Cultura

Italy Rock: pura adrenalina musicale ai piedi dell’Etna

L’appuntamento con “la storia del rock suonata da chi ha fatto la storia” è il 28 luglio a Zafferana Etnea (CT).

A mettersi in gioco per un progetto comune sono i migliori chitarristi e strumentisti italiani: Maurizio SolieriRicky PorteraFederico PoggipolliniGiuseppe ScarpatoRobby PellatiRigo RighettiLollo Campani. Tutti protagonisti all’Anfiteatro Falcone e Borsellino.

Sono stati chiamati per interpretare, al meglio delle loro possibilità artistiche e professionali, svariate sequenze sonore che si legano fortemente alla capacità e allo stile musicale di alcuni grandi performer italiani, portando in scena – sullo stesso palco – quell’amore stratosferico per la musica rock che hanno tatuato sul cuore.

Italy Rock

Italy Rock

Capita così che Maurizio Solieri, guitar man per oltre trent’anni di Vasco Rossi; Ricky Portera, storico chitarrista degli Stadio e grande amico di Lucio Dalla; Federico Poggipollini, il Capitano Fede della banda di Ligabue e sua prima imbattibile chitarra; Giuseppe Scarpato, inseparabile chitarrista di Edoardo Bennato, assieme a Robby Pellati e Rigo Righetti ed alla straordinaria voce di Lollo Campani siano tutti protagonisti di Italy Rock (La storia del rock suonata da chi ha fatto la storia).

Celebrando il gran finale di una tre giorni siciliana, l’evento farà tappa giovedì 28 luglio all’Anfiteatro Falcone e Borsellino nell’ambito della rassegna musicale Ai piedi dell’Etna, organizzata da Olimpo Eventi in collaborazione con il Comune di Zafferana Etnea.

Ecce Mater tesse un dialogo fra la pittura di Eliana Petrizzi e la variegata ricerca artistica di Gennaro Vallifuoco

Ecce Mater è il titolo della mostra che inaugurerà venerdì 22 luglio 2022 alle ore 18,30, negli splendidi spazi espositivi del Complesso Monumentale del Monte a Montella (AV), evento che rientra nel programma di Convivio al monte.
La proposta di Montoro/Contemporanea, a cura di Gerardo Fiore, presenta una scrittura espositiva che, partendo da due ricerche differenti, tesse un dialogo fra la pittura di Eliana Petrizzi e la variegata ricerca artistica di Gennaro Vallifuoco, sul tema ancestrale della madre.

La dea Mefite di Gennaro Vallifuoco

La dea Mefite di Gennaro Vallifuoco

Scrive Giovanna Silvestri (Coordinatore tecnico scientifico – Museo Irpino e Biblioteca Provinciale di Avellino) nel testo che introduce la mostra:

(…) La mostra nasce dall’idea di voler omaggiare attraverso l’arte la forza della femminilità generatrice, la Mater appunto, che supera tutte le barriere spazio – temporali, trascendendo il flusso della storia, per realizzarsi come mito immutabile all’interno degli ambienti monastici di uno dei fiori all’occhiello del patrimonio architettonico medievale in Irpinia, quale il Monastero francescano presso il Complesso monumentale del Monte, luogo dove la natura e l’opera dell’uomo sembrano uniti in un serrato rapporto simbiotico. Il monastero segue l’andamento del monte e si adatta perfettamente al resto del paesaggio ed al verde dei boschi che pervadono il luogo.

Eliana Petrizzi è un’artista e una donna che mostra con evidenza i segni di un’energia che la pervade. Un’energia che le permette di guardare, ascoltare, conservare, registrare il mondo – interiore ed esteriore – per poi tradurlo nei suoi quadri e nelle sue creazioni. È quell’energia
primordiale tipica di una “Mater”, visibile nei soggetti femminili dei suoi quadri, che rappresentano la primigenia femminilità generatrice attraverso l’utilizzo di colori, luci e ombre di chiara memoria rinascimentale. Gennaro Vallifuoco, dal canto suo, in linea con il significato universale della Mater Matuta, divinità ancestrale, generatrice di tutte le cose, nelle sue opere traduce in termini pittorici e scultorei il potere positivo della rigenerazione della vita e del passaggio, nelle stagioni umane, dalle tenebre alla luce.

Alla serata inaugurale interverranno: Rizieri Bionopane, Sindaco di Montella; Michele
Santoro, Presidente Arciconfraternita del SS. Sacramento; Gerardo Fiore, direttore artistico di Montorocontemporanea; Giovanna Silvestri, Coordinatore tecnico scientifico – Museo Irpino e Biblioteca Provinciale di Avellino; gli artisti Eliana Petrizzi e Gennaro Vallifuoco.

Eliana Petrizzi: dipinto

Oltre lo sguardo Eliana Petrizzi

Mostra realizzata in collaborazione con l’Associazione culturale ‘Contemporaneamente’ di Montoro (AV) Giorni e orari visite: lunedì – venerdì: dalle 10,00 alle 12,30; sabato e domenica: dalle 10,00 alle 12,30, e dalle 18,00 alle 20,30.

Alburni World Jazz Festival XXVIII edizione

Con un programma live qualitativamente ricco votato alla valorizzazione della storia, delle tradizioni culturali, enogastronomiche e paesaggistiche dell’alto Cilento, torna uno dei festival più longevi della Campania.
L’Alburni World Jazz Festival 2022 propone un trittico di concerti che vedranno protagonisti il camerunése Richard Bona; il rappresentante della world music italiana Eugenio Bennato con i Taranta Power e il trio francese composto dal batterista Andrè Ciccarelli, 
il chitarrista Sylvain Luc e contrabbassista Thomas Bramerie.
Da quest’anno la direzione artistica è affidata al cantante e pianista jazz Walter Ricci.

Nel borgo medievale di Serre, in provincia di Salerno, situato alle porte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ai piedi dei Monti Alburni; si svolgerà nei giorni 10-11-12 agosto la ventottesima edizione dell’Alburni World Jazz Festival 2022.

Alburni World Jazz Festival 2022
Con la direzione artistica del cantante e pianista jazz napoletano Walter Ricci – affiancato dalla società organizzatrice Mr Few – la manifestazione, tra le più longeve della Campania, cambia denominazione in World Jazz Festival in virtù di una nuova e ristrutturata concezione musicale che vuole aprirsi alle contaminazioni e alle condivisioni di genere.


Tutti i concerti in programma sono ad ingresso libero e si svolgeranno dalle ore 21:30 presso Piazza Ennio D’Aniello.

 Dichiara il direttore artistico Walter Ricci: 

 La musica costruisce dei ponti che mettono in comunicazione fra loro uomini provenienti da altre culture, che parlano altre lingue e che professano religioni diverseLa musica è capace di costruire ponti culturali, abbattere i muri dell’indifferenza e assumere anche una funzione sociale presentandosi come un strumento straordinario di integrazione culturale. La musica è un linguaggio universale ed è comprensibile a tutti, anche a chi non l’ha mai praticata e si è solo limitato ad ascoltarla. E’ proprio questa la chiave del nuovo festival: offrire agli ascoltatori le potenzialità di uno strumento raffinato e artistico che allo stesso tempo ha funzione sociale. 

La mia carriera è iniziata alla tenera età di dieci anni quando mio padre, arrangiatore e produttore musicale, mi ha trasmesso la passione e la grinta per districarmi in questo mondo. Ed oggi essere stato invitato a dirigere una rassegna così importante mi fa sentire onorato e orgoglioso perché posso mettere in pratica i suoi insegnamenti.

Dichiara il Sindaco di Serre Antonio Opramolla:

Per la nostra comunità il festival è molto importante e atteso. Nonostante la longevità pensiamo che sia un evento da preservare e al contempo rinnovare anno dopo anno.

Sono sindaco solo da giugno e quindi ho avuto poco tempo per programmare e ideare questa edizione ma col contributo del nuovo direttore artistico sono convito che sarà un successo. Walter Ricci è stato scelto in quanto professionista serio e artista di caratura internazionale e con lui che questa amministrazione vuole fare un lungo percorso innovativo.

Alburni World Jazz Festival 2022

Alburni World Jazz Festival 2022: il programma

 Ad inaugurare il festival sarà “lo Sting africano” ovvero Richard Bona; cantante, bassista e compositore del Camerun – di stanza prima a Parigi e poi a New York – che carico della sua cultura contaminata si esibirà il giorno 10 agosto.

Bona ha condiviso il palco con i più grandi artisti jazz contemporanei: Manu Dibango, Salif Keïta, Jacques Higelin, Didier Lockwood, Joe Zawinul, Larry Coryell, Michael e Randy Brecker, Mike Stern, George Benson, Branford Marsalis, Chaka Khan, Bobby McFerrin, e Steve Gadd. 
Il giorno successivo, 11 agosto, sarà la volta di Eugenio Bennato, uno dei massimi esponenti della musica popolare ed etnica italiana.
Accompagnato dalla sua band Taranta Power proporrà un misto di ballate e canzoni cantautoriali della tradizione del Sud Italia e inediti del suo lungo repertorio folk che da decenni diffondo messaggi di integrazione tra popoli e culture diverse. A chiudere la tre giorni invece ci saranno due grandi musicisti jazz francesi: Andrè Ceccarelli, musicista di caratura mondiale, performer di classe dotato di sensibilità e controllo incredibili sullo strumento che con il suo drumming raffinato e il suo swing propulsivo è un autentico riferimento per chiunque suoni la batteria. Con lui sul palco il chitarrista, polistrumentista e arrangiatore Sylvain Luc, considerato uno dei grandi nomi del jazz europeo, e il contrabbassista Thomas Bramerie.

Erdoğan, il nuovo sultano di Can Dündar, Anwar

Erdoğan, il nuovo sultano di Can Dündar, Anwar è una ricostruzione rigorosa, realizzata dal giornalista più scomodo del nuovo regime, per cercare di spiegare anche come sia stato possibile che la Turchia si sia trasformata in un regime islamico autoritario.

Come ha fatto un bambino nato in una povera famiglia anatolica a diventare l’uomo forte della nuova Turchia? Due oppositori dell’attuale regime di Ankara, uno giornalista, l’altro fumettista, hanno scelto la graphic novel per raccontare l’irruenta ascesa al potere di Recep Tayyip Erdoğan.

Il presidente turco è una delle figure politiche più controverse del Ventunesimo secolo, il politico più duraturo in Turchia e in Europa, che ora cerca nuovi spazi in Mediterraneo. Diventato sindaco di Istanbul nel 1994, come islamista moderato ha fondato il suo partito nel 2001, vincendo le elezioni politiche dell’anno successivo. Ha conquistato gli elettori con il suo carisma e ha operato severe purghe in seno all’esercito e all’amministrazione turca debellando i suoi oppositori e trasformando la Turchia da repubblica laica a paese islamico autoritario.

La graphic novel di Can Dündar, illustrata da Anwar, ricostruisce la vita del giovane Erdoğan, dai suoi insuccessi scolastici alle glorie calcistiche, dai primi passi in politica alla scalata verso il potere, e insieme ripercorrono le tappe fondamentali della storia turca dell’ultimo secolo fornendoci un potente strumento di comprensione del presente.

Erdoğan, il nuovo sultano è la prima opera pubblicata dalla neonata casa editrice turco-tedesca Özgürüz Press (Noi siamo liberi), il cui portale d’informazione è già stato oscurato dal regime turco. Con questo libro dichiara di cominciare il suo viaggio per difendere la libertà di scrittura.

Di seguito il loro programma riportato nell’edizione originale:

Faremo incontrare scrittori di ogni luogo del mondo presi di mira da despoti, imprigionati, esiliati, uccisi e i loro libri vietati, sequestrati, bruciati, con i lettori. Garantiremo la reperibilità di libri in diverse lingue, in formato cartaceo e digitale.

Così sosterremo gli scrittori sotto oppressione. Cercheremo di far arrivare in ogni angolo del mondo libri che si sono voluti cancellare dalla faccia della terra, in modo che gli autocrati si accorgano della forza incancellabile della scrittura, e capiscano che il divieto renderà leggibile un’altra opera.

Erdoğan, il nuovo sultano di Can Dündar, Anwar

Erdoğan, il nuovo sultano di Can Dündar, Anwar

Can Dündar: biografia 

Can Dündar giornalista, autore di oltre 30 libri, è stato dal 2015 direttore del quotidiano Cumhuriyet, organo del primo partito d’opposizione in Turchia. Arrestato per aver pubblicato le immagini di un trasporto di armi da parte dei servizi segreti turchi ai combattenti islamici siriani, è rimasto in carcere tre mesi. Nel luglio 2016, ha lasciato la Turchia per la Germania dove vive in esilio.

Nel dicembre 2020 un tribunale turco ha emesso nei suoi confronti una condanna a 27 anni di carcere accusandolo di terrorismo e spionaggio. Nel 2016 è stato insignito insieme al collega Erdem Gül del Premio per la libertà e il futuro dei media. Nel 2017, ha ricevuto il premio Politkovskaya al festival Internazionale di Ferrara.

Per Nutrimenti è uscito Arrestati (2017). A Berlino ha fondato una piattaforma d’informazione e web radio di cui è caporedattore.

Questa è la sua prima graphic novel.

Mohamed Anwar: biografia

Mohamed Anwar è un illustratore di fumetti e caricaturista politico egiziano-sudanese. Ha lavorato per diversi giornali egiziani e arabi. Ha sempre difeso i valori della giustizia sociale e della libertà d’espressione, spesso in contrasto con l’Islam politico e il regime militare. Dopo che le riforme della Primavera araba sono state cancellate, nel 2019 Anwar è stato arrestato e deportato. Si è trasferito prima in Libano, poi a Berlino e lavora attualmente con Correctiv, una redazione no-profit di giornalismo investigativo, cofondatrice con Can Dündar della sua web radio.

L’America e il cinema di Michael Wood

L’America e il cinema di Michael Wood è un libro su Hollywood.

Hollywood creatrice di miti, fabbrica di parole rassicuranti e sogni consolatori: favole, figure e vicende offerte all’identificazione di pubblici sterminati.

Hollywood come specchio riluttante della mutevole realtà americana, come recalcitrante eco di problemi e interrogativi posti a un’intera nazione, formidabile strumento che esorcizza i temi del dibattito nazionale e li riduce a storielle innocue.

Un cinema, fatto con intenti squisitamente commerciali, prodotto da strutture industriali rigorose, realizzato con straordinaria perizia artigianale.

Wood analizza i luoghi comuni, il sistema di riferimenti culturali di tutta una nazione, che, in quel cinema, trovano un’espressione tanto più significativa, quanto meno consapevole.

In equilibrio tra la nostalgia per le favole che ci hanno incantati, e l’analisi curiosa di ciò che queste favole nascondevano.

Prefazione di Giulia Carluccio e Mariapaola Pierini.

L’America e il cinema di Michael Wood

Michael Wood: biografia

(1936) È professore di Letteratura Inglese presso Princeton e la Columbia University.

Ha mostrato un interesse eclettico per la finzione e il racconto di storie, in tutte le sue forme.

Si è occupato di letteratura europea e di autori come García Márquez, Vladimir Nabokov e Franz Kafka.

Si è occupato inoltre di cinema pubblicando America in the movies (1989), in cui si analizza il rapporto tra la mitologia di Hollywood e la società di massa, e Belle de Jour (2000), sul cinema di Luis Buñuel.

Si conclude la XXII edizione del Premio Massimo Troisi

Si è conclusa con successo la XXII edizione del Premio Massimo Troisi che in cinque giorni ha registrato la presenza di oltre diecimila persone affollando l’arena di Villa Bruno location della kermesse dedicata al grande attore sangiorgese. Il premio è organizzato e promosso dal Comune di San Giorgio a Cremano e realizzato con un contributo della Regione Campania.

Ezio Greggio

Ezio Greggio

Concorsi, musica e tanta comicità sono stati i fattori che hanno caratterizzato questa edizione che ha visto l’attore e showman Gino Rivieccio fare da perfetto padrone di casa. Accompagnato dalla giornalista Titta Masi il direttore artistico ha accolto grandi interpreti della comicità nazionale come Ezio Greggio e Ale e Franz – interagendo con loro in esilaranti sketches e regalandoci altri momenti comici con brevi monologhi che hanno riconfermato il suo spessore artistico – e le testimonianze amorevoli in ricordo di Massimo delle attrici Sandra Milo Nathaly Caldonazzo. Straordinari gli intermezzi di Vincenzo De Lucia con le sue divertenti imitazioni. Ampia la sezione musicale con l’attesa esibizione di Gigi Finizio e le sorprendenti performance vocali dei Super4 e delle Ebbanesis. Spazio anche alle giovani promesse musicali della GenZ con gli showcase di Kya, Gaiè, Apno, Veronica Di Nocera ed Eva Maus. 

Nel corso della serata finale la giuria, composta da Giancarlo Bozzo (direttore artistico di Zelig), Gaetano Liguori (direttore artistico del Teatro Totò di Napoli) e Pierluigi Iorio (direttore artistico del Teatro E. De Filippo di Agropoli), ha assegnato i riconoscimenti per i concorsi: a vincere il premio per il “Miglior attorə comico” c’è un ex aequo tra la torinese Federica Ferrero e il napoletano Mariano Grillo. Ad entrambi è stato consegnato il trofeo e oltre a un premio in danaro avranno la possibilità di esibirsi allo Zelig di Milano. Il vincitore per il miglior “Corto comico” è Alessandro Porzio con l’opera dal titolo “Come a Mìcono” mentre  per il concorso “Migliore Scrittura Comica sezione opera edita” primo premio a Lello Marangio per il romanzo “Il mercatino di Roccagioiosa” (Homo Scrivens edizioni). Primo premio sezione “Racconto Inedito” a Guglielmo Finazzer e Stefano Russo per l’opera “Il Circolo Vizioso”. Menzioni speciali per gli autori Raimondo Preti, Elisa Zaccagnini, Gianluca Papadia e Gabriele Bianchini.

Il “Premio Cremanum d’argento 2022” è stato consegnato all’attore sangiorgese Massimo De Matteo. Il Cremanum è un premio assegnato dal Comune a un artista che si è distinto nella propria professionalità e che abbia un legame con la città di San Giorgio a Cremano.

Diverse le autorità intervenute al galà finale: insieme al Sindaco Giorgio Zinno e Vice Sindaco Pietro De Martino in platea c’erano il Dott. Luigi Riello Procuratore generale della corte d’appello di Napoli; l’europarlamentare Gioisi Ferrandino e il deputato e componente delle Commissioni Giustizia e Difesa Gianfranco Di Sarno. La vicepresidente del Consiglio Regionale Loredana Raia e i consiglieri regionali Mario Casillo Francesco Emilio Borrelli.

 Afferma il Sindaco Giorgio Zinno: 

Questa è stata un’edizione meravigliosa. Siamo riusciti a celebrare il nostro grande Massimo proprio come lui amava: con i suoi amici e concittadini, con tanti artisti che lo hanno conosciuto, apprezzato e che da lui sono stati ispirati, nonché alla presenza straordinaria di Nathaly Caldonazzo, sua ultima compagna di vita che ci ha fatto commuovere attraverso inediti racconti della vita di Massimo.
Ma soprattutto abbiamo raggiunto ancora una volta l’obiettivo di far emergere nuovi, straordinari talenti nell’arte della comicità.
La collaborazione con Zelig è stata il valore aggiunto di questa XXII edizione, in quanto ha portato davanti al grande pubblico, giovani attori comici di grande qualità interpretativa e forte originalità.
E poi il pubblico: registrare il sold out tutte le sere è la testimonianza che il Premio cresce di anno in anno ed è capace di offrire spettacoli e proposte culturali e artistiche sempre nuove. Un plauso va al Direttore artistico Gino Rivieccio e a tutta la squadra dei dipendenti comunali e non che ha lavorato senza sosta, confermando il Premio Massimo Troisi un successo per tutta la città.
Infine un ringraziamento va alla Regione Campania che ha contribuito anche quest’anno alla sua realizzazione.
XXII edizione del Premio Massimo Troisi
Conclude il vicesindaco e assessore alla Cultura Pietro De Martino: 

Siamo soddisfatti di questa edizione, ricca, vivace ma anche emotivamente molto coinvolgente.
L’obiettivo di dare spazio agli artisti nei vari campi della comicità: recitazione, scrittura, regia ecc.. è stato raggiunto pienamente. Anche gli eventi collaterali al Premio hanno raggiunto questo scopo: evidenziare il talento e dare spazio all’arte e allo spettacolo. Questo è il nostro omaggio al grande Massimo.
Dichiara Gino Rivieccio:
È stato un Premio che mi ha dato grandi soddisfazioni, morali  e professionali, una edizione forse superiore anche alle altre da me dirette, grazie a un feeling collaudato con San Giorgio e con la sua gente “Un sold out registrato tutte le sere grazie anche ai grandi nomi che sono riuscito a coinvolgere: Ezio Greggio, Ale e Franz, Finizio, Sandra Milo, Nathaly Caldonazzo, le Ebbanesis, i Super4, Vincenzo De Lucia ed altri. Un grazie speciale a Titta Masi che ha condotto con eleganza le serate.
 Si, è un Premio che sento molto mio e al quale spero di dare continuità. Probabilmente Massimo da lassù lo sa e mi protegge.

Francesco Di Bella in concerto ad Apice Vecchia

Francesco Di Bella, il mitico frontman dei 24 Grana, in concerto con Alfonso Bruno in “Play with me” ad Apice Vecchia, nella corte del Castello dell’Ettore, domenica 17 luglio alle 21:30, in occasione dell’evento “Il Borgo e Il Fiume 4″, evento cornice del progetto R.I.D.E. – The Rivers of Ideas, organizzato dall’associazione Ribellarci di Apice in collaborazione con Comune di Apice, Legambiente Medio Calore, Forum dei Giovani di Apice, Pro Loco di Apice e bMagazine.

Francesco Di Bella

Francesco Di Bella: chi è

Francesco Di Bella nasce a Napoli il 26 luglio 1972.

Alla fine degli anni ’80 forma la prima band con alcuni di quelli che sarebbero poi diventati i 24 Grana, nome che verrà adottato dal 1994.

A seguito dell’incontro col produttore e manager Claudio de Cristofaro, la band firma con la label napoletana Sintesi 3000/La Canzonetta Record. Nel 1996 esce il primo Ep del gruppo, seguito l’anno successivo dall’album Loop. Ne segue un’intensa attività live in tutta Italia.

Il suono che caratterizza i 24 Grana, destinati a diventare una delle più importanti e seguite formazioni indie, è una miscela di punk, dub ed elettronica con testi intensi e rivolti alla situazione sociale di quegli anni. Fatto, quest’ultimo, che porta migliaia di fan ad immedesimarsi nelle canzoni della band, tutte firmate da Francesco Di Bella.

Negli anni successivi la band pubblica altri quattro album, che rafforzano il rapporto col pubblico e li portano ad esibirsi spesso all’estero, da Parigi a Barcellona fino a Tokio.

Parallelamente all’attività con la band, dal 2006 Francesco Di Bella colleziona diverse esperienze artistiche al di fuori dei 24 Grana.

Collabora al disco di Marina Rei, conosce Daniele Sinigallia (che diventerà il suo produttore artistico nei successivi dischi Ghostwriters e Francesco Di Bella & Ballads Cafè, oltre che in quello di prossima uscita “Nuova Gianturco”), canta e compone per Almamegretta, 99 Posse e numerosi altri.

Nel 2013, dopo anni di dischi e concerti, Francesco decide di lasciare i 24 Grana e di dedicarsi alla sua attività di cantautore, tornando a suonare in piccoli club accompagnato dalla chitarra di Alfonso Bruno con il nome di Ballads. Nel 2013 pubblica il primo lavoro solista Francesco Di Bella & Ballads Cafè, in cui reinterpreta alcuni dei suoi brani in una chiave diversa. Si esibisce sul palco del primo maggio a Roma e in apertura a Manu Chao a Napoli.

A settembre 2016 è prevista l’uscita del suo primo album composto interamente da canzoni inedite Nuova Gianturco (Sintesi3000/La Canzonetta Record), in cui duetta con Neffa, i 99 Posse e i cantautori napoletani Dario Sansone dei Foja e Claudio Gnut Domestico.

Nostro giardino è il secondo singolo di Daemia

Daemia torna, dopo la release del brano “No eh? Va be’” dello scorso maggio, con un nuovo singolo dal titolo “Nostro giardino” pubblicato da Arealive/Believe
Il giovane cantautore, e polistrumentista, ancora una volta mette a segno un brano dal testo introspettivo, e raffinato, che fa riferimento ad una forma canzone matura. La produzione artistica è curata dal fidato  Stefano “Juno” Bruno (bassista e producer della band Riva e Scirocco) che ha ampliato lo spettro sonoro con sonorità internazionali, che  attraverso le parole, creano un intreccio tra musica, immagini e sensazioni.

Daemia

Il sound è contemporaneo e al soul sono abbinati suoni elettronici e indie che rendono la canzone qualitativamente originale distaccandosi dai trend. Potremmo definire “Nostro Giardino” un brano alt-pop dall’impatto diretto, che grazie ai ritornelli ipnotici, arriva immediatamente all’ascoltatore.

 Racconta Daemia:

Nostro Giardino” parla del timore che un rapporto d’amore finisca per via della distanza. Il Giardino rappresenta la relazione ma anche il luogo sicuro idealmente costruito insieme e inaccessibile agli altri che rischia però di perdersi sprecando i suoi frutti quando l’altra persona cambia Paese. Il brano è un intreccio di contemporary R&B e Indie-pop, di synths e voce soulful dal beat coinvolgente e dal ritornello ipnotico da cantare a ripetizione.

Biblioteca e Museo Summer edition

Il ricco programma Biblioteca e Museo Summer edition entra nel vivo con un evento speciale dedicato al teatro e ai libri.

Giovedì 21 luglio alle ore 20.00 nel Cortile del Complesso Monumentale Carcere Borbonico andrà in scena in anteprima lo spettacolo cine-teatrale scritto da Paola Apuzza e Maurizio Merolla Ruggiti di libertà. Amore e morte a lu tiempo de li briganti.

Biblioteca e Museo Summer edition

L’evento promosso dalla Provincia di Avellino, organizzato dal Museo Irpino e dalla Biblioteca Provinciale “S. e G. Capone”, è realizzato dalla “Compagnia Teatro degli Eventi” diretta da Maurizio Merolla. Si tratta di una pièce drammatica in costume, ispirata alla vicenda storica del Brigante Antonio Manfra e della sua Brigantessa Mariannina della Bella nel lontano 1865.

In un susseguirsi di scene dal vivo, allestite in stile “set cinematografico”, la trama si svilupperà sotto gli occhi del pubblico, reso cornice vivente delle scene, senza palcoscenico e lontananza dagli attori. Emozioni e sensazioni di vera immedesimazione catapulteranno nella storia gli spettatori, lasciando vibrare sulla schiena e negli occhi, immagini e fotogrammi di una avvincente pagina di storia del Sud.

La Compagnia Teatro degli Eventi da oltre vent’anni è protagonista di esclusivi Eventi Teatrali di rievocazione storica e culturale in puro stile cinematografico, adoperando come locations privilegiate gli stessi ambienti storici dove accadono realmente i fatti narrati nella rappresentazione. Un teatro di ricerca e sperimentazione sempre originale ed innovativo, con forte ricaduta culturale e turistica. Vero promotore per la valorizzazione dei beni culturali e del territorio.

L’evento rientra nell’ampia offerta sculturale estiva promossa dall’Ente Provincia, guidato dal Presidente Rizieri Buonopane, con il Coordinamento Tecnico- Scientifico del Museo Irpino e della Biblioteca Provinciale S. e G. Capone per la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico della Provincia stessa.

Fuori il videoclip del singolo dei Flowers For Boys “Déjà Vu”

Il primo videoclip della band pugliese Flowers For Boys è girato tra i meravigliosi scenari pugliesi. Il video di “Déjà Vu” contribuisce a creare l’immaginario caratteristico della Puglia grazie alla messa in scena delle sue spiagge cristalline, delle sue tipiche vie strette e spoglie. Un luogo ideale per passare un’estate indimenticabile e per lasciare spazio ad amori travolgenti, inaspettati e per questo ancora più sorprendenti.

Una ragazza racconta attraverso lo sguardo rivolto alla telecamera la sua giornata estiva con la genuinità e spontaneità propria della giovinezza. Così, si assiste alla nascita di un affetto libero durante una calda e affollata serata estiva mentre risuona in sottofondo la canzone perfetta.

Fra cocktail e concerti, le emozioni affollate di una rara e acida estate: momenti che diventano nostalgici ricordi nell’istante stesso in cui vengono vissuti.

Confusi, come i colori caldi del tramonto che si fondono con quelli accesi dei giorni più cocenti dell’anno.

E in questi momenti, che sanno già di déjà vu, ci si fa cullare a occhi chiusi… nella musica, nel vento, nell’estate.

Déjà vu dei Flowers For Boys

Déjà Vu

Il nuovo brano della band pugliese Flowers For Boys “Déjà Vu” racconta di un amore inatteso ma non passeggero. Dopo il lungo inverno è giunto il momento di vivere un’altra incredibile estate e di passarla con le persone amate.

Cosa significa ritornare alle atmosfere roventi dell’estate? Il brano “Déjà Vu” grazie al suo sound ritmato e coinvolgente ci trasporta in una dimensione morbida e fiorente tipica della stagione più attesa dell’anno.

Un fresco cocktail bevuto all’ombra di un sole cocente e di temperature bollenti, la dolce apatia che culla in un pomeriggio estivo e che ti riporta continuamente a sensazioni già vissute: questo è “Déjà vu”, il nuovo singolo dei Flowers for Boys.

Un brano che parla del ritornare ciclicamente, con un appuntamento fisso, agli stati d’animo estivi, che si ripetono sempre allo stesso modo, in maniera routinaria, facendosi percepire come un piacevole Déjà vu.

Un Déjà Vu atteso quasi con impazienza, che va di pari passo con il desiderio che non finisca mai. E invece il tempo passa, sorge la luna e la notte è alle porte. Ma tutto questo, soprattutto se condiviso con qualcuno, non fa altro che riecheggiare forte: tutto può aspettare, può aspettare la luna, può aspettare la notte… Ma tu, aspetta e resta qui.

Flowers For Boys

Flowers For Boys: chi sono

Flowers For Boys sono composti da Carlo Candelora (chitarra), Fabio Casadibari (batteria), Federico Marinelli (basso) e Marco Vino (voce). L’origine del nome risiede nella semplicità del gesto di regalare dei fiori. Questa è una pratica antica e universale, eppure continua a generare sorpresa, soprattutto in situazioni ritenute insolite. La stessa genuina meraviglia è data dal sound unico dei Flowers For Boys che accostano originalmente le sonorità dellindiepop brit con l’electro-pop e la House music.

Il progetto musicale è nato nel 2019 e conta già una serie di concerti sulle proprie spalle nei più importanti live club del barese (Garage Sound, MAT Laboratorio Urbano), così come la partecipazione ad alcuni importanti contest e festival sul territorio nazionale. I Flowers For Boys sono stati finalisti regionali del premio MarteLive, ospiti sul main stage del Ritratti Festival di Monopoli, dell’ISS Fest di Ruvo di Puglia. Vengono selezionati soprattutto per il grande evento organizzato dal MEI al Meeting di Rimini del 2021.

La band pugliese ha all’attivo un singolo chiamato “L’Estate sulla Pelle”, autopubblicato nel 2020.
Il 22 aprile hanno rilasciato il loro  singolo, “Patricia”, per l’etichetta Angapp Records.

Questo 24 giugno tornano con un brano fresco, estivo ma sempre intenso: “Déjà Vu”.

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