L’11 marzo 2022 – a partire dalle ore 20.00 (ingresso 5 euro con consumazione) – il Museo CAM di Casoria (Na) lancia l’iniziativa per la pace in Ucraina “Make Art Not War” con il sostegno di Enti, artisti e musicisti uniti nel chiedere la fine dei bombardamenti.
Sono previste performance musicali e visive a sostegno di una mostra con circa 70 artisti che in queste ore stanno inviando, proveniente da ogni zona dell’Ucraina, le immagini delle loro opere.
Il ricavato della vendita delle opere in mostra sarà donato alla Comunità Ucraina di Napoli per l’acquisto di beni di prima necessità.
L’intento dell’evento è esprimere la netta posizione del CAM, degli artisti visivi, dei musicisti ed in generale di tutti gli operatori delle arti e della cultura, di vicinanza a tutti coloro che soffrono a causa della guerra.
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Arriva il primo incontro di Zia Lidia Social Club con la proiezione di Rosa Pietra Stella di Marcello Sannino
Zia Lidia Social Club riparte con i suoi incontri dedicati al cinema. Il primo appuntamento si terrà a Mirabella Eclano presso il Cinema Carmen dove verrà proiettato alle 21:00 il film Rosa Pietra Stella di Marcello Sannino.
Presente alla proiezione ci sarà il regista che incontrerà il pubblico e spiegherà aspetti inediti del lungometraggio.
Michela Mancusi, presidente di Zia Lidia Social Club, ci svela nel video in home qualche anticipazione senza spoiler sull’ultimo lavoro di Marcello Sannino. Durante l’intervista è palese l’entusiasmo nelle sue parole per poter riprendere, dopo tanto tempo, gli appuntamenti in sala di Zia Lidia, attesi da molti.
Finalmente ritorniamo in sala e questo evento segna la ripresa degli incontri di Zia Lidia Social Club, dopo una lunga attesa che ci ha visti costretti alle nostre visioni virtuali.
Torniamo in sala con Marcello Sannino, noto documentarista, che già è stato ospite dello Zia Lidia Social Club con docufilm. Con questo lavoro esordisce con la finzione che indaga l’universo tutto al femminile con due attrici intense e interessanti tra cui Ludovica Nasti, che ricordiamo nel film L’amica Geniale, dove interpreta Lila da bambina e Ivana Lotito, volto noto di Gomorra.
Rosa Pietra Stella di Marcello Sannino è un film che mostra il rapporto di riconciliazione tra una madre e una figlia. Una caratteristica del lungometraggio riguarda la sua ambientazione perché pur essendo ambientato a Portici, la città non ha alcuna relazione diretta con il contesto urbano.
Rosa Pietra Stella: il trailer
Rosa Pietra Stella racconta la storia di Carmela (Ivana Lotito) e di sua figlia Maria (Ludovica Nasti). Lei è una donna esasperata perché non ha un lavoro e si ritrova ad essere sfrattata da casa.
Pur di procurarsi un lavoro Carmela decide di trafficare con e per gli immigrati, procurando permessi di soggiorno. Lo sguardo sociale di Marcello Sannino sui nostri giorni è aspro e non cede mai il posto al sentimentalismo.
Michela Mancusi riassume con queste parole Rosa Pietra Stella:
Questo film mostra l’incontro con tra personaggi che sono ciascuno in cerca del proprio sé all’interno di un mondo e di una esistenza precaria. Marcello Sannino, con il suo sguardo poetico, riesce aportare sul grande schermo il dramma di un’esistenza invisibile, restituendo ai protagonisti la propria dignità personale e umana e senza cedere al pietismo.
La pellicola è un crescendo di empatia.
Zia Lidia Social Club: prossimi incontri
Dopo la proiezione di Rosa Pietra Stella sono previsti altri due appuntamenti nel mese di settembre.
Il 22 settembre verrà proiettato Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, il film è stato presentato in concorso alla 77esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia.
Il 30 settembre è prevista la visione di Padrenostro di Claudio Noce che ha come protagonista Pierfrancesco Favino che ha vinto con questo film, alla Biennale Cinema 2020 di Venezia, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile.
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Storie di donne a teatro: da Eleonora Duse a Elvira Notari
Siamo giunti alla seconda puntata di un caffè a teatro con Francesco Teselli e Gilda Ciccarelli della Compagnia Teatrale La Fermata!
L’argomento che abbiamo deciso di trattare con i due attori riguarda le donne e il teatro, abbiamo fatto un breve exursus, partendo dal teatro greco per arrivare all’800.
Analizzare il ruolo della donna ci ha permesso di comprendere l’evoluzione del teatro, i periodi storici che hanno rappresentato una svolta all’interno di questa antica forma d’intrattenimento e le donne che hanno contribuito ad una maggiore libertà sulla scena.
Oltre a nomi noti come quello dell’imperatrice bizantina Teodora, moglie di Giustiniano, siamo arrivati a parlare di Eleonora Duse, simbolo del teatro moderno, per arrivare a parlare di Elvira Notari, la prima regista donna che è nata a Salerno.
Elvira Notari: curiosità
Elvira Notari nasce a Salerno nel 1875 ed è stata una delle prime donne della storia mondiale del cinema oltre ad essere stata la prima donna regista. Ha prodotto oltre 60 lungometraggi ed è considerata una precorritrice del Neorealismo. Dopo l’incontro con il fotografo Nicola Notari, che diventa suo marito, i due fondano Film Dora, una casa di produzione cinematografica.
Elvira Notari predilige Napoli come set per girare i suoi lavori così come i temi trattati, spesso, ispirati a canzoni napoletane o a fatti tragici realmente accaduti. Nonostante la bravura della regista e il grande successo riscontrato, a causa delle ambientazioni popolari e del suo modo di rappresentare la realtà, non viene valutata positivamente dal nascente regime fascista che cerca di limitare la diffusione dei suoi lavori.
I personaggi femminili descritti da Elvira Notari sono folli, insofferenti alle regole sociali dell’epoca e, dunque, si scontrano con il ruolo della donna di quei tempi, incentrata sul sessismo, sulla sottomissione culturale e sociale. Molti suoi lungometraggi, infatti, sono stati sottoposti a censura e tacciati di anti-nazionalismo.
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Il professore cambia scuola di Olivier Ayache-Vidal: il trailer!
Il professore cambia scuola è una commedia di Olivier Ayache-Vidal, in pieno stile francese: è una pellicola che fa sorridere e non ridere sguaiatamente. Il lungometraggio mostra come un professore di lettere, abituato ad insegnare in uno dei più prestigiosi licei di Parigi, si ritrova in una scuola di periferia dove è costretto a rapportarsi ad un altro tipo di alunni che, molto probabilmente, hanno bisogno di assimilare meno regole grammaticali e più nozioni di vita, umanità ed esempi da seguire.
Da una prima visione del trailer notiamo il tono leggero e la sottile ironia che conducono lo spettatore, attraverso il sorriso, a porsi delle domande sulla realtà sociale di alcune periferie. Il professore cambia scuola mostra le diversità sociali di ambienti scolastici ubicati in diverse zone, la differenza sociale vigente e la capacità di adattabilità che deve possedere un professore perché il suo ruolo è quello d’insegnare ma, soprattutto, di donare strumenti conoscitivi reali e non solo nozionistici per poter affrontare il mondo.
Il rapporto tra professore e alunno deve crescere attraverso lo scambio, il confronto e la comprensione reciproca delle parti. Il regista s’interroga sulle contraddizioni che caratterizzano le scuole di oggi e sulla superficialità e la leggerezza con cui alcuni professori etichettano come svantaggiati alcuni alunni piuttosto che ammettere un proprio limite o una mancata professionalità che li caratterizza.
Il professore cambia scuolaè uscito nelle sale cinematografiche il 7 febbraio.
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