Alessandro Gasbarrini, direttore di Chirurgia vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, spiega in modo molto semplice, chiaro e diretto l’utilizzo specifico delle diverse tipologie di mascherine utilizzate per l’emergenza Covid-19.
È importante capire lo scopo di ciascuna mascherina perché saranno oggetti che, purtroppo, dovremo continuare ad utilizzare anche quando la situazione si sarà “normalizzata”.
I sistemi di protezione utilizzati per contrastare il contagio da Covid-19 non sono tutti uguali e non hanno tutti la stessa funzione.
Alessandro Gasbarrini, infatti, divide le mascherine in due categorie: quelle egoiste e quelle altruiste.
Scoprite, guardando il video in home, quali sono i dispositivi utili a proteggere se stessi e gli altri.
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Centro Curiel di Corsico: “Accogliamo il futuro” delle famiglie ucraine
Dal 9 giugno gli spazi del Centro Curiel di Corsico ospiteranno il progetto educativo e di integrazione della Fondazione Albero della Vita Onlus realizzato in collaborazione con Fondazione Patrizio Paoletti. Per aiutare i profughi, l’amministrazione si è coordinata con le realtà del territorio.
La Giunta comunale ha inaugurato la concessione di alcuni spazi del Centro di via Curiel 23 alla Fondazione L’Albero della Vita Onlus, che dal 9 giugno si occuperà del progetto educativo e d’integrazione “Accogliamo il futuro” realizzato insieme a Fondazione Patrizio Paoletti, rivolto alle famiglie profughe dell’Ucraina.
Dichiara Elena Galli, Assessora Politiche sociali e Abitative, Comune di Corsico:
Stiamo cercando di portare avanti politiche tangibili che possano essere realmente di aiuto nel lungo periodo, mentre lasciamo ai soggetti del terzo settore le raccolte alimentari e di fondi. Per spiegare questo progetto prendo in prestito le parole di Gianni Rodari, “Viaggiando quassù faccio lume a tutti quanti, dall’India al Perù, dal Tevere al Mar Morto, e i miei raggi viaggiano senza passaporto”. Questa poesia perché spiega ciò che ha mosso la Giunta: il desiderio di costruire spazi dove un mondo senza passaporto non conosce guerre né violenze compiute in nome del potere. Un luogo aperto a tutti, un luogo dove si sperimentano gesti buoni, gesti di attenzione, rispetto e cura. Gesti e parole che costruiscono ponti.
La Fondazione – che gestisce da anni attività educative e d’integrazione sociale rivolte a soggetti socialmente fragili – si è resa disponibile a collaborare temporaneamente e gratuitamente con l’amministrazione comunale per il progetto. “Accogliamo il futuro” si avvale di due educatori professionali, di mediatori culturali e volontari e di un supervisore psicopedagogico.
Sottolinea Isabella Catapano, Direttore Generale della Fondazione L’Albero della Vita Onlus:
Siamo molto felici ed orgogliosi che il Comune di Corsico abbia voluto affidarsi a noi per gestire questo spazio dedicato ai bambini. Un servizio che si aggiunge agli altri quattro spazi simili che abbiamo costruito in Italia in questi mesi. Oltre che a Corsico, infatti, siamo attivi anche a Perugia, Genova, Napoli e Catanzaro. Si tratta dell’ultimo tassello del grande impegno che la Fondazione sta profondendo per accogliere e aiutare, sui confini ucraini e in Italia, bambini e donne in fuga dalla guerra.
Lo spazio sarà destinato a servizi dedicati principalmente alle famiglie profughe dell’Ucraina, ma cercando di rispondere ai bisogni di tutte le famiglie del territorio. In questa zona infatti già prima dell’emergenza, erano residenti più di 300 persone di origine ucraina che hanno accolto a seguito dello scoppio della guerra altrettanti connazionali. Il centro si colloca in un territorio complesso del comune dell’hinterland milanese, caratterizzato da una forte presenza di famiglie di origine straniere.
L’obiettivo è che questi luoghi e le diverse attività che vi si svolgono siano realmente orientanti per i bambini (e potenzialmente anche per i genitori) all’insegna del rilancio delle proprie risorse, aspirazioni o della scoperta e/o costruzione delle medesime.
«All’interno degli spazi di “Accogliamo il futuro” le attività diversificate saranno strutturate in modo da creare una routine e allo stesso tempo ricreare un ordine chiaro nello spazio circostante i bambini», sottolinea Giuseppe Di Rienzo, responsabile progetti Italia Fondazione L’Albero della Vita Onlus «Le regole sono poche, chiare e condivise in modo da essere uno strumento con cui i bambini si abituano alla convivenza. L’introduzione delle regole è graduale, soprattutto nel caso in cui vi siano molti bambini nuovi appena arrivati. All’interno della attività e delle tempistiche strutturate, vengono incoraggiate le proposte dei bambini», continua Di Rienzo che conclude: «Una chiara organizzazione permette ai bambini di avere dei punti di riferimento costanti nel periodo che frequentano lo spazio a loro dedicato e ciò garantisce, da un lato la migliore gestione dei laboratori, dall’altro una maggiore tranquillità dei bambini».
«Abbiamo realizzato questo progetto per potenziare le risorse di chi sta affrontando le conseguenze più difficili di questo grave momento storico, risorse che sono abilità innate del nostro cervello, come la resilienza, la speranza e la prefigurazione», conclude Patrizio Paoletti, Presidente Fondazione Patrizio Paoletti, «La ricerca di una nuova consapevolezza di sé può aiutare sia i bambini che gli adulti ad affrontare le avversità e a crescere insieme. Quello che sta accadendo ci riguarda tutti: il benessere individuale non è mai separato da quello collettivo, la qualità della vita e delle relazioni umane è sempre a vantaggio dell’intera società».
LE ORGANIZZAZIONI
Fondazione L’Albero della Vita (FADV)
È una Onlus e una ONG (Organizzazione Non Governativa) nata in Italia nel 1997 con l’obiettivo di promuovere azioni efficaci finalizzate ad assicurare benessere, proteggere e promuovere diritti, favorire lo sviluppo dei bambini, delle loro famiglie e delle comunità di appartenenza.
Ciò attraverso servizi per la tutela dei minorenni in condizioni di disagio, comunità d’accoglienza, reti di famiglie affidatarie, servizi di sostegno alla genitorialità e alla maternità, sostegno a distanza di bambini nei Paesi in via di sviluppo e campagne di sensibilizzazione sul tema dei diritti dei minorenni in Italia e nel mondo.
Fondazione Patrizio Paoletti (FPP)
È un Ente di Ricerca Non Profit nato ad Assisi nel 2000 per volontà di Patrizio Paoletti e di un gruppo di ricercatori, pedagogisti, psicologi, sociologi, medici e imprenditori. La Fondazione realizza i propri programmi di ricerca ed i progetti pedagogici grazie al sostegno di oltre 100.000 persone per raggiungere un unico scopo: permettere ad ogni persona di entrare in contatto con il proprio immenso potenziale. Da oltre vent’anni la Fondazione studia il funzionamento dell’uomo con una ricerca interdisciplinare: neuroscientifica, psicologica, educativa, didattica e sociale. I risultati della ricerca neuroscientifica, insieme al raccordo dei più aggiornati saperi sul funzionamento umano, vengono immediatamente tradotti in campo educativo e didattico, per promuovere i migliori talenti nei bambini e negli adulti. Ente iscritto all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, accreditato e qualificato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per la formazione e l’aggiornamento pedagogico degli insegnanti della scuola dell’obbligo in Italia.
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L’inaugurazione dello Spic riaccende la magia in occasione della Festa della Befana
L’inaugurazione dello Spic – SPazioInComune riaccende la magia in occasione della Festa della Befana nella due giorni di giovedì 5 e venerdì 6 gennaio al Centro Sociale Don Bruno Mariani di S.Angelo dei Lombardi. L’iniziativa è promossa dall’amministrazione comunale e Rete Sai per la realizzazione di eventi destinati alla condivisione della comunità locale finalizzata a creare un momento di aggregazione per la cittadinanza, invitata a partecipare animatamente alle manifestazioni programmate per le festività che chiudono la pausa natalizia.
Una giornata importante quella di giovedì 5 nel comune irpino con l’atteso taglio del nastro alle ore 16.30 dello SpiC – SpazioIncomune presso il Centro Sociale Don Bruno Mariani a Sant’Angelo dei Lombardi. Un’occasione speciale che vedrà gli interventi di Marco Marandino, sindaco del Comune di Sant’Angelo dei Lombardi, Antonella Guerriero, assessore ai lavori pubblici del comune di Sant’angelo dei Lombardi, Rossella Valente, gestore servizio Biblioteca Provinciale ‘S. e G. Capone’ di Avellino, Giovanni Pandolfo, consigliere del Touring Club Italiano e console regionale per la Campania, Erminio Petecca, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Avellino, Rino Buonopane, presidente della Provincia di Avellino, e del consigliere regionale Maurizio Petracca. L’idea progettuale, inoltre, ha dato vita ad un network vituoso che mette a sistema enti, associazioni e imprese del territorio quali Fondazione Sistema Irpinia, Gal Irpinia Sannio – Cilsi, Forum dei Giovani, Officina Lab, Stazione Goleto, Irpinia 2000, Associazione cre.aba e Kanaka Studio. A chiudere i lavori una inedita performace d’artista che vedrà l’esibizione del poeta e scrittore Franco Arminio accompagnato dall’assolo del sassofonista Luca Roseto e dalla realizzazione di un’opera da parte di Gennaro Vallifuoco.
Alle 18.30, presso il Teatro di Sant’Angelo dei Lombardi si esibiranno i Sonora Junior Sax nel concerto “Musiche dal Mondo”. I bambini saranno tutti accolti nei centri Sai di Sant’Angelo dei Lombardi, Aquilonia e Andretta per diventare musicisti per un giorno. I piccoli vivranno un’occasione speciale esibendosi per la prima volta con un’orchestra musicale.
Venerdì 6 gennaio alle ore 17.00 il Centro Sociale apre le porte allo spettacolo teatrale “Un po’ Stregaccia un po’ Befana” di Ilaria Scarano, supportata delle performance di installazioni interattive a cura di Maioli-Papa. Gran finale per la serata con la Scuola di Tatantella montemaraese. Per l’occasione, a tutti i bambini presenti verrà regalata una calza della befana, speciale cadeau in ricordo della giornata.
La musica popolare traino delle tradizioni e dei valori identitari locali sono già stati protagonisti nella giornata di mercoledì 28 dicembre con la performance “Piazza Irpinia Show” che ha visto protagonisti gli artisti Antonio Modano, Vito Raosa, Massimo Vietri, Martina Ciccone, Walter Vivarelli, Andrea Saldutti, Gabriel Ambrosone, Mattia Della Porta e Agostino Tordiglione, oltre allo spettacolo de “I suoni Antichi dei Bottari di Macerata Campania”. La piazza diventa realmente centro gravitazionale di arti e comunità, come spiega il direttore artistico Roberto D’Agnese:
Un vero successo questo primo esperimento di Piazza Irpinia Show, momento in cui è stato possibile dimostrare la volontà di aggregazione di artisti, dai musicisti ai pittori, nel luogo più importante di qualsiasi centro cittadino, che diventa palcoscenico e vede insieme tutte le professionalità dek territorio. Mi sento di dire che finalmente i tempi sono maturi per poter raccontare l’Irpinia fuori dai nostri confini.
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Junior Camp Grottaminarda: la dimostrazione che un campo estivo educativo è possibile
Junior Camp Grottaminarda sta per concludersi con una giornata finale, prevista il 21 agosto, in cui i bambini che hanno partecipato mostreranno ai propri accompagnatori cosa hanno imparato in questi dieci giorni di attività, che si sono susseguite ed alternate.
I partecipanti del campo estivo hanno frequentato laboratori creativi, teatrali, di sport e danza e ciascuna area dedicata si è distinta per competenza, impegno e soprattutto desiderio di lasciare un segno positivo, educativo e una diversa consapevolezza di stare insieme, basata su norme di distanziamento sociale che, nonostante le molte limitazioni, non ha negato ai piccoli la possibilità di poter creare nuove amicizie e di viversi, trascorrendo del tempo piacevolmente.
L’obiettivo principale di Junior Camp Grottaminarda è stato quello di impartire, attraverso il gioco e la leggerezza, norme di comportamento utili per i bambini per poter stare insieme in modo consapevole e rispettando tutte le norme igieniche previste dalle disposizioni ministeriali e regionali.
In un momento così delicato è stato fondamentale creare una forma aggregativa consapevole perché è possibile divertirsi e stare insieme nonostante la presenza del virus.
Attraverso dei giochi pedagogici i partecipanti di Junior Camp Grottaminarda hanno imparato a mantenere il giusto distanziamento tra un amico ed un altro, hanno scoperto che nonostante il virus sia presente è possibile praticare attività sportive e di danza, se vengono rispettati alcuni parametri. I bambini hanno inoltre compreso che esiste un modo diverso per guardare il virus perché, sì, dobbiamo stare attenti ma non dobbiamo spaventarci e limitarci nella nostra libertà. È possibile stare insieme ma in modo responsabile, è possibile giocare attenendosi a determinati comportamenti che se perpetrati nei giorni e con costanza diventano naturali.
Junior Camp Grottaminarda ha dimostrato che il lavoro di squadra, l’armonia, la professionalità e la collaborazione sono possibili anche in gruppi formati da persone diamentralmente opposte e con differenti caratteri e modi di stare al mondo.
Il campo estivo ha dimostrato che una comunità può essere collaborativa e forte, a prescindere dalle singole ideologie o colore politico, perché la forza di una collettività risiede nel fare insieme e agire per un obiettivo comune, a prescindere da tutto.
La forza di una comunità risiede nella condivisione di ideali sani e di intenti volti a migliorare ed educare le nuove generazioni che saranno gli adulti, forse migliori di noi, di un domani.
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