Cultura

Trianon Viviani, una ciocca di capelli per Mahsa Amini

Il teatro Trianon Viviani di Napoli si schiera, con una manifestazione pacifica, contro gli omicidî e le violenze sulle donne e gli uomini iraniani, esplose per l’uccisione di Mahsa Amini.

Mahsa Amini

Mahsa aveva indossato il velo in modo scorretto e per questo è stata picchiata a morte.

Solidali con le donne iraniane, la presidenza, con il cda e il comitato di indirizzo, la direzione artistica, il personale e gli artisti del teatro Trianon Viviani stasera, alle 20:30, prima dello spettacolo, predisporranno un box all’ingresso del teatro dove depositare le ciocche di capelli di chi vorrà unirsi nella protesta contro gli omicidî e le violenze sulle donne in Iran.

Le ciocche saranno poi consegnate all’ambasciata della repubblica Islamica dell’Iran in segno di protesta.

Il Trianon Viviani “adotta” piazza Vincenzo Calenda

Il Trianon Viviani ha assunto l’adozione di piazza Vincenzo Calenda.

Il sindaco Gaetano Manfredi e il presidente della fondazione Trianon VivianiGianni Pinto, hanno firmato oggi un’apposita convenzione grazie alla quale il Comune affida in adozione alla fondazione teatrale lo spazio urbano della piazza, con il tratto inferiore di via Salvatore Trinchese, per assicurare, tra l’altro, interventi di pulizia – a integrazione di quelli comunali – e la piantumazione e cura delle fioriere esistenti e di altre da sistemare, nonché la riallocazione dell’ulivo posto in memoria di Maikol Giuseppe Russo, vittima innocente della camorra.

Il Trianon Viviani “adotta” piazza Vincenzo Calenda

Il Trianon Viviani “adotta” piazza Vincenzo Calenda

Partners del Trianon Viviani, per questa iniziativa, l’Altra Napoli onlus e l’associazione dei commercianti A’Forcella.

«Abbiamo portato a termine questo percorso in tre mesi con l’impegno di tutta l’Amministrazione – ha spiegato il sindaco –: una risposta concreta e utile per Forcella, luogo dalle grandi tradizioni ma anche attrazione turistica. Il che significa portare economia, cultura e sviluppo in questo quartiere vincendo la criminalità organizzata. Le persone perbene, gli imprenditori perbene, le associazioni del territorio sono i nostri alleati nell’ottica dello sviluppo di tutta la città».

«Da molti anni il Trianon Viviani aveva chiesto al Comune l’adozione di piazza Calenda – ha precisato Pinto – e finalmente, con il sindaco Manfredi e il contributo del sovrintendente uscente Luigi La Rocca, oggi si realizza: con l’Altra Napoli e A’Forcella siamo impegnati a contribuire fattivamente a restituire dignità e decoro alla piazza a partire dal famoso “Cippo a Furcella”, la testimonianza archeologica magnogreca di Neapolis (III sec. a.C.), rilevante nell’immaginario collettivo, che è una parte della struttura della porta Furcillensis presente anche all’interno del teatro con la torre della Sirena».

«Con questo atto – ha sottolineato Antonio Lucidi, vicepresidente dell’Altra Napoli e consigliere del Trianon Viviani –, abbiamo aggiunto un altro tassello a questa straordinaria collaborazione che vede coinvolta l’Amministrazione comunale, la fondazione teatrale e A’Forcella. Era un atto dovuto per la riqualificazione e il rilancio di una delle zone dalla forte vocazione turistica e attrattiva della nostra città. Con questa operazione e con il coinvolgimento delle realtà che operano sul territorio si darà maggiore slancio alle proposte culturali, sociali e artistiche dell’intero territorio».

Per Antonio Raio, presidente di A’Forcella, «l’adozione di piazza Calenda è un passo fondamentale per il territorio, che, per gli imprenditori e i cittadini, mette tanta speranza per il futuro per una vera riqualificazione complessiva».

All’incontro sono intervenuti Maria Caniglia, presidente della quarta MunicipalitàLorenzo Iorio, assessore alle attività produttive, turismo e legalità della seconda Municipalità, e Mario D’Esposito, membro del comitato di indirizzo della fondazione teatrale.

Inaugurata a Torino la mostra Frida Kahlo Il Caos Dentro

Aprirà al pubblico domani, sabato 1° ottobre, al Museo Storico Nazionale d’Artiglieria presso l’antico Mastio della Cittadella, la mostra Frida Kahlo – Il Caos Dentro. 

L’esposizione dedicata alla grande pittrice messicana scomparsa 67 anni fa, prodotta da Navigare srl, rappresenta il primo Progetto di valorizzazione da parte di Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa, con lo scopo di rendere fruibile al cittadino l’importante patrimonio storico – culturale dei Musei Militari italiani. 

Questa mattina, alla presenza del Generale di Divisione Mauro D’Ubaldi – Comandante della formazione e della scuola di applicazione dell’Esercito, di Luca Andreoli, Direttore Generale di Difesa Servizi Spa, del Console del Messico Alessandra Giani e di Gerardo Demo,  Direttore del Museo Mastio della Cittadella, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della mostra che ha svelato i contenuti della rassegna disposta su oltre 3.000 metri quadri, occupando tre piani della fortezza sabauda.

Ha spiegato il curatore dell’esposizione, Vincenzo Sanfo:

La mostra Frida Kahlo Il Caos Dentro che si inaugura al Mastio della Cittadella , un luogo magico per la città di Torino, racconta tutto il percorso della vita di Frida Kahlo attraverso una serie di opere uniche, straordinarie, tra cui  il dipinto realizzato nel 1938: La ragazza con l’aeroplano, un’opera particolare e di grande significato nella storia di Frida Kahlo, per arrivare fino ai rapporti con Massimiliano d’Austria, alla rivoluzione messicana, gli abiti, la vita, la storia , gli amori di una delle icone del nostro tempo.

Curata da Vincenzo Sanfo, Maria Rosso, Antonio Toribio Arévalo Villalba, Milagros Ancheita, Alejandra Matiz e Sergio Uribe, la mostra presenta per la prima volta una innovativa area multimediale divisa in 4 sezioni tematiche: La colonna spezzata, con installazione in 3D; Il viaggio infinito, con nature morte e ritratti; Querido doctorcito, proiezione olografica di Frida in scala reale; e Frida privata, selezione di fotografie stereoscopiche che vedono protagonista Frida negli aspetti più intimi della sua quotidianità, ritratta dal celebre gallerista d’arte americano Julien Lévy che conobbe Frida a New York, diventandone amante negli anni ’30.  

Frida Kahlo

Frida Kahlo

 Frida Kahlo – Il Caos Dentro raccoglie riproduzioni di numerosi dipinti custoditi soprattutto nei musei di Città del Messico e di New York, ma anche un’opera originale di Frida: il delicato autoritratto Piden Aeroplanos y les dan Alas de Petate (1938).

Preziosa è anche la sezione fotografica, nella quale si segnalano gli scatti del noto fotografo colombiano, Leo Matiz, intimo amico di Frida, ma anche quelli di altri celebri “sguardi” del suo tempo, tra i quali: Nickolas Muray, Carl Van Vechten, le fotografe Lucienne Bloch, Imogen Cunningham e Lola Álvarez Bravo, della quale si osserva una particolare immagine di Frida Kahlo sul letto di morte.

La mostra è realizzata con il patrocinio di Regione Piemonte; Comune di Torino; Ambasciata del Messico in Italia; CCIAA di Torino; Consolato del Messico a Torino; Consolato del Messico a Milano; Camera di Commercio italiana in Messico, in collaborazione con il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino, Difesa Servizi. La mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì ore 9:30 -19:30 e sabato, domenica e festivi ore 9:30 – 21:00. Info, prenotazioni e costi biglietti: https://mostrafridakahlo.it/.

Il borgo di Torrioni si trasforma in “villaggio del vino”

Il borgo di Torrioni si trasforma in “villaggio del vino” in occasione dell’evento “Torrioni Wine House”. Sabato 1 e domenica 2 ottobre musica, arte popolare, teatro e stand enogastronomici all’insegna della qualità e dell’accoglienza.

Torrioni Wine House

Sabato 1 ottobre si comincia alle ore 18 con lo spettacolo teatrale “Il Racconto Di…Vino” a cura di Nicola Le Donne, a seguire A Paranza r’o Lione in concerto seguiti da Mimmo Miglionico & PietrArsa. Domenica 2 ottobre dalle ore 12 baccanale in piazza e pigiatura a tempo di musica popolare con il gruppo itinerante Folk Band. Alle ore 16 musica popolare con I Figli di Cibele.

Torrioni Wine House è promosso dal Comune di Torrioni nell’ambito del POC Campania 2014-2020 Azione 4 “Giugno 2019 – giugno 2020”, in partneriato con i Comuni di Chianche, Castelvetere sul Calore, Montemarano, Paternopoli e Taurano, con la direzione artistica di Roberto D’Agnese per Omast Eventi.

AvelVino: cantine, denominazioni di qualità e territorio

I vigneti della Scuola Enologica ‘Francesco De Sanctis’ riaprono al weekend con i tasting di Avelvino.  Sabato 1 e domenica 2 ottobre, dalle 18 alle 22, l’istituto agrario di Avellino sarà sede delle degustazioni dell’evento realizzato dal Comune di Avellino in partnership con Gambero Rosso.  Cantine, denominazioni di qualità e territorio insieme coniugate nelle attività di promozione dell’amministrazione di Avellino e nel piano di comunicazione Gambero Rosso.

Esperti della redazione vino del gruppo editoriale specializzato, stampa nazionale, buyers, operatori e winelovers saranno presenti per la tre giorni di AvelVino.

Ancora una volta, i vigneti della Scuola Enologica saranno location preposta alle degustazioni delle denominazioni di qualità irpine, con il supporto dell’AIS Associazione Italiana Sommelier e da tutto staff organizzativo. Sui banchi, saranno presenti quaranta le cantine irpine già presenti nel circuito Gambero Rosso, e protagoniste sui banchi d’assaggio.

Avelvino

Dichiara il dirigente scolastico Pietro Caterini che da qualche anno, ha avviato e sostenuto insieme ad altri enti territoriali, una strategia di marketing e promozione a sostegno delle produzioni della Scuola Enologica, oggi presenti nell’enoteca di via Tuoro Cappuccini, e delle aziende agroalimentari territoriali:

La Scuola Enologica ‘F.De Sanctis’ di Avellino è un’antica istituzione regionale dove è nata l’enologia della Campania.  Da sempre è impegnata in attività di studio, produzione e promozione vini di eccellenza irpini. L’anno di fondazione nel 1879, quasi contemporanea ad altre scuole d’Italia come in Piemonte ed in Veneto con le analoghe prestigiose scuole, è simbolo dell’antico prestigio che detiene.  Negli ultimi 20 anni, sono nate tante derivazioni di tipo promozionale e divulgativo relative al mercato vitivinicolo ma è importante, non dimenticare mai la storia e chi ha fatto scuola a chi oggi opera nel settore e di chi continua a fare luce sul prestigioso retaggio dell’istituzione scolastico presente sul territorio irpino.

Per questo, continua:

Noi tutti, come scuola, riteniamo che sia importante dare il nostro più forte sostegno ad iniziative come queste, che ha rappresentato lo sviluppo qui in Irpinia ma è fondamentale, da parte di un’istituzione come questa, mantenere un ruolo di centralità tra iniziative curate da realtà ormai riconosciute, come quella del Gambero Rosso, e sostenere le attività di promozione delle cantine, di antica e nuova generazione, che saranno presenti qui. Anche per gli allievi sarà un momento di confronto e crescita formativa con altre cantine, guidati dai docenti del nostro istituto.

Casolaro consegna il premio “Miglior Servizio di Sala” per la “Guida Pizzerie d’Italia 2023” del Gambero Rosso

Anche quest’anno Casolaro Hotellerie consegna il premio speciale “Miglior Servizio di Sala” assegnato dal Gambero Rosso nell’ambito della presentazione Guida Pizzerie d’Italia 2023 alla Mostra d’Oltremare di Napoli, il riconoscimento va alla pizzeria pugliese Canneto Beach 2 che opera a Margherita di Savoia (BT). A consegnare il premio speciale Maria Vittoria Casolaro, responsabile divisione eventi della Casolaro Hotellerie, accompagnata da Vittorio Casolaro, responsabile divisione Grafica e personalizzazione, oltre al premio, la consegna di uno speciale piatto realizzato in occasione di questo evento speciale.

Così commenta Maria Vittoria Casolaro:

Quando è stato istituito il premio ‘Miglior servizio di sala’ ci è sembrato quasi che Gambero Rosso ci stesse chiedendo, in modo indiretto, attraverso questo prestigioso riconoscimento di suggellare la nostra collaborazione. Ed è proprio così, non riesco a immaginare veicolo migliore per comunicare l’esperienza di Casolaro attraverso il fantastico mondo del Gambero Rosso, fatto di maestri di cucina, di pizzeria, di pasticceria ma anche di prodotti, materie prime e attrezzi nati per esaltare e per fare arrivare sulla tavola tutta la passione e l’amore per la cucina.

Questo è il pensiero espresso dalla portavoce di Casolaro Hotellerie, azienda specializzata nelle forniture alberghiere, da cinque generazioni, una riflessione che parte da un concetto semplice: ogni locale è uguale solo a sé stesso. 

A tal proposito aggiunge:

Ci sarà sempre un folle che ha una storia da raccontare, ha un percorso da comunicare, un’idea da realizzare e che può esprimersi solo cucinando. La nostra abilità è quella di interpretare i sogni, le aspirazioni e le intuizioni di chi attraverso il cibo vuole innanzitutto rappresentare sé stesso. L’ingrediente principale è la passione per quello che si fa, perché tutto ciò che si fa col cuore arriva sempre, inesorabilmente, al cuore.

Un buon piatto, una buona pizza, un buon dolce, se servito con eleganza, maestria e professionalità diventerà un’altra cosa: un evento…Un qualcosa che si rinnoverà ogni volta che lo si presenterà.

Un inedito David Bowie in mostra al PAN di Napoli

Presentata questa mattina, al Palazzo delle Arti Napoli, la mostra David Bowie: the passenger. By Andrew Kent che aprirà al pubblico da domani, sabato 24, sino a fine gennaio 2023. L’esposizione, realizzata dal produttore Salvatore Lacagnina, della società Navigare, con il patrocinio del Comune di Napoli, presenta la vita pubblica e privata dell’artista inglese attraverso fotografie e testimonianze di Andrew Kent che lo accompagnò nel tour europeo negli anni ’70.

Museo Pan Napoli 23 settembre 2022
Mostra David Bowie: the passenger. By Andrew Kent
Foto: Stefano Renna

La curatela di Vittoria Mainoldi e Maurizio Guidoni, di Ono Arte, rende omaggio ad una delle più amate leggende della scena artistica mondiale del XX secolo, attraverso 60 fotografie e memorie del grande fotografo Andrew Kent, che coltivò uno stretto rapporto di amicizia e fiducia con la star, insieme a quasi 90 cimeli e memorabilia di diverse collezioni private.

La mostra di Napoli, preceduta dalla tappa a Milano, presenta un nuovo allestimento e due nuove sezioni espositive dedicate alla carriera cinematografica di Bowie – nata proprio a metà degli anni ’70 – e ai costumi, quest’ultima in collaborazione con il corso triennale di Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti di Bologna con il coordinamento della professoressa Rossella Piergallini, per approfondire la poliedricità di Bowie come uomo ed artista.

David Bowie: the passenger. By Andrew Kent 

Museo Pan Napoli 23 settembre 2022
Mostra David Bowie: the passenger. By Andrew Kent
Foto: Stefano Renna

Focus della mostra il decisivo periodo che Bowie visse nel 1976, in occasione dell’Isolar tour per presentare l’album Station to station, con 66 concerti in 4 mesi tra Canada, USA ed Europa. Del tour europeo, comprendente 25 tappe, Kent documenta da una prospettiva privilegiata esibizioni e viaggi, tra navi, treni, hotel, ma anche l’esplorazione di David Bowie delle città e dei loro luoghi più rappresentativi come la Piazza Rossa di Mosca, l’invalicabile Berlino Est, Victoria Station a Londra, dove si verificò l’incidente del presunto saluto nazista di Bowie. Le immagini e i documenti in mostra raccontano anche uno spaccato storico dell’epoca e dello spirito dei tempi nel clima di Guerra Fredda.

Ricordi personali di Kent accompagnano il percorso espositivo costellato da fotografie in bianco e nero e a colori, cimeli del tour, poster dei film in cui l’artista recitò, copertine di riviste ed LP, video, ricostruzioni di ambienti simbolici del viaggio e molto altro. Prezioso, in questa galleria, il contributo di appassionati collezionisti come l’italiano Mauro Luppi, tra i maggiori cultori mondiali di Bowie.

Andrew Kent (Los Angeles, 20 febbraio 1948) è un acclamato fotografo che ha creato molte delle immagini più iconiche delle superstar del rock degli anni ’70, tra cui Freddie Mercury, Elton John, Jim Morrison, KISS, Iggy Pop e Frank Zappa, anche se indubbiamente, la collaborazione più importante di Kent è stata con David Bowie dal 1975 al 1978.

Lidia Yuknavitch sarà in Italia

Lidia Yuknavitch sarà in Italia a ottobre per presentare La cronologia dell’acqua e incontrare i suoi lettori.

Lidia Yuknavitch 

Lidia Yuknavitch ha insegnato Scrittura creativa, Letteratura e Studi femminili alla Eastern Oregon University. In italiano sono stati pubblicati i suoi due romanzi Dora (Indiana, 2011) e Il libro di Joan (Einaudi, 2019).
Con La cronologia dell’acqua ha raccolto negli anni un successo di culto, conquistando sempre più lettori e lettrici in molti paesi.

L’autrice ci parla così del suo libro:

Voglio raccontare una storia a parte. La verità è che la storia di una donna che fa un figlio è una narrazione inventata da noi. Più precisamente, una donna con la vita che sboccia in grembo rappresenta – anzi, è – la metafora della creazione di una storia.

Una storia con cui tutti possono convivere. La fecondazione, la gestazione, il contenimento, la produzione di un racconto.
Allora lasciatemi dare un consiglio. Qualcosa da usare in rapporto a questa narrazione grandiosa, a questa condizione epica, qualcosa con cui convivere quando sarà il momento.
Raccogliete pietre.
Tutto qui. Ma non pietre qualsiasi. Sei una donna intelligente e quindi cerchi l’inimmaginabile nell’ordinario in posti dove normalmente non andresti da sola – gli argini dei fiumi. Il fitto del bosco. La parte di costa oceanica dove gli sguardi delle persone svaniscono.

Guada tutte le acque. Quando trovi un mucchio di pietre, osserva a lungo prima di scegliere, lascia che gli occhi si abituino, usa quello che hai imparato nella lunga attesa per attendere.
Lascia che l’immaginazione trasformi ciò che sai.

Lidia Yuknavitch sarà in Italia: le date

7 ottobre ore 19 – MILANO: presso verso libri con Laura Pezzino e Jonathan Bazzi

9 ottobre ore 15.45 – TORINO: Portici Di Carta con Nadeesha Uyangoda presso la Sala Turinetti delle Gallerie d’Italia Intesa Sanpaolo, piazza San Carlo 156

11 ottobre ore 19 – BOLOGNA: Libreria Confraternita dell’Uva, con Alessandra Sarchi

12 ottobre ore 18.30 – FIRENZE: in collaborazione con Todo Modo, presso 25Hours Hotel (sala cinema Paradiso), con Carlotta Vagnoli

14 ottobre ore 19.30 – ROMA: in collaborazione con Libreria Trastevere presso EXP Palazzo Esposizioni, con Nadia Terranova

18 ottobre ore 19 – CAGLIARI: presso Libreria Ubik Cagliari con Francesca Madrigali

Pubblicato il 22-09-2022

Il bikini di Sylvia Plath è il romanzo d’esordio di Giada Biaggi

Eva è una brillante dottoranda in Filosofia dell’arte, studia la performance femminista, detesta il “patriarcato negazionista” che si annida dietro i manierismi della “Dandy-Accademia” e dell’intellighenzia mondana, frequenta la fauna delle Fondazioni che fanno tendenza con la loro coda di after-party e anglismi d’ordinanza, vive a Milano in un monolocale soppalcato che costa più del dovuto, legge Sylvia Plath mentre segue compulsivamente gli account social di Claudia Schiffer.

La nostra era una società in cui i momenti non accadevano più in sé e per sé ma erano condannati a diventare rettangoli istantanei di contemporaneità condivisa, meglio se in movimento, con degli effetti speciali e una descrizione accattivante che li rendesse mercificabili nell’immediato. Una società che hackerava i concetti di tempo, memoria e apparenza con più furia intellettuale e certo più confusione di quanto non avesse fatto
l’ultimo secolo di filosofia francese e tedesca. Una società che aveva secolarizzato il proselitismo convertendolo in algoritmi per conquistare follower. Una società che aveva reso il drappeggio bagnato delle statue un orpello inutile, lasciandoci nude e nudi davanti al presente.

Impelagata in un’ossessiva relazione di sexting su Instagram, in una tesi di dottorato da concludere con un professore-seduttore e nello straniamento sintetico del diluvio digitale, Eva arriva a dividersi tra cocaina, masturbazione, le sleep stories dell’app Calm e gustosi dialoghi fantasmatici con Freud, Woody Allen e David Foster Wallace.

Il tutto fra le ingerenze più o meno confessabili di un ingombrante padre accademico e una trafila di amori tossici per diversi maschi manipolatori, che dispensano sapientemente mansplaining per diradare le nebbie della “complessità femminile”.

Su un lettino insieme a Mick Jagger, avevamo tutti e due la flebo nel braccio e stavamo facendo la pulizia del sangue.
Mick mi diceva che assomigliavo un po’ a sua figlia Georgia e mi raccontava di quando nello Hampshire aveva acquistato sotto l’effetto dell’LSD un’antica e lussuosa dimora di campagna dell’Ottocento perché credeva di essere un cavaliere.
Mi sembrava davvero contento di ripulirsi il sangue insieme a me. Ma stava per scoccare la mezzanotte.
Potevo farmi di nuovo e poi scrivere a Ludovico.

In un mix di comicità e disperazione, sotto l’egida del sorriso di plastica della suicida Marilyn appeso sul water, le esperienze e i pensieri di Eva si tingono di nero e colori acidi, diventando sempre più allucinatori. Fino a tornare, con nuova luce, sui versi di Sylvia Plath, e sciogliere il nodo del loro segreto.

Il bikini di Sylvia Plath di Giada Biaggi

Giada Biaggi: biografia

Giada Biaggi (1991) è una sceneggiatrice, stand-up comedian e autrice di podcast. Laureata in Filosofia, ha collaborato con varie testate, tra cui CosmopolitanD – la RepubblicaElleMarie Claire. Il suo podcast Philosophy & the City, che attraverso un confronto ironico con la filosofia affronta le tematiche più rilevanti del dibattito contemporaneo, ha scalato le classifiche di Spotify. Cura una newsletter molto seguita, Daddy Issue. Il bikini di Sylvia Plath è il suo primo romanzo.

L’attore e il volto di Leif Zern

L’attore e il volto raccoglie una selezione di saggi di Leif Zern, tra i più importanti critici europei.

Mescolando ricordi autobiografici, recensioni a spettacoli teatrali, piccoli ritratti del mondo del cinema, analisi teoriche sull’arte attoriale, emerge una prospettiva critica in cui il «sentire» diviene la forma totale che investe sia la performance interpretativa dell’attore che il pubblico, identificato non solo come mero fruitore passivo, ma partecipe attivo della messinscena.

Da Ingmar Bergman a Lars Norén, fino ad autentici pilastri della tradizione scenica come Louis Jouvet, lo sguardo di Zern si sofferma sulla recitazione e l’immedesimazione dell’attore, in un percorso dove «le emozioni non sono innate ma conquistate con un processo di appropriazione».

A cura di Vanda Monaco Westerståhl

L’attore e il volto di Leif Zern

Leif Zern: biografia

Nato nel 1939, è un giornalista, critico teatrale e autore svedese.

Fino al 1966 lavora per «il Quotidiano di Stoccolma», poi passa alla redazione della rivista letteraria «Blm».

Nel 1968 diventa critico teatrale del più importante quotidiano svedese, il «Dagens Nyheter» e tra il 1982 e il 1993 cura la sezione culturale del giornale «Expressen».

Oltre ai diversi impieghi giornalistici, è autore del romanzo di successo Kaddish på motorcykel, sulla vita degli ebrei a Stoccolma e di diversi volumi su cinema e teatro (Kritik e Vedere Bergman) e ha anche recitato un piccolo ruolo all’interno del film Puss & Kram del regista svedese Jonas Cornell.

Scroll to top