redazione

Museo Irpino: proseguono gli appuntamenti

Giovedì 27 ottobre alle 17.30 nella Sezione Scientifica del Museo Irpino si parlerà di scienza e di radiotecnica attraverso una visita speciale. Tra radio, microfoni, valvole amplificatrici e altoparlanti, i visitatori conosceranno infatti la figura di Nicola Vanni, irpino appassionato di radiotecnica e non solo, proprietario di un celebre negozio di elettronica di Avellino. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione ScienzaViva.
Si prosegue Venerdì 28 Ottobre alle 18.00 a Palazzo della Cultura con la presentazione del libro A volte la neve di Maria Consiglia Alvino, inizialmente prevista per sabato 29 ottobre e anticipata al venerdì 28 per esigenze dell’autrice.

Percorsi d'autunno al Museo Irpino
Romanzo di esordio di Maria Consiglio Alvino, che racconta la storia di tre ragazzi cresciuti nello stesso paese e accomunati dallo stesso destino, quello di aver lasciato la propria terra d’origine (e i propri affetti). Ambientato in un paese immaginario dell’Irpinia, i protagonisti, ognuno a suo modo, affronteranno il loro viaggio di ritorno combattendo con il proprio senso di inadeguatezza, il mistero dell’amore, le miserie interiori, i fantasmi delle vite possibili, la paura della morte. Modera l’incontro Leonardo Festa con Laura Polzone e Maria Chiara Pizza.
Nell’ambito della programmazione autunnale si ricorda inoltre che sono attualmente in corso
3 mostre.
Da sabato 22 ottobre e fino al 31 Gennaio 2023 è visitabile nella Biblioteca provinciale “Sostituiamo la nostra mente ai nostri occhi. Manoscritti, documenti e libri di Giovanni Verga (1922-2022) a cura del prof. Toni Iermano in collaborazione con la Biblioteca e con il patrocinio del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Fino al 30 novembre al Complesso monumentale Carcere Borbonico è aperta al pubblico la mostra Caleidoscopio Friburgo, una collettiva di 22 artisti di diverse nazionalità uniti in un unico grande progetto espositivo a cura di Andrea B. Del Guercio, organizzato dalla Provincia di Avellino, in collaborazione con Montoro Contemporanea e con la direzione organizzativa di Gerardo Fiore.
Infine, nella Sezione Archeologica del Museo Irpino è visitabile fino al 5 novembre la mostra fotografica In Itinere a cura di Filippo Barbaro.
L’ingresso alle mostre e agli eventi è libero e gratuito.

Claudia Coli torna in una fiction targata Rai

L’attrice Claudia Coli torna in una fiction targata Rai. Sarà infatti lei a interpretare Luciana Castellina in “Romanzo Radicale” di Mimmo Calopresti (una coproduzione Rai Fiction e Italian International Film), docu-film con protagonista Andrea Bosca nei panni di Marco Pannella, che andrà in onda (in prima serata) su Rai3 l’11 novembre.

Luciana Castellina ha avuto un ruolo di spicco nella politica italiana (e non solo), sia come parlamentare comunista che come eurodeputata.

Il suo con Marco Pannella è sempre stato un rapporto caratterizzato dall’incontro-scontro, come si racconta nel film che ha tra i suoi momenti salienti il Referendum per il divorzio nel 1974, che vide i due su posizioni opposte.

«Pannella e compagni avevano avuto il merito di allargare i confini della politica oltre la fabbrica e la chiesa, includendovi anche la cucina e la camera da letto» – dice Luciana Castellina nel film – «Era delicata, anzi una sciagura per la donna se non ci fosse stata la riforma del diritto di famiglia, visto che non garantiva alla donna di poter restare in casa. L’impostazione di Pannella era per l’individuo e la sua libertà, che però si gode in modo diverso se sei povero e sei ricco. Le rassicurate erano solo le donne borghesi».

Di recente Claudia Coli ha partecipato al film “Eravamo bambini” di Marco Martini (prodotto da Wildside, Minerva Pictures e Vision Distribution).

Claudia Coli

Claudia Coli: biografia

Claudia Coli si diploma alla scuola del Teatro Stabile di Genova, completa la sua formazione in Francia allo Studio Pygmalion e in Italia presso il Centro Teatrale Santa Cristina diretto da Luca Ronconi. Debutta in palcoscenico arriva nel 2000 al Teatro di Genova nello spettacolo “I reverendi” con la regia di Jerzy Stuhr. Nel cinema esordisce in un ruolo da protagonista nel film “Le parole di mio padre” di Francesca Comencini, selezionato al Festival di Cannes, nella sezione Un certain regard. Seguono spettacoli teatrali per la regia di Valerio Binasco quali “Il gabbiano” di Cechov (nel quale interpreta Nina e Cara professoressa di Ljudmila Razumovskaja). Nel 2003 viene candidata al Premio Ubu come Nuova attrice (under 30). Torna al cinema con “Il fuggiasco” di Andrea Manni tratto dal romanzo di Massimo Carlotto. Nel 2004-2005 interpreta Liliana Ungari nella miniserie televisiva “Amanti e segreti 1-2” di G. Lepre Rai 1.

Nel 2005 il regista Patrice Chéreau la sceglie nel film “Gabrielle”, dove recita in lingua francese al fianco di Isabelle Huppert: per la sua performance viene selezionata alla candidatura dei César come “Nouvelle Espoir femminin”. Nel corso degli anni, sempre in cinema, lavora con Renato De Maria, Francesco Falaschi, Marina Spada, Maria Sole Tognazzi, Eros Puglielli e Tony D’Angelo in “Calibro 9”.

In televisione, sempre per la regia di Renato De Maria, prende parte al serial “Medicina generale”. Sul piccolo schermo seguono lavori con Francesca Archibugi (“Renzo e Lucia”), e fiction come “Raccontami”, “L’uomo della Carità” (con Giulio Scarpati), “L’allieva”, “Provaci ancora Prof”, “1992” con Stefano Accorsi, “Don Matteo 10”, “Non Uccidere” e altri.

Tornando al teatro, nel corso degli anni è stata Natasha nelle “Tre sorelle di Čechov” per la regia di Massimo Castri, ma ha anche firmato una sua ideazione assieme al musicista Arturo Annecchino dal titolo “La signorina Else… e di alcuni piccoli valzer” tratto da Arthur Schnitzler. È poi stata la protagonista femminile della commedia brillante “Cercasi tenore” con Gianfranco Jannuzzo e ha lavorato con Nikita Michalkov, V. Malosti, P. Maccarinelli e altri. Ha recitato con Elio De Capitani e Ferdinando Bruni in “Frost/Nixon” e” Afghanistan Il Grande Gioco- Enduring Freedom” prodotto dal Teatro dell’Elfo di Milano.

Claudia lavora come insegnante alla Scuola Civica Paolo Grassi – Summer School ed è docente alla scuola di cinema ICMA, Michelangelo Antonioni. Tiene inoltre laboratori di recitazione su temi monografici, spettacoli teatrali e film.

Caro bollette: Confiap Avellino scrive ai Sindaci

La Confiap ha inviato una lettera a tutti i sindaci della provincia di Avellino, chiedendo loro di convocare i consigli comunali affinché deliberino la richiesta ufficiale al Governo di dichiarare l’energia “bene comune” al pari dell’acqua.

“Pur apprezzando ogni iniziativa che va nella direzione della tutela delle aziende – si legge nella missiva – crediamo che il problema del caro energia possa essere risolto solo a livello “centrale”. L’unico stimolo che le comunità possono offrire è una presa di posizione “ufficiale” attraverso i propri amministratori locali, per poi trasferire le istanze al Governo”.

“In un momento particolarmente difficile – prosegue la missiva – la Confiap ha inteso interpretare al meglio le istanze degli operatori, assisterli e consigliarli in modo franco e leale, per scongiurare conseguenze drammatiche per le attività derivanti dall’aumento vertiginoso delle bollette. Per raggiungere i propri scopi sociali, la Confederazione ritiene prioritario, pertanto, avviare una proficua e intensa collaborazione con le istituzioni locali, affinché, con l’equilibrio e il senso del “giusto” che gli Enti garantiscono, si possano trovare soluzioni condivise per il benessere delle imprese.”

Confiap Avellino

“La nostra è una iniziativa scevra da qualsiasi intento strumentale e finalizzata unicamente a tutelare le imprese irpine” – dichiara il Presidente di Confiap Avellino, Manfredi D’Amato. “Questo impegno, tuttavia, ha un senso solo se improntato alla concretezza e – aggiunge – se segna la distanza da altre iniziative, come la manifestazione tenutasi recentemente in città, percepita da larga parte degli operatori come passerella fine a se stessa e per niente proficua in termini di benefici per le aziende. D’altronde, nel caso specifico, la scarsa partecipazione ha evidenziato il rifiuto degli operatori di qualsiasi strumentalizzazione. Quell’evento si può derubricare a sfilata a fini mediatici, partecipata da qualche rappresentante istituzionale che, invitato, non ha potuto non essere presente”.

“Confiap – conclude D’Amato – vuole operare in maniera diametralmente opposta, scegliendo sempre quella concretezza che è indispensabile per perseguire il nostro obiettivo: preservare le aziende irpine dalle conseguenze negative della complicata congiuntura economica.”

“Nei prossimi giorni – afferma Antonello Tarantino, Direttore di Confiap – informeremo le aziende irpine su quanti e quali comuni avranno accolto il nostro appello, riunendo il consiglio comunale e adottando la nostra proposta di delibera. Conoscendo la sensibilità dei nostri amministratori, sono certo che saranno in tanti a rispondere positivamente alle nostre sollecitazioni.”

Angélique Cavallari al Cineteatro Farina di Foggia

Il 28 ottobre Angélique Cavallari sarà al Cineteatro Farina di Foggia (un cinema d’essai) per la proiezione de “La nuit”, pluripremiato mediometraggio di Stefano Odoardi (che ha partecipato a vari festival internazionali come International Toronto Woman Festival, Cult Movies International Film Festival ecc) di cui è protagonista insieme ad Alessandro Intini.

Angélique interpreta l’artista Lelé, che all’inizio del racconto vediamo alle prese con un concerto e alla fine declamare delle poesie: sia le musiche che le composizioni poetiche portano la firma dell’attrice e fanno parte di “Collection A” (collezione poetica realizzata in collaborazione con Alexis Bret).

In occasione della proiezione Angélique farà anche un reading con le sue poesie, sia edite che inedite.

L’evento è organizzato dal Rotari Club di Foggia e dal collettivo Mediante.

Nel frattempo l’artista sta preparando un nuovo volume di poesie e ha iniziato a comporre altre soundtracks ultracontemporanee poetico – onirico – elettroniche con un nuovo collaboratore negli studi parigini.

Sta anche realizzando dei podcast, in cui legge delle poesie da lei scritte o scelte. Il focus scelto sono le poetesse che, nel mondo, si sono impegnate per la pace e che hanno trovato nella poesia il modo di dar voce e sublimare fatti e sentimenti a volte inenarrabili.

Continua naturalmente anche la sua attività come attrice: lo scorso novembre ha infatti ultimato le riprese di “Dark Matter” di Stefano Odoardi, un thriller (coproduzione italo-olandese) che la vede nei panni di Elena, una donna misteriosa che riserverà non poche sorprese allo spettatore. Un ruolo non facile, sul quale ha lavorato molto spingendosi ancora una volta oltre i suoi limiti.

Il film uscirà nelle sale italiane nei prossimi mesi.

Angélique Cavallari

Angélique Cavallari: chi è?

Recentemente Angélique Cavallari è stata l’invitata d’onore del prestigioso Film Festival di Alexandria d’Egitto per i paesi del Mediterraneo, dove in passato fu membro di giuria nonchè Presidente di giuria. Per l’occasione lei ha scritto una Ode, un omaggio poetico alla città di Alexandria, ma anche all’arte, al cinema, alla bellezza e alla resistenza.
Il poema è stato letto dalla stessa Angélique al Teatro Opera della prestigiosa Biblioteca Alessandrina durante la cerimonia di chiusura e ha ottenuto così tanto successo da essere stato stampato e appeso nell’importante sede dei critici letterari e degli scrittori d’Egitto, al Cairo.

La zattera di Géricault inaugura la nuova stagione del Teatro San Ferdinando

La zattera di Géricault con la regia di Piero Maccarinelli inaugura il 27 ottobre la nuova stagione del Teatro San Ferdinando.
In scena (in ordine di apparizione) Lorenzo Gleijeses, Francesco Roccasecca, Claudio Di Palma, Nello Mascia, Anna Ammirati.

Al Louvre, di fronte alla “Zattera della Medusa” di Géricault, c’è sempre una gran fila. Il naufragio della nave Meduse si deve all’imperizia del suo capitano. A bordo della zattera c’erano all’inizio 147 persone. Il giorno del salvataggio erano rimasti vivi in 15.

Uno di loro pubblicò un resoconto della loro odissea denunciando inefficienze e incompetenze. Ne nacque un affaire politico tale da mettere in imbarazzo la monarchia francese appena risalita al trono dopo la disfatta napoleonica nel 1815.

L’originale testo di Carlo Longo segue il percorso dell’artista ma al contrario. Dall’esposizione dell’opera terminata si risale alla sua giovinezza ai complicati rapporti con gli zii in un percorso esistenziale e artistico di grande fascino.

La zattera di Géricault

La zattera di Géricault: trama

Nel 1819, il ventottenne Théodore Géricault espone al Salon di Parigi un gigantesco dipinto dal titolo La zattera della Medusa.

L’opera diventa subito uno scandalo politico per l’aperta accusa di inefficienza verso la monarchia appena restaurata. Il dipinto raffigura i naufraghi abbandonati su di una zattera, al largo delle coste del Senegal, dal vigliacco e incompetente comandante della nave, messo a capo della “Meduse” unicamente per la sua passata fedeltà alla monarchia.

Ma quella Zattera non rappresenta solo la Francia alla deriva dopo la caduta di Bonaparte o la terribile agonia dei superstiti al naufragio della fregata Meduse, ma il naufragio della vita stessa dell’artista, in una storia d’amore proibita e disperata. Al Louvre di fronte alla Zattera della Medusa di Géricault c’è sempre una gran fila.

Il naufragio della nave Meduse si deve all’imperizia del suo capitano. A bordo della zattera c’erano all’inizio 147 persone. Il giorno del salvataggio erano rimasti vivi in 15. Uno di loro pubblicò un resoconto della loro odissea denunciando inefficienze e incompetenze.

La bellezza rimasta è il nuovo romanzo di Roberta Zanzonico

Dal 4 novembre 2022 sarà disponibile in libreria e negli store digitali “La bellezza rimasta” (Morellini), il nuovo romanzo della scrittrice Roberta Zanzonico.

Commenta l’autrice:

Da medico psichiatra, ho avuto il privilegio di ascoltare le storie di tante vite. Quel che più mi ha colpita nella loro narrativa è stata la fragilità (e il coraggio di affrontare una vita incerta nonostante questa). Ne “La bellezza rimasta”, si parla di questa comune fragilità, sia essa imposta dalla malattia o dalla semplice condizione umana. Quella che ci spinge a non vivere il presente e rintanarci in una vita immaginaria. La fragilità che ci fa rifugiare nella nostalgia, che ci svuota la memoria delle parti spiacevoli, che ci spinge a cercare nella vita la semplicità e non il significato. Nel mio romanzo però si parla anche del coraggio di chi decide di vivere una vita vera nonostante tutto.

La bellezza rimasta: trama

La Signora Chiara è una donna anziana che da ormai dieci anni vive nel passato poiché afflitta da una condizione che non le permette più di formare nuovi ricordi. Solo le memorie precedenti alla malattia sono preservate. Una condizione singolare, causata da anni di abuso di alcol, con un risvolto inatteso: permette, a chi parla con la Signora Chiara, di tornare indietro a un momento nel tempo in cui la vita era sembrata gentile. La donna non ricorda, per esempio, che Gioacchino, l’unico figlio del Signor Morbidelli, è guercio poiché ha perso il senno e in un episodio psicotico si è strappato via un occhio. Giacché la Signora Chiara ignora la realtà presente, continua a chiedere al padre, di quel figlio bello e promettente di pochi anni prima. Mentre la gente del paese sogghigna alla vista del Signor Morbidelli, la donna è l’unica a riservargli la stessa cortesia di una volta. Sarà così che l’uomo si troverà a cercare la smemorata nella speranza di rivivere attraverso lei i giorni andati.  A uno a uno, gli abitanti del paesino si siederanno al tavolo della Signora Chiara per ricevere la stessa consolazione: tornare indietro a quando si era (o si pensava di essere) felici. Non è forse più semplice tornare indietro che andare avanti?  Eppure, la memoria, come alcuni capiranno con amarezza, è un posto alimentato più dall’immaginazione che dalla realtà, che rischia di anestetizzare e infine intrappolare i più vulnerabili, così da precludere loro la possibilità di vivere ancora.

La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico

Roberta Zanzonico: chi è?

Roberta Zanzonico (Velletri, 1986) è una psichiatria originaria di Rocca Di Papa (Roma). Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia nel 2010, si trasferisce a Boston, dove consegue la specializzazione in Psichiatria dopo un periodo di ricerca al Massachusetts General Hospital/Harvard Medical School. Completa una Fellowship in teoria psicoanalitica al Boston Psychoanalytic Society and Institute nel 2017.

Nel 2018, si trasferisce a Los Angeles per una Fellowship in Consultation and Liaison Psychiatry presso la University of Southern California. Nel 2020, diventa Clinical Instructor presso la

Roberta Zanzonico (Velletri, 1986) è una psichiatria originaria di Rocca Di Papa (Roma). Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia nel 2010, si trasferisce a Boston, dove consegue la specializzazione in Psichiatria dopo un periodo di ricerca al Massachusetts General Hospital/Harvard Medical School. Completa una Fellowship in teoria psicoanalitica al Boston Psychoanalytic Society and Institute nel 2017.

Nel 2018, si trasferisce a Los Angeles per una Fellowship in Consultation and Liaison Psychiatry presso la University of Southern California. Nel 2020, diventa Clinical Instructor presso la UCLA, dove insegna nella facoltà di Medicina e nel Dipartimento di Psichiatra. Oltre alla medicina, le sue passioni sono la musica e la scrittura. Ad Aprile 2019, pubblica il suo primo romanzo con Edizioni Ensemble: Blu Stanzessere. Sempre per Edizioni Ensemble, pubblica due racconti: Agnese e l’Azione nel 2020 e El Niño nel 2021.

 L’opera è stata pubblicata in accordo con l’agenzia EditReal di Michela Tanfoglio.

Prenditi cura di me 2: un successo i primi casting

Sono stati un successo i primi casting di “Prenditi Cura di Me 2”, il reality di Ottochannel Tv, canale 16, dedicato al benessere psicofisico. Emozioni, sorrisi, qualche confronto acceso tra i coach, hanno tenuto i candidati con il fiato sospeso, fino ai verdetti finali, che hanno premiato le storie vere di chi, con coraggio, ha saputo aprirsi e mettersi in gioco. Da febbraio, sul canale 16, andranno in onda le prime puntate, di questa nuova edizione del format, ideato da Massimiliano Guadino, dedicato al benessere completo della persona, tra mente e corpo. E anche quest’anno al Caravaggio, è stato allestito un set tv, per consentire ai coach di comporre la nuova squadra dei concorrenti. Sabato si torna a registrare, e altri appuntamenti, sono già in calendario per i provini, del rivoluzionario reality del cambiamento di Ottochannel tv.

Prenditi cura di me 2

Un debutto in tv per i nuovi giudici Tania Ricciardi e Giuseppe Pisano, biologi e nutrizionisti, che hanno raccontato tutta la loro voglia di accompagnare i concorrenti nella trasformazione. Ad affiancare coach Francesco Pappadia, da quest’anno ci sarà anche Marco De Rosa, anche lui personal trainer in forze al Caravaggio. I due coach del fitness saranno aiutati anche da Rita Trombetta e Salvatore Orefice, che li affiancheranno nel percorso sportivo.

Emozionati, irriverenti, sempre pronti a tenere alto il livello di giusta tensione e valutazione, durante i casting, i coach Massimiliano Gaudino, psicoterapeuta e autore del programma, e Rosanna Vigorito, madrina del format e proprietaria, con sua sorella Valentina, del Caravaggio di Fuorigrotta, sono tornati in tv più agguerriti dello scorso anno. A commentare scelte dei coach e racconti dei candidati concorrenti ci sono stati i due opinionisti Nello De Blasis, stilista, e Imma Capasso, proprietaria della storica trattoria da Alfredo a Poggioreale. Per la prima giornata di casting al Caravaggio sono ritornati anche Terry Chiaro, vincitrice della prima edizione, e Luca Gallico, secondo classificato della scorsa edizione del format dedicato al benessere tra mente e corpo. Le foto sono sempre firmate da Bruno Ciniglia. Il reality è presentato da Simonetta Ieppariello.

Competitività e alta professionalità le parole d’ordine che guideranno l’azione dei giudici, in questa nuova edizione, all’insegna della rinascita e della trasformazione. Alla fine dei casting, che si chiuderanno a dicembre, saranno 13 i candidati ufficiali. Sabato 29 ottobre è già in programma una nuova seduta di registrazione, ma si continua e se vuoi partecipare ai casting di un rivoluzionario reality, in cui un team di personal trainer, nutrizionisti e psicoterapeuta si prenderà cura della tua trasformazione: contatta i profili social ufficiali del programma o invia una mail prenditicuradime@ottoproduction.it oppure scrivi su WhatsApp al 3274739599.

Sud Top Wine: i vini della Campania premiati

Sono 69 i vini migliori del Sud Italia selezionati dalla prestigiosa giuria di Sud Top Wine tra oltre 600 etichette provenienti da Campania, Sicilia, Basilicata, Puglia, Calabria e Sardegna.

La Commissione del concorso ideato e organizzato da Cronache di Gusto, composta da Daniele Cernilli (Doctor Wine – presidente della Commissione), Stephen Brook (Decanter), Robert Camuto (Wine Spectator), Andreia Debon (Bon Vivant) e Federico Latteri (Cronache di Gusto) – ha degustato i vini suddivisi in 23 categorie e individuato i vincitori premiati nell’ambito di Taormina Gourmet presso l’Hotel Villa Diodoro a Taormina, alla presenza dei giurati e dei giornalisti presenti all’evento e di Gino Colangelo, dell’agenzia americana Colangelo & Partners, partner del concorso Sud Top Wine.

Sud Top Wine 2022

Sud Top Wine, ecco i vini della Campania premiati 

Taurasi Docg

Taurasi Docg Alta Valle 2017 – Colli di Castelfranci

Taurasi Docg Sant’Eustachio 2017 – Boccella

Taurasi Docg Riserva Scorzagalline 2015 – Fonzone

Greco di Tufo Docg  

Greco di Tufo Docg Riserva Vigna Laure 2020 – Cantine Di Marzo

Greco di Tufo Docg Riserva Vallicelli 2020 – Colli di Castelfranci

Greco di Tufo Docg Riserva Grancare 2020 – Tenuta Cavalier Pepe

 

Fiano di Avellino Docg

Fiano di Avellino Docg Riserva Alessandra 2013 – Di Meo

Fiano di Avellino Docg 2020 – Guido Marsella

Fiano di Avellino Docg Alimata 2018 – Villa Raiano

 

Vini bianchi campani a base di Falanghina

Campi Flegrei Dop Falanghina Cruna Delago 2021 – La Sibilla

Campi Flegrei Dop Falanghina Vigna Astroni 2018 – Cantine Astroni

Campi Flegrei Dop Falanghina Luce Flegrea 2021 – Cantine del Mare

 

Vini bianchi campani (varie Doc e Igt)

Paestum Igp Greco Elea 2019 – San Salvatore 19.88

Cilento Doc Fiano Licosa 2021 – Il Colle del Corsicano

Irpinia Doc Fiano 2021 – Il Cortiglio

 

Vini rossi campani (varie Doc, Docg e Igt)

Terre del Volturno Igp Pallagrello Nero Tralice 2019 – Il Casolare Divino

Irpinia Doc Aglianico 2019 – Antica Hirpinia

Paestum Igp Rosso Mèrcori 2017 – Francesca Fiasco

 

La giuria di Sud Top Wine ha evidenziato come negli anni stia cambiando in maniera evidente l’approccio del consumatore internazionale verso i vini italiani. C’è grande curiosità e interesse verso i vitigni autoctoni, rispetto ad un recente passato in cui venivano privilegiati vini dal carattere più internazionale. In generale la qualità media del prodotto è nettamente in crescita e i vini si presentano come più autentici e sempre più territoriali. Si registrano progressi sui rosati, con la presentazione anche di vecchie annate, a dimostrazione che le cantine cominciano a credere su questa tipologia in maniera più incisiva. Un quadro, insomma, molto interessante, che delinea un futuro sempre più importante per i vini del Sud Italia.

Un villaggio natalizio per promuovere le festività a Napoli

Christmas Village sarà l’evento di punta del periodo natalizio in programma a Napoli e si svolgerà alla Mostra d’Oltremare dall’ 1 al 18 dicembre 2022.

La manifestazione, organizzata dalla società Eventitalia srl presieduta da Martina Ferrara, animerà il periodo precedente il Natale realizzando un vero e proprio villaggio nordico per trasportare i visitatori, di ogni età, nell’atmosfera magica delle festività di dicembre-gennaio. L’appuntamento si pone l’obiettivo di divenire attrattore turistico per la città metropolitana di Napoli.

Saranno oltre 5.000 metri quadri, che si sviluppano all’aperto nel viale delle 28 Fontane del quartiere fieristico napoletano di Fuorigrotta, ad ospitare il Villaggio costituito dalle classiche casette in legno, da aree d’intrattenimento, giochi, un palco musicale posto alla base del gruppo marmoreo del teatro Mediterraneo e tanto altro.

Christmas Village 2022 Napoli

Afferma Martina Ferrara, ceo di Eventitalia:

Ho voluto realizzare questo progetto per trasformare sogni in realtà e realizzare nel cuore di Napoli il più grande Christmas Village mai visto in Campania. Per diversi anni ho avuto la possibilità, durante i miei viaggi, di visitare villaggi simili nelle maggiori capitali del Nord Europa rimanendo sempre affascinata dall’atmosfera che creavano e sugli effetti turistici che producevano. Per questo motivo ho deciso, sfruttando la mia attività imprenditoriale, di realizzare questa visione positiva nella mia città avvalendomi della migliore location strutturale possibile e di una event creator di assoluta qualità come Cira Lombardo.

La nota professionista, che ha firmato il progetto esecutivo del percorso di luci, colori, animali fantastici, decorazioni, alberi multicolor e scenografie natalizie straordinarie, ha immaginato anche la definizione degli spazi esterni che saranno illuminati dalle luci sugli alberi guidando i visitatori, che entreranno dall’ingresso di Piazzale Tecchio, in un mondo incantato.

Il progetto, sostenuto dalla Mostra d’Oltremare di Napoli, rientra anche in una azione di impegno sociale come ha spiegato la consigliera delegata Maria Caputo:

Ospitare il Christmas Village alla Mostra d’Oltremare significa offrire alle famiglie un luogo da vivere per avvicinarsi al Natale nella giusta atmosfera, grazie ad una particolare e suggestiva scenografia delle nostre aree esterne. Anche in questo caso Mostra d’Oltremare, al fianco della sua attività fieristica e congressuale, mantiene un forte impegno sociale soprattutto verso i più piccoli, in un’oasi verde unica nel suo genere e, soprattutto, sicura e nel cuore della città”.

Tra novità e allestimenti non mancheranno sorprese al Christmas Village 2022, sia sul palco musicale, con interpreti di livello internazionale, sia nell’area food dedicata alle leccornie natalizie, con i prodotti alimentari tipici del periodo.

Presenti i maggiori e migliori brand aziendali nostrani: dai produttori di gelati, dolci e graffe, ma anche laboratori, alimentari e di decoupage, per i piccolissimi ospiti. Una pista di pattinaggio in ghiaccio e un’area giochi completeranno le zone intrattenimento che affiancheranno l’area commerciale composta da circa 100 casette in legno con affascinanti proposte commerciali legate, appunto, al periodo del Natale.

La manifestazione Christmas Village sarà aperta dal 1° al 18 dicembre dal lunedì al venerdì con orario 16.30-21.30, mentre il sabato e la domenica dalle 11.30 alle 23.30.

La foresta vergine. Pensare Napoli

Nel solco del progetto dedicato a Raffaele La Capria, al cui centro è lo spettacolo Ferito a morte, adattato da Emanuele Trevi dal romanzo omonimo, per la regia di Roberto Andò, il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale promuove il ciclo di incontri denominato “La Foresta Vergine. Pensare Napoli”.

La metafora che attraversa il romanzo è lo spunto per riflettere sulle aspettative di Napoli e su cosa è cambiato da allora, una riflessione che investe le attese e l’immaginario della città. Sul palco del Teatro Mercadante, di volta in volta, si alterneranno Erri De Luca, Diego De Silva, Alessio Forgione, Goffredo Fofi, Valeria Parrella, Viola Ardone, Maurizio De Giovanni, Wanda Marasco, Ruggero Cappuccio, Silvio Perrella.

La Foresta Vergine è come la malafede. Immagina che Napoli sia la Foresta…

Che uno di noi, in questa Foresta, completamente solo, voglia conservare la sua indipendenza, il suo carattere e insomma il suo io autentico. Voglia conservarlo svilupparlo o modificarlo senza interferenze deformatrici immune dalla sopraffazione inevitabile e corruttrice dell’ambiente, che sta lì a bocca spalancata, pronto a ingoiarlo. […] Non si può resistere da soli a una Foresta […] Perdi tutto il tempo, tutte le energie a districartene, ti esaurisci così. Poi non hai la forza per fare nient’altro.

Raffaele La Capria, Ferito a morte

A completamento del progetto dedicato a Raffaele La Capria, al cui centro è lo spettacolo Ferito a morte, adattato da Emanuele Trevi dal romanzo omonimo, per la regia di Roberto Andò, il Teatro di Napoli, in collaborazione con la Fondazione Campania dei Festival, promuove un ciclo di incontri denominato La Foresta Vergine. Pensare Napoli. La metafora che attraversa il romanzo è lo spunto per riflettere sulle aspettative di Napoli e su cosa è cambiato da allora, una riflessione che investe le attese e
l’immaginario della città.

La foresta vergine. Pensare Napoli

La foresta vergine. Pensare Napoli: i prossimi incontri

Viola Ardone – Fabrizio Coscia | 21 novembre 2022 ore 18.00
Valeria Parrella – Simona Boo e Marco Messina 99 Posse | 12 dicembre ore 18.00
Maurizio De Giovanni – Enzo D’Errico | 23 gennaio 2023 ore 18.00
Alessio Forgione – Goffredo Fofi | 13 febbraio 2023 ore 18.00
Ruggero Cappuccio – Pierluigi Razzano | 27 febbraio 2023 ore 18.00
Silvio Perrella – Ottavio Ragone | 20 marzo 2023 ore 18.00
Diego De Silva – Massimiliano Virgilio | 3 aprile 2023 ore 18.00
Wanda Marasco – Francesco De Core | 8 maggio 2023 ore 18.00

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