi è disponibile su tutte le piattaforme digitali “Notte piovane” il nuovo singolo che anticipa il primo album che sarà composto da nove tracce distribuite da Disordine Dischi.
Notte Piovane è il primo singolo di UnleashAnemaHit
UnleashAnemaHit è un partenopeo atipico per due motivi: il primo riguarda la sua volontà di restare nell’ombra, senza palesarsi in foto o nei video né esibendosi dal vivo. Una scelta che va in controtendenza in questa epoca fatta di ostentazione dell’immagine e ossessione di apparire.
Il secondo motivo è il particolare metodo di scrittura che lo caratterizza, cioè scrive e compone le canzoni esclusivamente durante lunghi viaggi in auto, soste in autogrill, chiuso in garage e sempre in completa solitudine dove trova l’ispirazione per i suoi testi profondi ed emozionanti. 
 
La sua musica è un mix di sonorità pop e rock, con influenze anni ’90, che lo rendono un artista unico nel panorama musicale italiano pronto a farvi fare un viaggio emozionante attraverso la sua musica intensa e riflessiva.
 
Il primo singolo estratto dal debut album che verrà pubblicato a maggio e distribuito da Disordine Dischi. “Notte piovane”, come tutti i brani dell’album, è stato registrato presso i Music Factory Studio ed è stato arrangiato e missato da Dino Barretta mentre la masterizzazione è stata curata da Frank Arkwright presso gli Abbey Road Studios di Londra
 
“Notte piovane” è un brano dal testo misto, parti di italiano e parti di napoletano, che analizza le relazioni sentimentali quando terminano e lasciano terribili strascichi. Dal beat downtempo ha un retrogusto soul partenopeo che fa da colonna sonora ad un amore finito e di come si cerca di superare questo momento difficile della vita.

Felpa Bianca è il nuovo singolo di Forse Frasca

Felpa Bianca è il nuovo singolo di Forse Frasca disponibile sulle piattaforme digitali (con Artist First) e in radio dal 21 aprile. Il brano del giovanissimo cantautore di origine molisana di stanza a Roma è il racconto malinconico della fine di una storia adolescenziale che si sviluppa con leggerezza su un tappeto sonoro squisitamente pop curato da Matteo Gabbianelli e un ritornello che non va via dalla testa.

Felpa Bianca è il nuovo singolo di Forse Frasca

Forse Frasca descrive così il suo nuovo singolo:

Fare ‘cazzate’ è troppo facile, ma non accollarsi le conseguenze, quelle che ti portano a stare sveglio la notte e a visualizzare la schermata WhatsApp con l’intramontabile dubbio ‘le scrivo o non le scrivo? ’, ma ciò che è peggio è vedere che quella che una volta tu chiamavi la tua ragazza, che di te stringeva tutto, adesso ha mollato tutto di te, tranne la tua felpa che dovrai ritornare a prenderti. Tu quella felpa non la rivuoi indietro, vorresti che fosse il pretesto e non sai come dirglielo. Felpa Bianca nasce dal bisogno di esternare sotto forma di canzone il bisogno di ritornare e di promettere le cose più belle, nelle note di una canzone malinconica di un piccolo, ma forte amore.

Forse Frasca

Forse Frasca: chi è?

Mi chiamo Francesco e sono nato a Campobasso, dove ho trascorso i primi diciott’anni della mia vita prima di trasferirmi a Roma. L’energia di queste due città ha determinato fortemente il mio modo di vivere la musica e il quotidiano.
Nella provincia molisana il tempo scorre più lentamente e i sogni sembrano seguire lo stesso ritmo.
Nonostante, infatti, mi sia dedicato fin da giovanissimo alla scrittura di canzoni, è solo grazie agli stimoli presenti nella Capitale che decido di pubblicare i primi brani che, fino a quel momento, mi limitavo a cantare solo tra amici.
Adesso mi chiamo anche Forse Frasca e inizio a prenderci gusto.

Forse Frasca è un ragazzo che, come tanti altri, un giorno ha preso una chitarra in mano e non l’ha più lasciata. Solo che lui non scriveva per gli altri, ma per sé stesso, chiudendo questo talento nell’armadio della sua cameretta a Campobasso; le ragazze si innamoravano di lui solo già solo per i capelli.
Arrivato a Roma per motivi di studio, la Capitale ha ingenerato in lui il forte senso di mettersi in gioco, con la conseguenza che tutte le cose che si era tenuto dentro hanno cominciato a bussare, poi a farsi sentire e infine esplodere. Francesco quindi ha scritto “Cuore in Due” (feat. Noire), che ha riscosso consensi positivi da parte del pubblico. Da lì, la voglia di suonare davanti al pubblico, con la partecipazione a numerosi open mic e frequentazioni dei posti abituali ai musicisti in Roma.

Nel 2022 Forse Frasca ha partecipato all’Open Mic contest del festival Spaghettiland in Roma, il 26 giugno a Villa Ada, ottenendo come premio la produzione del singolo “Felpa Bianca”, disponibile su tutte le piattaforme streaming dal 21 aprile. La canzone parla di una turba d’amore giovanile, fa ballare e ci riporta indietro nel tempo alle prime note degli Zero Assoluto e alle vibes del primo indie. Felpa Bianca è il secondo singolo di Forse Frasca, che ha appena cominciato e sa da dove parte, non sa dove arriverà, ma con la certezza di avere in mano la voglia di mangiarsi il mondo.

Inizia Cilento Tastes: ecco i nomi degli artigiani del gusto

Riti secolari, terreni fertili ed un microclima baciato dalla fortuna: il Cilento possiede una biodiversità unica al mondo, con l’enologia che fa da trait d’union tra antico e moderno, per non parlare dell’arte e della cultura…Cilento Tastes vuole raccontare tutto questo, attraverso i veri protagonisti del territorio: gli artigiani del gusto e le cantine più rappresentative del territorio. L’appuntamento è dal 22 aprile al 25 aprile, alle ore 18,00 con l’apertura al pubblico dell’area permanente, con oltre 70 artigiani, con i relativi prodotti tipici, e la “Cantina Cilento” una selezione dei vini più rappresentativi del territorio, e ancora gruppi emergenti e artisti locali per un’esperienza 100% cilentana. L’evento è plastic free, l’allestimento è tutto green in legno riciclato e riciclabile.

Cilento Region, Salerno, Campania – Capaccio Paestum, Vannulo buffalo farm

 

Nel Cilento è nata la Dieta Mediterranea, e conta numerosi Presidi Slow Food, prodotti Dop e Igp, in altre parole, si tratta di un patrimonio enogastronomico di sorprendente valore. Prodotti che sicuramente hanno fatto e fanno da traino per l’economia del luogo, anche la produzione vitivinicola, contribuisce alla forza di un territorio sospeso tra storia, tradizioni ed un pizzico di magia: quella che pare aleggiare nell’aura senza tempo che avvolge il Cilento.

Gli artigiani del gusto di Cilento Tastes: l’elenco dei protagonisti

Azienda Agricola Salella con le olive “ammaccate” e conserve; Caseificio Del Prete  con bocconcini e ricotta; Il Salume Stiese della Macelleria Piccinino          e il panino con salsiccia e carne arrosto; Azienda agricola e agrituristica Corbella con le tipiche “lagane e ceci”; insalata mediterranea, la cicciata, confetture, legumi e pasta artigianali, Caseificio La Contadina  con lo Yogurt “Bufarello”; Natalí Prodotti Cilentani con i sott’oli; Cece Re con bruschetta con sott’oli; Le Sorelle Trotta con la pizza fritta; Stilla con l’olio; Fattoria Albamarina con i suoi vini; Pastificio Artigianale Pietro Cava con la pasta artigianale; Salumificio La Cilentana con i salumi del territorio; Frantoio Oleario Radano Massimo con il suo olio;  Gelateria Di Matteo con il gelato e i biscotti; lo chef Pietro Parisi -Palazzo Gentilcore- preparerà “la capra & la bufala in scarpetta cilentana” ; A.P.S Associazione Fusilli Di Pasquale Oristanio   con gli iconici fusilli di Felitto; Appena Fritto con gli sfizi di pollo per bambini,  Skim – la Birra Artigianale CampanaA Casa di Delia con lo “Spaghettone cilentano”; Panificio Biscottificio L’Antica Panetteria con i biscotti locali, Festa dell’Antica Pizza Cilentana con la tradizionale pizza cilentana, l’associazione Oleum  con il marchio “Only extra”;  Polito Viticoltori con i vini del territorio; Antico Cilento Liquori, Azienda Agricola Manzi con i fichi;  L’Ammaccata – Antica Pizza Cilentana    con la pizza ammaccata, Caseificio Sant’Antonio   con il caciocavallo impiccato, Cilento I Sapori della Terra con vari prodotti tipici; Le Terre Ambrate con il miele; Mont Blank con il pane ai grani antichi cilentani, carpaccio di manzo affumicato ai sentori d’ulivo, carciofo di Paestum e mayo alle alici di Menaica mousse di ricotta di bufala e fichi del Cilento; Minnelea – La Casa della Dieta Mediterranea con le marmellate; La Dispensa di San Salvatore con l’ottima selezione dei prodotti del territorio; Storie di Pane con zeppole a base di alici, gli  “scauratielli”, il “cuzzetiello con melanzane imbottite;  Il Granato con la mozzarella e lo yogurt, Officine Alkemiche S.r.l.s con i suoi liquori, Iris Birra – Le Essenze di Terry      con birra e liquori; Taverna Mast’Emilio con le braciole, arrosticini e panini, la Cilentina srl        con la pizza; Azienda Agricola Paragano Maria Pia      con l’olio, GOI – La Cesta della Biodiversità degli Agricoltori Custodi ceste con prodotti tipici, presente anche il Consorzio di Tutela del Carciofo Igp con il liquore “Amaro di Paestum”.

E ancora, per la categoria non solo food: Angelo Iannuzzi con ceste e madie, SOS Villaggi dei BambiniAssociazione ABA, e ancora la start-up innovativa PR Salute e l’app Authentico, Çeramì Di Nicola Craba con le sue ceramiche, Rosa Allocca – Sartoria Artigianale, con un’esposizione di artigianato, Afrodite Natura S.r.l.s con i cosmetici, e Giovanna Voria con i gioielli fatti con i ceci.

Cilento Region, Salerno, Campania – At the “La Dispensa of San Salvatore” local expert woman run the kitchen to ensure that only traditional food like at home is made

Cantina Cilento

In Cilento, quando si parla di vino, c’è tanta storia da mettere in conto. Sono vitigni che originano dall’antica Grecia. Terreni di difficile coltivazione, ma che ben si prestano alla coltura della vite. Il Cilento è fatto di colline e di montagne, con piccole piane costiere ed il Vallo di Diano, una grande pianura interna, un tempo occupata da un lago, oggi scomparso. Un continuo susseguirsi di dorsali montuose con un fitto reticolo idrografico, dove i vitigni locali, introdotti dagli antichi colonizzatori greci, hanno trovato dimora nella natura argillosa-calcarea del terreno e nel clima di zona.

Il Cilento è fatto di marne calcaree ricche di pietre, sono loro a donare ai vini una straordinaria mineralità e inevitabilmente freschezza. Sono 10 le cantine che fanno parte della selezione “Cantina Cilento”: Polito ViticoltoriTenuta Macellaro, Tenuta Marchese Cardone, Vino BIOS, Tenuta Mainardi, Donna Clara, Alessandra, Botti Emiliana, Cantina Bello, Tenuta Massanova.

Grottaminarda ricorda e celebra la Resistenza con un convegno

Celebrare e commemorare la Resistenza è un atto dovuto alla storia politica e alla nostra Costituzione, lo sa bene l’Amministrazione di Grottaminarda, che per il 25 aprile ha organizzato un convegno che tratterà su diversi fronti: filosofico, culturale e politico la giornata della Liberazione.

Commemorare significa celebrare in forma solenne e bisogna farlo insieme perché la memoria condivisa è fondamentale, per ricordare ciò che siamo oggi come cittadini perché ciò che siamo ci è stato dato dal passato, con il sangue.

Tante vite si sono sacrificate per la libertà politica e di espressione e non lo hanno fatto invano, come molti oggi vogliono far credere.

Il 25 aprile è una giornata che non deve essere dimenticata perché è grazie ai partigiani, ai resistenti e ai ribelli che si riunirono per un profondo rispetto per la dignità umana e sociale che noi siamo una Repubblica democratica.

Noi a loro dobbiamo tanto, dobbiamo tutto probabilmente e non dobbiamo dimenticarlo.

Comune di Grottaminarda celebra il 25 aprile

La memoria condivisa è necessaria perché ci aiuta a comprendere la nostra identità politica perché questa giornata è l’unica vera fonte dell’ethos repubblicano perché chi scelse la Resistenza si oppose, offrendo la sua vita, per combattere coloro che scelsero il fascismo portatore di abusi e soprusi innumerevoli lesivi per la dignità umana, sociale e politica dell’essere umano.

Solo il sentire unanime, attraverso la commemorazione può consolidare una memoria condivisa per una Repubblica democratica, che qualcuno, oggi, cerca di sabotare con fandonie e misere considerazioni volte a non dare il giusto valore alla Resistenza.

Costantino Mortati, giurista e costituzionalista italiano di origine arbëreshë, nel 1955 scriveva:

La nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, ha rappresentato il capovolgimento della concezione autoritaria, illiberale, esaltatrice della guerra, imperialista e razzista che il fascismo aveva affermato in Italia, trovando, inizialmente, l’opposizione – spesso repressa nel sangue – di non molti spiriti liberi.
La guerra, con le sue sorti rovinose, fece aprire gli occhi a molti italiani e costituì il motore di un sentimento generalizzato di rifiuto e di rivolta, che si accentuò fortemente dopo l’8 settembre e l’occupazione nazista dell’Italia.
Come notava acutamente un partigiano di stampo cattolico liberale, Sergio Cotta, gli Italiani di quel tragico periodo furono un popolo unito nella sofferenza, sotto l’incubo dell’occupante e del suo alleato per l’oppressione poliziesca, le retate indiscriminate, le drammatiche persecuzioni razziali, la cattura di ostaggi innocenti senza distinzioni di età e di sesso, le rappresaglie fuor di proporzione in città e campagne indifese.

La Resistenza, oltre ad essere un evento storico e politico, è un atto di rivolta morale scaturito da un profondo sdegno nei confronti di chi trucidava senza pietà civili, che hanno deciso di unirsi e imbracciare armi per combattere quel senso di oppressione che soffocava la libertà individuale. Questo atto morale è stato pagato con vite, ciò che per ogni singolo individuo è il bene più grande. Per questo motivo il tema della Resistenza è di fondamentale importanza perché solo attraverso la comprensione del profondo senso di umanità che si celebra in questa ricorrenza si possono comprendere i valori e i meriti del 25 aprile.

Il cantautore napoletano Eric Mormile torna con un nuovo singolo

Il filosofo francese Gilbert Cesbron scrisse che “ognuno di noi ha un accompagnamento musicale interiore. E se gli altri l’ascoltano bene, si chiama personalità”, e da questo disegno di accordi interiori dai molteplici tratti e colori, un vero artista attinge per comunicare se stesso al mondo e viceversa, con un tocco unico e personale in cui ogni ascoltatore può ritrovarsi, sentendosi compreso e meno solo.

Questo è ciò che ha fatto il cantautore e polistrumentista napoletano Eric Mormile, che dopo aver conquistato pubblico e critica con il manifesto sociale elettro-rock “Quanta Luce”, con il quale invitava tutti noi a far brillare il fuoco della nostra anima oltre giudizi e preconcetti, riconferma l’eclettismo della sua scrittura e la versatilità del suo repertorio con “Nun Pozzo Cchiù Guarì”, il suo nuovo singolo.

Un brano completamente differente da quelli presentati sinora dall’autore e interprete campano, che si distingue non soltanto per un abbraccio melodico modernissimo ma fortemente affine alla tradizione musicale partenopea, ma anche per una dimensione testuale per lui nuova, volutamente inesplorata, quella del sentimento d’amore, qui esaminato e discusso da un’inedita prospettivaquella di una malattia, un disturbo che sa curare e lenire ogni sua causa.

Eric Mormile

Celebre ai media per il suo intento di rivoluzionare e ammodernare la scena discografica partenopea mediante fusioni sonore innovative e scelte testuali atipiche e rivoluzionarie, pur mantenendo saldo il viscerale amore per la propria terra ed un forte senso di appartenenza evincibili anche dall’utilizzo del solo dialetto, Eric Mormile fa centro proponendo un brano che sì parla d’amore, ma lo fa in un modo del tutto diverso, come lui stesso spiega:

’Nun Pozzo Cchiù Guarì’’ è una canzone molto atipica per quello di cui normalmente parlo: tendo a produrre pochissimi testi a sfondo sentimentale, poiché tutta la canzone napoletana ne è pervasa.

Per questo motivo, trovo sia estremamente facile cadere nel cliché quando si parla di trasporto emotivo usando questa lingua. Ma l’amore fa parte di ciascuno di noi e ho quindi cercato il modo meno banale possibile per parlarne, paragonandolo ad una specie di malattia a cui nessuno di noi è vaccinato a sufficienza.

Ciò che può apparire a primo acchito in controtendenza per un anticonformista come Eric, risulta però in grado di stupire e avvalorare la sua attitude punk, inserendosi perfettamente in quella visione caleidoscopica e rivoluzionaria, quasi pionieristica, che lo caratterizzano, partendo dalla scelta del titolo, ispirato da alcune riflessioni su una delle pellicole più illustri e blasonate della filmografia italiana, “Il Postino” di Massimo Troisi:

Stavo ragionando sulle frasi di Massimo Troisi nel film ‘’Il Postino’’, – prosegue il cantautore -, quando in una scena, afferma di ‘’non voler rimedio’’ al suo innamoramento, ma di voler ‘’restare malato’’. Da lì, mi sono chiesto: e se parlassi dell’amore come di una malattia? Quando scrivo i testi delle mie canzoni, cerco sempre di raccontare la mia esperienza, il mio vissuto; ecco quindi la mia storia di una malattia benevola!

Dallo stupore iniziale scaturito dalla consapevolezza di provare un sentimento profondo a tal punto da farci diventare come tele su cui il destinatario del sentimento stesso può dipingere tutto quello che ha dentro di se, riversandone ogni colore, fino alla presa di coscienza che dinanzi alla potenza del cuore e dei suoi battiti nessuno è immune, l’artista ci accompagna in un viaggio che ha come unica meta il coraggio di lasciarsi andare agli itinerari del cuore, acquisendo contezza che rassegnarsi a non guarire più significa in qualche modo vivere davvero ciò che abbiamo la fortuna di provare, anche quando ci risulta difficile abbandonarci alle emozioni per timore, esperienze spiacevoli passate o diffidenza.

Sotto il punto di vista ritmico e armonico, “Nun Pozzo Cchiù Guarì” si inserisce tra le vivaci fila della World Music, ispirandosi alle composizioni di Peter Gabriel, ma soprattutto, come suggerisce la presenza del Sax Soprano Alessio Castaldi, di Sting e dei Mr. Mister, rappresentando un vero e proprio antipasto del primo album di Eric, in uscita a fine anno, frutto di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione. A differenza di tutte le altre tracce che andranno a comporre il disco, scritte negli ultimi 4 anni, “Nun Pozzo Cchiù Guarì” è nato nel 2010, originariamente come un pezzo in lingua inglese, poi scritto ex novo in napoletano e riadattato musicalmente grazie anche alla supervisione del Maestro Salvatore Palomba (autore di “Carmela”, brano della canzone classica napoletana portato al successo da Sergio Bruni).

Conclude Eric Mormile:

Come tutte le canzoni che scrivo,‘’Nun Pozzo Cchiù Guarì’’ è una parte di me, e come esperimento di vecchio brano che acquisisce nuova linfa vitale tramite musica e testo rinnovati, non credo sarà l’ultimo. Con la mia musica, cerco sempre di parlare del mio vissuto personale, ed è per questo che la canzone è anche il racconto di come ‘’il muro’’ della mia diffidenza sentimentale, sia stato abbattuto dalla persona che l’ha ispirata e con cui ormai sto da molto tempo. La stessa persona, Elvira, compare in siluette anche sulla copertina del singolo, curata da Diana De Luca, e nel relativo videoclip, da me ideato.

Lasciarsi andare, trasportati dalla maestosa corrente del sentimento, cercando di abbattere la propria diffidenza per rinnovare se stessi, concedendosi così la possibilità di amare e di esprimersi attraverso l’amore, immergendosi completamente nella sola “malattia” che è al contempo cura e terapia di se stessa.

Eric Mormile

Eric Mormile: chi é?

Eric Mormile, all’anagrafe Enrico Mormile, è un cantautore, polistrumentista, compositore e insegnante di educazione musicale nato a Napoli il 3 Aprile 1994. Il suo primo approccio con la musica avviene con lo studio del violino all’età di 6 anni, un percorso formativo di un decennio sotto la guida del Maestro Gennaro Cappabianca, affiancato allo studio della chitarra, del pianoforte e delle tecniche vocali con il Maestro Luigi Giordano Orsini. Tra il 2000 e il 2010, in veste di violinista, si esibisce assiduamente con l’orchestra Collegium Philarmonicum, collaborando alla stesura dei libri ‘’Alighiero’’, editi da Curci. Nel 2004, l’artista entra a far parte del Coro Voci Bianche del Teatro San Carlo, partecipando all’opera ‘’La Boheme’’, presentata nello stesso anno all’Arena Flegrea.

Tra il 2009 e il 2012, fa parte del Laboratorio Corale S. Pietro a Majella, grazie a cui è ospite al ‘’Premio Massimo Troisi 2009’’ e all’opera prodotta da Napoli Teatro Festival Italia ‘’San Gennaro Superstar’’ (edizioni 2009 e 2010). Dal 2013 al 2018, ricopre il ruolo di chitarrista nel Coro Giovanile del Teatro San Carlo, con cui calca prestigiosi palchi tra cui quello della sede Rai partenopea, del Teatro San Carlo, del Teatro Palapartenope e di Piazza Plebiscito per il Concerto di Capodanno. Con lo stesso coro, partecipa a diverse produzioni del Teatro San Carlo, tra le quali ‘’I Mille Pagliacci di Eduardo’’ (2014) ed il musical ‘’Change’’ (2015), di cui è uno degli autori di testi e musiche. Tra il 2013 e il 2016, Eric si esibisce in qualità di pianista alla manifestazione ‘’Piano City’’, presentando brani originali e non.

Nel 2015 incide il brano “Iside”, inserito nel disco ‘’Approdi: Avanguardie Musicali a Napoli Vol. 1’’ e prodotto della rivista Konsequenz. Nel 2017 suona come chitarrista nell’album ‘’Oggi si Vola’’ dell’orchestra Collegium Philarmonicum, con le musiche di Lello Roccasalva. Nel 2018, con il gruppo N Sound, prende parte al ‘’Festival di Napoli New Generation’’ con il brano ‘’Arricordate ‘e Me’’, di cui è autore, e si classifica terzo. Nel 2019 canta la canzone vincitrice della manifestazione ‘’Premio Falconio’’ ‘’Cantammo’’, con testo a cura di Salvatore Palomba e musica di Ugo Raimondi.

Diplomato al Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella in ‘’Musica Corale e Direzione di Coro’’, nel 2023 approda sui digital store con “Quanta Luce”, il suo primo singolo ufficiale che, avvolto da un’innovazione sonora elettro-rock frutto di una minuziosa ricerca artistica volta all’originalità e alla sperimentazione, incoraggia coloro che vengono etichettati come “diversi” e “strani” a non offuscare la propria luce interiore, bensì a perseguirla come un faro guida, trasformando l’isolamento e la ghettizzazione in un punto di forza da cui partire per sovvertire cliché e ristrettezze di pensiero in un cammino di uguaglianza e inclusione. Il brano fa da apripista al suo disco d’esordio, la cui uscita è prevista a fine 2023.

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