redazione

Città cantante, “conferenza cantata” di Pasquale Scialò

Giovedì 17 marzo, alle 17, Pasquale Scialò conduce il secondo appuntamento del suo ciclo di conferenze cantate “Città cantante”.

Con cadenza settimanale, fino al 31 marzo prossimo, il compositore e musicologo, docente di Musicologia e Storia della Musica all’università suor Orsola Benincasa di Napoli, darà vita a incontri parlati, cantati, suonati con proiezioni di documenti, filmati, immagini inedite, per raccontare con una scansione cronologica e tematica le tappe di un bene emozionale dell’umanità come la Canzone napoletana e dei suoi significativi protagonisti.

Spiega Scialò:

In pochi altri luoghi al mondo come a Napoli è stato messo in musica tutto quanto fosse parte della vita pubblica e privata della città: dalle storie d’amore, di odio o di passione alle vicende politiche, dalla cucina alla guerra, dall’emigrazione alla disoccupazione, dalla malavita alla dolce vita, dalla toponomastica all’architettura.

Il ciclo Città cantante ha lo scopo di divulgare, con un approccio interdisciplinare, questa multiforme letteratura di musica vocale, a partire dalla recente pubblicazione della Storia della canzone, scritta da Scialò per l’editore Neri Pozza.

Gli incontri, della durata di poco più di un’ora, rivolti ad appassionati, amatori, studiosi, studenti liceali e universitari, prevedono la partecipazione di esperti, musicisti e cantanti dediti con rigore allo studio e all’interpretazione delle diverse forme di questo repertorio.

Al secondo appuntamento, intitolato “Canzone d’autore: piedigrotte, notturni e bastimenti”, partecipano il cantante e chitarrista Antonio Siano e il trio Suonno d’Ajere, con Irene Scarpato (voce), Gian Marco Libeccio (chitarra classica) e Marcello Smigliante Gentile (mandolino e mandoloncello).

Prossimo appuntamento al Trianon Viviani con Terræmotus Neapolitan Talent (Tnt)

Mercoledì 16 marzo, alle 21, la decima puntata del contest del teatro della Canzone napoletana, alla ricerca delle nuove voci “esplosive”.

Ideato dal direttore artistico Marisa Laurito e presentato da Gennaro Monti con Tiziana De Giacomo, il talent show vede i concorrenti – da cinque a sette per serata – che si esibiscono sul palco del teatro, per il pubblico presente in sala e per i navigatori collegati in diretta streaming sulla pagina Facebook del Trianon Viviani.

Al termine di ogni puntata una qualificata giuria tecnica, presieduta dal regista Bruno Garofalo, stila, a insindacabile giudizio, una classifica, tenendo conto del consenso espresso dal pubblico in sala e dai likes registrati sui social, e proclama il vincitore della serata che accederà alla fase finale. I due migliori talenti esplosivi che si aggiudicheranno la finale potranno essere inseriti nella compagnia Stabile della Canzone napoletana.

Terræmotus Neapolitan Talent

Terræmotus Neapolitan Talent

Le candidature sono aperte fino all’esaurimento delle partecipazioni previste. Il regolamento è all’indirizzo.

Tutte le serate di Tnt sono a ingresso gratuito, fino a esaurimento dei posti disponibili.

È possibile rivedere le tappe precedenti – che hanno visto l’affermazione come vincitori di Marianita CarforaFederica RaimoChiara CampitelliEnzo EspositoFabiana RussoFrancesca Curti GiardinaDaniele EspositoElisabetta Maschio e Paola Falanga – sulla webtv del sito istituzionale e sul canale youtube del teatro.

Borghi e centri storici abbandonati in Campania

43 storie, 30 paesi, 13 centri storici, cinque province, 225 immagini. Sono questi i numeri che compongono l’ultimo libro firmato da Roberto Pellecchia.
Di origini austriache, l’autore vive e lavora a Salerno, dove esercita da 35 anni la professione di medico. Fotografo e instancabile viaggiatore, ha all’attivo 6 pubblicazioni di successo legate ai territori.
Borghi e centri storici abbandonati in Campania” prende in esame quei luoghi che sono stati abbandonati nel corso degli ultimi mille anni e di cui esistono ancora rovine ben leggibili: ruderi, paesi o nuclei storici interi.
Il tema centrale si sviluppa intorno al momento dell’abbandono e ai motivi dello stesso. In taluni casi si tratta di catastrofi naturali, eventi bellici, pestilenze, ma anche abbandoni spontanei e progressivi, causati dalle condizioni disagevoli che le piccole comunità dovevano affrontare per viverci, non più compatibili con gli standard di vita contemporanei.
Numerosi sono gli aneddoti riguardanti sia gli ultimi abitanti che vi vissero, sia l’epoca in cui questi paesi erano vitali.
Mentre alcuni di questi, come Roscigno Vecchia, Romagnano al Monte, San Severino di Centola, Apice Vecchio, sono ben conosciuti e meta di visitatori e curiosi, altri stanno scomparendo dalla memoria o dalla sfera del patrimonio storico e culturale.
Eppure, si tratta di luoghi della memoria meritevoli di una valorizzazione turistica con dignità di veri e propri santuari delle comunità, le cui generazioni li popolarono nei secoli.
Spiega Roberto Pellecchia nell’intensa prefazione del libro.
Il luogo in cui si nasce crea delle radici talmente profonde da tenere legate le persone per tutta la vita e, anche quando se ne vanno, prima o poi sentono il bisogno di tornarci. Per questo motivo ho sempre pensato che in ogni paese abbandonato vi sia il segno della sconfitta dell’uomo da parte di un nemico molto potente, talmente potente da soffocare per sempre quella tenacia che ha spinto ogni popolazione a costruire insediamenti in ogni parte del mondo, anche nelle aree più estreme e inospitali. (…) Perché un paese non è solo un insieme di case, un luogo dove le persone vivono. È, piuttosto, la radice profonda a cui sentiamo di appartenere, che ci accomuna per vicende storiche, per legami di parentela e vincoli di amicizia, che ci identifica grazie a una determinata inflessione dialettale e per modi di dire legati alla storia e al paesaggio. Sono le basi di quel senso di comunità che permette di percepire il posto in cui si è nati, o in cui si abita da tanto tempo, come un rifugio unico e un luogo da amare.
Le 43 storie narrano le vicende di 30 paesi e 13 centri storici completamente disabitati sparsi tra le cinque province della Campania, con l’intento di attirare sempre di più l’interesse verso queste realtà abbandonate ricche di fascino, ma implicitamente anche verso numerosi piccoli centri che rischiano lo spopolamento totale nel nostro presente.

La pubblicazione raggiungerà le edicole di tutta la Campania in diverse date. Dal 18 marzo sarà disponibile in tutte le edicole della provincia di Salerno, in abbinamento al quotidiano La Città di Salerno, e lo resterà fino a fine aprile.
Per il resto d’Italia è possibile ordinare il libro e richiedere informazioni sulla distribuzione scrivendo una e-mail a borghiabbandonati@libero.it

Borghi e centri storici abbandonati in Campania

Borghi e centri storici abbandonati in Campania

Le località di “Borghi e centri storici abbandonati in Campania”

Provincia di Napoli: Rione Terra – Pozzuoli.
Provincia di Salerno: Casale Pamponii (Olevano sul Tusciano), Castellammare della Bruca (Ascea), Marina di Furore, Romagnano al Monte, Roscigno Vecchia, Sacco Vecchio, San Giovanni del Tresino, San Nicola di Centola, San Severino di Centola vecchio, Sorbo (Montecorvino Pugliano).
Provincia di Caserta: Caianello Vecchio, Calvi Vecchia, Casignano (Carinaro), Centora (Trentola-Ducenta), Cerquarola (Roccamonfina), Cese Vecchio (Roccamonfina), Croce (Rocchetta e Croce), Formicola di Mastrati (Pratella), Friano (Aversa), Marzanello Vecchio (Vairano Patenora), Matteoli (Sessa Aurunca), Pietramelara, Rocciano (Giano Vetusto), San Felice Vecchio (Pietravairano), San Pietro Infine, Vairano Patenora.
Provincia di Avellino: Aquilonia Vecchia, Borgo-castello di Calitri, Civita di Ogliara (Serino), Conza della Campania, Melito Vecchia (Melito Irpino), Montecalvo Irpino, Quaglietta (Calabritto), Roccabascerana, Senerchia
Provincia di Benevento: Apice Vecchio, Castelpoto Vecchio, Cerreto Antica (Cerreto Sannita), Circello, Limata (San Lorenzo Maggiore), Paduli, Tocco Vecchio (Tocco Caudio).

Andi Kacziba ha inaugurato a Milano “Prendi il mio cuore” curata da Raffaella De Chirico

L’artista Andi Kacziba in occasione della Giornata Internazionale della Donna ha inaugurato a Milano “Prendi il mio cuore” curata da Raffaella De Chirico.

La mostra rimarrà aperta alla Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea di Via Farini 2 a Milano fino al 25 marzo. È possibile fissare un appuntamento in galleria per  incontrare lArtista che, attraverso una serie di sculture e performance, vuole dare voce alle donne sulla violenza di genere e la gender gap.

Prendi il mio cuoreMa anche il mio fegato, i miei reni; prendi i miei organi, a condizione che abbiano ancora un valore, beninteso.

Mutuato dalla celebre poesia di Saffo, Prendi il mio cuore e portalo lontano, lartista ungherese Andi Kacziba (1974) invita provocatoriamente dall8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, al 25 alla Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea   in via Farini, 2 di Milano ad appropriarsi dei suoi organi vitali. Cosa può offrire alla società una donna che alla soglia dei cinquantanni ha compiuto delle scelte non convenzionali e non completamente accettate dalla società?

Superato parzialmente lo stigma della mancata maternità (si stima che il 22,5% delle donne italiane nate a fine anni Settanta concluderanno il ciclo riproduttivo senza figli), la richiesta è quella dellaffermazione personale attraverso la carriera ed il lavoro, ambito nel quale non è stata comunque raggiunta una parità di genere; le donne guadagnano meno dei loro colleghi maschi e la probabilità che (anche senza figli) ottengano incarichi meglio retribuiti, è comunque inferiore del 30% rispetto agli uomini. Cosa accade dunque se una donna non è riuscita o non desidera affermarsi almeno professionalmente? Andi Kacziba ha realizzato una serie di polaroid in cui lartista offre se stessa e i propri organi al visitatore come azione/gesto sacrale.

Gli organi rappresentati sulle polaroid si concretizzano nel percorso della mostra, assumendo forme tridimensionali di seducenti sculture, realizzate con ceramiche e corde.

La mostra curata da Raffaella De Chirico si apre e si conclude con uno zerbino situato allingresso della galleria, sul quale Kacziba ha impresso la propria immagine supina: lartista viene dunque calpestata dai visitatori, atto performativo e metafora di unazione piuttosto comune. È una donna zerbino è la definizione con cui si indica una donna che permette al prossimo, spesso di sesso maschile, di farle del male, di schiacciarne la personalità e la sensibilità, di calpestarne appunto, la dignità.

Andi Kacziba

Andi Kacziba

Andi Kacziba: cenni biografici e ricerca artistica

Giunge in Italia nel 1997 come modella ed indossatrice, si dedica successivamente alla fotografia. I suoi primi cicli di lavori esprimono, attraverso la faticosa tessitura manuale della corda, la forza, la tenacia e la capacità di sopportazione della donna che, illusa dai movimenti femministi degli 60 e 70 di aver finalmente ottenuto quella parità di diritti e quella dignità che le spetta e per cui aveva ardentemente combattuto, si ritrova oggi, nella società contemporanea occidentale, trasformata in un semplice status symbol, accessorio ed attributo della vanità maschile. Il fare artistico diviene così metafora della lotta quotidiana che ogni donna deve ancora oggi, nel XXI secolo, affrontare.

2014: VìolaMilano, Museo Francesco Messina. Nella sua prima personale, lartista ha presentato, oltre alle sculture e bassorilievi in corda, il suo primo lavoro con lutilizzo degli specchi, strumenti interattivi per portare il visitatore allautoanalisi.

2015: MaterParma, Palazzo del Governatore. Indaga, anche attraverso la scultura Altare della sterilità, una riflessione personale e universale sulla maternità mancata.

2018: Turning (G) old, Torino, Raffaella De Chirico Arte Contemporanea, l’artista presenta la mostra Turning (G)old, e indaga la percezione da parte della società alle donne ormai non più giovane, belle, ma con i segni del tempo. Il titolo è una provocazione: Old o/è Gold?  L’artista riempie le sue rughe del viso con oro (oro 24 carati in polvere mischiato con vinavil), per ribaltare il valore: “più rughe sono, più oro le contengono, e con il passare del tempo varrò sempre di più”. Andi documenta l’intervento sul suo corpo tramite una serie di polaroid, espone in scatole le rughe d’oro strappate dal viso, riproduce le rughe incidendo su specchi antichi, e incoraggia il pubblico ad esperimentare i segni del tempo altrui sul proprio riflesso.

2019: La cicogna non passa di qui, una serie di polaroid nelle quali è il corpo stesso dell’Artista e il suo “degenerarsi” nel tempo a farsi denuncia della difficile posizione della donna contemporanea nella società. L’artista imita il suo grembo materno con un’anguria, e la svuota con un coltello da cucina. Ogni scatto realizzato da performance ha un titolo singolo, il quale narra una microstoria della maternità mancata.

La galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea

La prima sede della Raffaella De Chirico Arte Contemporanea è stata aperta a Torino nel 2011 e, dieci anni dopo, la galleria è approdata anche a Milano. Raffaella De Chirico ha da sempre ha focalizzato il suo programma espositivo sulla produzione e realizzazione di progetti per la quasi totalità inediti sul territorio nazionale, privilegiando artisti di età inferiore ai 40 anni che si fossero già distinti per la ricerca e la proposta artistica fuori dal territorio italiano. Lo stesso principio è applicato agli artisti storicizzati trattati dalla galleria, con particolare riguardo a coloro la cui ricerca si distinse negli Anni ’60, ‘70 e ‘80, sviluppando pertanto una parte del lavoro dedicato all’advisoring per investimento e alla costruzione di collezioni maggiormente focalizzate sull’arte moderna.

Playaut.it il primo network multimediale nazionale dedicato al mondo dell’autismo

Nasce Playaut.it il primo network multimediale nazionale dedicato al mondo dell’autismo realizzato da Zeye, marketing agency molto attenta al settore charity (il suo ultimo impegno è stato, il 9 maggio scorso, il concerto streaming di Marco Masini al Teatro della Pergola di Firenze, il cui incasso è stato devoluto alla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico
Meyer).

Playaut si propone di essere il luogo dove si lavora per conoscere questo mondo in profondità, avvalendosi si professionisti del settore, imprenditori, istituzioni e anche le famiglie stesse operative sul campo.

playaut

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Gabriele Pagliaro, responsabile digital di Zeye e co-fondatore del progetto, dice: “Playaut è un sogno che si realizza. Abbiamo raccolto i segnali di aiuto che provengono da questo mondo e abbiamo cercato di dare ordine, informazioni e collaborazione diretta perché si possa sempre fare meglio. L’autismo è una condizione che ha molte variabili.
Non sono tutti uguali i bambini e i ragazzi. Avremo anche aiuto dalle associazioni sportive e dalle strutture specializzate sul territorio nazionale”.

Il progetto ha il patrocinio del Comune di Bergamo.

La mascolinità è tossica? di Andrew Smiler e Matthew Taylor

Sulla scia del movimento Me Too e dell’aumento dell’attivismo femminista e per i diritti degli uomini, la mascolinità tradizionale è diventata un argomento di acceso dibattito.

Ma cosa intendiamo esattamente per ‘mascolinità’ e in che modo può essere dannosa?

Questo libro valuta, in modo rigoroso e oggettivo, i possibili aspetti positivi della mascolinità moderna e nello stesso tempo le sue potenzialità negative.

Esamina in particolare l’evoluzione della definizione di mascolinità dall’età della cavalleria ai nostri giorni, e le attuali aspettative sul comportamento, i ruoli e le responsabilità degli uomini. Rivela la pressione della società sugli uomini ad agire in modo aggressivo, sopprimere le emozioni e avere il controllo, e infine l’impatto prodotto dall’essere un ‘vero uomo’ su sé stessi e sugli altri.

Il nuovo titolo della collana The Big Idea innovativa, divulgativa ed efficace per approfondire i temi più importanti del mondo contemporaneo e che hanno più risonanza nelle nostre vite. L’approccio visivo unico e il testo multilivello rendono semplici da capire anche i concetti più complessi, in modo da offrirci tutti gli strumenti necessari per partecipare in prima persona a questi dibattiti.

La mascolinità è tossica?

Biografia degli autori

Andrew Smiler è stato presidente della Society for Psychological Study of Men and Masculinities e di MaleSurvivor.
org, ed è attualmente editore delle pubblicazioni online per la Society for Research in Adolescence. È coautore,
con Chris Kilmartin, del best seller The Masculine Self.

Matthew Taylor, scrittore, oratore pubblico e conduttore televisivo, è amministratore delegato della Confederazione NHS, un ente che riunisce le organizzazioni che commissionano e forniscono servizi al Servizio sanitario nazionale.

Il Parco del Partenio promuove il territorio ed i suoi prodotti

Il Parco del Partenio promuove il territorio ed i suoi prodotti: arriva il “Marchio Qualità”. Nuova ed interessante iniziativa dell’ente regionale che ha sede a Summonte, presieduto da Franco Iovino. Predisposto e pubblicato sul sito istituzionale il regolamento d’uso del marchio collettivo “Qualità Partenio”, proposto con l’obiettivo di contraddistinguere le produzioni di qualità e garantire l’origine e la natura di determinati prodotti, merci o servizi, attraverso la certificazione e un sistema di controllo.

Afferma Franco Iovino:

I nostri scopi sono molteplici. Crediamo sia fondamentale un marchio identificativo utile a promuovere, far conoscere la qualità, l’importanza, il pregio di un territorio, soprattutto sotto l’aspetto paesaggistico e naturalistico, un territorio a ridosso dell’area urbanizzata dell’area metropolitana napoletana e, quindi, una vera e propria oasi di pace, benessere e tranquillità per migliaia di cittadini.

In particolare, il marchio salvaguarda il patrimonio tradizionale, le produzioni tipiche e l’artigianato locale,  incentiva e qualifica la produzione di beni e servizi con metodi compatibili con le caratteristiche del territorio e con le sue esigenze di conservazione, promuove la commercializzazione e il consumo dei prodotti tipici e tradizionali locali contribuendo alla conservazione della biodiversità del territorio, incentiva l’imprenditoria e l’economia locale, consente ai consumatori una immediata identificazione dei prodotti/attività che sono proprie dell’area, semplifica le attività di promozione attraverso la valorizzazione di un’immagine unitaria che l’utente finale possa riconoscere quale indicazione istituzionale della qualità dell’offerta del territorio denominata “Qualità Partenio”.

Possono richiedere la concessione dell’uso del marchio imprese agricole in forma individuale o associata, imprese forestali in forma individuale o associata, imprese agroalimentari in forma individuale o associata, imprese del commercio e del turismo in forma singola o associata, imprese artigiane in forma individuale o associata, cooperative, consorzi, associazioni.

Per “promuovere” il marchio, il Parco ha programmato più incontri con i sindaci, le associazioni, le aziende, dividendoli per zone omogenee: Partenio, Caudina, Baianese. La prima tappa si è tenuta a Rotondi ed ha riscosso notevole successo.

Progetto Appennino 2022: Al via le call per partecipare alle iniziative per giovani imprenditori sul territorio dell’Irpinia

Formazione e incubazione per la nascita di nuove giovani imprese appenninichepercorsi di accelerazione e laboratori di rete, dedicati alle imprese locali: partono le call per partecipare alle iniziative dell’edizione 2022 di Progetto Appennino, promosso e realizzato da Fondazione Edoardo Garrone in collaborazione con il Comune di Avellino.

Il campus di incubazione ReStartApp

Cuore di Progetto Appennino è il campus residenziale gratuito ReStartApp, dedicato a giovani aspiranti imprenditori under 40 provenienti da tutta Italia, in possesso di idee d’impresa e startup innovative nelle filiere produttive tipiche della montagna: agricoltura, allevamento, agroalimentare, gestione forestale, turismo, artigianato, cultura, manifattura e servizi.

Dal 27 giugno al 7 ottobre 2022 – con una pausa intermedia dalle lezioni dal 1°agosto al 4 settembre – si svolgeranno ad Avellino 10 settimane di formazione intensiva, per acquisire e perfezionare conoscenze e competenze per l’avvio di imprese attive in ambito montano e mettere a punto un Business Plan della propria idea imprenditoriale. Il programma, ricco e articolato, condotto da un team qualificato di docenti, esperti e professionisti dei principali settori dell’economia della montagna, prevede attività di formazione in aula, laboratorio di creazione e sviluppo d’impresa, esperienze, testimonianze, casi di successo. La formula residenziale offre, inoltre, ai partecipanti un’esperienza di socialità e di confronto con il territorio e la comunità locale.

Per agevolare la realizzazione dei tre migliori progetti, selezionati da una Commissione di valutazione appositamente costituita, Fondazione Edoardo Garrone metterà infine a disposizione tre premi di startup per un valore complessivo di 60.000 euro e un servizio di consulenza gratuita post campus della durata di un anno per i più meritevoli.

15 i posti disponibili, 3 dei quali riservati a candidati provenienti dai Comuni dell’Area Vasta di Avellino. Per candidarsi c’è tempo fino al 6 maggio.

Progetto Appennino 2022

Progetto Appennino 2022

Obiettivi del progetto

Con l’obiettivo di favorire il consolidamento del tessuto produttivo rappresentato dalle piccole e medie imprese appenniniche del territorio irpino, sono due le iniziative dedicate alle aziende locali.

“Vitamine in Azienda” è un percorso gratuito di accelerazione dedicato a 15 imprese del territorio dell’Area Vasta di Avellino, seriamente interessate e motivate a beneficiare di un servizio di consulenza e coaching personalizzato.

Il coaching – previsto tra giugno e novembre 2022 – si articolerà in 7 incontri individuali, che affronteranno le specifiche problematiche gestionali e manageriali delle singole aziende, per favorire lo sviluppo del business, e 3 incontri collettivi, di carattere formativo più generale, che coinvolgeranno simultaneamente tutte le imprese selezionate. L’obiettivo di tali incontri è consolidare il modello di business, risolvere criticità organizzative e strategiche, favorire potenzialità e opportunità specifiche di sviluppo e crescita.

Per candidarsi al percorso “Vitamine in Azienda” c’è tempo fino al 6 aprile 2022.

Imprese in Rete: cos’è? 

“Imprese in rete” è, infine, un percorso gratuito di consulenza e accompagnamento alla nascita o al rafforzamento di progetti di rete tra imprese appenniniche del territorio irpino, che condividano l’opportunità di collaborare per soddisfare bisogni ed esigenze comuni e, allo stesso tempo, massimizzare le performance dei singoli. La rete può essere composta da almeno tre aziende che aderiscono su base territoriale, di prodotto o di filiera. L’iniziativa si rivolge fino a un massimo di due gruppi di imprese.

Ciascun network parteciperà a 7 incontri, 4 individuali e 3 collettivi – previsti tra giugno e novembre 2022 – durante i quali le imprese saranno affiancate da consulenti allo scopo di sviluppare il proprio progetto di rete. I primi 3 incontri collettivi, di carattere formativo, avranno lo scopo di allineare le competenze di base dei partecipanti e definire i presupposti essenziali per lo sviluppo del progetto. Durante i successivi incontri individuali saranno invece condivisi gli obiettivi del progetto, le strategie e le azioni nel medio periodo, il modello organizzativo di funzionamento della rete e il piano economico e finanziario di breve e medio periodo.  Il risultato di ciascun laboratorio sarà la stesura di un business plan del progetto di rete.

Per candidarsi al percorso “Imprese in rete” c’è tempo fino al 13 aprile 2022.

Progetto Appennino è ideato e promosso da Fondazione Edoardo Garrone, che per l’edizione 2022 ha individuato il partenariato guidato dal Comune di Avellino – insieme al Comune di Mercogliano e alla Fondazione Polo Terra, in rappresentanza del territorio denominato “Area Vasta di Avellino” – come il più idoneo per realizzare l’originale programma di rilancio delle aree interne.

Intorno a Progetto Appennino si conferma il coinvolgimento attivo di una consolidata rete di partner istituzionali, che affiancano Fondazione Edoardo Garrone fin dal 2014 e ne condividono l’impegno per la riqualificazione delle aree interne del nostro Paese: Fondazione Symbola, Legambiente, UNCEM, Alleanza Mobilità Dolce, Club Alpino Italiano (CAI), Fondazione CIMA, Open Fiber, Tiscali, Federbim, Federforeste e PEFC Italia.

Pino Daniele Opera al Trianon Viviani

Il prossimo 19 marzo Pino Daniele avrebbe compiuto 67 anni. Nel giorno del suo compleanno si terrà il consueto memorial al PalaPartenope ideato da Nello Daniele, fratello del grande cantautore partenopeo.

A latere di questa manifestazione, venerdì 18 marzo, alle 21, il Trianon Viviani ricorderà l’Artista il con il concerto “Pino Daniele Opera”, che vede la partecipazione di musicisti, tra cui collaboratori storici del “Nero a metà”.

La serata nel teatro della Canzone napoletana sarà diretta da Paolo Raffone, amico storico di Pino e arrangiatore di alcuni suoi brani, che l’ha ideata insieme al cantante interprete Michele Simonelli, per la produzione di Wing e Record M.E.. Simonelli sarà accompagnato da un ensemble da camera di nove elementi. Special guests del concerto Rosario JermanoErnesto VitoloAntonio OnoratoRoberto Giangrande – in più occasioni a fianco di Pino – e Jerry Popolo.

Pino Daniele Opera

Pino Daniele Opera

Spiegano Raffone e Simonelli:

”Pino Daniele Opera” è un’opera cameristica in senso stretto, con un dialogo tra le voci degli strumenti : un concerto vero e proprio nel quale abbiamo fortemente voluto mantenere intatto il sentimento e l’anima dei brani di Pino: un viaggio emozionante per ritrovare, sotto una veste sonora inedita, tutte quelle suggestioni che si diffondono naturalmente dalle melodie e dai versi delle canzoni dell’Artista che ha riportato “Napoli” e la sua musica al centro dell’universo artistico nazionale e internazionale.

Con gli arrangiamenti originali di Raffone, saranno interpretati sedici tra i maggiori brani di successo del cantautore, che vanno cronologicamente da Napule è, dall’album Terra mia del 1977 – in cui Pino esprime appieno un profondo legame con la tradizione partenopea e mediterranea sia per le sonorità che per i testi – a Senza ‘e te, del 2001, contenuta nel cd Medina.

L’ensemble è costituito da Alessandro de Carolis (flauto), Marco Patierno (clarinetto), Alessia Viti (violino), Marco Traverso (viola), Giovanni Sanarico (violoncello), Cira Romano (arpa), Lorenzo Traverso (pianoforte), Eduardo Robbio (mandolino e mandoloncello) e Pasquale De Paola (batteria).

Per questo concerto, nello spirito della festa, il Trianon Viviani ha coinvolto alcuni dei tanti fan club dedicati a Pino Daniele.

Sogno notturno a Roma di Annarosa Mattei

La Lepre edizioni e i Concerti del Tempietto organizzano il secondo di una serie di incontri letterari che avranno luogo presso la Sala Baldini al Teatro di Marcello, con la presentazione del romanzo di Annarosa Mattei, da poco edito dalla casa editrice indipendente romana: Sogno notturno a Roma.

Sogno notturno a Roma racconta i traumi subìti dalla città, proclamata capitale del Regno d’Italia nel 1871, attraverso una ricognizione notturna dei luoghi più devastati dalle demolizioni e dalle ristrutturazioni attuate a partire da quell’anno fatale.

Cinque personaggi, non tutti umani, compiono insieme un cammino nel cuore di Roma, al di fuori del tempo reale, lungo un percorso che parte da piazza Venezia e ritorna, dopo un ampio giro, a via dei Fori Imperiali. Attraverso dialoghi e digressioni storiche si esplorano così i vuoti urbani creati nella convinzione di “risanare” Roma e farne una città moderna. Si racconta come, nonostante le più autorevoli proteste, sia stata demolita un’enorme area intorno al Campidoglio di incomparabile pregio storico e artistico, comprendente gran parte dei più antichi rioni, quali Campitelli, Pigna, Trevi,
Monti, con tutte le loro reciproche connessioni. Una grave ferita alla continuità storica che ha fatto di Roma una città unica al mondo.
Il romanzo è stato presentato per il Premio Strega 2022 da Paolo Portoghesi.

Sogno notturno a Roma di Annarosa Mattei

Sogno notturno a Roma di Annarosa Mattei

Anna Mattei: biografia

Anna (Annarosa) Mattei vive e svolge a Roma le sue attività. Semiotica, teoria della letteratura, movimenti e generi dell’Ottocento e del Novecento italiani sono alcuni percorsi della sua ricerca. Ha pubblicato negli Oscar Mondadori tre romanzi: Una ragazza che è stata mia madre, 2005; L’archivio segreto, 2008; Il sonno del Reame 2013. Con La Lepre ha già pubblicato. L’enigma d’amore nell’Occidente medievale, con il quale ha vinto il Premio Capalbio 2017.
Promuove la lettura attraverso la serie web Giovedì un libro e sulla sua pagina.

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