Cocktail e cultura al castello

Divina Commedia: 5 cocktail per 5 personaggi dell’Inferno

Eccoci con un nuovo appuntamento di Cocktail e Cultura al Castello! Protagonista di oggi è La Divina Commedia di Dante Alighieri e più precisamente l’Inferno.

Insieme a Michelangelo Bruno, bartender del Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda, abbiamo pensato ad un modo per poter parlare di cultura e fondere un classico della letteratura mondiale con il mondo della miscelazione. La cultura e gli eventi ad essa connessi, come gli appuntamenti di Dante per tutti, sono in stand-by, quindi abbiamo cercato un modo per collegarvi al “fil rouge” degli eventi sospesi.

cocktail e cultura al castello: La Divina Commedia e 5 drink

Il mondo della miscelazione si fonde con un classico della letteratura mondiale

In che modo? Abbiamo assegnato 5 drink a 5 personaggi dell’Inferno. La nostra scelta si è orientata su personaggi controversi, a cui abbiamo attribuito delle qualità caratteriali, valutate attraverso le parole e il punto di vista dantesco e osservate umanamente in base alle notizie storiche che li hanno contraddistinti. Ecco il risultato della nostra indagine e del nostro progetto culturale.

5 cocktail per 5 personaggi dell’Inferno di Dante Alighieri

1. Un Martini Cocktail per Dante Alighieri

5 drink per 5 personaggi dell'Inferno dantesco

Un classico drink della miscelazione per un intramontabile intellettuale italiano

Per iniziare non potevamo non omaggiare Dante Alighieri, il protagonista e l’autore della Divina Commedia. Il cocktail perfetto per l’intellettuale fiorentino è il Martini Cocktail perché questo drink rappresenta un grande classico nella miscelazione così come Dante Alighieri è un evergreen della letteratura mondiale. Attraverso la scrittura di Dante Alighieri, facendo riferimento alla Divida Commedia, abbiamo dato alcuni aggettivi alla sua personalità: poliedrica, equilibrata e di grande struttura morale. Il Martini Cocktail allo stesso modo è un drink dalla grande struttura organolettica, equilibrato – se pensiamo alle prime versioni di questo cocktail- e intramontabile.

Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura,

ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura

esta selva selvaggia e aspra e forte

che nel pensier rinova la paura!

Tant’è amara che poco è più morte;

ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,

dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.

Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,

tant’era pien di sonno a quel punto

che la verace via abbandonai.

Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,

là dove terminava quella valle

che m’avea di paura il cor compunto,

guardai in alto e vidi le sue spalle

vestite già de’ raggi del pianeta

che mena dritto altrui per ogne calle.

Cosa accomuna Dante Alighieri con il Martini Cocktail? Questo drink, nel suo primo approccio, può risultare una bevuta non semplice perché è un cocktail molto secco e dal sapore forte. Una volta entrati in confidenza con questi sapori, il palato si affeziona e risulta difficile scegliere un altro drink che richiami vagamente il suo sapore.

Allo stesso modo la Divina Commedia, ad una prima lettura, risulta difficile da comprendere per la complessità di un italiano arcaico e per la simbologia di cui è pregna tutta l’opera ma una volta comprese le chiavi di lettura, l’opera diventa avvincente e accattivante.

2. Un Sazerac per Virgilio

Un cocktail per Virgilio di Dante Alighieri

5 drink per 5 personaggi dell’inferno di Dante Alighieri

Come secondo personaggio abbiamo scelto Virgilio che nella Divina Commedia ha il compito di accompagnare Dante Alighieri per mostrargli tutte le insidie del viaggio che si presenteranno durante il tragitto dell’Inferno e del Purgatorio.

Virgilio rappresenta la ragione, l’equilibrio e la superiorità rispetto a tutto ciò che è dominato dagli impeti e dalla passione.

Un cocktail che rispecchia la personalità di Virgilio è il Sazerac, un drink classico della miscelazione, che affonda le sue radici nel periodo del pre-proibizionismo e nei bar clandestini di New Orleans.

Il sapore  del Sazerac è forte e strutturato, per via del Cognac o del Whisky che vengono aromatizzati con l’Assenzio, tuttavia risulta una bevuta equilibrata grazie all’elemento zuccherino che viene integrato durante la sua realizzazione.  In breve è un cocktail che difficilmente porta all’hangover del giorno dopo.

Quando vidi costui nel gran diserto,

“Miserere di me”, gridai a lui,

“qual che tu sii, od ombra od omo certo!”.

Rispuosemi: “Non omo, omo già fui,

e li parenti miei furon lombardi,

mantoani per patria ambedui.

Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,

e vissi a Roma sotto ‘l buono Augusto

nel tempo de li déi falsi e bugiardi.

Poeta fui, e cantai di quel giusto

figliuol d’Anchise che venne di Troia,

poi che ‘l superbo Iliòn fu combusto.

Cosa accomuna Virgilio al Sazerac? A questo drink  non ci si avvicina facilmente perché non è un cocktail conosciuto come gli altri ma è molto noto agli appassionati della miscelazione. Allo stesso modo l’approccio alle opere virgiliane e alla figura del noto pensatore lo si sceglie in modo ponderato e non per caso come fosse uno scrittore qualsiasi.

In breve si sceglie di bere il Sazerac allo stesso modo in cui si sceglie di leggere Virgilio.

3. A Celestino V un Old  Hickory

5 drink per 5 personaggi dell'Inferno dantesco

Il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda ha abbinato 5 drink a 5 personaggi dell’Inferno di Dante

Il terzo cocktail lo dedichiamo a Celestino V, presente nel III Canto dell’Inferno dantesco.

Dante Alighieri lo colloca nell’antinferno, quello degli ignavi, ossia quel luogo in cui non vi è alcuna commiserazione da parte del Divino. Per Dante Alighieri, Celestino V rappresenta una grave offesa per il mondo religioso perché questi ha abbandonato il soglio pontificio, rifugiandosi nell’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone (fuori Sulmona) e lasciando come suo successore Bonifacio VIII che rappresenta una figura troppo convenzionale, ancorata al passato e conservatrice.

Per Michelangelo Bruno, il cocktail adatto alla personalità di Celestino V è l’Old Hickory (vecchio legno di noce) perché, diversamente dal giudizio di Dante Alighieri su Celestino V, il Papa rappresenta non un personaggio da denigrare ma un avanguardista. La divisione tra potere spirituale e potere temporale, infatti, è stato un trofeo che storicamente si è ottenuto molto tempo dopo rispetto a quando, Celestino V, lo aveva predicato e auspicato durante il suo pontificato. Dunque, per Michelangelo Bruno, il gesto di Celestino V di aver abbandonato il suo ruolo religioso non può essere considerato del tutto un atto di coraggio mancato.

a lor che lamentar li fa sì forte?”.

Rispuose: “Dicerolti molto breve.

Questi non hanno speranza di morte,

e la lor cieca vita è tanto bassa,

che ‘nvidiosi son d’ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo essere non lassa;

misericordia e giustizia li sdegna:

non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.

Perché la scelta di paragonare Celestino V a un Old Hickory? Questo cocktail ha una composizione molto semplice perché ha pochi ingredienti ma, nonostante ciò, al palato offre una grande struttura e pienezza. Al pari di Celestino V, l’Old Hickory rappresenta una bevuta solida e semplice ma al tempo stesso piena come il personaggio dantesco.

4. A Cleopatra un White Lady #1

5 drink per 5 personaggi dell'Inferno di Dante

Un cocktail che rappresenta la personalità di Cleopatra

Il quarto drink lo abbiamo dedicato a Cleopatra, collocata all’interno del V Canto dell’Inferno dove risiedono e sono relegati coloro che sono morti in modo violento ma soprattutto per motivi passionali e legati alla lussuria.

Dante Alighieri ha una considerazione perentoria e moralista nei confronti dei lussuriosi ma non è drastica come quella che si evince verso alcuni protagonisti di altri canti dell’Inferno.

Per Cleopatra  abbiamo scelto il White Lady #1 che, ad un primo impatto, potrebbe sembrare un accostamento banale e scontato ma, in realtà, non lo è e vi spieghiamo il motivo.

Cleopatra è stata una donna di potere per nascita, non era bella ma affascinante per le sue doti ammaliatrici e per la sua immensa cultura. Il suo temperamento ha fatto capitolare due capisaldi nonché baluardi della virilità romana: Giulio Cesare e Marcantonio. Nel momento in cui si è dovuta confrontare e scendere a patti con Cesare Ottaviano Augusto, noto per le sue preferenze sessuali maschili, Cleopatra ha deciso di togliersi la vita, facendosi mordere da un cobra e spirando in modo lento e agonizzante. Ciascuna scelta della donna benché dettata da un amore è stata guidata prevalentemente dal sentimento per il suo popolo e dalla voglia di renderlo libero per quanto le è stato possibile.

E come i gru van cantando lor lai,

faccendo in aere di sé  lunga riga,

così vid’ io venir, traendo guai,

ombre portate da la detta briga;

per ch’i’ dissi:” Maestro, chi son quelle

genti che l’aura sì gastiga?”.

” La prima di color di cui novelle

tu vuo’ saper”, mi disse quelli allotta,

” fu imperadrice di molte favelle.

A vizio di lussuria fu sì rotta,

che libito fé licito in sua legge,

per tòrre il biasmo in che era condotta.

Ell’é Semiramìs, di cui si legge

che succedette a Nino e fu sua sposa:

tenne la terra che ‘l Soldan corregge.

L’altra  é  colei che S’ancise amorosa,

e ruppe fede al cener di Sicheo;

poi è Cleopatras lussuriosa.

White Lady #1 è un drink che si presenta come beverino, fresco e spumeggiante. Al palato risulta molto equilibrato tanto che sembra essere una bevuta di poche pretese in apparenza ma nella realtà non lo è. In breve il White Lady #1 è un drink ammaliatore e affascinante perché bevuto il primo bicchiere, dopo, non se ne può più fare a meno.

5.  A Pier delle Vigne un Casino

5 drink per 5 personaggi dell'Inferno dantesco

Pier delle Vigne abbinato ad Cocktail Casino

Il quarto cocktail lo dedichiamo a Pier delle Vigne collocato, nel Canto  XIII dell’Inferno, il girone dei suicidi, in cui apparentemente non c’è vita ma ci sono piante morte e secche. In questi arbusti senza vita risiedono coloro che sono stati oltraggiosi con se stessi, per Dante Alighieri.

Però disse ‘l maestro:” Se tu tronchi

qualche fraschetta d’una d’este piante,

li pensier c’hai si faran tutti monchi”.

Il cocktail che abbiamo pensato per Pier delle Vigne è il Casino perché è un drink che, all’apparenza, sembra non possedere un’anima per via di una ricetta che prende vita da diverse declinazioni di cocktail ma al gusto mostra la propria personalità, che risulta gradevole e non caratterizzata o predominata da sapori forti e a lungo andare stucchevoli. Allo stesso modo Pier delle Vigne seppur per Dante Alighieri  viene considerato una persona che ha deciso di oltraggiare la propria vita, noi lo vediamo piuttosto come un personaggio che è stato fedele a Federico II ma che, tacciato di essere stato un traditore e non accettando l’onta, ha preferito togliersi la vita piuttosto che essere associato ad un’immagina morale che non lo rispecchiava.

Inoltre il gesto di togliersi la vita implica coraggio e determinazione perché ciò che ci è più cara è la nostra salvaguardia o l’istinto primordiale alla sopravvivenza.

Castello D’Aquino caffè letterario: Michelangelo Bruno ci parla di miscelazione e terroir

Eccoci con una nuova puntata di Cocktail e Cultura al Castello D’Aquino di Grottaminarda!

La volta scorsa abbiamo parlato del Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda: ieri e oggi.

L’argomento di oggi, invece, riguarda la miscelazione legata al terroir perché è possibile creare un drink dando importanza e preferendo le materie prime di un determinato territorio.

Dietro la mixology, infatti, c’è un mondo e una cultura che esulano dal semplice momento ricreativo.

Michelangelo Bruno, bartender del Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda, ci spiega proprio questo.

Si può creare un drink che abbia il sapore o si avvicini alla tradizione culinaria di un luogo? Con il giusto studio, la giusta conoscenza degli ingredienti mixati alla passione per il proprio lavoro è possibile.

Come già vi avevamo accennato al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda è possibile scegliere tra i classici drink, conosciuti e apprezzati un pò da tutti, a cocktail creati ad hoc per dare valore al territorio, al gusto e alle materie prime di una determinata zona geografica.

Michelangelo Bruno: video

Michelangelo Bruno bartender del Castello D’Aquino Caffè Letterario Grottaminarda

Michelangelo Bruno ci parla di miscelazione e terroir

La prima essenza che racchiude un drink è quella storico-culturale che è la stessa su cui si fonda la filosofia del Castello D’Aquino caffè letterario. Per questo motivo nasce Cocktail e Cultura al Castello perché come afferma Michelangelo Bruno:

La ricerca che facciamo è proprio questa. Attraverso la musica, ad esempio, siamo riusciti a sottolineare quanta storia ci possa essere dentro un bicchiere con del liquido dentro.

Questa estate abbiamo organizzato due serate dedicate alla storia della miscelazione in musica. Abbiamo iniziato con una serata dedicata al genere Dixieland, nato a New Orleans all’inizio del 20esimo secolo perché è proprio in questo luogo che nascono molti drink classici come l’Old Fashioned che ha circa 150 anni. La ricerca si è incentrata proprio su questo assioma: andare a sottolineare con la musica quanta storia può racchiudere un drink.

Cocktail e Cultura al Castello, infatti, vuole essere proprio un viaggio nel mondo della miscelazione in cui  si parte dalla storia dei drink e si arriva ai nostri giorni e a quello che faccio io al Castello D’Aquino caffè letterario con le proposte di nuovi drink home made.

Molti ingredienti che compongono le offerte presenti al Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda sono freschi e lavorati da Michelangelo Bruno, che crea sciroppi ad hoc biologici, lavorando i prodotti e le materie prime del territorio.

Noi non facciamo solo drink per essere internazionali ma soprattutto per richiamare un terroir. Quest’estate, ad esempio, mi sono cimentato nella creazione di un cocktail che richiamasse e riportasse alla memoria la nostra ciambottella, un piatto tipico della cucina grottese composto da pomodori e peperoni.

Per scoprire altri dettagli non vi resta che guardare il video in home!

Il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda: ieri e oggi

Eccoci con la prima puntata di cocktail e cultura al Castello D’Aquino, il caffè letterario di Grottaminarda. Insieme a Michelangelo Bruno, in questa prima puntata della rubrica, abbiamo deciso di parlarvi della storica e suggestiva location in cui si trova il caffè letterario e spiegarvi com’è nato questo luogo di ritrovo, cosa è diventato e cosa rappresenta per gli avventori di sempre e per quelli nuovi.

Castello D'Aquino caffè letterario Grottaminarda: video

Il caffè letterario di Grottaminarda

Castello D’Aquino caffè letterario: come nasce

Il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda nasce tre anni fa, attraverso un bando indetto dal Comune di Grottaminarda in cui veniva affidato in gestione come caffè letterario la parte inferiore del Castello D’Aquino.

I Minichiello, esperti del settore bar industry da anni,  decidono di affrontare questa sfida prendendo in gestione il caffè letterario. La sfida si è rivelata un grande successo perché il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda è diventato un luogo di ritrovo per tutti, riuscendo a sdoganare il luogo sia da un punto di vista culturale che di miscelazione.

Per quanto riguarda gli eventi culturali, in questo periodo al Castello D’Aquino caffè letterario, c’è in esposizione la personale artistica di un’artista di Grottaminarda che lavora la colla a caldo e si stanno svolgendo dei reading sulla Divina Commedia che prendono vita all’interno del progetto Dante per tutti.

La struttura in cui si trova il caffè letterario di Grottaminarda vanta quasi mille anni di storia, la location si presenta da sola per la sua straordinaria bellezza composta da varie sale spaziose all’interno in cui vi sono affreschi storici e da giardini che offrono la possibilità di osservare la valle in cui nasce la cittadina di Grottaminarda.

Castello D'Aquino caffè letterario Grottaminarda: ieri e oggi

Com’era il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda e cosa è diventato oggi

Il caffè letterario di Grottaminarda è una sorta di laboratorio culturale che cerca di offrire uno scorcio sul passato ma lo rivisita in chiave moderna, proponendo eventi culturali di un certo spessore e livello artistico.

Per scoprire qualche dettaglio in più non vi resta che guardare il video in home!

Nasce cocktail e cultura al Castello una nuova rubrica dedicata alla mixology e non solo

In collaborazione con il Castello D’Aquino caffè letterario di Grottaminarda abbiamo dato vita a cocktail e cultura al Castello, una nuova rubrica che parlerà del mondo della mixology.

Cocktail e Cultura al Castello: rubrica

Nasce una nuova rubrica sulla mixology made in Irpinia

Castello D’Aquino caffè letterario: breve introduzione

Ad accompagnarci nei vari appuntamenti, per comprendere più da vicino questo mondo, ci sarà Michelangelo Bruno bartender del Castello D’Aquino caffè letterario. La rubrica cocktail e cultura al Castello parlerà non solo di mixology ma anche di cultura vista e trattata da diverse prospettive.

Il Castello D’Aquino caffè letterario non è solo un luogo di bevute ma soprattutto di incontri letterari, culturali che abbracciano diversi settori e canali di intrattenimento. Questo luogo, infatti, per chi ancora non lo conosce è un luogo di ritrovo e di condivisione, in cui c’è spazio per diverse attività e momenti di scambio.

Uno dei punti di forza che rendono il Castello D’Aquino caffè letterario un luogo speciale, oltre alla location suggestiva, è l’attenzione ai cocktail: non troverete mai solo i classici drink ma sempre novità che si basano su uno studio e una ricerca del giusto bilanciamento tra i sapori, accompagnato da una scelta delle materie prime di qualità da utilizzare.

In questo luogo si fonde l’armonia della tradizione insieme alla bellezza della cultura che accoglie eventi letterari, artistici e musicali accompagnati dalla cura verso il cliente.

Castello D'Aquino caffè letterario a Grottaminarda

Castello D’Aquino caffè letterario a Grottaminarda

Il caffè letterario è incastonato nel Castello D’Aquino, situato all’interno del borgo antico La Fratta di Grottaminarda. Dopo oltre trent’anni di esperienza con lo Chalet Lounge Bar, la famiglia Minichiello ha voluto portare la propria esperienza e professionalità in un luogo pieno di storia!

È così che nasce il caffè letterario Castello D’Aquino!

Per scoprire la prima puntata non vi resta che tenervi aggiornati, seguendo la nostra pagina e quella del caffè letterario.

Nuovo appuntamento con Dante per tutti al Castello d’Aquino caffè letterario di Grottaminarda

Ritorna un nuovo appuntamento di Dante per tutti al Castello d’Aquino caffè letterario di Grottaminarda. questa volta verrà introdotto e spiegato il XIII Canto dell’Inferno che ha come protagonista Pier delle Vigne.

La lettura e il commento del Canto dantesco verranno introdotti dalla leggenda del diavolo messo in fuga da un monaco. Per poter facilitare la fruizione e la comprensione verranno proiettati i testi e le opere d’arte.

L’appuntamento con Dante per tutti è previsto per il 14 ottobre alle ore 20:00, il costo del biglietto è di 5.00 euro ed è obbligatoria la prenotazione contattando il seguente numero telefonico: 334 947 46 73.

Dante per tutti: nuovo appuntamento al Castello d'Aquino di Grottaminarda

Inferno XIII: Pier delle Vigne

Canto XIII Pier delle Vigne: breve introduzione della serata al Castello d’Aquino caffè letterario di Grottaminarda

Il Canto XIII ci conduce nel VII cerchio dell’Inferno dove sono puniti i violenti, coloro che furono violenti con se stessi, togliendosi la vita. Il luogo in cui si trovano Dante e Virgilio non ha sentieri e la natura è arida, come l’animo di chi vive questi luoghi. Le piante sono scure e senza frutti perché ci troviamo in un posto il cui la vita non è contemplata. Sui rami delle piante ci sono spine avvelenate dove fanno il nido le arpie, creature mostruose che hanno il viso umano e il corpo di un uccello e il loro suono è un sinistro lamento.

Non era ancor di là Nesso arrivato,

quando noi ci mettemmo per un bosco

che da neun sentiero era segnato.

Non fronda verde, ma di color fosco;

non rami schietti, ma nodosi e ‘nvolti;

non pomi v’eran, ma stecchi con tòsco.

Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno,

che cacciar de le Strofade i Troiani

con tristo annunzio di futuro danno.

Ali hanno late, e colli e visi umani,

pié  con artigli, e pennuto ‘l gran ventre;

e fanno lamenti in su li alberi strani.

Struttura dell'Inferno dantesco

Struttura dell’Inferno dantesco

Dante si accosta a Pier della Vigne per più di una ragione: non solo perché la molla segreta che spinse Pier delle Vigne al suicidio appariva a Dante un fatto su cui bisogna indagare ma anche, e soprattutto, per le affinità esistenti fra i due poeti. Entrambi si sono formati alla stessa  scuola e tutti e due sono intellettuali politicamente impegnati e entrambi hanno subìto una condanna.

Per scoprire il resto non vi resta che partecipare a Dante per tutti prenotando al Castello d’Aquino caffè letterario di Grottaminarda.

Ritorna Dante per tutti e le leggende medievali al Castello d’Aquino di Grottaminarda

Ritorna Dante per tutti al Castello d’Aquino di Grottaminarda, dopo la sospensione causata dall’emergenza sanitaria. L’iniziativa curata da Luca Maria Spagnuolo, storico dell’arte di Avellino ha come scopo quello di leggere volta per volta passi della Divina Commedia di Dante Alighieri e di leggende medievali, di cui il noto e intramontabile testo è permeato.

I testi presentati provengono da manoscritti e incunaboli non editi o di difficile reperibilità che sono stati trascritti da Luca Maria Spagnuolo.

Dante per tutti è un laboratorio culturale che prevede la lettura e il commento di un Canto dantesco, la cui tematica è correlata ad un approfondimento legato a temi culturali, teatrali e della letteratura medievale.

Dante per tutti di Luca Maria Spagnuolo

Ritorna l’appuntamento letterario dedicato a Dante Alighieri

Dante per tutti: l’iniziativa culturale

Dante per tutti prevede degli appuntamenti in cui vengono proposte leggende del XIV e del XV secolo, lette nella loro versione originale (volgare italiano), discusse e commentate successivamente.

I temi principali di cui trattano le letture riguardano leggende di Santi e diavoli e brani provenienti dal repertorio giullaresco medievale.

In previsione delle celebrazioni per il centenario della morte di Dante Alighieri (2021), Il Castello d’Aquino ha programmato una serie di incontri danteschi.

Il primo incontro si terrà mercoledì 12 agosto alle ore 19:30 in cui è prevista la lettura del Canto I dell’Inferno: l’incontro tra Dante e Virgilio nella selva oscura.

Il secondo appuntamento è previsto per 2 settembre alle ore 19:30 in cui verrà letto e commentato il Canto V dell’Inferno, il canto di Paolo e Francesca che verrà introdotto dalla leggenda di un demone che tenta un monaco al peccato di lussuria.

La durata dell’incontro è di circa un’ora e per poter partecipare all’evento bisogna prenotarsi, contattando il seguente numero telefonico: 334 947 46 73.

Il costo del biglietto è di € 5.00

Struttura dell'Inferno dantesco

Struttura dell’Inferno dantesco

L’Inferno dantesco

La Divina Commedia (1472) di Dante Alighieri è considerato un capolavoro della letteratura mondiale che è attuale perché racconta dell’umanità, immutata nei secoli, e descrive la complessità della nostra vita composta da viaggi concreti, astratti, mistici e morali.

La Divina Commedia spesso viene definita l’enciclopedia del Medioevo perché Dante Alighieri, studioso, filosofo e credente ha dato vita ad un’opera lettraria che contiene tutti gli elementi della cultura del suo tempo.

L’immaginario viaggio oltremondano nell’Inferno dantesco si compie in sette giorni. Dante Alieghieri al tempo aveva 35 anni ed era al punto centrale della sua vita perché all’epoca l’età media del tempo era di circa 70 anni.

Una sera perdendo la strada si ritrova in una selva oscura (che allegoricamente rappresenta il peccato) e vede  l’angoscia e la sofferenza di quel luogo da cui vorrebbe fuggire, percorrendo un colle ma viene ostacolato da tre animali (una lonza che rappresenta l’incontinenza, un leone che rappresenta la violenza e una lupa che incarna la cupidigia).

In suo soccorso giunge Virgilio (simbolo della ragione) che lo accompagna nel suo viaggio ultraterreno tra: inferno, purgatorio e paradiso.

L’inferno è il primo dei mondi ultraterreni che Dante attraversa ed è un abisso sotterraneo che lo scrittore colloca vicino Gerusalemme, centro geografico e religioso del mondo emerso che ha la forma di un cono rovesciato.

L’Inferno dantesco è diviso in tre zone: Antinferno, Alto inferno e Basso inferno.

Dante si è preoccupato di dare una struttura geometrica  all’inferno, esigenza che rispecchia la mentalità astratta e geometrica del Medioevo. Ciascun cerchio è popolato da anime peccatrici e lo scrittore si sofferma sul loro processo di degradazione e di imbestiamento, evidenziando la genesi psicologica del peccato e delle motivazioni che indusse al rifiuto della legge divina e umana.

Le anime vengono fissate nell’eternità con la loro contraddittoria personalità che si manifestò in terra. I peccatori sono uomini che hanno vissuto in modo esasperato e disperato, una sorta di esseri degradati dal peccato. L’Inferno, infatti, è pieno di personaggi che da un lato rivelano le lotte civili di Firenze e da un altro insistono sul tema della degradazione della Chiesa sul cui seggio si succedono papi simoniaci.

Il mondo, dunque, per Dante Alighieri è ribaltato e c’è bisogno di ricostruire una società secondo le indicazioni divine contenute nei testi sacri.

Per approfondire l’immenso e misterioso mondo racchiuso nell’Inferno dantesco non vi resta che partecipare a Dante per tutti!

La Fermata vi aspetta al Castello D’Aquino con un doppio appuntamento!

La compagnia teatrale La Fermata ha tante novità da raccontarvi e lo farà il 28 settembre alle ore 18:00 al Castello D’Aquino, caffè letterario di Grottaminarda!

Francesco Teselli e Gilda Ciccarelli anticipano cosa bolle in pentola per la nuova stagione dedicata ai laboratori di I, II e III livello.

Le sorprese non sono finite perché i due attori colgono l’occasione per parlarvi di iPhoné, la nuova rappresentazione teatrale sperimentale ispirata al Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, che verrà messa in scena per la prima volta nella suggestiva location grottese.

La Fermata: video

La compagnia teatrale irpina presenta iPhoné

Per scoprire maggiori dettagli, non vi resta che guardare il video!

Mezzopalco: poesia e contaminazione tra le arti per riscoprire l’oralità classica greca

Mezzopalco sono un trio composto dalle voci narranti di Riccardo Iachini e Toi Giordani e dal beatboxer Johnny Dima. Il loro è un viaggio innovativo, lo potremmo definire una sorta di spettacolo-concerto, in cui a suon di drum and bass, techno, jungle ad hip-hop si fa poesia, riscoprendo un tempo che non c’è più ma a cui dobbiamo tanto.

I temi affrontati dai poeti bolognesi non sono circoscritti solo all’età classica ma danno rilievo a personaggi che sono stati significativi all’interno di movimenti culturali vicini all’oralità, all’uso della parola e al linguaggio come forma d’espressione più ampia rispetto al solo uso verbale.

Il loro modo di fare poesia rappresenta un’innovazione, rispetto anche ai più attuali instapoets cui siamo abituati, perché i testi sono ricchi di contenuti e non sono monotemaci.

Mezzopalco: video

Poeti bolognesi

Impre è il nome dello spettacolo che i Mezzopalco stanno portando in giro per l’Italia e il video che vi abbiamo mostrato è un estratto della performance che si è svolta al Castello D’Aquino di Grottaminarda.

Metalli Pesanti di Vittorio Zollo

Metalli Pesanti è uno spettacolo di Vittorio Zollo incentrato sulla poesia performativa che unisce spoken word, improvvisazione e, a volte, anche qualche licenza poetica dialettale e qualche imprecazione popolare.

Qualcuno dentro me, usando le parole di Vittorio Zollo,  ha sintetizzato il tutto con queste parole:

Lo spettacolo cerca una relazione tra il processo di decadimento radioattivo e il processo di degradazione delle zone rurali post caduta del muro di Berlino.

Nello spettacolo convivono il culto mariano delle sette sorelle campane e la legge di conservazione dell’energia, il crollo del muro di Berlino e le radiazioni ionizzanti, il metadone e i betabloccanti, la vita di paese e la globalizzazione, il suicidio della poesia nella parola, il cancro e l’amore.

Per farvi comprendere meglio di cosa stiamo parlando, ecco alcuni estratti dello spettacolo Metalli Pesanti.

Metalli Pesanti: Alive in Amarcord

Metalli Pesanti: Il ne peut pas échapper à la machine

Grottaminarda: il Poetry Slam dei Mezzopalco approda al Castello D’Aquino

Il progetto Mezzopalco nasce da un’idea di Riccardo Iachini e Toi Giordani, la loro è una poesia performativa che si avvale di spoken music e beatbox.

Il loro obiettivo è quello di usare la poesia orale come medium per divulgare la contaminazione tra diversi generi musicali: hip-hop, drum’n’bass e techno, trap, jungle fondendole con le parole di componimenti in versi.

Il Poetry Slam dei Mezzopalco arriva a Grottaminarda, l’8 agosto alle 21: 30 al Castello D’Aquino caffè letterario, per condurvi all’interno di un viaggio fatto di parole e beatbox.

Mezzopalco:video

Mezzopalco

L’evento fa parte dell’estate grottese, ideata e sostenuta dal Comune di Grottaminarda.

Segnate la data e non mancate!

 

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