Nulla di fatto. Si è concluso così anche il secondo incontro promosso dalla Provincia per arrivare a un risanamento dell’Alto Calore, su cui pesa un debito di 140 milioni di euro.
Ancora molto distanti le posizioni di Regione e Governo che insieme alle altre parti sociali presenti al tavolo si ritroveranno tra 10 giorni per trovare una soluzione all’annosa vicenda.
Il vicepresidente della Regione, Fulvio Bonavitacola, mette sul piatto 3 ipotesi: chiedere prestito alla Cassa Depositi e Prestiti; far ripianare il debito ai comuni soci; portare i libri in Tribunale e decretare il fallimento dell’ente.
Bonavitacola difende l’operato dell’attuale cda dell’Alto Calore e in polemica con il Governo ritiene il piano proposto da Ciarcia in netta discontinuità con le gestioni precedenti e indica nella Regione l’unico punto fermo a favore dell’ente di corso Europa.
Il sottosegretario Carlo Sibilia non ritiene credibile il piano presentato dall’Alto Calore e alle 3 ipotesi proposte da Ciarcia e Bonavitacola ne aggiunge un’altra: il concordato preventivo di continuità.
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Bruno Misefari: il filosofo anarchico di Palizzi
Bruno Misefari, noto con lo pseudonimo di Furio Sbarnemi, è stato un filosofo, poeta e ingegnere italiano ma, soprattutto, un anarco-individualista nato il 17 gennaio del 1892.
L’anarco-individualismo si deve a Max Stirner che, benché abbia rifiutato questa etichetta, è stato il fondatore di questa corrente di pensiero.
L’anarco-individualismo sostiene e difende l’individuo dalle problematiche della società contemporanea, non contemplando l’isolamento, rapportandosi alla società attraverso le regole, partecipandone alla stesura o al cambiamento, qualora ve ne fosse bisogno.
Per descrivere meglio il suo concetto di anarchia individualista vi riportiamo le sue stesse parole:
Nel comunismo libertario io sarò ancora anarchico? Certo. Ma non di meno sono oggi un amante del comunismo. L’anarchismo è la tendenza alla perfetta felicità umana. Esso dunque è, e sarà sempre, ideale di rivolta, individuale o collettivo, oggi come domani.
Nel 1915 si rifiuta d’intraprendere la carriera militare e viene arrestato per quattro mesi nel carcere militare di Benevento, da dove riesce a fuggire. Viene di nuovo fermato in Calabria con l’accusa di aver tenuto un discorso pacifista durante una manifestazione a favore della guerra e ricondotto a Benevento.
Nel 1920, nel periodo che trascorre a Napoli, realizza il giornale L’Anarchico. Nel 1922 vive tra Napoli e la Calabria e termina gli studi, laureandosi in ingegneria al Politecnico di Napoli e si iscrive, successivamente, alla facoltà di filosofia.
Nel 1931 Bruno Misefari viene condannato all’esilio a Ponza ma due anni dopo ottiene la libertà. Nel 1933 il filosofo scopre di avere un tumore al cervello che lo porterà alla morte nel suo 44esimo anno di vita.
Bruno Misefari
Nel 1926 il filosofo viene segnalato alle autorità fasciste perché considerato un fervente e irriducibile anarchico e viene invitato ad astenersi dal portare avanti qualsiasi tipo di azione politica diretta a sovvertire l’ordine dello Stato.
Il suo operato influisce molto nell’opposizione al regime fascista.
Bruno Misefari è stato nemico di ogni religione, da lui considerata come la più pericolosa alleata dell’ignoranza e del male sociale.
La religione è il più solido puntello del capitalismo e dello Stato, i due tiranni del popolo. Ed è anche il più temibile alleato dell’ignoranza e del male.
Tra i suoi scritti ricordiamo: Utopia? No! Scritti scelti di Bruno Misefari (1975), Prosa e poesie. Tutto è vero (1978) e Ruota del mondo (1965).
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Provincia di Avellino: firmato il protocollo d’intesa
Presso l’Ufficio della Consiglieria di Parità della Provincia di Avellino è stato firmato il protocollo d’intesa con l’Ispettorato del Lavoro, Inail e Inps, volto a promuovere la cultura della tutela e della regolarità contributiva del lavoro, prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, garanzia degli ambienti di lavoro, realizzazione e promozione di politiche da parte dei soggetti pubblici e privati operanti nel mercato del lavoro.
Provincia di Avellino
Attraverso questo protocollo d’intesa i vari enti coinvolti si impegnano ad attivare una collaborazione, per promuovere la cultura della tutela e della regolarità contributiva del lavoro, con particolare riguardo alle pari opportunità e al rispetto della conciliazione tra tempi di lavoro e vita familiare.
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Fase 2: chi riapre e come ci si può muovere
Oggi è iniziata ufficialmente la tanto attesa e discussa fase 2 su cui ci sono stati molti dubbi.
Quali sono le attività che riaprono? Come ci si può spostare senza incorrere nell’illegalità?
Procediamo con ordine.
Fase 2 quali attività riprendono e come ci si sposta
Le attività che riaprono
Riaprono le attività legate alla manifattura, alle costruzioni e al commercio all’ingrosso legate e ai settori che saranno attivi. Oggi, in base alle statistiche riprenderanno a lavorare 4,4 milioni di lavoratori.
Per quanto riguarda le attività legate alla ristorazione: i bar e i ristoranti potranno riaprire i battenti ma solo effettuando consegna a domicio e da asporto, mantenendo le distanze interpersonali per contenere il contagio ed evitando assembramento. Infatti alcuni ristoratori e commercianti hanno adotatto la misura di consegna a domicilio per i cittadini che appartengono al territorio comunale in cui è situata la propria attività mentre per chi si trova al di fuori dei confini comunali è previsto l’asporto su fasce orarie stabilite attraverso prenotazione telefonica. In questo modo si potrebbe limitare l’assembramento.
Le attività commerciali permesse riguardano: gli alimentari, igiene della persona, le edicole, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai, le librerie, i negozi per bambini e neonati, i negozi di fiori e piante. A breve è prevista anche la riapertura dei negozi di biciclette.
Fase 2: gli spostamenti consentiti
Quali sono gli spostamenti consentiti
Con la fase 2 sono permesse le visite ai parenti, fino al sesto grado di parentela, evitando assembramenti. Con il termine congiunti si intende coniugi ovvero rapporti sanciti con la parentela, con unioni civili nonché relazioni caratterizzate da una relazione di fatto, a prescindere dal sesso. Non sono permesse le visite agli amici.
È vietato spostarsi fuori la Regione di appartenenza e di residenza.
Non è consentito recarsi nelle seconde case a meno che non ci si debba spostare per motivi legati alla manutenzione e ciò viene consentito solo ed esclusivamente se la seconda abitazione si trova all’interno della stessa Regione di residenza.
Per quanto riguarda gli studenti e i lavoratori fuori sede che, durante la fase 1 sono rimasti nella città in cui svolgono le attività legate allo studio e al lavoro, possono rientrare nel proprio domicilio ma poi non potranno ritornare nella Regione da cui sono partiti.
Per quanto riguarda i trasporti pubblici la situazione, durante la fase 2, è più delicata in quanto ciascuna Regione ha il compito di indicare le norme da seguire per poter assicurare ai cittadini il funzionamento di questo servizio, indispensabile per chi ha ripreso l’attività lavorativa, evitando di creare situazioni che manchino del distanziamento interpersonale.
Vengono riaperti parchi e giardini ma non le aree gioco per i bambini e bisogna sempre mantenere il distanziamento.
Per quanto riguarda l’attività motoria è stato abolito il limite di restare nei pressi della propria abitazione quindi ci si potrà allontanare per raggiungere posti meno ameni di quelli che si avevano a portata di domicilio. Sono inoltre consentiti spostamenti in auto per recarsi in un’area apposita dove poter praticare jogging o altre attività motorie e sportive.
Lo sport individuale è permesso a porte chiuse e ciò è valido sia per altleti professionisti che non, ma devono essere dichiarati atleti di interesse nazionale dal Coni. Sono permessi allenamenti individuali in spazi pubblici o privati da parte di atleti che praticano sport di squadra.
Le Università possono svolgere esami e sessioni per le tesi di laurea in presenza ma sempre mantenendo le condizioni di distanziamento interpersonale. Sono permessi anche i laboratori e i tirocini.
Per quanto riguarda i funerali e l’ingresso ai cimiteri sono consentiti i funerali, con un massimo di 15 persone presenti e con l’obbligo di utilizzare mascherine. Sono permesse le visite ai cimiteri ma restano vietate le messe.