Cultura

Abitarsi. La psicandria delle emozioni

Abitarsi. La psicandria delle emozioni è il quarto del progetto ideato dagli autori che hanno unito la passione della musica alle loro professioni.

Come i precedenti, la musica è lo strumento per svelare a sé stessi e agli altri i mondi che ci abitano e abitiamo. Mentre i primi tre libri esploravano temi sociali, questo e le canzoni che lo accompagnano, partendo da alcune emozioni primarie come la rabbia e la paura, indagano le emozioni secondarie che nascono dall’interazione sociale, come la vergogna e l’invidia, fino a raccontare sentimenti più complessi e nobili come la gratitudine, la gentilezza, il coraggio, la speranza e altri meno salutari come l’odio.

Riconoscere e dare un nome alle proprie emozioni, riuscire a descriverle nei correlati corporei, capirne la funzione all’interno delle relazioni umane, con l’obiettivo di imparare a regolarle internamente, rappresentano competenze fondamentali per il raggiungimento del benessere psicologico.

L’intento degli autori con questo lavoro è stato quello di scrivere canzoni originali che potessero contribuire a raccontare e spiegare le emozioni e i sentimenti, come segnali utili e importanti nella spinta all’azione e nelle interazioni sociali. Brani che vogliono porre l’accento sul variegato mondo interiore, per aiutarci anche a descrivere ciò che sentiamo, riuscendo a dare un nome ad esperienze emotive con l’aiuto della musica.

Cantare le emozioni per dirsi le emozioni. Un libro da leggere e ascoltare. E anche da canticchiare grazie ai QR code presenti nei diversi capitoli.

Un libro per chi professionalmente si prende cura degli altri imparando ad aver cura di se stessi.

Abitarsi. La psicandria delle emozioni: gli autori

Gaspare Palmieri: chi è?

Gaspare Palmieri è psichiatra, psicoterapeuta, dottore di ricerca in psicobiologia dell’uomo, istruttore di mindfulness e cantautore. Svolge attività clinica a Modena e Reggio Emilia. Ha pubblicato tre CD cantautorali e due saggi musicali. È stato finalista al Musicultura Festival (edizione 2009) con il brano “Mio fratello”. Ha collaborato come autore all’ultimo disco di Francesco Guccini.

Cristian Grassilli: biografia

Cristian Grassilli è psicologo, psicoterapeuta, musicoterapeuta, cantautore. Psicologo borsista presso centro ADHD del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL Bologna. Svolge attività libero professionale presso il Centro Terapia Cognitiva Bologna, di cui è co-fondatore. È tra i vincitori del Musicultura Festival (edizione 2008) con il brano “Sotto i portici di Bologna”. Ha collaborato come autore all’ultimo disco di Francesco Guccini.

Con La Meridiana hanno pubblicato La Psicantria. Manuale di psicopatologia cantata (2011), La Psicantria della vita quotidiana (2014) e La neuropsicantria infantile (2017).

Il cinema diversamente di Dominique Noguez

Il cinema diversamente di Dominique Noguez analizza i fantasmi della quotidianità occidentale del secondo Novecento, la disillusione politica, la paura della morte, la degradazione del tempo, e rapportandoli alle ‘visioni’ del grande schermo, Dominique Noguez cerca di «mostrare il cinema nella sua totalità, nelle sue illuminazioni positive e negative».

Le opere di Godard, Pasolini, Robbe-Grillet, Bergman, Rohmer e di tanti altri grandi cineasti vengono così esaminate lungo pagine dense di humour e di ironia postmoderna, secondo una prospettiva per la quale il cinema diviene la chiave di lettura e «l’immagine che le società occidentali danno di se stesse».

Dominique Noguez

Dominique Noguez: chi è?

Dominique Noguez(1942-2019) È stato professore di Estetica della Letteratura e del Cinema alla Sorbona di Parigi.

Scrittore e critico cinematografico, si è in particolare interessato al cinema di avanguardia (Éloge du cinéma expérimental, 1979) e al cinema underground nordamericano (Une renaissance du cinéma: le cinéma underground américain, 2002).

Tra le sue opere si ricordano: Essais sur le cinéma québécois (1970), Trente ans de cinéma expérimental en France 1950-1980 (1982) e Cinéma & (2010).

K-ANT: Pulsar è il nuovo singolo

Dal 9 dicembre disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio Pulsarnuovo singolo di K-ANT che anticipa il nuovo album di prossima uscita. Il brano è sostenuto da un drumming con richiami reggae e dub che si intreccia con una linea di basso marcata ed avvolgente mentre le trame chitarristiche, cariche di tensioni quasi jazz e nu-soul, si mescolano ai tappeti di tastiere e campionamenti elettronici creando il connubio perfetto per le lyrics e metriche hip-hop.

K-ANT:

Riaprire ciclicamente una porta che si era chiusa, così come quando si ripudia un amore ma si continua ad alimentarlo e si comincia a ruotare sulle stesse convinzioni anche se opposte. Come una pulsar, una stella esplosa, le sue regioni interne collassano eppure ruota velocissima senza mai rompersi.

K-ANT

K-ANT: progetto artistico, band, persona

In costante viaggio tra Bisceglie e Molfetta, impregnato da quell’odore tipico di sottani umidi, adattati a sale prove. Influenzato da una miscela di generi che vanno dallo ska al reggae, dal rap al funk, dall’elettronica al rock. Quasi 20 anni di testi e musica, di poesie e canzoni che vanno dall’incoscienza immatura di voler cambiare il mondo, alla consapevolezza raggiunta di voler guardare dentro me stesso.

K-ANT (che si legge “chei-ant”) nasce nel 2003 come progetto solista, diventato band nel 2011. Originario di Bisceglie (BT) oggi si presenta live con una formazione di 5 elementi, il cui genere fonde funk, rap e rock. Dal 2011 protagonista di numerosi live in tutta Italia sia per la vittoria del contest “A.R.T. Medimex – ARCI Re.A.L. Tour 2012”, che per gli opening act di artisti come Caparezza, Ministri, Rezophonic, Subsonica e Tre Allegri Ragazzi Morti.

Nel 2012 autoproduce il disco “Il Problema”. Nel 2014 vengono inseriti 2 brani in “Hit Mania Special Edition”. Nel 2015 esce il disco “La Concezione Del Tempo” (feat. Caparezza, Molla, ThinkAboutIt) grazie alla vittoria del bando Puglia Sounds Record, e si esibisce come opening act di Manu Chao e al Concerto del Primo Maggio Taranto.

Nel 2016 esce il videoclip “La rivoluzione del Ctrl Alt Canc” e 2 brani dell’album vengono inseriti in “Hit Mania Champions 2016”. Dal 2018 ad oggi è stato impegnato nella produzione del nuovo disco, collaborando con il collettivo “Crooked Waves” prima, e con l’etichetta Trulletto Records poi.

Sospesi, in bilico: il nuovo singolo di Mariano Casulli tra presente e futuro

Disponibile dal 6 dicembre nelle piattaforme digitali e in radio Sospesi, in bilico, nuovo brano del cantautore pugliese Mariano Casulli. Il brano, prodotto da Molla, è espressione di un cantautorato classico, educato, che si interroga elegantemente sul futuro.

Sospesi, in bilico: il nuovo singolo di Mariano Casulli

Mariano Casulli spiega così Sospesi, in bilico:

Sospesi, in bilico è un brano che racconta il mood dei nostri tempi: una situazione di stasi, l’insicurezza del futuro che si alterna alla sospensione del presente. Chi l’ascolta viene proiettato in un sentimento di attesa, dove le figure retoriche narrano una fuga da una situazione problematica senza la possibilità di una alternativa: dunque, il benessere e malessere provocato dal sentirsi in bilico.

Mariano Casulli

Mariano Casulli: chi è?

Se dovesse descriversi, direbbe:

Ciao, sono Mariano Casulli. Vivo a Putignano ma sono di Noci, un paesino nella provincia di Bari. È il luogo dove ho iniziato e dove faccio musica. Dove ho preso lezioni di chitarra prima, batteria e canto poi. Con la musica ho fatto un patto d’amicizia vero: ad un certo punto ho pensato che era giunto il momento di restituirle tutte le emozioni che mi aveva donato fino a quel momento, e quindi ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni. Il cantautorato è il mio ambiente, ma posso pensare di spaziare tra indie, pop e rock. Racconto quello che vivo o quello che vedo nella quotidianità, senza dimenticare temi sociali importanti e delicati allo stesso tempo. L’amore, poi, è come il sale: dà sapore alla minestra.

Mariano Casulli è un cantautore pugliese, della provincia di Bari. Suona la chitarra e la batteria. Si ispira ad artisti italiani ed internazionali come Tiromancino, Fabi, Cremonini, Dalla, De Gregori, Coldplay…ecc
Nel 2019 pubblica in maniera indipendente il suo primo singolo, “Ottobre”. Seguono “Scappi via” un brano accompagnato da videoclip musicale che parla di violenza di genere e “Silenzi a cui tornare”. Il 30 ottobre 2020 viene pubblicato il quarto e ultimo singolo, “Resilienza”: con questo brano Mariano viene individuato tra i 10 migliori singoli e video del 2020 pugliesi per la rivista “PugliaMusic”. Il 27 novembre 2020 esce il suo primo album di inediti, “Silenzi a cui tornare”, prodotto dalla Vinyl Sound di Noci e che vede la collaborazione di diversi musicisti: Alessandro Semeraro; Giacomo Monopoli; Pierfrancesco Trisolini; Giovanni Gentile e Adriano Laera.
Il 6 Dicembre 2022, a distanza di quasi due anni dall’ultima pubblicazione, esce il suo singolo “Sospesi, in bilico” prodotto dal produttore barese MOLLA, missato da Niki Intini e masterizzato da Salvatore Addeo.

Giving Up è il nuovo singolo dei Down To Ground

Giving Up (di Michele Cesca e Carlo Narduzzo) è il nuovo singolo dei Down To Ground, un inno a non arrendersi di fronte alle circostanze difficili che la vita può presentare. Scritto in un momento particolarmente complicato della vita del frontman questo brano incita ad affrontare le situazioni con coraggio e determinazione. Questo rende più forti e più consapevoli delle proprie possibilità. Influenze Hip-Hop, Rap e Rock ‘70 sono predominanti in tutto il pezzo che trascina l’ascoltatore in un viaggio musicale molto suggestivo. Il brano è già disponibile nei principali store digitali con distribuzione Universal Music Italia.

La band è composta da Michele Cesca (Voce), Paolo Narduzzo (Basso), Alessandro Morgan (Batteria), Charlie Narduzzo (Chitarra e Voce), Tobia Fardin (Chitarra e Tastiere).

Il produttore è Pietro Foresti, coadiuvato da Andrea Ravasio alla parte tecnica, Burak Kahraman (importante compositore londinese, autore delle musiche per spot di Coca-Cola, Vodafone, Nescafè, Nokia tra gli altri) nella scrittura degli arrangiamenti.

A dirigere il progetto Andrea Dulio (manager prima degli Oasis e ora dei fratelli Liam e Noel Gallagher) che ha portato i DTG a siglare un importante accordo con Universal Music Italia per la distribuzione dei prossimi singoli e album.

Down To Ground

Nel 2016 La band, voluta direttamente da Skin, è stata impegnata nell’apertura dei concerti del tour italiano degli Skunk Anansie; al Pistoia Blues Festival 2016, Rock In Roma 2016, Postepay Sound Piazzola sul Brenta (PD), Torre Regina Giovanna (Brindisi) e Teatro Antico di Taormina.

Il primo singolo “Belong”, tratto dall’album “The World We Live In” viene scelto come jingle ufficiale del Pistoia Blues Festival 2016.

Down To Ground è il progetto musicale che nasce in provincia di Treviso nel gennaio 2007 con spiccata vocazione internazionale. “Down To Ground” è una tipica espressione anglosassone utilizzata per indicare chi persegue i propri obiettivi, sogni e speranze ma sempre con i piedi per terra. La band è composta da una formazione multietnica, frontman Maori (New Zealand) per cui è stato scelto di utilizzare la lingua inglese nella scrittura dei testi.

I Down To Ground hanno pubblicato 2 album in studio, Early in the Morning (2013), The World We Live In (2016) e 6 singoli tra i quali Xmas Lights (incluso nella compilation Xmas In Rock Vol.2 di Radio Virgin). Il terzo album in studio è in uscita per l’inizio del 2023.

Appunti biografici dell’artista campana Elisabetta Panico

Nell’ambito del programma autunnale Percorsi d’autunno proposto dal Museo Irpino (Av), s’inaugura il giorno 7 Dicembre, presso la sede de il Palazzo della cultura, la mostra “Appunti biografici” dell’artista campana Elisabetta Panico. Collage analogici dalle dimensioni di una pagina di diario quelli che, Elisabetta Panico/Beibi Laplá, raccoglie e mette insieme nella sua seconda personale dal titolo “Appunti biografici”.

Una riflessione sulle intime fragilità del quotidiano, sulle occasioni perse, quelle trattenute, divorate e lasciate andare. Una ricerca che dura da anni e che offre il risultato di versi sospesi in scenari onirici e surreali. Contenuto e casualità.
Simili ai primi Journaux intimes, di Sophie Calle o ai romanzi-collages di Max Ernst, “Appunti biografici” è un taccuino trascritto senza margine di errore o sbavature, pagine scisse formalmente disciplinate e prive di incidenti cromatici, forbici come prolungamento delle mani. Un discorso privato, raccolto e riassunto in stratificazioni che scatenano le facoltà visionarie. Il riepilogo di passaggi fugaci di quotidianità.

Appunti biografici dell’artista campana Elisabetta Panico

Elisabetta Panico: chi è?

Elisabetta Panico/Beibi Laplá, è una collage artist ed autrice di origine campana.

Ha pubblicato “Il riflesso del mondo, in una pozzanghera nel fango” (BookSprint 2016) e “Diavolo di sabbia” (Mnamon 2020), due raccolte di poesie dal gusto ermetico ed agrodolce. I suoi collages appaiono su riviste indipendenti di respiro internazionale quali: The Release, Lona Fanzine, CedroMag, Salmace, Suttapress, Photo Trouvée Magazine, Vulva Fanzine.

Ha curato la copertina del numero 13 di Crack Rivista, presentata al Salone del Libro di Torino (2022). “Appunti biografici” presso il Museo Irpino è la seconda personale dell’artista, preceduta da “Appunti biografici” presso il Museo Archeologico di Nola.

nss magazine l’edicola di San Pasquale a Chiaia diventa un point cultural

Un ritorno alle origini per gli editori di nss magazine portale on line di streetwear e street culture nato a Napoli dieci anni fa per poi trasferirsi a Milano. Un redazione in maggioranza napoletana scandaglia, analizza, critica e anticipa i tempi su moda e cultura italiana e internazionale. Sin dalle origini l’obiettivo di nss magazine è sempre lo stesso: il cultural hunting, per immortalare e raccontare oggi quello che domani diventerà un fenomeno.

Fondato nel 2013 da Walter Aprile, Vincenzo Schioppa e Simon Laudati, nss magazine è un punto di riferimento per i migliori brand che fanno del fashion uno stile di vita ed è diventato un riferimento soprattutto per gli appassionati di moda e di tutto ciò che ruota intorno come lo sport, la musica, il visual design con una community internazionale di oltre cinquecentomila followers.

Dopo il successo delle celebrazioni a Milano, nssx torna a casa. Dal 6 al 15 dicembre, la redazione si trasferisce a Napoli, in Piazza San Pasquale a Chiaia, trasformando la storica edicola di giornali della piazzetta antistante la chiesa in un point artistico e divulgativo dove sarà possibile ascoltare buona musica e degustare street food napoletano. L’iniziativa, ancora una volta, unirà fisico e digitale fondendo le due anime che da sempre hanno contraddistinto l’impegno di nss magazine.

nss magazine l’edicola di San Pasquale a Chiaia diventa un point cultural

Dichiara Walter D’Aprile, CEO e Co-founder di nss:

Celebrare a Napoli la nostra storia è un diritto e un dovere! Ricongiungerci con la nostra community local, dopo dieci anni di crescita in giro per il mondo, significa per noi un nuovo punto di partenza verso obiettivi ancora più importanti. Dieci tra creativi, brand e media hanno re-interpretato visivamente il loro rapporto con nss e noi ne abbiamo fatto delle t-shirts che saranno in vendita al prezzo simbolico di 10 euro, assieme a una serie di accessori (sciarpe, beanie e socks) targati nssx.

Aggiunge Aprile:

L’obiettivo è raccontare una diversa visione di Napoli, e il nostro compleanno è un buon motivo per proporre un concept innovativo per la città, elevandola culturalmente e aggregando anche tanti media del settore e ospiti internazionali che, mescolati a designer e realtà locali, possono offrire la migliore versione possibile della città.

L’appuntamento per radunare i lettori e gli appassionati di nss è l’8 dicembre, dalle ore 10 alle in Piazza San Pasquale per un block party partenopeo con il food proposto dall’Antica Salumeria Malinconico.

Il block party (con ingresso su prenotazione al link proseguirà poi al The Sequel Club (vicolo Santa Maria Cappella Vecchia 10) con il DJ set di Vincenzo Paccone & Friends e con l’house music del DJ inglese Jordan Vickors. Al party parteciperanno anche media internazionali e talent che hanno contribuito alla realizzazione di nssx. Un modo di intendere i media da sempre collaborativo, un ecosistema artistico e formativo che ha portato nss negli anni a collaborare con realtà europee, americane ed asiatiche.

Tra queste saranno ospiti e protagonisti Andrea Grossi head of design di Diesel; Culted media di street culture e moda inglese; Concettina ai 3 Santi pizzeria storica; Gilda Ambrosio designer di The Attico, napoletana doc tra le più influenti e affermate giovani designer italiane; Domenico Formichetti designer, stylist e art director per gran parte della scena rap e trap degli ultimi anni, da Sfera Ebbasta alla Dark Polo.

Views France media di street culture e moda francese, LC23 designer pugliese; Samutaro brand consultant; Italy Segreta agenzia di comunicazione e traveling americana; Highxtar media di street culture e moda spagnolo.

Il Guerriero di Capestrano: tra indagini scientifiche e proposte narrative

L’incontro nasce da un’iniziativa di collaborazione fra istituti e luoghi della cultura diversi per offrire al pubblico una riflessione nuova e aggiornata intorno all’immagine del Guerriero di Capestrano, simbolo dello spirito delle culture italiche anche a livello internazionale.

Il Guerriero di Capestrano sarà al centro della presentazione di studi tradizionali e di nuova generazione, che vedono coinvolti la Direzione regionale e l’Università in un progetto comune per approfondire temi e interrogativi ancora aperti. L’incontro prevede la partecipazione di specialisti del settore accanto ad autori che si sono cimentati sul tema dei guerrieri nella narrativa contemporanea.

Dal rinvenimento del Guerriero di Capestrano e dei guerrieri affini, ai dettagli delle rappresentazioni scultoree e figurate, ai guerrieri onorati nelle sepolture del territorio, alle caratteristiche dell’ambiente e ai suoi riflessi nella conservazione di capolavori simili: sono alcuni dei temi che saranno affrontati nella prima parte dell’incontro. La seconda parte sarà dedicata ai guerrieri nella narrativa e alle immagini di combattenti in epoche storiche diverse così come immaginate dai rispettivi autori. Con l’occasione sarà inoltre proposto, a cura dell’Associazione Nazionale Italia Nostra, un premio per la narrativa dedicato al soggetto del Guerriero di Capestrano.

Il Guerriero di Capestrano. il programma

15.00   Saluti d’apertura

15.10  Valentina Belfiore (DRM Abruzzo) Il sonno del Guerriero. Fra immagine e gestualità nelle sculture arcaiche

15.30  Vincenzo D’Ercole, Silvano Agostini, Oliva Menozzi  (Università G. d’Annunzio)  Il progetto ARS: Arte, Archeometria e la falsa storia di un vero Guerriero

15.50  Luigi Capasso (Museo Universitario) Il Guerriero di Capestrano fra antropologia, paleopatologia ed arte

16.10 Francesco Stoppa, Francesca Falcone (Università G.  d’Annunzio): Dottorato di ricerca EEH Earthquake and Environmental Hazards (Università degli Studi  G.d’Annunzio), DATA- – U.D’A ANALYTICAL HIGH-TECH, Laboratorio di  caratterizzazione dei materiali, “Mappatura  e misurazione del rischio
sismico per le collezioni museali e dell’edificio di Villa Frigerj”

 16,30 DISCUSSIONE

17.00  INTERVALLO

17.15  Prima dell’opera d’arte Psiconauta. Ologramma dell’artista Vito Bucciarelli

17.30 Massimo Pamio (direttore del Museo della Lettera d’Amore) “Piccolo poema in forma di luoghi. Letture di pagine narrative”

Italia Nostra: Promozione del Premio Nazionale di narrativa “Io sono il Guerriero”

17.50  Nicola Mastronardi, Il Guerriero immaginato. L’assenza del mito italico

18.10  Nicola Antonucci, Presentazione del romanzo La chiave dei tre Abruzzi

18,30 DISCUSSIONE

19,00 Considerazioni finali

Il Guerriero di Capestrano

 Il Guerriero di Capestrano: i relatori

Valentina Belfiore

Funzionario Archeologo del Polo Museale dell’Abruzzo, con sede a Chieti, Borsa Postdoc dell’Université Libre de Bruxelles per il progetto dal titolo “Descriptions de rituels dans l’Italie au 1er millénaire avant notre ère”; Borsa Postdoc Lise-Meitner (FWF Der Wissenschaftfonds, Haus der Forschung, Wien, Direttrice del progetto di ricerca: FWF M1841-GBL, Stone monuments of ancient Italy (7th-4th cent. BC) per lo studio degli aspetti artigianali, tecnologici, cronologici e d epigrafici delle stele funerarie di area italica a partire dall’ambito di Novilara presso la Leopold-Franzens-Universität Innsbruck, Institut für Archäologien, Ur- und Frühgeschichte; Docente presso la Ruprecht-Karls-Universität Heidelberg, Institut für Klassische Philologie, corsi tenuti: Einführung in die Etruskologie; Einführung in die etruskische Sprache und Epigraphik; Docente presso la Leopold-Franzens-Universität di Innsbruck, presso l’Institut für Alte Geschichte e presso l’Institut für Archäologien; corsi tenuti: Einführung in eine Sprache der Rand- und Kontaktzone: Die etruskische Sprache; Etruskische Textlektüre. Elemente der etruskischen Kultur in den wichtigsten epigraphischen Texten.

Vincenzo D’Ercole

Per lunghi anni funzionario di zona della soprintendenza archeologica abruzzese, ora è alle dipendenze della direzione generale antichità a Roma. Ha scavato i siti archeologici dell’Aquilano palmo a palmo, e mantiene forte il legame con l’Abruzzo.

Silvano Agostini

Retired  Geologist official at the Archaeological fine arts and landscape Superintendence of Abruzzo, headof the Geological and Paleontological Survey, Computer Service and GIS project “Geology Abruzzo” and “Archaeology and Territory”. Among the technical scientific activities conducted research in diagnostic and archaeometry for monuments and archaeological sites, archaeological finds artificial and natural stone projects of restoration. Has played studies for landscape and hydrogeological restoration relative to the monuments and archaeological areas. Has worked in the scientific Committees of museums and exhibitions of cultural heritage and naturalistic.

Oliva Menozzi

Docente presso l’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara. Laurea in Lettere Classiche, con indirizzo Archeologico nel 1990. Master in Archeologia presso l’Università di Oxford nel 1992. Specializzazione della Scuola Nazionale post lauream in Archeologia  dell’Universita’ “La Sapienza” di Roma nel 1995. Dottorato di Ricerca dell’Università di Oxford  nel 1999. Vincinìtrice di Assegni di Ricerca presso l’Università di Chieti tra il 1999 ed il 2002. Dal 2002 è stata assunta come Ricercatrice di Archeologia Classica presso l’Università di Chieti. Brevetto di Scuba Diving conseguito nel 2004. Ablitazione da Associato nel 2012. Vincitrice di Borse di studio e premi. Dirige le Missioni Archeologiche dell’Università di Chieti in Libia dal 2005, in Egitto dal 2008 e a Cipro dal 2007. In Italia dirige lo scavo archeologico di Aufinum a Capestrano. Ha fatto parte di diversi Progetti nazionali e intarnazionali cofinanziati. Ha partecipato a numerosi scavi e progetti di ricognizione in Italia e all’estero. Ha curato e edito diverse pubblicazioni.

Luigi Capasso

Ha insegnato Antropologia, Paleopatologia, Storia della Medicina e Bioetica nelle Università di Firenze, Napoli e Chieti; è stato ricercatore del C.N.R. nell’ambito del quale ha coordinato anche al Progetto Finalizzato “Beni Culturali: Archivio Biologico”, dirige il Museo Universitario di Chieti. È consulente antropologo forense di numerose Procure e Tribunali italiani ed ha ricevuto incarichi di antropologia forense di rilevanza nazionale ed internazionale: ha identificato cadaveri nell’ambito delle indagini sulla Banda della Magliana a Roma; ha accertato le cause della morte del banchiere Roberto Calvi a Londra; ha identificato gli esecutori della strage di Piazza della Loggia a Brescia; ha identificato, nell’ambito di un mandato internazionale, i cadaveri della pattuglia di elicotteristi abbattuti in Libano nell’ambito di una missione ONU-Unifil. Ha svolto numerose attività antropologiche di raccolta e di studio di materiali umani, in prevalenza osteologici, particolarmente in Italia centrale e meridionale ed in Medio Oriente: necropoli medioevale di Sant’Anna a Teramo, necropoli normanna di San Lorenzo ad Anversa, necropoli saracena di Monte D’Argento a Minturno, necropoli italica di Arboreto ad Alfedena, necropoli italica di Opi Val Fondillo, necropoli arcaica di Bazzano. Molti sono stati anche gli interventi nel campo dello studio e della conservazione di resti umani antichi mummificati, come quello sulla celebre mummia della Val Senales (Tirolo), sulla Mummia di Santa Rosa da Viterbo, su quella dell’eroe nazionale libanese Joseph Karam, sulla popolazione di mummie umane rinascimentali da Navelli, sulla mummia di San Bernardino da Siena, sull’insieme di mummie di Casentino (L’Aquila).

Ha ricevuto inoltre l’incarico di studiare i resti umani vittime della celebre eruzione del Vesuvio del 79 d.C. ritrovati sull’antica spiaggia di Ercolano. Ha sviluppato particolari esperienze nel settore della conservazione dei resti antropologici, realizzando impianti tutt’oggi funzionanti per la conservazione dei resti umani antichi, soprattutto di Santi (San Tommaso Apostolo, Santa Rosa da Viterbo, San Crispino, Santo Stefano del Lupo, Beato Angelo da Acri, Beato Lorenzo da Villamagna, San Bernardino da Siena, Beato Gaetano Catanoso da Reggio Calabria, Beato Giovanni da Caramola, Beato Domenico Lentini da Lauria, e molti altri),  ha contribuito sostanzialmente all’istituzione del Servizio Tecnico per le Ricerche Antropologiche e Paleopatologiche presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Servizio del quale ha assunto il coordinamento nazionale.

Francesco Stoppa

Geologo, vulcanologo, esperto di tematiche ambientali, direttore del C.A.T.A. per lo studio delle tradizioni e dei costumi locali, docente all’Università D’Annunzio di petrografia.

Francesca Falcone

Ricercatore in Scienze e Materiali per la Conservazione e il Restauro presso l’Università D’Annunzio.

 Vito Bucciarelli

Ha insegnato nelle Accademie di Belle Arti a L’ Aquila, Urbino e Milano. Vive e lavora a Milano; è da annoverare tra gli artisti del rinnovamento artistico contemporaneo. Dalla fine degli anni ’60 ha esplorato i limiti dei linguaggi e delle tecniche artistiche, dalle performances, alla fotografia, alla scultura, alla pittura e ai nuovi linguaggi del digitale; nella ricerca di far coincidere, rendere visibile e partecipativa la vita fisica e spirituale in un’opera compiuta. Ha partecipato ad importanti mostre tra le quali: 1973 Arte sacra, Galleria Cenobio Visualità, Milano, Fornaci Ibis, Cunardo, Museo Civico di Crema, Palazzo dei Diamanti, Ferrara; 1974 Omaggio all’Ariosto, Palazzo dei Diamanti, Ferrara; 1981 Arte e critica, segnalato da Alberto Boatto, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Nel 1982 Tommaso Trini lo invita alla 46esima Biennale Arti Visive, Venezia; 1986 Il teatro della scultura, a cura di Filiberto Menna, Spazio Sala 1, Roma; 1991 A sud dell’arte, a cura di Achille Bonito Oliva, Fiera del Levante, Bari; 1990 Arte fax, a cura di Claudio Cerritelli, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Bologna; 1991 Arte Agravitazionale, presentazione del libro a cura di Antonio Gasbarrini, Palazzo dei Diamanti, Ferrara (Bucciarelli scrive il primo Manifesto Agravitazionale a Urbino nel 1989). Nel 1992 gli viene assegnato il Premio Nazionale per la Scultura Pericle Fazzini, catalogo a cura di Umberto Palestini con un testo di Elena Pontiggia. Nel 1995 partecipa alla Biennale Arte, Accademia di Brera, Sala Napoleonica. Nel 1999 XIII Quadriennale d’Arte di Roma, Proiezioni 2000, lo spazio delle arti visive nelle civiltà multimediali; 2000 Materie del digitale, Museo della Permanente, Milano. Nel 2011 è presente alla 54esima Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Padiglione Italia (sezione Abruzzo). Nel 2016 realizza due importanti mostre dal titolo Siamo tutti impermanenti, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (Pescara) e nei Sotterranei dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, nel 2019 vince il Premio Michetti.

Massimo Pamio

Saggista e scrittore, direttore del Museo della Lettera d’Amore, museo unico al mondo, è presidente sezione di Chieti di Italia Nostra, ed è direttore editoriale di Edizioni Mondo Nuovo. Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, per meriti culturali. Ha lavorato nell’editoria fin dal 1978, ha diretto le Edizioni Noubs per 20 anni. Ha curato la regia del video I poeti, le città, il primo video girato in Abruzzo che mette a confronto un poeta con la propria città, indicizzato da IMDb, il database mondiale di film e audiovisivi. Ha pubblicato in volume numerose opere: Bisandola/Pamio (2022); Cetera/Pamio (2021); Sentirsi sentire. Che cos’è il pensare (2020), Padovani/Pamio (2020), Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte (2019) di saggistica; di poesia: In nome della rosa (1987), Nell’appartamento confuso dei giorni (1999), Bucanotte (2008) Luceversa (2009), Amormorio (2010); in corso di pubblicazione Anonimie (Poesie 2010-2020) con saggi di D’Alessandro, De Laurentiis, Forni, Gazzoldi, Minore, Pecora, Sica; diverse monografie su scrittori contemporanei: Lo statuto dei labirinti (Introduzione alla poesia di Domenico Cara, 1987), Il filo lungo della parola (Contributi per una lettura di Vito Moretti, 1991), Ritmi del lontano presente (Introduzione alla lettura dell’opera di Antonio Spagnuolo, 1991), Parola etica (La poesia di Cesare Ruffato, 1999).

Nicola Mastronardi

Giornalista, scrittore, autore televisivo per la Rai. Membro dell’Accademia dei Georgofili, ha pubblicato saggi sulla storia della Civiltà pastorale appenninica. Come scrittore è autore di fortunati romanzi storici ambientati nel mondo italico antico. Tra essi, Viteliu, il Nome della Libertà (Itaca ed. 2012) divenuto un classico e attualmente alla sesta ristampa e adottato da Istituti scolastici di sei regioni appenniniche. Ha in preparazione una trilogia sulla Guerra Sociale di cui ha pubblicato il primo volume, Figli del Toro (Volturnia ed., 2019) giunto alla terza edizione.

Nicola Antonucci

Laureato in filosofia, consulente pubblicitario, ha una sua agenzia di comunicazione. Ha scritto e pubblicato La Chiave Dei Tre Abruzzi, atto d’amore verso la sua terra.

Il primo e omonimo album dei Little Boys

Il primo e omonimo album dei Little Boys è un ritorno all’inorganico, una full immersion di verità, senza lavorazione sintetica nella stesura e nella registrazione delle 16 tracce che compongono l’omonimo album come progetto puro nella scelta stilistica.

Il duo si descrive così:

Ci piace giocare, sporcarci le mani con la musica, amiamo le sfide e le cose difficili. Non amiamo la deriva perversa della tecnologia nel produrre musica, per questo, con strumenti musicali alla mano ci siamo rivolti al fonico puritano per eccellenza nella presa diretta.

Ci siamo privati delle infinite possibilità del tecnicismo moderno, che altro non fanno che atrofizzare le capacità e la soglia di attenzione.

Il loro modo di comporre segue un paradigma rigido, dove vige un minimalismo d’altri tempi che impatta naturalmente anche sull’immagine, con la predominante del bianco e nero.

L’infatuazione per il sound vintage li porta a “Sotto il mare recording studios” di Verona, dove per il loro primo album registrano sedici pezzi su nastro da 2” con Ampex 24 tracce. Incidono così in presa diretta la loro attitudine rock, le influenze delta blues e l’arroganza acid-punk.

Confida Elle:

Fare con quello che si ha a disposizione è una sfida ancora più ardua che ci ha consentito di risvegliare istinti sopiti e di entrare più a fondo nel processo che caratterizza l’atto creativo, conferendo al tutto un approccio più istintuale che accademico, così che da pochi elementi a disposizione nasca una sincera esigenza che si contraddistingue poi nella composizione.

Questo processo diventa un elemento importante e imprescindibile per una band: la personalità.

Con lo scopo di Arrivare nel profondo di noi stessi e negli altri, i Little Boys sono già pronti con il secondo Album, di cui si anticipano la presenza di tantissime collaborazioni e novità.

La sua stanza scelta come prima traccia estrapolata dall’album, parla dei sentimenti che porta l’amore, una relazione tormentata, dove entrambe le parti stanno cercando di sfondare una barriera:

La stanza delle proprie emozioni, una lotta interna, come se volontà e desiderio si retroflettessero dando spazio a cicli di presenza e indifferenza; come elogio di magnificenza dell’incertezza.

Nel brano è messo in risalto il potere attrattivo generato dalla debolezza.

La contraddizione è una ricerca della verità, abbandonata al timore dell’incertezza; il rifiuto del buon senso rende possibile l’impossibile e per quanto spesso siano irrealizzabili i nostri desideri, la gente ama i sogni.

Temiamo e bramiamo ciò che non possiamo avere e questo non significato è il significato stesso della vita chiuso in quella stanza.

Little Boys

Little Boys: chi sono

Pacato, tranquillo, introverso, giudizioso: Esse.

Irrequieta, estroversa istrionica ed egocentrica: Elle.

I Little Boys sono un Power Rock duo nato nell’inverno del 2020 in Giappone, dopo una scommessa su un volo aereo: Elle (Laura) alla chitarra/voce ed Esse (Sergio) alla batteria. Amici, fidanzati, fratelli? Amano il blues e il rock’n’roll, e questo vi basti.

Racconta Elle, frontwoman e autrice dei testi:

Siamo come bambini che hanno fiducia e gravitano in modo naturale verso la luce, noi viviamo in un posto segreto dove gli adulti non hanno accesso, siano degli eterni Peter Pan

I prossimi progetti futuri sono concentrati su “Tokyo”e sulla messa in discussione della nostra spiritualità.

Vogliamo seguire l’istinto e la spontaneità, rinforzare la nostra verità, consolidare i nostri ideali, a Dicembre uscirà il primo Album dei Little Boys, a Settembre saremo in Studio a registrare il secondo e questo autunno voleremo in Giappone per registrare un singolo. 

Attenzione siamo fuori di testa, ma per davvero.

Le uniche persone per noi sono i pazzi, quelli che non sbagliano mai e non dicono mai un luogo comune, ma bruciano come stelle.

Questo è quello che vogliamo fare, continuante a bruciare.

Il codice del violino è il nuovo romanzo di Laura Cialè

È disponibile in libreria e negli store online Il codice del violino (Laura Capone Editore), il nuovo romanzo di Laura Cialè.

Commenta la scrittrice:

Ho scritto questo nuovo romanzo per raccontare di una donna straordinaria nella società femminile del “secolo breve” e per evidenziare la forza e il talento delle donne libere da convenzioni. Prediligo la narrazione storica in cui i personaggi comuni si trovano di fronte a biforcazioni esistenziali impresse nella filigrana del secolo scorso, si trasformano in protagonisti, pur rimanendo nell’oscurità o nell’ambiguità, per dare forma agli ideali che solo l’amore può rivelare nel tempo.

L’ho scritto perché il lettore possa soffermarsi a riflettere, a criticare, a soffrire come se affiancasse la protagonista, sfogliando i suoi diari in un crescendo che si snoda sui principi d’emancipazione e sul coraggio di affrontare anche le scelte più drastiche, prima, durante e dopo il periodo dell’occupazione nazista, continuando a credere che nelle melodie di un violino può esistere un codice indissolubile.

Il codice del violino è il nuovo romanzo di Laura Cialè

Il codice del violino: la trama

Il celebre violinista Renè Tristan De Wit, dopo uno spettacolo al Madison Square Garden, con gran soddisfazione per aver celebrato i cinquant’anni di carriera, si prepara psicologicamente e fisicamente al prossimo concerto, sempre in America.

Riceve da un segretario un plico di missive e, nel riposarsi, inizia a leggere, vedendo il nome della mittente, nonché sua amante passata, vecchia fiamma di giovinezza: Lia Sartori, tanto amata, ma tanto odiata…

Leggendo, però, scopre nuove importanti verità sul passato criptico ed ambiguo della donna, ritornando sui suoi passi: dalla vita fascista alla vita nazista, con un segreto da nascondere per amore d’un ragazzo.

Romanzo storico, vincitore della IX edizione del Premio LCE.

Laura Cialè

Laura Cialè: biografia

Laura Cialè è nata e vive a Roma. Psicologa, ex Dirigente scolastica, ha scritto e pubblicato con le Edizioni Anicia i seguenti romanzi: Tutti i fiori del mio giardino (2016); Una donna in leasing (2017); Rondinella (2018); Il Cherubino (2019); La terra promessa, Amazon (2020). Pegaso è tornataRacconti e scritti di Laura Cialè, 2020, Edizioni Anicia.

Precedentemente ha scritto e curato saggi di settore tecnico professionale, tra cui: Lo studente competente, Edizioni Anicia, Roma 2008; Cosa Sarò/Farò da grande, un percorso di conoscenza e di cittadinanza per alunni e genitori della scuola dell’obbligo, Edizioni Anicia, Roma 2009; I Care: integrare ‘integrazione. Accoglienza -integrazione -inclusione, Edizioni Anicia, Roma, 2010.

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